Buongiorno, non so se ho digitato la categoria giusta ma spero ugualmente in una risposta. Ho chiesto all'Inps tramite sindacato di fare chiarezza sui contributi versati dall'istituto gestito da suore dove ho lavorato per 10 anni. Mi hanno risposto che mancano i contributi dell'anno 1999 e del 2001 fino a settembre cioè fino al mio licenziamento. Io ho i cud e credo anche qualche busta paga... dovrei controllare ma a quanto pare non bastano in quanto quegli anni sono caduti in prescrizione e inoltre i gestori della scuola e chi emetteva le buste paga sono deceduti. Possibile non si possa far niente nonostante la mia documentazione per recuperare i due anni? Grazie

Buongiorno. Per rispondere al suo quesito è necessario esaminare tutta la documentazione relativa ai contributi in suo possesso. Sono a sua disposizione per fornirle apposita consulenza in merito,mi occupo di previdenza. La consulenza è a pagamento e può contattarmi ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Buongiorno, descrivo brevemente la fattispecie. In data 19/02/22 presso un concessionario ho acquistato una nuova vettura, sottoscrivendo il contratto di acquisto con termine di consegna il 31/07/22. A oggi l'autovettura non mi è stata consegnata e prevedibilmente arriverà per fine mese. In data 02/08 ho inviato alla concessionaria raccomandata di diffida ad adempiere ex. art. 1454 c.c. con termine di 15 giorni dal ricevimento della presente, che è avvenuto il 05/08. Riservandomi il diritto previsto dall' art. 1385 C.C., di richiedere il doppio della caparra versata in caso di inadempienza della controparte nel relativo termine di 15gg, di conseguenza dal 20/08 p.v. La concessionaria ha risposto a medesimo mezzo raccomandata, dove contesta integralmente il contenuto della mia, perché si appella alla clausola dell'art. 10.2 del contratto di acquisto da me sottoscritto, che concede al venditore 45 giorni oltre il termine di consegna del 31/07/22. Di conseguenza, sono a chiedervi. Le disposizioni di legge, in questa casistica art.1454 e 1385, non prevalgono sulle clausole del contratto di acquisto?. E' mio diritto fin da subito, pretendere uno sconto sul prezzo finale per il disagio causato?. Grazie e distinti saluti

Buon pomeriggio. Vi è una soglia di tolleranza nella consegna delle automobili, oltre la data indicata nel contratto, fino a un massimo di 60 gg in genere, ma ogni contratto può riportare delle variazioni. Per poterle dare un parere più approfondito deve prendere visione del contratto e porle alcune domande. Resto a sua disposizione per una consulenza dettagliata o assistenza, trova l'accesso e i recapiti di contatto sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Elena Armenio

Salve, Volevo cortesemente chiedere una cosulenza legale, riguardo al fermo amistrativo del mio veicolo, di durata 3 mesi. Facendo ricorso al giudice di pace con udienza un mese e mezzo dopo i 3 mesi dati dal fermo. Pertanto non mi é chiaro se possibile rimppossesarmi del libretto e aver la possibilità di rottamare la machina al termine dei 3 mesi, o devo aspettare comunque l udienza del giudice per rottamare la macchina?. Per urgenza lavorativa mi serve la rottamazione per acquistare un nuovo mezzo. Chiedo a voi perché nessuno comando dei vigili da me chiamato mi sa rispondere a questo quesito. Grazie

Egregio Signor Antonio. Buonasera. La situazione che lei descrive è complessa. Quindi, bisogna esaminare i documenti. Se vuole me li invii per una consulenza e le fornirò un parere adeguato. Cordialissimi saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero

Buongiorno espongo in breve il mio problema nel 2018 ho chiesto la separazione consensuale con accordi economici che oggi il mio ex marito vuole ridefinire a ribasso ,io ho un lavoro part-time a 15 ore settimanali in una cooperativa e il mio stipendio varia a seconda delle ore che faccio i due figli di cui una minore vivono con me e per loro scelta di rado vanno a pranzo o cena dal papà ,viviamo in affitto ,mi chiedo come devo comportarmi riguardo alla sua richiesta ?grazie

Gentilissima signora. Buonasera. Purtroppo - nel suo esclusivo interesse - per fornirle un parere adeguato, bisogna conoscere la situazione per intero. Per fare ciò, bisogna discuterne con calma esaminando la relativa documentazione. Se vuole sono a sua completa disposizione. Cordialissimi saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero

Buongiorno, mio marito ha ricevuto un ingiunzione di pagamento per un debito non pagato di dieci anni fa, dove aveva attivato delle carte revolving. Mio marito non ha proprietà, ha solo lo stipendio e ha ereditato 1/15 di una casa (nuda proprietà), dove abita sua zia usufruttuaria, i proprietari sono altre cinque persone di cui la zia possiede 6/15, altre due persone il 3/15 e poi c'è la quota di mio marito e dei due fratelli, anche loro hanno ereditato 1/15 cadauno, volevo sapere se è pignorabile, oppure è pignorabile solo lo stipendio? Grazie. Cordiali saluti

Gentilissima signora. Buongiorno. La vicenda merita un approfondimento, nel vostro esclusivo interesse. Di solito, in questi casi si procede, perché più celere, sicuro, efficace ed immediato, al pignoramento presso terzi: ergo, dello stipendio. Sia ben chiaro: una parte che supera il minimo (vitale) per legge non pignorabile. Ecco perché le consiglio una consulenza. Esaminando tutta la vicenda potrà consigliarvi al meglio, effettuando anche un calcolo preventivo della quota di prelievo forzoso. Cordialissimi saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero

Buongiorno, ho ricevuto una raccomandata da poste italiane che mi chiede un debito per fitto immobili residenziali risalente agli anni dal 2003 al 2010 richiedendomi se sono stati pagati non tenere conto della raccomandata, ma purtroppo non posso dimostrare in quanto tutte le ricevute da oltre 10 anni sono andati distrutti VI E' UN TERMINE DI PRESCIZIONE?? poichè non ho nessuna possibilità di inviare le ricevute

Buongiorno a lei. I diritti (per lei doveri) economici di questa tipologia vanno in prescrizione dopo dieci anni. Quindi, sarebbero (dico sarebbero) abbondantemente prescritti. Il problema è che potrebbero esserci stati degli atti interruttivi della prescrizione, che magari lei non ricorda o ha smarrito. Pertanto, è sempre auspicabile un esame completo della documentazione. Se vuole può inviarmi tutto, tramite richiesta di consulenza. Distinti saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero

Buongiorno, Sono un cittadino Italiano in una relazione stabile con una cittadina Cinese. Abbiamo intenzione di presentare al nostro comune di residenza una dichiarazione di convivenza per essere tutelati in quanto coppia di fatto. Per presentare questa dichiarazione è necessario il certificato di stato libero della mia compagna. Purtroppo, essendo cinese, la procedura è lunga e tediosa. Consiste in. Richiedere il certificato nel comune di appartenenza Cinese. Fare una traduzione notarile del certificato. Inviare il certificato al ministero degli affari esteri Cinese per la legalizzazione. Inviare il certificato al console di una ambasciata Italiana in Cina per la doppia legalizzazione. Portare il certificato in Italia. Portare il certificato in prefettura per farlo legalizzare. Ci chiedevamo, visto che l'età minima con cui le donne possono sposarsi in Cina è 20 anni, e visto che la mia compagna è venuta in Italia che ne aveva 19 (ne ha 20 adesso) e non è più tornata in Cina, se fosse possibile in qualche modo evitare tutta questa burocrazia internazionale. Attendo un Vostro cortese riscontro

Buona sera. Quella che lei suggerisce sarebbe tecnicamente una presunzione giuridica, che ha valore nel nostro ordinamento solo se prevista da una legge o a seguito di valutazione di un giudice. Dunque nel suo caso non si può applicare. Si potrebbe valutare la possibilità, in casi simili, di un'autocertificazione, o di sostituzione del Comune cinese con l'autorità consolare, ma, in genere, procedure di questo tipo sono consentite solo per impossibilità a comunicare con il Paese di origine. Se vuole approfondire la questione, con una consulenza diretta personalizzata trova l'accesso, visitando il mio profilo, diversamente son disponibile ad assisterla nelle attività che dovrà intraprendere. A tal fine, trova i contatti del mio studio sempre sul profilo. Cordialità. Avv. Elena Armenio

Buon giorno, Ho ordinato il 12 luglio un iPhone 12, pagato in modalità contrassegno, arrivato il 25 luglio non funzionante, in quanto continua a spegnersi. Ho chiesto immediatamente di fare il reso in modalità contrassegno (il corriere mi consegna la busta di soldi e io consegno a quest’ultimo il cellulare non funzionante), ma mi è stato proposto un dispositivo in sostituzione (al momento della ricezione avrei consegnato quello non funzionante). Accetto, ma il dispositivo non viene mai inviato. Ora mi viene detto che devo restituire il device non funzionante per risolvere i problemi in garanzia. Gli svariati cambiamenti mi fanno pensare ad una truffa, temo di restare senza soldi e senza dispositivo (per quanto non funzionante, ha un valore). È dunque un mese che sono senza un dispositivo funzionante del quale avrei bisogno, il che mi ha procurato e mi procura tutt’ora diversi disagi. Ho scritto queste cose su due siti di recensioni. L’azienda ha risposto che posso procedere al reso con rimborso entro 14 giorni ma ha anche detto che mi denuncia per diffamazione per le recensioni negative scritte. Cosa posso fare?

Buonasera. Indubbiamente, dal punto di vista della vicenda che racconta, ha ragione. Il problema sono le frasi che ha scritto come recensioni, che bisognerebbe leggere. Se vuole può contattarmi per una consulenza, inviandomi tutta la documentazione. Cordialissimi saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.148

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