La questione è questa. Ho conosciuto una persona e ho deciso di conviverci nel 2019. L'uomo in questione ha una figli di dieci anni. Anche io ho una figlia coetanea di sua figlia. Abitiamo nella mansarda della casa di suo padre. (40/50 metri quadrati). Nel frattempo abbiamo avuto altri due figli. I bambini sono neonati e quindi io non posso andare a lavorare momentaneamente. Abbiamo aperto un negozio chiedendo un finanziamento in banca a nome mio perché il mio compagno risultava un cattivo pagatore per un vecchio debito precedente al mio arrivo. Naturalmente avendo aperto da pochi mesi,con un finanziamento piccolo,facciamo tanta fatica ad andare avanti e spesso dobbiamo digiunare per non fare mancare mai il cibo ai nostri figli. Il padre del mio compagno ha chiesto un finanziamento per pagare i vecchi debiti e ci paga le bollette di casa (Sua) che oltretutto sono bimestrali. I miei genitori versano tramite bonifico 500€ al mese + ogni volta che abbiamo bisogno di extra fanno bonifici. Suo padre prende 1.800€ al mese. I miei genitori insieme prendono 3.500€ al mese. Entrambi i nostri genitori sono proprietari di casa,mio suocero ha una villa e i miei genitori vivono in appartamento e quindi oltre le bollette devono pagare le spese condominiali. Mio padre è malato di cancro dal 2011 e fa cure costose che non sempre gli vengono passate dalla ASL. In due anni ha subito due interventi costosi con annesse cure mediche e visite specialistiche. Suo padre invece non c'è quasi mai a casa e so per certo che spesso esce e va al cinema,al ristorante,ai teatri. Vorrei capire a livello legale,se andassi in causa,quanti soldi dovrebbero dare i miei genitori per i nipoti e quanti soldi dovrebbe dare il padre del mio compagno. Naturalmente portando tutta la documentazione necessaria per procedere. In oltre c'è un totale disinteresse da parte di mio suocero nei confronti dei suoi nipoti..sia a livello economico che affettivo. Spero di aver detto tutto. La ringrazio

I responsabili primari ed esclusivi del mantenimento dei figli sono soltanto i genitori. Un eventuale obbligo da parte dei nonni può scattare soltanto in alcuni casi particolari. Può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo per una consulenza precisa e dettagliata, considerata la delicatezza della questione da lei esposta. La saluto cordialmente

Gent.mo Avv. Buongiorno, le scrivo per chiederle chiarimenti/consigli su eventuali benefici ottenibili per me e la mia famiglia anche in vista dell'allargamento della stessa visto che io e la mia compagna avremo a breve un secondo figlio. 1) Sono lavoratore dipendente e sfortunatamente mi ritrovo da qualche mese a fare il turno notturno in azienda e questo per me è un problema visto che avrei necessità di prestare assistenza a casa. Ho letto che un padre di figli inferiori ai 3 anni potrebbe rifiutarsi di fare il turno notturno, in alternativa alla madre. Quindi a tal proposito le chiedo se nel mio caso (io lavoratore dipendente e la mia compagna (siamo tutti conviventi) lavoratrice autonoma)), potrei rifiutarmi di fare il turno notturno e se si, come dovrei muovermi (burocraticamente parlando) per far valere questo mio diritto. 2) Ho letto che il congedo parentale 30% non è utile alla maturazione di ferie, permessi e tredicesima. E' corretto?, ma in che misura esattamente incide?, nello specifico, se io dovessi prendere 2 giorni di congedo al mese, quanto potrei rimetterci in termini di ore ferie/permessi ed euro di tredicesima?. 3) Con mia figlia (che ha 2 anni) ricordo di aver iniziato ad usufruire dei permessi per allattamento solo dopo 3 mesi dalla nascita ma non ricordo se era stato un mio ritardo nella richiesta oppure c'era qualche regola che non permettesse di avere i permessi già dal giorno della nascita. Vorrei evitare che ricapitasse col secondo figlio e mi piacerebbe poterne usufruire sin da subito (visto che non ha senso non poterli usare proprio nei primi 3 mesi). Questi sarebbero i tre argomenti per i quali le chiedo aiuto ma se ha altri suggerimenti per avere vantaggi (in ogni senso per me e la mia famiglia) ben vengano. Grazie mille intanto e le auguro una buona giornata

Buongiorno a lei. La sua richiesta è molto articolata e complessa e di conseguenza richiede una consulenza altrettanto articolata e complessa. Se crede,può contattarmi ai miei recapiti e le potrò essere utile. Distinti saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero

Buongiorno Dottori, vorrei sapere se posso sospendere unilateralmente l'assegno di mantenimento a mia figlia di 24 anni (che verso ogni mese, senza vederla da 19 anni) nel caso scoprissi che ora ha un lavoro, ma senza passare per un giudice: vorrei evitare l'aiuto di investigatori privati che producano la necessaria documentazione in un dibattimento. Grazie per la disponibilità

Fintanto che non interviene un provvedimento del Tribunale diretto a modificare le condizioni economiche vigenti fissate in sede di separazione o divorzio, permane in capo al sua figlia il diritto a percepire l'assegno, anche se frattanto sono sorti i presupposti per il suo annullamento o riduzione. Pertanto, pur essendovi la concreta possibilità di ottenere l'annullamento dell'obbligo contributivo da parte del giudice, in caso di arbitraria riduzione o sospensione dell'assegno v'è il rischio che la signora metta in esecuzione il titolo da cui discende l'obbligo contributivo, senza che vi sia la possibilità di eccepire l'intervenuta autosufficienza in sede di opposizione all'esecuzione. La Cassazione infatti è costante nel ritenere che l'obbligato, per conseguire la soppressione o la decurtazione dell'assegno, debba chiedere la modifica della sentenza di divorzio, attraverso il procedimento camerale di revisione delle relative disposizioni contenute nella sentenza medesima, ai sensi della L. 1 dicembre 1970, n. 898, art. 9 (Cass. 13184/2011)

II mio compagno ha divorziato lo scorso anno dando alla sua bimba il mantenimento più il mutuo di metà casa dove vive la madre e la bimba e il figlio del primo marito della ex moglie..ma da più di anno vive anche il nuovo compagno che non ha residenza li..da 4 mesi lei aspetta un figlio da questo ultimo compagno che ha una ditta quindi economicamente sta bene. in pratica il mio compagno per questo mutuo sta pagando la casa a tutti. cosa può fare adesso ?

Gentile. Ci sono alcuni aspetti da chiarire per poterLe dare maggiori indicazioni. Mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo per una consulenza. Cordiali saluti. Avv. Gloria Biundo

Buongiorno, i miei genitori stipularono un contratto di comodato ad uso gratuito della loro abitazione nella villa di proprietà di mia sorella e marito. il contratto porta la dicitura " hanno diritto alla piena disponibilità dell'alloggio fino alla loro morte oppure fino a quando decideranno liberamente di lasciarlo libero". Mia sorella ed io in completo disaccordo sulla gestione della mamma che ha una importante demenza senile, ora è domiciliata in casa mia. l'appartamento è attualmente occupato da due famiglie di Ucraini. i muri sono di mia sorella ma tutto il resto è ancora di proprietà di mia madre che è tutt'ora in vita. desidererei sapere se è un loro diritto agire in questo modo e se posso fare qualcosa per salvaguardare i diritti di mia madre. la ringrazio

Gentile Utente. Ci sono diversi aspetti da approfondire e chiarire. Tuttavia, se è vero che tra voi figli vi è disaccordo sulla gestione di vostra madre non più autonoma, le consiglio anzitutto di valutare l'opportunità di far nominare dal Tribunale un amministratore di sostegno. Se lo desidera, mi contatti all'indirizzo mail che trova nella descrizione del mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Umberto Depaoli. Torino - Ivrea

Buongiorno volevo sapere sono stato querelato ingiustamente dalla mia ex compagna per aver maltrattato lei e mia figlia in quanto lei ha abbandonato la bambina r il giudice del tribunale ac1uisito i fatti e stata affidata a me mentre lei di origine rumene se ne andata al suo paese essendo che non si presenti al giudizio visto che lei è la parte offesa io il querelante chiedo può andare avanti un giudizio senza il la persona che querela grazie

Buongiorno. Purtroppo la vicenda che le riguarda necessita di un adeguato approfondimento e di una assistenza in giudizio da parte di un avvocato. Essendo specializzato in diritto penale, può compilare il modulo cliccando al link "sito web" all'interno del mio profilo personale, indicando in modo specifico tutte le informazioni in suo possesso. Provvederò a risponderle quanto prima. Distinti saluti. Avv. Lucio Spagnuolo

Buon pomeriggio, sono una ragazza di 24 anni che ha appena scoperto di essere incinta di 2 mesi. IL mio oramai ex, nonchè padre del nascituro, ha esplicitato chiaramente tramite messaggi, vocali e schemini il suo volere negativo nel portare la gravidanza avanti accusandomi inoltre di aver studiato tutto a tavolino solo per non perderlo perchè troppo innamorata di lui. Dopo alcune minacce e aggressioni verbali di cui dispongo prove tramite screenshot, mi ha detto che ho due possibilità o abortire o metterlo al mondo ma sapere che farà di tutto per levarmelo. Mi ha preparato una scaletta su un foglio con le condizioni o meglio a detta sua " per informarmi su ciò che farà" se il bambino dovesse nascere. Sono in profonda crisi psicologica perchè il mio voler diventare madre mettere al mondo un'essere umano e crescere mio figlio è minacciato da questa persona che mi sta spingendo ad abortire per non mettere al mondo mio figlio sapendo che ci renderà la vita un incubo. Legalmente cosa posso fare per far si che lui non riconosca il nascituro in quanto vuole portarmelo solo via? Cosa posso fare legalmente per tutta la situazione? C'è un modo per far si che ci lasci vivere in pace dato che non lo vuole?

Gentilissima. Buonasera. Mi rincresce leggere tutte le sue traversie esistenziali e familiari. Indubbiamente, è un momento delicatissimo della sua vita ed ha fatto bene a contattare un network di Avvocati. Per la verità, da quello che leggo emergono anche profili di interesse e riverbero criminologico. Ragion per cui, se volesse un supporto professionale ad ampio spettro, ma specificamente di tipo legale, potrebbe tranquillamente contattarmi per una consulenza senza impegno tramite i miei contatti. Cordialissimi saluti ed auguri!. Prof. Avv.Antonio Leggiero

Buongiorno, mi sto separando con mia moglie in modo consensuale, almeno per ora è cosi. Stiamo parlando ora del importo che dovrei dare a lei per i nostri 2 figli (3 e 6 anni). Lei ha la fortuna di avere accanto un avvocato che la consiglia e quanto pare anche fa le pratiche a venire riguarda la separazione in comune. Ora mi è venuto a propormi un importo di 1.200€ al mese da versare a lei, dicendo anche che secondo il suo avvocato potrebbe anche chiedere 1.500€. Io sono caduto dalle nuvole e vorrei capire se questo importo è giustificato o meno. Calcola che io prendo ca. 2.800€ al mese (per 14 mesi) e lei prende 2.000€ al mese (per 13 mesi). Io ho dovuto prendere un appartamento (bilocale) con un costo di 670€ al mese, in modo che ogni 2 weekend i miei figli hanno anche lo spazio neccessario. Ma se devo dare 1.200€ a lei, 670€ di affitto, mi rimangono solo 930 per vivere, non contando poi le spese extra che mi potrebbe chiedere... è giusto? o rischio di fare un accordo dove alla fine pago solo io?. Grazie mille per un vostri rscontro. Cordiali Saluti

Gentile. A mio modesto parere l'assegno di mantenimento mi sembra parecchio alto considerate le sue spese. Ovvio è che bisogna analizzare in concreto gli aspetti della vicenda. Pertanto se ritiene mi può contattare anche telefonicamente per una consulenza ai recapiti indicati nel profilo. Rimango quindi a Sua disposizione. Avv. Gloria Biundo specializzata in diritto di famiglia. 3495364449

Diritto di famiglia: Consulenze legali su - Pag.52

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