Buongiorno. Il mese scorso si é chiuso un procedimento è mio carico con completa assoluzione mia per non aver commesso il fatto. Era un furto aggravato su posto di lavoro. É successo che io nel frattempo tra mille rinvii di udienza ho prima fatto ogni gg da marzo a dicembre 2018 Pasqua e Natale compreso e firmare in caserma con notevoli limitazioni alla mia libertà che con l assoluzione non hanno avuto senso e in più sono stato ingiustamente messo in pubblico come ladro. Ora la domanda é. Ora con l assoluzione posso e a chi devo chiedere i danni?

La riparazione per ingiusta detenzione non si applica per le misure meno gravi, come l'obbligo di dimora o di presentazione alla polizia giudiziaria (firma), quindi non sono previsti rimedi o indennizzi per questa sfortunata vicenda giudiziaria. Diverso aspetto riguarda naturalmente il comportamento di altre persone (colleghi e datore di lavoro, vicini, parenti, amici, conoscenti etc.). Chiunque deve astenersi dal diffondere false notizie o comunque informazioni trasmesse con modalità tali da ledere altri (in particolare, screditare altri, in presenza di più persone, e senza che la persona screditata sia presente, e quindi non si possa difendere - diffamazione). Si deve però trattare di fatti specifici, qui non descritti, mentre non basta il generico “sospetto” o pregiudizio. Inoltre la legge penale punisce la calunnia, cioè l’accusa formale rivolta verso qualcuno di cui si conosce l'innocenza. Anche qui, deve trattarsi di accusa formale, cioè una denuncia, non di semplici sospetti o pregiudizi

Salve, vi scrivo per questo motivo. Ho un amico che ha ricevuto una querela per aver scritto pubblicamente un fatto vero su un uomo politico. C’è stata la richiesta di rinvio a giudizio e mi sto preoccupando di scrivere la memoria per l’udienza preliminare in cui si deciderà il rinvio a giudizio davanti al Gip. Potete fornirmi, anche a pagamento, un modello generico di memoria da adattare di difesa dall'accusa di diffamazione in cui siano impostati giuridicametne la “exceptio veritatis” (la scriminante) e il diritto di critica per un cittadino?. Grazie

Resto a disposizione ai contatti nel mio spazio della pagina qualora necessiti di assistenza, eventualmente per la revisione dell'atto. Cordiali saluti

Salve,ho una pena definitiva da anni 3 mesi 6,sono passati 3 anni e da anni 2 messi se mi trovo sull arresti domiciliari.E stata fatta la richeste di liberazione anticipata in agosto anno scorso per 5 semestri e nessuna risposta fino ora.La mia domanda e...Posso beneficiare di liberazione anticipata in questo caso che sonno in arresti domiciliari? Grazie in anticipo

La liberazione anticipata cosiddetta “speciale” (75 giorni) non è ammessa per chi sconta la pena fuori dal carcere (detenzione domiciliare o arresti domiciliari). É invece ammessa la liberazione anticipata “ordinaria” (45 giorni). La liberazione anticipata “può” essere concessa (non “deve”): è un beneficio, ma non un diritto e il Magistrato ne valuta l'ammissibilità sulla base di un effettivo, concreto e documentato percorso di rieducazione, esaminando le relazioni dei servizi sociali e delle forze dell'ordine vigilanti. Qualora, con la liberazione anticipata, sopraggiunga il fine-pena, sarà utile sollecitare l'esame dell'istanza. Si ricorda che il semestre può essere valutato solo dopo essere compiuto (prima che scada l'ultimo semestre richiesto l'amministrazione non può istruire la pratica)

Buona sera, io volevo chiedere un consulto per quanto riguarda la mia situazione che è questa. Due anni fa mi sono iscritto al sert perché sapevo che si potevano fare le urine e parlare con uno psicologo in via del tutto gratuita. Quindi mi sono iscritto al sert di sassuolo (modena) per dimostrare alla mia morosa che avevo smesso di fare uso di cocaina dato che saltuariamente ne facevo uso. Premetto che sei anni fa mi ritirarono la patente per alcol e da allora tutte le visite mediche che avevo fatto fino al 2019 erano risultate ok in quanto io effettivamente non bevo. Dopo una crisi con la mia ex morosa nell’estate del 2019 ho alzato un po’ il gomito dirante l’estate diciamo e mi sono ritrovato a dover affrontare la Commissione Patenti ad ottobre 2019 riportando dei valori non congrui al rinnovo patente (CDT VALORE DEL FEGATO ECCEDENTE DI 0,2 unità e quindi non a norma di legge ). fatto sta che in commissione patenti mi ritrovai anche la mia psicologa del serto che fece presente alla Commissione Medica che io facevo uso di cocaina e canna B noi e da allora io sono costretto, anche se non mi hanno mai fermato per possesso o per uso di stupefacenti, a fare le urine e a pagare ben 300 € ogni tre/6 mesi. Volevo appunto chiedere se la mia psicologa poteva dirlo alla Commissione Patenti e se la Commissione Patenti, vista la mancanza di precedenti per quanto riguarda l’uso di droghe da parte mia, può addebitarmi e comunque controllarmi lo stato delle urine ricercando droghe. Spero di essere stato chiaro e spero che qualcuno mi risponderà. Buona sera

In alcune regioni, tra le quali l'Emilia Romagna, le Commissioni Mediche per il rilascio di patente automobilistica collaborano stabilmente con i Servizi per le Dipendenze (SerD/SerT). Pertanto il personale medico SerD, convocato dalla Commissione Medica Locale, ha non solo la facoltà ma anche l'obbligo di condividere le informazioni relative alla persona assistita dal SerD. I pazienti del SerD hanno il diritto di chiedere le prestazioni SerD in regime di anonimato, ma questa scelta esclude alcuni benefici che richiedono l'identità certa (es. possibilità di utilizzare servizi gratuiti o rimborsi previsti dal servizio sanitario). Pertanto si raccomanda di informarsi sempre preventivamente sulle modalità e conseguenze se si intende chiedere l'anonimato

Buongiorno, mi è successo di prestare la mia auto ma dichiarare che era stata rubata, ovviamente il movimento è stato rilevato grazie alla scatola nera. Ora, oltre alla denuncia che i carabinieri infliggeranno a me per aver creato allarmismo, che denuncia può sporgere la persona che era a bordo per essersi trovata in una condizione di una persona ladra ma quando in realtà non lo era? Grazie

Buongiorno. Può configurarsi nei Suoi confronti il reato di calunnia punibile ai sensi dell'articolo 368 del Codice Penale con la reclusione da due a sei anni. Cordiali saluti. Avv Giampaolo Catricala'

Buongiorno, lavoro come addetto alla vigilanza in un supermercato. Un giorno ho visto una signora con la mascherina abbassata sotto al naso e le ho chiesto gentilmente di alzarla. La signora se la prende con me e si qualifica come una giurista e mi dice che mi può denunciare perché è un reato obbligare una persona a tenere la mascherina alzata. A me sembra una cosa assurda data l'attuale emergenza. Ha detto la verità? Rischio una denuncia?

Dai fatti così come riferiti Lei ha fatto semplicemente il Suo dovere e il lavoro per il quale è stato assunto, perfettamente in linea con le attuali normative. Auguro vivamente che il fatto non troverà alcuna conseguenza. Nel malaugurato caso contrario, ci saranno altissime probabilità di giungere a una archiviazione del fatto, così come descritto, perché non appare contenere nessun elemento lesivo. Ci si augura che la Signora, giurista o no, abbia avuto uno sfogo momentaneo e non abbia dato alcun corso alle proprie minacce

Salve, ho recentemente patteggiato un risarcimento con l'assicurazione della controparte, essendomi io costituito parte civile in un procedimento penale, a seguito di un incidente che mi ha visto coinvolto. Il mio avvocato ha trattenuto un terzo del risarcimento (pari a 10000€ su un totale di 30000€), ma ho il dubbio che oltre a questo compenso abbia anche ricevuto una parcella a parte, dall'assicurazione stessa. Vorrei sapere in che modo posso indagare eventuali illeciti in tal senso, credendo che tale compenso sia sproporzionato e che mi sia stata tenuta nascosta l'ulteriore cifra percepita. La ringrazio anticipatamente

Normalmente l'Assicurazione liquida con voci distinte le somme risarcitorie e quelle di copertura spese legali. Dovrà verificare la relativa documentazione, a Lei indirizzata, che Le deve essere consegnata dal Suo Avvocato. Verificato quanto liquidato dall'Assicurazione, confronterà tale importo con il compenso spettante all'Avvocato. Come si calcola il compenso spettante all'Avvocato? Per prima cosa, in base al preventivo scritto rilasciato al Cliente. Se manca il preventivo scritto, lo calcolerete in base ai parametri professionali forensi stabiliti secondo la legge e il decreto ministeriale di riferimento. Se il compenso dovuto è più basso di quello trattenuto, chiederà all'Avvocato la differenza. In caso di mancato accordo potrete affidarvi al Consiglio dell'Ordine Avvocati competente

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