Buongiorno, abbiamo fatto il recesso del contratto di un negozio con i 6 mesi come previsto. Per motivi di mancato lavoro e la perdita forte di fatturato a causa della chiusura forzata in quanto ci troviamo in zona turistica di montagna, abbiamo la stagione già finita prima di incominciare. Ci troviamo a Bormio in Alta Valtellina,. Volevo sapere se è possibile chiedere di uscire prima dei 6 mesi?

Buongiorno. L’art. 1467 c.c. prevede che, se la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa (chiusura forzata per covid) per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili che le parti non potevano prevedere nel momento della conclusione del contratto, la parte che deve tale prestazione può domandare la risoluzione del contratto. Se ha necessità, anche solo per una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

La nostra società sta acquistando un immobile. È risultato che nella proprietà passa un torrente intubato dalla proprietà. Al catasto i mappali segnano il torrente. Il notaio ha espresso la sua non possibilità di vendere l'intera area ma di vendere i terreni catastato di proprietà, e non il lotto del torrente perché proprietà demaniale. Ovviamente a noi non va più bene questa proprietà, noi stiamo acquistando immobile e terreno x poter eseguire dei lavori. Lavori che non possono più essere fatti con sotto un torrente. La proprietà non sente ragioni e rifiuta ogni dialogo dicendo che il fiume è sotto e che la proprietà è sua. Insomma non se ne viene a capo

Buongiorno. è necessario verificare la documentazione e discutere diffusamente di quali fossero i Vostri piani, se di questo fossero al corrente i venditori ecc. A disposizione, anche su Milano. Cordiali saluti. Avv. Giorgio Rocca

Buongiorno, io possiedo delle quote di minoranza di una S.p.A ricevute da mio padre anni fa. Ora, vorrei venderle ma i soci non interessa acquistare e non riesco a venderle a terzi. Posso chiedere di essere liquidato dalla società stessa tramite il capitale sociale (1.000.000 Euro I.V) o ci sono altri sistemi per essere liquidato?Premetto che sono in pessimi rapporti con gli altri soci

Buonasera. Premesso che bisognerebbe visionare l’atto costitutivo della Società, l’art. 2473 c.c. prevede che i soci che intendono recedere dalla Società hanno il diritto di ottenere il rimborso della propria partecipazione in proporzione del patrimonio sociale. Pertanto, può richiedere di essere liquidato dalla stessa Società. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Ho sottoscritto un contratto nel mese di ottobre con la compagnia ***. Tuttavia qualche giorno dopo le palestre hanno chiuso a causa del Covid, e per questo non ho pagato la tassa di iscrizione iniziale di 30,00€, anche perché non ho MAI usufruito dei loro servizi. Qualche giorno fa mi è arrivata una mail in cui mi si chiede di pagare una penale, e viene riportata questa voce: “ Comunichiamo sin da ora che, in ulteriore difetto di pagamento entro il termine indicato, ****Italia S.r.l. si vedrà costretta a porre in essere i necessari adempimenti per il recupero del proprio credito”. Qualcuno potrebbe aiutarmi?

La somma di iscrizione di norma deve essere saldata alla sottoscrizione del contratto, per cui la presenza del covid non la esonera dal saldo, visto che il pagamento è essenziale per perfezionare la procedura di iscrizione. Diverso sarebbe stato il caso in cui le fosse stato richiesto il saldo delle rate mensili, che non sarebbero state dovute, vista la presenza del covid 19. Aggiungo che senza leggere le condizioni contrattuali di adesione al servizio offerto dalla palestra, devo suggerirle di saldare il debito

Buongiorno, in rete si trovano molte pagine che nell'ambito della prescrizione dei debiti riportano il debito derivante da lavori di ristrutturazione come tra quelli rientranti nella prescrizione breve a 5 anni (vedi vs. articolo https://www.dequo.it/articoli/prescrizione-debito-termini-tempo). Non si trovano però i riferimenti di legge specifici (art. cc o sentenze) riguardanti quanto affermato, pertanto chiedo se è possibile avere questi riferimenti

L' art. 2948 c.c. disciplina la prescrizione breve quinquennale

Sono un piccolo imprenditore che vende prodotti digitali online regolarmente registrato alla camera di commercio. In seguito alla vendita di un info prodotto dei nostri stiamo avendo qualche problema con dei reclami insistenti da parte di un cliente insoddisfatto che ha deciso di "vendicarsi" facendo spamming sulle reti sociali. Nelle conversazioni e nelle mail egli minaccia di rovinarci la reputazione. Continua ormai da oltre una settimana ad avanzare pretese di rimborso a suon di minacce rivolgendosi a noi ed in particolare alla mia persona come "truffatore" e termini analoghi. Dopo aver salvato gli screenshot e rimosso i messaggi di spamming sulle reti sociali, abbiamo bloccato il "signore" dalle reti sociali stesse per evitargli di continuare. Dopo aver dato tutte le delucidazioni riguardanti il diritto di rimborso e le motivazioni di diniego del rimborso abbiamo deciso di non rispondere alle email in quanto è nostra politica non rispondere alle mail che contengono minacce, linguaggio scurrile, ricatti, e cose simili. Premetto che i nostri prodotti digitali vengono rilasciati con regolare fattura e contratto con i termini di utilizzo aggiornati all'ultmo GDPR. Da parte nostra crediamo di aver fatto tutto il possibile, quindi vorremmo avere un parere legale per sapere come procedere ad un eventuale azione legale o semplicemente per poter mettere fine alla situazione attuale

Gentile utente, è possibile agire a tutela delle vostre ragioni, previa visione dei messaggi in questione. Se ha bisogno di assistenza, può contattarmi privatamente

Salve 3 anni fa abbiamo cambiato gli infissi nel appartamento la ditta a cui abbiamo fatto il contratto mi ha fornito le finestre che oltre il lavoro inestetico che hanno fatto li ha montate anche molto male avendo spifferi su tute le finestre ed addirittura l'anno scorso dalle guarnizioni si vedeva fuori. abbiamo contattato la ditta diverse volte e con tante insistenze si sono presentati diverse volte per fare sopralluogo e per sistemare l'anno scorso sono venuti di nuovo a gennaio per un altro sopralluogo rimanendo d'accordo che il piu presto possibile mi avrebbero contattata per prendere l'appuntamento x i lavori ,il piu presto non e stato per niente che poi a fine febbraio e arrivata la pandemia e cosi fino ai giorni scossi quando li o richiamato sempre io la persona ché a risposto mi prometeva fi farmi richiamare nel stesso giorno da una persona competente ma questo non e acaduto ..la mia domanda e ...come oramai ho perso le speranze e anche la fiducia che verranno a sistemare volevo sapere se io li poso fare causa chiedendo non il risarcimento di 10000 euro che io ho pagato per il lavoro che hanno fatto ma anche per i danni morali...vi ringrazio per la eventuale risposta e vi auguro una buona serata

Buongiorno. Premesso che la questione andrebbe approfondita, può certamente richiedere il risarcimento del danno per il lavoro non svolto a regola d'arte ma non vi sono, nella fattispecie descritta, i presupposti giuridici per ottenere un risarcimento dei danni morali. Se ha necessità, anche solo per una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Buonasera, ho acquistato 4 pneumatici in offerta su internet (sito affidabile e con buone recensioni). Non avendo avuto notizie sulla spediziine della merce ho chiesto spiegazioni via e-mail. Mi hanno riposto in un primo momento che l'articolo era esaurito, io ho detto loro che al momento del pagamento le gomme risultavano disponibili e che comunque sarei stato disposto ad aspettare un periodo di tempo ragionevole per ricevere ciò che avevo scelto e pagato, mi hanno ricontattato perciò una seconda volta proponendomi gli stessi pneumatici a 45 euro in più caduno, questo perché hanno derro di aver dovuto cambiare fornitore. Io gli ho fatto presente che non sono disposto a pagare di più le stesse identiche gomme acquistate una settimana prima sul loro sito al prezzo da loro proposto in quel momento, per le quali hanno accettato il pagamento e fornito un numero di ordine. Vorrei sapere, è legale propormi di pagare un sovrapprezzo per le gomme che ho già pagato e che risultavano disponibili al momento dell'acquisto? Sono obbligati a fornirmi i pneumatici al pre.zzo pattuito durante la transazione?. Grazie per la risposta che mi darete. Cordiali saluti

Buongiorno. Non è assolutamente tenuto a pagare alcun sovrapprezzo!. Il contratto si è già concluso con il primo pagamento. Provveda ad inviare formale diffida, salvo agire in giudizio. Se ha necessità, anche solo per una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Salve, io ho un serio problema con il servizio assistenza *****. Il frigo si è rotto in pochi mesi già ben 3 volte, sono 3 settimane che sto aspettando un tecnico che lo viene a ritirare. Il frigo, dopo la seconda riparazione è stato consegnato danneggiato, dopo mesi di attesa mi è stato risposto che il.frigo non viene sostituito perché l'ho spostato. L'ho spostato perché dopo 2 settimane che attendevo una vostra chiamata, che non c'è stata, l'ho dovuto spostare. Sono stata costretta a comprare un'altro frigo sotto quarantena dato che non potevo stare neanche 2 ore senza frigo con una donna di 87 anni a casa ed il.frigo pieno.di generi alimentari. La.vostra assistenza non è scattante e mi sono trovata costretta a comprare un'altro frigo. Quando mi avete riparato il mio frigo ****me l'avete portato DANNEGGIATO e io ho fatto subito le foto e ve l'ho inviate. Dopo 2 settimane vi ho chiamato e vi ho detto che mi trovavo costretta a spostarlo. Le chiamate sono registrare perciò ascoltatele. Io ora mi rivolgerò alla federconsumatori se entro questa settimana non vi riprendete in frigo, di nuovo rotto e me lo sostituite

Buongiorno, agisca per il risarcimento del danno, soltanto qualora sia in possesso di documenti che dimostrino quanto sta indicando nella richiesta di consulenza. Altrimenti incorrerebbe nella condanna per lite temeraria e dovrebbe risarcire il danno cagionato al rivenditore del frigorifero

Salve, ho ricevuto una quota di SRL in donazione da un familiare. Il problema è che quando questo è successo, io ero legalmente coniugata, ma per motivi personali ho dichiarato di non esserlo. Ora io figuro come socio e unica proprietaria delle quote, mentre in realtà anche mio marito dovrebbe esserlo, dato che siamo in comunione. Posto che lui è d'accordo e che non rischio opposizioni, gli atti da me compiuti come socio sono validi? La dichiarazione di stato civile libero, anche se erronea, potrebbe creare problemi gravi oppure fintanto che il mio coniuge non si oppone il problema è relativo? Grazie in anticipo

Buonasera. In generale, i beni ricevuti in donazione sono beni personali, anche se il donatario è in comunione dei beni, salvo che non sia specificato che questi sono attribuiti alla comunione. I proventi dell'attività societaria potrebbero invece rientrare nella comunione de residuo. Tutto questo va comunque approfondito meglio, anche per capire se, a fronte di una Sua diversa dichiarazione, la donazione sarebbe stata a favore di entrambi; è necessario valutare attentamente la documentazione in Suo possesso prima di poter dare una risposta. A disposizione, cordiali saluti. Avv. Giorgio Rocca

A Settembre 2020 ho comunicato ai Soci di una piccola Società di cui ero Amministratore Unico la volontà di non proseguire con l'incarico ricevuto 15 mesi prima ed in scadenza giorno 30/09/2020. Fin tanto che non verrà trovato il nuovo Amministratore, continuo a svolgere l'attività necessaria, tra cui la nomina di un contabile per la redazione del bilancio2020 e l'approvazione dello stesso. Uno dei Soci (in possesso del 37,5% delle quote), mi ha già comunicato che non parteciperà all'Assemblea poiché in disaccordo con gli altri Soci per motivi extra societari. Vorrei sapere se, posso procedere ad incaricare il contabile in presenza della sola maggioranza dei soci? Se i Soci non trovassero un accordo per la nomina del contabile e quindi la Società non riuscisse a presentare il Bilancio entro la scadenza del 30/01/2021 cosa rischio?

Buonasera. La risposta ai suoi quesiti esige ulteriori informazioni relative al caso di specie, l'esame della documentazione societaria in suo possesso e il dovuto approfondimento giuridico. Sono a disposizione per fornirle un formale parere in merito, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra

Consulenze legali di Diritto industriale, innovazione e proprietà intellettuale - Pag.23

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