Buongiorno, vi scrivo perché vorrei capire se ci sono gli estremi per una causa. Sto acquistando un immobile che doveva essere consegnato entro il 31/12/2021. L'impresa non ha notificato in alcun modo il ritardo e la mancata consegna. Ad oggi ancora non abbiamo una data definitiva, nonostante altri appartamenti siano stati rogitati. Ci sono dei lavori fatti assolutamente non a regola d'arte (un muro storto di 6cm, una botola della macchina di ventilazione sopra il box doccia con scarso accesso per la manutenzione, piastrelle storte, soffitto storto, muri bombati...). Ma a parte queste cose, il ritardo della consegna ci sta costando parecchi soldi. Da marzo (che era comunque postumo rispetto alla data di consegna) ad oggi, il mutuo ci costa 119€ in più al mese. Ci sono gli estremi per una causa? Vorrei chiedere un risarcimento per il danno subito. Grazie e buona giornata

Buongiorno. Mi occupo giornalmente di diritto immobile e Le posso fin da subito chiarire che. Stante la situazione da Lei illustrata, è necessario che Lei, per il tramite di un legale, con urgenza, invii diffida/comunicazione all'impresa di costruzione o soggetto venditore (il mancato invio potrebbe essere utilizzato a suo discapito e visto come tolleranza del ritardo e dei conseguenti danni subiti). Ovviamente prima della redazione della diffida e l'invio della predetta, dovrà essere visionato il contratto preliminare e l'eventuale altra documentazione in Suo possesso. Il mio studio si trova a Vanzago, vicino alla Sua residenza. Digitando il mio nominativo su google o visitando il mio sito internet può reperire i miei contatti. Mi invii una mail, anche volendo inviando la documentazione in Suo possesso, al fine di fissare un incontro in studio per l'espletamento della consulenza. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Stefania Panzitta, Vanzago (MI)

Buongiorno, sono l'amministratore di sostegno di una persona con disabilità 100% intellettiva con indennità di accompagnamento permanente e definitiva. Vorrei sapere se l'essere classificato con la definizione di "INVALIDO con TOTALE e permanente inabilità lavorativa 100% e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani (L.18/80)" [diagnosi ICD9: CODICE - 299.0 CODICE - 318.1 e Diagnosi DM 05/02/92 CODICE - 1007]. E. Requisiti di cui all'Art. 4 del D.L. 9 febbraio 2012 n.5: "è affetto da handicap psichico o mentale di gravità tale da avere determinato il riconoscimento dell'indennità di accompagnamento (art 30, comma 7 della legge 388/2000). Puo' dare diritto all'ottenimento del PASS DISABILI, oppure se quest'ultimo è riservato strettamente a persone con disabilità motoria o cecità. Grazie

Gentilissimo. Buongiorno. Purtroppo la ben triste situazione del suo amministrato gli consente a pieno diritto di ottenere questa agevolazione. Si rivolga al comune di residenza. Se ha problemi, mi scriva pure (a titolo gratuito). Cordialissimi saluti

Con sentenza di separazione il tribunale di bologna, decretava, tra le altre cose, il pagamento degli assegni ai figli e mogiie. Ora succede che la primogenita maggiorenne e priva di autonomia economica, da oltre un anno vive in maniera stabile con me e non con la madre. Tuttavia sto continuando a versare gli alimenti alla madre, e quest'ultima non da nulla alla figlia. Ho avviato il ricorso per la modifica delle condizioni di separazione, ma i tempi sono lunghi. Nel comportamento della madre si ravvisa una tipologia di reato penale ( violazione dell'obbligo di assistenza famigliare) . Peraltro la signora ' stata già condannata 4 anni fa per violazione dell'art.570, reati contro la fumiglia. Grazie

Gentilissimo. Buongiorno. Purtroppo la situazione è delicata e complessa. Conseguentemente non può essere discussa in un pubblico form. Se vuole la mia assistenza legale, sono a sua disposizione ai miei contatti. Cordialmente. Prof. Avv. Antonio Leggiero

Buonasera. Mio marito, dopo 1 anno e mezzo di matrimonio, ha messo incinta un'altra donna. Non abbiamo figli, dobbiamo separarci, divorziare ed io vorrei un risarcimento economico oltre che per danni morali. Ho scoperto del fatto da terzi, non per sua ammissione. La casa è stata acquistata INSIEME prima del matrimonio ma è intestata solo a lui. Tuttavia ho prova di bonifici effettuati dal mio al sul suo conto, antecedenti l'acquisto dell'immobile, per coprire le spese d'anticipo del mutuo al 80%, che invece è cointestato; Oltre che successivamente acquisto di mobili intestati a mio nome e cosi via. Lui ha continuato a vivere con me fino a 3 giorni fa, finche non si è trasferito in altro domicilio per impossibilità di continuare una convivenza dati i fatti. Vi chiedo aiuto!. Come posso agire per non essere anche buttata fuori di casa e ricevere quanto mi spetta?. Cordialmente

Gentilissima Utente, buongiorno. Le consiglio di avviare la procedura di separazione con addebito, con la quale potrà ottenere anche un cospicuo risarcimento dei danni, atteso che il fallimento del matrimonio è causato da un grave comportamento del marito. E potrà poi richiedere anche la restituzione delle somme anticipate per l'acquisto della casa e del mobilio (potendo dimostrare il trasferimento di denaro con bonifico). . Sono a disposizione nel caso necessiti di una consulenza più approfondita o di assistenza. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buongiorno, ho acquistato un’auto presso un rivenditore. Purtroppo ad oggi le immatricolazioni delle auto hanno tempi molto lunghi quindi fidandomi di questo ho aspettato il tempo che mi era stato detto. Ora però dovrei aver già la macchina consegnata ma il rivenditore non si è fatto sentire è non mi risponde al telefono. Premetto che il concessionario è in ferie ma ha lasciato un numero per poterlo contattare. Iniziò ad avere qualche dubbio e volevo capire come procedere. Mettendo caso che finite le ferie il concessionario non riapre più ?

Buonasera. Premesso che la questione andrebbe approfondita, può provvedere ad inviare formale comunicazione di diffida e contestuale messa in mora. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Gent. Avv., a mia mamma, donna di 85 anni, è usufruttuaria dell'appartamento in cui vive, mio fratello invece è il nudo proprietario e gli ha detto che vuole usufruire della legge 110 per sostituire la caldaia, gli infissi e le tapparelle dell'appartamento e che tutte le spese dei lavori sono a carico di mia mamma. Volevo sapere se è corretto che mia mamma debba sostenere le spese di ristrutturazione e della caldaia oppure sono a carico di mio fratello, il nudo proprietario?. Nel ringraziarla anticipatamente mia é gradito porgere i miei più cordiali saluti

Buonasera. Le spese descritte sono di straordinaria manutenzione e pertanto sono a carico del proprietario, cioè di Suo fratello. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Buongiorno, il mio ex marito non ha mai pagato il mantenimento dei figli dalla separazione ( 2010), successivamente dal divorzio ad oggi. Al tempo i figli erano minorenni, nel frattempo sono diventati maggiorenni. Posso sempre essere io a richiedere i pagamenti per gli arretrati o devono essere i figli?. Nel caso io venissi a mancare i figli potrebbero richiedere i mancati pagamenti?. Grazie della consulenza. Francesca

Buonasera Signora. Si certo, può provvedere a richiedere Lei gli arretrati per i Suoi figli. Tenga però presente che il mantenimento per i figli è soggetto ad una prescrizione quinquennale. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.188

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