Buongiorno. Vivo con la mia famiglia ( nucleo familiare totale 4 persone) in un appartamento dei miei genitori ( sopra casa loro al primo piano). Non ho mai fatto la denuncia TARI ma i miei genitori pagano la Tari per tutti i metri quadri dell'appartamento inserendo anche il mio nucleo familiare. Mi è arrivato un avviso del comune che, giustamente, mi dice di essere inadempiente con la denuncia TARI però mi chiede il pagamento del tributo su tutta la casa dei miei genitori. Mi preme sistemare la questione però così pagherebbe mio padre per tutti i metri quadri e il nucleo familiare e poi farebbero pagare a me sugli stessi metri quadri. Come risolvere il problema?

Buonasera. La pratica va gestita provvedendo a dividere le unità immobiliari. Per una eventuale consulenza La invito a richiederLa sul portale e/o tramite i dati presenti sul mio profilo. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo

Salve, ho avuto un incidente nel 2008 con il camion e purtroppo non a causa mia ed è deceduta una persona, Dopo 12 anni è venuta la pattuglia Casa il 28 gennaio a ritirarmi la patente per un anno, siccome le patenti del cambio e della macchina in questi ultimi anni l’hanno unificata io mi ritrovo ad andare in bicicletta, siccome con la patente ci lavoravo sono fermo anche dal lavoro, ammettendo che io non possa fare nulla trovo un’ingiustizia non avere neanche la patente per poter andare in motorino, posso fare qualcosa in questo caso? Grazie

Gentile Sig. Carrino. Per poterLe rispondere adeguatamente sarebbe necessario approfondire la questione, in quanto mi sembra che sia trascorso un pò "troppo" tempo da quando è avvenuto il fatto. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno nel 2016 ho trasferito la mia residenza in francia ma a causa di una caduta con conseguente frattura del femore di mia madre sono rientrato in italia, parlando con il patronato cisl mi aveva detto che non era necessario riportare la residenza in italia in quanto secondo il codice civile art. 45 la residenza è l'effettiva dimora. l'inps mi contrsta il fatto di non essere residente in italia e mi ha tolto la pensione di invalidita' chiedendomi un risarcimento di 23000 euro ho fatto ricorso ma lo hanno rigettato avevo parlato con l'avvocato che mi aveva risposto che vi erano tutti gli estremi per un ricorso alla corte dei conti ma anche dopo diverse mie email non ho piu' ricevuto da lui nessuna risposta vi chiedo quindi cortesemente se potete fare qualcosa in merito ovviamente ho la documentazione necessaria che saro' lieto di inviarvela. grazie

Gentile Utente. Qualora volesse inviarmi la documentazione , può farlo tarmite i recapiti che trova nel mio profilo e/o richiedere uan consulenza. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo

Ho acquistato all'asta fallimentare i 3/4 di una casa abitata, senza titolo, dalla comproprietaria per 1/4. Dopo oltre 3 mesi dal rogito non sono riuscito ad ottenere copia delle chiavi dell'immobile. Per la mancata consegna delle chiavi e il riconoscimento dell'indennità di occupazione, oltre alla comproprietaria, posso citare anche il curatore fallimentare che non è stato in grado di mettermi a disposizione l'immobile?

Buongiorno. Bisogna leggere: il bando d'asta e verificare il titolo di acquisto. Sono specializzata in assistenza a privati per l'acquisto in asta. Se interessato mi contatti all'indirizzo email vianellolex()gmail.com e sarò lieta di fornirLe un primo parere gratuito. Cordiali saluti

Buongiorno. Sono trascorse 2 settimane da quando ho esercitato il diritto di recesso da un corso di formazione al quale mi ero iscritta online e per il quale avevo pagato integralmente una cifra di 550 € tramite bonifico. Sul contratto era scritto che avrei potuto recedere entro 7 giorni (ma io so dal Codice di Consumo che dovrebbero essere 14) ed io cmq ho inviato una PEC dopo 4 giorni dall'iscrizione. L'ente non mi ha mai risposto alla suddetta PEC, ma dopo una settimana, inviando una semplice email mi hanno risposto che avevano ricevuto la mia comunicazione e mi avrebbero rimborsato al più presto. Intanto però è trascorsa una settimana e non ho ricevuto ancora il rimborso. Vorrei pertanto sapere cosa dice la legge a proposito dei tempi di rimborso. A volte ho letto 14 giorni, a volte 30. Grazie mille per le indicazioni che mi vorrete dare

Buonasera. La legge non dice nulla in merito ai tempi del rimborso. Pertanto, nel Suo caso, provveda ad inviare formale comunicazione di diffida, meglio se tramite un avvocato di Sua fiducia. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno in data 30-01-202 mi è stato notificato al mio domicilio un procedimento penale in relazione al fatto che io ho percepito il reddito di cittadinanza senza che avessi il requisito della permanenza nei 10anni precedenti in italia al momento che della domanda ( che ho fatto nel 15-03-2019). ora mi è stato assegnato un avvocato d'ufficio a La spezia (città dove risiedo attualmente) ma il procedimento penale è stato istruito a Terni ( città in cui risiedevo al momento della domanda di reddito di cittadinanza). Come posso procedere ora, e vorrei sapere se posso nominare un avvocato di terni per seguire il corso della pratica

Potrà nominare fino a due avvocati di fiducia per seguire il Suo procedimento. In caso di reddito inferiore alla soglia prevista, potrà chiedere il patrocinio a spese dello Stato. In questo caso, se sarà ammesso, potrà nominare soltanto un avvocato e non due. Il patrocinio a spese dello Stato non copre eventuali spese di trasferta. Consiglio anche di consultarsi con il Suo Avvocato d'ufficio, che potrebbe aiutarla, eventualmente domiciliandosi presso un Collega della sede del procedimento

Buongiorno sono proprietario per un 1/6 di una porzione immobiliare(casa dei miei genitori),essendo venuta a mancare mia mamma da circa 9 anni mia sorella che vive dai miei da più di vent'anni e da circa 6 anni con un convivente d'accordo con mio padre non mi permettono più di entrare in casa e non mi permettono neanche di fare quei consueti controlli amministrativi che precedentemente effettuavo insieme ai miei genitori, esausto di questa situazione stavo pensando di richiedere lo scioglimento della comunione ereditaria pari al mio sesto, mi sorgeva pero' un dubbio, può mio padre in accordo con mia sorella eventualmente liquidarmi per poi procedere da soli alla vendita dell'intero immobile e spartirsi loro la restante cifra? grazie per l'eventuale risposta

Buongiorno. Per quanto riguarda la vendita dell’immobile, Le confermo che i suoi familiari non possono vendere l'abitazione (di cui Lei ha la proprietà della quata di 1/6) senza il suo necessario consenso. Dalle informazioni che Lei ha fornito, ho compreso che l'immobile in questione è stato in precedenza adibito dai suoi genitori a loro residenza familiare. Pertanto, a suo padre spetta anche il diritto di abitazione, quale coniuge superstite (oltre alla titolarità della quota più consistente). A mio avviso, se i suoi familiari fossero disponibili ad acquistare la sua quota ad un congruo prezzo di mercato, io valuterei in modo favorevole questa possibilità di sua agevole e repentina uscita dalla comunione ereditaria. Se i suoi familiari si rifiutano immotivatamente di avviare .qualsiasi tipo di negoziato, io non perderei altro tempo ed avvierei subito un procedimento di mediazione, per cercare di ottenere il consenso di suoi familiari allo scioglimento consensuale della comunione. La mediazione ha costi di avvio molto contenuti e deve necessariamente essere tentata prima dare avvio ad un giudizio di divisione ereditaria. Sono a sua disposizione per una valutazione più approfondita della vicenda. Cordialmente. Avv. Stefano Brustia

Salve il mio ragazzo é stato beccato con della sostanza stupefacente.. e ora è indagato per spaccio...io ero ignara a tutto e stamattina sono venuti a casa mia a perquisire casa e hanno trovato qualche grammo di marijuana che aveva lasciato lui...mi hanno detto che non sono indagata e mi hanno fatto domande su di lui..ma non sapendo niente non ho avuto modo di aiutare.....posso sapere se oltre alla sanzione amministrativa per detenzione a fine personale avrò altre conseguenze?

Se è contestato lo spaccio, ci sarà un procedimento penale. Se ha bisogno di assistenza, mi contatti pure privatamente. Cordiali saluti

Buonasera, sono il locatore di un appartamento uso ufficio, il contratto è stato registrato a giugno del 2016 per la durata di anni 6, alla scadenza non ho intenzione di rinnovare il contratto in quanto lo vorrei cedere a mia figlia per uso abitativo. Mi interessa sapere entro quale data e in che maniera dovrà essere effettuata la disdetta del contratto e se sono valide le stesse regole degli appartamenti a uso abitazione. Grazie. Cordiali saluti

Buonasera, deve anzitutto verificare cosa è pattuito nel contratto di locazione. Il locatore non può dare disdetta alla prima scadenza. Ciò è possibile soltanto se ricorrono i gravi motivi di cui all'art. 29 L. 392/78 (tra i quali vi rientra anche "adibire l'immobile ad abitazione propria o del coniuge o dei parenti entro il secondo grado in linea retta). Tale disdetta deve essere inviata almeno 12 mesi prima della scadenza. Quindi dovrebbe inviare una raccomandata A/R specificando chiaramente il motivo della disdetta. Resto a disposizione nel caso necessita di assistenza o di una consulenza più approfondita, tramite il mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buongiorno, sono comproprietaria di un immobile composto da 2 piani e terreno ed io ho la proprietà del piano terra e tutto il terreno intorno, il primo piano é di altro proprietario. I rapporti tra noi non sono buoni a causa di precedenti situazioni che si sono create con i nostri genitori che erano i precedenti proprietari. Ad ogni modo si stava decidendo per interessi comuni di accedere al bonus 110 sennonché, loro hanno verificato che non hanno l’immobile in regola e soprattutto non hanno mai provveduto a chiudere le 3 finestre che danno direttamente sulla mia proprietà (terreno edificabile) come era stato contrattualizzato nell’atto di vendita dal notaio nel 1979. Ora io ho chiesto che per andare avanti devono provvedere a chiuderle e loro mi rispondono che siccome sono passati più di 40 anni le finestre non hanno intenzione di chiuderle, mentre il notaio mi dice che il mio diritto rimane invariato nonostante siano passati tanti anni. Ora vi chiedo consulenza per capire se come dice notaio ho diritto a chiedere chiusura delle finestre e nel caso come procedere visto che mi hanno risposto che bonariamente loro non hanno intenzione di chiuderle. Grazie in anticipo per il riscontro

Gentilissima Signora. La questione merita un esame attento della documentazione. la invito, pertanto, a fornirci copia della documentazione notarile e della corrispondenza qualora volesse una consulenza consulenza approfondita. Cordialmente. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.744

Diritto Tributario

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Citazione comproprietario e curatore fallimentare

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Procedimento penale per reddito di cittadinanza: dove si fa?

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Buongiorno, sono comproprietaria di un immobile composto da 2 piani e terreno ed io ho la proprietà del piano terra e tutto il terreno intorno, il primo piano é di altro proprietario. I rapporti tra n … Leggi tutto

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Un medico di una clinica privata lascia un paziente molto anziano, per 4 ore in una pericolosa crisi respiratoria che non migliorava nonostante fosse messo ossigeno, rifiutando di portarla in PS dove … Leggi tutto

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