Buongiorno, ho fatto richiesta alla mia azienda di scalare 40 ore di festività non godute ma senza darmi comunicazione sono invece stati considerati 5 giorni di ferie. Alla mia domanda di spiegazione mi è stato risposto che non fa differenza scalare ferie o permessi piuttosto che festività non godute. So che hanno una regolamentazione differente, per esempio le ore di permesso hanno una scadenza. L'azienda può ignorare la mia richiesta e scegliere di fare ciò che vuole senza nemmeno avvisarmi? Posso pretendere di usufruire delle ore di festività non godute? Molte grazie

Buongiorno. Se mi scrive sulla mia email personale (vada su google e mi cerchi: Avv. Andy Rossi presso studio legale Durnwalder di Bolzano o anche sul mio blog o su Facebook), Le chiederò ancora alcune informazioni per i dovuti approfondimenti. Rimango in attesa di un Suo riscontro. Cordiali saluti. Avv. Andy Rossi

Buongiorno, Volevo chiedere un'informazione. Sto seguendo gli studi universitari in Italia, a Milano e sono a due esami dalla Laurea. Sto nel frattempo facendo uno stage alla fine del quale mi potrebbero offrire un posto in azienda. Dato lo stage lo finisco in Dicembre 2021 e gli esami li devo ancora dare potrei cambiare status da studente a lavoratore (di seguito anche il PSE ovviamente cambierà) senza aver conseguito la Laurea (ci tengo a precisare che sono una studentessa EXTRA EU). Se si quale sarebbe la procedura. Mi permetterebbe di conseguire la laurea questo cambio di PSE in quanto la Laurea per me è molto importante. In attesa di un vostro riscontro vi porgo. Cordiali saluti

Gentile utente. è richiesto un approfondimento per fornirle un parere specifico. Se vuole può scrivermi una mail privatamente. Cordiali saluti

Buongiorno, sono una dipendente pubblica dell'età di &" anni con un 'anzianità conributiva di 43 anni. la mia amministrazione mi ha comunicato la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro ai sensi D.L.112/2008 art.72, c.11, convertito in legge06/08/2008 n. 133 e del D.L. n. 201/2011 art. 24, c. 20 e D.L. 24/06/2014, n. 90 art.1, c. 5, e D.L. 28/01/2019 n. 4-Massima anzianità contributiva. Ai sensi della suddetta normativa mi concedono 6 mesi di preavviso e mi comunicano che," avendo maturato il massimo dell'anzianità contributiva ed in considerazione del processo di riorganizzazione amministrativa adottato dall'Ente Regione,verrà collocata in quiescenza con decorrenza 1° dicembre 2021. Ora, essendo io, ancora in grado di lavorare pienamente e con la massima responsabilità( mai malattie) e svolgendo anche funzioni di Responsabile di un Ufficio con P.O., ho "dovuto" pochi giorni fa, inoltrare domanda all'INPS ma vorrei ritirarla, perchè credo che tale provvedimento sia ingiusto, alla luce anche di ciò che sto verificando su internet circa l'età ordinamentale che è di 65 anni. Ho anche trovato un ultimo parere delle Funzione Pubblica che ribadisce che non si può mandare in pensione il lavoratore che abbia raggiungo i 41 anni e 1o mesi, se donna, se non è la stessa che fa domanda , altrimenti il rapporto deve continuare fino al compimento di 65 anni. Ora Vi chiedo se posso impugnare l'atto della mia amm.ne datato 06.05.2021 con il quale mi comunicano la mia collocazione a riposo con decorrenza 1° dicembre 2021. La mia amm.ne ha una delibera n. 514 del 16.12.2016 con la quale hanno previsto la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro dei lavoratori che hanno raggiunto la maturazione del diritto alla pensione. Grazie

Buonasera, la vicenda per la sua complessità necessita di un approfondimento. Se ritiene, ove intenda avere un parere esaustivo che potrà eventualmente produrre all’amministrazione, può richiedere una consulenza diretta sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Demetrio Pecora

Buonasera, Vi scrivo in quanto avrei bisogno delucidazioni sul come devo comportarmi nei riguardi di un avvocato conosciuto i primi di Giugno 2021 e visto solo due volte, il quale avrebbe “preso in mano” la pratica che mi riguarda sul fronte lavorativo dopo 10 anni di assunzione (mobbing, inquadramento contrattuale non coerente con mansioni svolte, dequalificazione nell’ambiente di lavoro etc); dopo un mese ha mandato la prima missiva lacunosa di molte parti , nonostante gli avessi elencato minuziosamente i punti salienti della situazione al fine di risolvere positivamente il caso, lui tuttavia si limitava a dialogare con la controparte telefonicamente senza mai interpellarmi o farmi sapere le sue e le loro intenzioni. La seconda missiva è stata inviata su mio sollecito in quanto l’azienda mi ha mandato una lettera di richiamo disciplinare sull’assenza a loro detta ingiustificata (nonostante certificati Inail) e lui ha risposto all’ultimo giorno della scadenza del termine solo perché da me sollecitato. Il suo intervento a distanza di un mese è stato inconcludente e dannoso, tanto che l’azienda mi ha applicato ingiustamente una sanzione disciplinare. Ora , senza contratto o preventivo firmato (gliel’ho chiesto in entrambe le occasioni in cui l’ho visto ma non me l’ha mai voluto fare) mi ha mandato notula da 1300€ che io ritengo assolutamente assurdo pagare , dato che ha creato solo disastri. Come mi devo comportare ? Devo affidarmi a Voi? Rimango in attesa, grazie. Valentina

Buon pomeriggio. Se mi scrive sulla mia email personale (vada su google e mi cerchi: Avv. Andy Rossi presso studio legale Durnwalder di Bolzano o anche sul mio blog o su Facebook), Le chiederò ancora alcune informazioni per i dovuti approfondimenti. Rimango in attesa di un Suo riscontro. Cordiali saluti. Avv. Andy Rossi

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