Buongiorno avvocato, Vorrei avere un consiglio. Ho fatto ristrutturare la casa ad una ditta di costruzioni. Ci ha fatto un preventivo che noi abbiamo accettato e pagato. Il problema dove sta, sta nelle misure della cucina e degli attacchi dei tubi. I tubi secondo le misure di me e mia moglie non andavano spostati, infatti eravamo d'accordo che i tubi non dovevano essere spostati, poi abbiamo inviato una piantina di come doveva essere disposta la cucina (premesso che non sappiamo leggere la piantina della cucina). E qua arriviamo al punto, loro spostano tutti gli attacchi dei tubi senza dirci nulla, senza dirci guardate che avete sbagliato e gli attacchi vanno spostati, loro spostano senza dirci nulla, e dopo 10 giorni dalla fine dei lavori ci chiama e ci invia una fattura di quasi 600 €. La mia domanda é: non avrebbero dovuto avvisarci prima di fare qualsiasi lavoro che non era stato preventivato?. Non mi é sembrato corretto avvisarci a lavori terminati

Buongiorno, in effetti, trattandosi di contratto di applato, qualsiasi variazione in corso di opera avrebbe dovuta essere concordata probabilmente con il committente. Purtroppo la cifra non giustifica forse l'intervento di un avvocato perché si corre il rischio che sia più la spesa che l'impresa. Lo Studio Marinelli & Partners è tra gli studi legali con più recensioni positive in Italia su Google Maps -a oggi 166 a 5 stelle - e su altri social, tra cui StarOfService: 87 a 4,9 stelle. E' uno studio multidisciplinare formato da sette avvocati e vanta collaborazioni in tutta Italia. In particolare, siamo a Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Bari, Firenze, Savona, Imperia, Genova, Aosta, Cuneo, Alessandria, Novara, Pavia, Bergamo, Brescia, Mantova, Bolzano, Udine, Belluno, Cortina, Verona, Padova, Treviso, Vittorio Veneto, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Rimini, Massa Carrara, Livorno, Arezzo, Perugia, Foligno, Spoleto, Terni, Ancona, Rieti, Viterbo, Pescara, Chieti, Benevento, Torre Annunziata, Salerno, Agropoli, Foggia, Brindisi, Taranto, Lecce, Cosenza, Reggio Calabria, Catania e Cagliari. Potrete contattarci per una prima consulenza gratuita al numero 3481317487

Da circa 8 mesi ho presentato al comune dove vivo, il progetto di una costruzione per uso abitativo, il responsabile del procedimento, noto per la sua lentezza e non solo, non ha ancora effettuato nessun operazione per il progetto di cui sopra. Cosa posso fare? IL responsabile dell'Uff. Tecnico ha delle scadenze da rispettare? ci sono i presupposti per un azione penale civile o amministrativa? grazie

Buonasera, nella materia trova applicazione l'isituto del silenzio. Più semplicemente, il decorso di un certo periodo di tempo dalla presentazione dell'istanza, senza alcun riscontro da parte dell'Amministrazione, equivale al rilascio della concessione (silenzio-assenso) , salvo casi particolari disciplinati dalla legge. In generale, l'Amministrazione deve pronunciarsi entro un determinato periodo di tempo dall'inizio del procedimento. Nel caso di inerzia, il cittadino può rivolgersi al giudice amministrativo per obbligare l'amministrazione a provvedere (silenzio-inadempimento). Per un esame più approfondito della vicenda che La rigurda, può contattarmi direttamente. Avv. Demetrio Pecora

Buongiorno, abito al 1°piano di un condominio. ho rilevato infiltrazioni in casa, ho chiesto l'intervento dell'assicuraz. condominiale, che (dopo sopralluogo) conferma il rimborso per : ricerca danno nel mio appartamento + rispristino operere murarie ( mio appartamento) e imbiancatura mio appartamento e quello della signora di sotto + rimborso per danno al contenuto/mobilio alla signora di sotto. L'assicuraz. condominiale rimborserà il condomionio che a sua volta girerà il rimborso a me. Detto ciò, la sig.ra sotto, richiede l'acquisto a nupvo dei mobili danneggiati. Vorrei sapere se sono tenuta a rimborsare i mobili a nuovo oppure se sono tenuta a rimborsare la riparazione ( ove possibile) grazie

Buongiorno. La questione andrebbe approfondita. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Gentilissimi, Ho vissuto a una casa condividendo con due ragazze italiane. Sono uscita da casa alla fine di febbraio e non sono tornata più. Ho cambiato subito la residenza. Allora ho chiesto a loro di cambiare l’intestatario per iren: era il mio nome. Ma non hanno cambiato e mi sono arrivate le bollette. Dopo tanti mesi non pagano e sempre cercano farmi pagare anche per il periodo dopo il mio trasloco. Anche dopo il trasloco l’affitto ho pagato per tre mesi al proprietario perché non ho trovato subito il subentro e ho fatto come c’è scritto il contratto. Ma per le spese non c’è scritto niente sul contratto. Alla fine ieri ho fatto la disalimentazione di luce e gas, perché avevo paura che alla fine devo pagare le spese di tanti mesi solo per loro. Ma ancora rimangono le bollette non pagate e scadute. Vorrei chiedere se ho il diritto di chiedere di pagare le bollette alle coinquiline o se hanno il diritto di farmi pagare le bollette anche dopo il mio trasloco visto che ancora l’intestatario è stato me. Nelle spese c’è anche la Rai, ma visto che ho cambiato la residenza subito, non mi sembra il mio dovere. Poi cercando di risolvere la situazione ho usato troppo tempo. Per caso potrei chiederle l’indennità (quanto potrebbe?)?. Cordiali saluti

Buongiorno, la vicenda per la sua complessità merita un maggior approfondimento. In tal senso, sarebbe opportuno conoscere i termini con cui Lei ha regolato i rapporti con le co-inquiline, così da poter verificare l’eventualità di rivalersi su di esse per ottenere il rimborso di quanto pagato. Quanto al contratto di affitto, occorrerebbe avere maggiori informazioni sul suo contenuto, per comprendere la possibilità di un recesso anticipato da parte Sua. Se ritiene può contattarmi direttamente per meglio approfondire la vicenda in esame. Cordiali saluti. Avv. Demetrio Pecora

Salve, l'amministratore di condominio ha affisso in bacheca un foglio per raccogliere le firme dei condomini al fine di evitare di convocare l'assemblea per dare mandato professionale a un ingegnere e accettare il suo preventivo. Sul foglio c'è scritto che questo varrà come delibera quando le firme rappresenteranno la maggioranza dei condomini. Premetto che non si tratta di un lavoro urgente. Tutto questo ha valore legale? Se non dovesse avere valore, sono vincolato al pagamento della parcella (naturalmente finché non si procede con una delibera assembleare)?. Questo suo modus operandi mi sembra un po' strano perché un foglio lasciato nell'androne potrebbe essere firmato da chiunque. Grazie

Buonasera. L'amministratore deve provvedere a convocare regolare assemblea così come è previsto dall'art. 1136 c.c. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Scrivo per conto di una mia amica, proprietaria di un appartamento al piano terra di una casa su due livelli. Il proprietario del primo piano ( suo nipote) è deceduto. Unico erede il fratello, che ha rinunciato legalmente all’eredità in quanto il defunto ha lasciato una situazione debitoria disastrosa. Da anni non pagava più il mutuo, e viveva in condizioni al limite dell’igiene. Prima di morire aveva preso in casa due persone incontrate alla Caritas, dove il defunto andava a mangiare. Ora la situazione è la seguente: non vi sono eredi, e le due persone continuano ad abitare “abusivamente” l’appartamento sopra la mia amica È possibile fare qualcosa affinché queste persone “abusive” lascino l’appartamento al primo piano e sopra il suo? Preciso che la villetta è recintata e che alle aree comuni deve pensarci solo la mia amica. Hanno anche un cane che fa i bisogni all’interno di quest’area, i cui escrementi vengono lasciati abbandonati per giorni e giorni. Cosa si può fare pet risolvete questa situazione? Grazie

Buongiorno. Innanzitutto, occorre precisare che, nel caso in cui chi muore non lascia ascendenti, discendenti, fratelli o coniugi, oppure questi dovessero rinunciare all’eredità, ne avrebbero diritto, in parti uguali a parità di grado, gli altri parenti fino al sesto grado. Quindi, nella concreta fattispecie in esame, la sua amica, zia del defunto, potrebbere esserne anche l’erede. Nel caso, invece, il de cuius non avesse alcun parente, l’erede dei suoi beni sarebbe lo Stato. Chiarito quanto sopra, in merito alla occupazione sine titulo dell’abitazione che era di proprietà del defunto, si potrebbe contestare e, pertanto, impedire (ricorrendo, eventualmente, in giudizio) agli “inquilini abusivi” l’utilizzo delle parti comuni, non avendo, appunto, alcun titolo per farlo. Cordialmente. San Salvo, 10/07/2021. Avv. Vincenzo de Crescenzo. Per contatti: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit

Buongiorno, vengo subito al problema. L'altro giorno sono partito da casa dei miei suoceri per andare a casa, era circa mezzanotte, dopo 3 chilometri la mia auto ha iniziato a prendere fuoco da sotto il motore. Nell'assicurazione non ho il pacchetto furto e incendio. Vorrei sapere se possibile fare qualcosa per avere un indennità sull'accaduto. Dico subito che l'auto è del 2009 un SUV Kia, con 300.000km sempre fatto controlli e quant'altro, anche per l'impianto a GPL che ha di serie, con sostituzione bombolone dopo i 10 anni a regolamento di legge, oltretutto non ha subito mai alcuna modifica all'interno del vano motore dove è iniziato l'incendio (le case molte volte si avvalgono su questo motivo possibile d'incendio). La macchina dice il perito che non è riparabile, in quanto l'incendio ha rovinato determinati elementi. Sono intervenuti i vigili del fuoco per finire il lavoro iniziato da alcune persone che si trovavano nelle abitazioni vicine, che prontamente ci hanno aiutati a domare le fiamme. In attesa di una risposta, porgo distinti saluti

Gentile Utente, senz'altro occorrerebbe visionare le condizioni della Sua polizza assicurativa per poter comprendere se l'evento possa in qualche modo rientrare nella copertura pur non essendo previsto l'incendio. Ciò premesso, sarebbe utile inviare subito una lettera di diffida al venditore dell'auto. Resto a disposizione per eventuali ulteriori approfondimenti tramite consulenza diretta oppure ai recapiti indicati sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Federica Rossi

Salve ho un terreno che confina con un vicino e nel mezzo abbiamo un bel fosso in comune, la mia parte di terreno e' sempre pulita,il mio vicino sono anni che non taglia un solo ramo,mi sono rivolto al mio comune affinche faccia rispettare la legge ma purtroppo non accade nulla.Nel tempo gli eventi atmosferici con cadute abbondanti di pioggia il mio terreno si e' accorciato di oltre tre metri perche' il vicino non pulendo da anni ha fatto deviare il corso del fosso tutto sul mio terreno. Dimenticavo ma non di meno importanza che tutti questi rovi e sterpaglie portano solo serpenti, ratti, e zanzare a non finire.Ho bisogno di un consiglio urgente grazie

Buonasera. Innanzitutto, il proprietario di un bene, a meno che questo non sia in custodia ad un’altra persona che lo detiene a titolo di prestito, affitto, usufrutto o altro, è responsabile dei danni da esso provocati, ai sensi dell’art. 2051 del codice civile, che dispone: ”Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”. Inoltre, dal combinato disposto degli artt. 915, 916 e 917 del codice civile, sulla proprietà fondiaria, in particolare, si desume la possibilità di agire in giudizio affinchè siano riparate le sponde o gli argini delle acque o rimossi eventuali ingombri formatisi sulla superficie di un fondo o in un fosso, quando le acque danneggino o minaccino di danneggiare i fondi vicini. Le spese sono, naturalmente, a carico del proprietario del fondo che abbia causato, colpevolmente, la distruzione degli argini, la variazione delle acque o l'ingombro nei loro corsi. Cordialmente. San Salvo, 09/07/2021. Avv. Vincenzo de Crescenzo. Per contatti: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit

Buongiorno, Sono proprietario di un fondo coltivato a vigneto e noccioleto privo di qualsiasi servitù di passaggio ma da qualche tempo subisco il passaggio incontrollato di biciclette e altri mezzi sul fondo. Ho applicato cartelli di divieto e di mezzi agricoli in movimento ma non vengono considerati. E' possibile agire in qualche modo e questi individui senza autorizzazione cosa possono rischiare?. Grazie

Buonasera, è necessario verificare di che tipo di strada si tratta. Se strada privata ad uso esclusivo oppure se strada privata ad uso pubblico. Senza queste informazioni è impossibile dare una risposta. IN casi come questo, l'autorizzazione comunale potrebbe consentire l’installazione di un cartello recante la sola dicitura di “strada privata” quando la strada è comunque usata come via di collegamento con altre proprietà. Quando, invece, la via privata, non ha elementi per la destinazione a pubblico transito il Comune potrebbe rilasciare l'autorizzazione all'installazione del cartello "divieto di accesso esclusi i residenti". Mi contatti all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per una consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi

Gentilissimi Avvocati “dequo.it”.desideravo chiedere se per legge le forze dell’ordine intervenute (più di una) per effettuare i rilievi postumi ad un sinistro sono tenuti ad effettuare riprese fotografiche ed a rilasciarli alle parte che le richiedano. E per quale motivo, pur avendo effettuato tali tipologie di riprese ne negano l’esistenza. Cosa potrei fare in tal senso?. Grazi infinite della cortese risposta. Distinti saluti

Buongiorno. Le forze dell'ordine sono tenute a rilasciare la relazione dell'incidente stradale comprensivo di documentazione fotografica. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Consulenze legali su Responsabilità civile, professionale e assicurazioni - Pag.46

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