Buon pomeriggio, lavoro in una banca alla reception e in questo periodo ho lavorato regolarmente, considerato che nn posso fare lo smart working. Sono una pendolare ( distanza di 90 km ) mi alzo alle 6.30 per essere al lavoro alle 09.00 e la sera esco alle 17.30 e rientro a casa alle 19.15. Questa situazione è cambiata da tre anni ( lavoro qui da quasi 10 anni ) , perchè ci siamo spostati in una struttura più grande causa aumento di personale e non ho più la comodità di prima :stazione accanto al posto di lavoro. Nel periodo del lockdown, hanno cancellato alcuni treni ( i miei IC ) e rientravo a casa alle 20.10 perchè avevo un unico treno regionale alle 18.38 che fa tutte le fermate. La Banca non mi è venuta incontro su niente: prendi permesso, pur avendo proposto di fare 30 minuti di pausa , anzichè 1 ora per poter uscire alle 17.00 e prendere un treno prima. Oppure di guadagnare di meno e uscire 30 minuti o 1 ora prima. Non hanno accettato. L'unica cosa che concede la banca è il cambio orario ( purchè si confermi entro la prima settimana dell'anno )08:30 - 17:00 , ma essendo distante dalle stazioni, non riesco a beneficiare di questo cambio orario e prendere altri treni per tornare a casa prima. Considerato che i 350 colleghi sono tutti a lavorare da remoto, eccetto una ventina di certi uffici e che fino al 31/12/2021 resteranno a lavorare da remoto, mi chiedo se da gennaio 2022 in caso di smart working contrattuale, anche io possa avere qualche vantaggio rispetto agli altri, purchè lo SW non è un diritto. La Banca non ha filiali nella mia città e fa un servizio offerto solo nella città di Firenze, dove lavoro. Inoltre non prevedono il part-time e mi chiedevo se avendo una situazione di disagio giornaliero mi possano far uscire ad un orario che mi permetta di tornare a casa un'ora prima. ( es: uscendo alle 16.30 ) , una sorta di part-time orizzontale. Altra cosa, io faccio parte delle categorie protette 50% che non mi dà diritto a nulla, se non la precedenza nell'inserimento al lavoro... a Marzo sono stata un mese a casa per una infiammazione ect.. e avrei bisogno di fare esercizi posturali durante la settimana , ma la mia responsabile mi ha detto che se si vuole il tempo si trova, io purtroppo appena entro in casa alle 19.30 sono distrutta. Vi ringrazio

Gentile Signora. La questione da Lei posta merita di essere approfondita oltre a dover visionare il contratto di lavoro. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno avvocato, sono un autista di un'azienda pubblica della provincia di Pordenone. Da parte della mia azienda ho ricevuto una lettera ( la trova in allegato) dove mi si chiede di dichiarare alcuni miei dati sensibili sul mio stato di salute in merito al Covid, dati che a loro dire saranno visti solo dal manico del lavoro. Ora, sono quasi due anni che lavoro alla guida del bus, rispettando distanziamento, l' uso della mascherina e tutto il resto. Arrivati ad oggi, non capisco la necessità di sapere tali info. Io personalmente mi tengo controllata con degli esami del sangue per vedere di essere sempre in buona salute, per una mia prevenzione e controllo personale. Adesso non so come comportarmi in merito a questa richiesta. Ovviamente NON rientro tra le persone favorevoli al vaccino. Cordialmente saluto e vi ringrazio

Buongiorno. La situazione richiede l'esame della documentazione in suo possesso ed il dovuto approfondimento giuridico. Sono a disposizione per fornirle parere formale in merito, mi occupo di diritto del lavoro, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Buongiorno, sono dipendente di un comune ed è la seconda volta che in seguito al mio avanzamento orizzontale ho percepito un premio di produttività relativo all'anno dell'avanzamento ridotto di circa il 70%. Interpellato le RSU dicono che così è stato previsto nel contratto decentrato. Domando se sia legittimo un contratto decentrato che preveda questo trattamento. Grazie e buona giornata

Buongiorno. Per poterle dare un parere bisognerebbe visionare il relativo contratto. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, dopo tre settimane di prova presso un punto vendita diverso da quello per cui ero stato assunto, mancandone soltanto una alla fine della prova e dell'assunzione, sono stato convocato nell'ufficio del direttore del punto vendita e mi è stata comunicata la cessazione del periodo di prova con effetto immediato e come motivazione principale data dal direttore "a me personalmente non mi sei mai piaciuto quelle 2 volte che ti ho visto". Io in queste 3 settimane di prova ho lavorato, secondo me, più che duramente facendo sempre il mio e svolgendo i compiti dati dai miei responsabili, volevo quindi sapere se è possibile fare qualcosa a riguardo, grazie

Buongiorno. La questione necessita il dovuto approfondimento e l'esame della documentazione contrattuale in suo possesso. Sono a disposizione per fornirle parere formale in merito, mi occupo di diritto del lavoro, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Buongiorno sono 9 anni che lavoro per lo stesso stabilimento sotto varie cooperative.. quest’ultima cooperativa ha perso l’appalto quindi la maggior parte dei miei colleghi sono andati dove è andato il cliente cioè a 32 km da me… io non sono potuta andare allora la mia cooperativa ha pensato bene di trasferirmi a Bari in un distaccamento… ovviamente io sono impossibilitata ad andare allora mi hanno proposto il licenziamento e 100 € per non chiedere più nulla ne ora ne in futuro si può fare? Grazie

Gentile Signora. La questione merita di essere approfondita. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buonasera, ho un quesito da porvi. Sono un'operatore sanitario in un'azienda pubblica e mi trovo in infortunio dal 19/05. A breve probabilmente sarò soggetta alla sospensione prevista dal decreto 44 che stabilisce l'obbligo per gli operatori sanitari alla vaccinazione anti Covid. Vista la poca speranza di poter continuare a svolgere il mio lavoro stavo valutando di dare le dimissioni ma ieri mi hanno informata che il preavviso di 60 gg dovrebbe essere un preavviso lavorato, cosa che io non posso garantire a causa del mio infortunio. E' possibile in qualche modo dare dimissioni senza dover in questo caso pagare all'Ente l'indennità di mancato preavviso (che hanno calcolato, si aggirerebbe attorno ai 3000 euro!) ?. Sapreste anche consigliarmi secondo voi quale sarebbe il miglior modo per muoversi nel mio caso personale?. Grazie in anticipo

Buongiorno. è necessario esaminare la documentazione contrattuale in suo possesso ed avere ulteriori informazioni sulla situazione per fornirle adeguato parere in merito. Sono a disposizione per darle consulenza formale, mi occupo di diritto del lavoro, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Siamo ai ferri corti nell'azienda di famiglia sono stato messo in ferie più di 20 giorni fa e mi viene detto di firmare le dimissioni mi e stato inviato un pdf precompilato da firmare appunto le dimissioni io non voglio restare senza lavoro continua a ripetere che non vuole più farmi lavorare ,la ditta e una azienda individuale ed io sono assunto a tempo indeterminato come magazziniere da più di 10 anni come devo comportarmi?

Buongiorno. è necessario esaminare nel dettaglio la sua situazione lavorativa con ulteriori informazioni per valutare adeguatamente come procedere. Sono a disposizione per fornirle consulenza formale in merito, mi occupo di diritto del lavoro, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Buongiorno, Sono un dipendente pubblico con 23 anni di servizio, è da un decennio che per problemi legati alla salute mentale e anche fisica , non di grosse entità ma tali da crearmi problematiche sul posto di lavoro , soprattutto con i responsabili dirigenti , mi trovo costretto a vivere malissimo la mia vita lavorativa perché ovviamente sono continuamente sottoposto a stress di natura relazionale con colleghi e dirigenti in quanto a nessuno importa se sei in grado o no di essere efficiente. Ora , siccome sono arrivato al limite e la mia situazione di salute è peggiorata, soprattutto quella psicologica , vorrei sapere se posso terminare la mia attività lavorativa e andare in pensione prima per dedicarmi al mio stato di salute. Tutto ciò ovviamente è corredato da certificazioni che attestano il mio stato di salute mentale e fisica, non solo specialistica pubblica ma anche Inail . Come mi devo muovere ? Mi potreste aiutare ?

Buongiorno. Per fornirle adeguato parere è necessario esaminare nel dettaglio la sua situazione previdenziale e medica e avere ulteriori informazioni sulla sua attività lavorativa. Sono a sua disposizione per darle formale consulenza in merito, io occupo di previdenza, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra

Salve volevo un informazione. Ho lavorato a progetto, fino a dare le dimissioni il 4 giugno. Prima del 4, ho regolarmente fatto il mio lavoro, arrivando a fare da giorno 1 a giorno 4 giugno, ben 3 contratti che in quell'asso di tempo sono state anche contabilizzate. Questo mese però non mi sono stati pagati i 3 contratti. Ho contattato l'azienda e mi è stato detto che non mi spettano tali soldi. Adesso voglio capire il motivo di questa cosa, e se è giusta questa cosa oppure se mi spettano tali soldi? Oltretutto io ho presentato le dimissioni il 4 giugno, però se ho ben capito il fine contratto risulta dal 30 maggio, questa cosa è legale o corretta?

Buongiorno. Premesso che bisognerebbe visionare il contratto, credo che Lei abbia diritto ad ottenere i relativi pagamenti. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Diritto del lavoro e previdenza: Consulenze legali su - Pag.56

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