Buongiorno, il 30/11/2021 mi è stato verbalmente detto che dal 1/12/2021 sono in ferie, alla mia domanda per quanto tempo, mi è stato risposto che dovevano informarsi dal commercialista. Il giorno giovedì 2/12/2021 ho spedito una raccomandata A/R ad oggi non so ancora nulla ne su email, ne verbalmente. Ho ricevuto un acconto di stipendio oramai quasi al termine... Aggiungo che ho paura di perdere sia i rimanenti stipendi che TFR. Cosa devo fare?

Buongiorno. Previo esame della documentazione in suo possesso sarebbe opportuno inviare una segnalazione formale in merito all'azienda tramite legale. Sono a disposizione per darle consulenza,mi occupo di diritto del lavoro, può contattarmi ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Buongiorno, la presente per richiedere indicazioni su come procedere relativa come citato in oggetto a duna Intimazione di sfratto. Il locatore in sostanza mi richiede lo sfratto dal suo locale commerciale, ho un attività di tatuatore al suo interno, perché non ho saldato i primi mesi di affitto dopo la firma del contratto, ma perché il locale non era agibile in quanto i lavori di ristrutturazione non erano terminati, in più mancavano alcuni documenti come la certificazione idraulica che non mi permetteva di aprire l' attività. La richiesta che faccio è se posso in qualche modo oppormi a questo sfratto. Ringrazio anticipatamente, cordiali saluti

Buonasera. Indubbiamente la questione va approfondita. Se desidera, può contattarmi per una consulenza ai miei contatti. DIstinti saluti. Prof.Avv. Antonio Leggiero

Salve, per un periodo ho lavorato in Smart Working dopodiché mi è stato completamente negato e sono stato anche “minacciato” dal capo con la seguente frase “Se devi stare a casa non mi servi, ne posso prendere un altro che abbia voglia di venire in azienda”. Preciso che nell’azienda i rilevamenti della temperatura sono stati fatti per un paio di mesi, idem per il green pass, è stato controllato soltanto una volta. Si potrebbe fare qualcosa?. Grazie in anticipo

Buonasera, in Italia già prima della pandemia esisteva una legge che definiva l'ambito di applicazione del c.d. lavoro agile: si tratta della legge 22 maggio 2017, n. 81. Qualche giorno fa è stato concordato un protocollo per il lavoro agile nel settore privato. Il principio ispiratore del predetto protocollo è che per accedere allo smart working ci sia l'accodo tra datore di lavoro e lavoratore i quali - insieme - tenendo conto del predetto protocollo e delle norme in vigore (anche in tema di contenimento e prevenzione della pandemia) stipulano un accordo per lo svolgimento del lavoro da remoto. Nel Suo caso, premesso che la questione andrebbe necessariamente approfondita, Lei potrebbe proporre al datore di lavoro un accordo stipulato sulla base del predetto protocollo, che possa venire incontro ad entrambe le parti: da un lato, una presenza non fissa in azienda e dall'altro concordare le presenze in ufficio magari in funzione di una riunione importante o dello svolgimento di mansioni o progetti che richiedono la presenza fisica in ufficio. Altre condizioni per accedere allo smart working sono: mansioni che consentono il lavoro da remoto; postazione di lavoro e riservatezza; distanza eccessiva da casa del posto di lavoro; necessità di assistere un familiare malato ecc. In caso di totale rifiuto (arbitrario ed immotivato) da parte del datore di lavoro - il quale va ricordato - è titolare del potere direttivo-organizzativo del personale, non esistendo ad oggi nel nostro ordinamento un vero e proprio "diritto allo smart working" si potrebbe tentare la strada del ricorso al Giudice del lavoro, ma con esiti del tutto incerti e magari con l'effetto di irriggidire ancora di più la situazione. La ringrazio per la cortese attenzione e si rimane a disposizione per ogni eventuale necessità o consiglio. Avv. Francesco Magnosi

Buongiorno ho subito un danno sul lavoro con un mese di infortunio, mi sono rotto una costola un taglio sul naso e sul dito e ho battuto le testa ho fatto tac e raggi, l'infortunio è successo in porto nel caricare i container a bordo della nave, io dovevo portarli dal deposito a sotto la Gru con la Ralla (tipo di camion) arrivato sotto la Gru (doveva esserci un operatore della ditta a controllare ma invece nn c'era) la stessa lo ha agganciato e lo ha tirato su' con tutta la ralla e io dentro arrivata ad una altezza di circa 4 mt si è sganciata cadendo a terra e dentro ha sbattuto ovunque procurandomi il danno..... Cosa devo e posso chiedere oltre le giornate retribuite dall'infortunio?

Buongiorno. Quando si verifica un infortunio sul lavoro il datore di lavoro deve tempestivamente denunciare il fatto all'Inail. Inoltre, il lavoratore ha diritto ad una prestazione economica sostitutiva della retribuzione a carico dell'Inail, detta indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buonasera, avrei bisogno di una consulenza per quanto riguarda dare le dimissioni dal posto di lavoro dove mi trovo ora. Attualmente il mio contratto dura fino al 31/10/22, tempo determinato, inquadrato al VI livello del commercio. Da quello che ho potuto informarmi da solo in internet l'unico modo per rescindere il contratto è per giusta causa, da parte mia, lavoratore o da parte del datore di lavoro per altre motivazioni. Terza scelta per consenso da entrambe le parti. Quello che vorrei capire è cosa significa accordo consensuale da entrambe le parti o in alternativa quali motivazioni serie posso impugnare per mandare la richiesta di dimissioni. In attesa di risposta. Cordiali saluti

Buongiorno. Per rispondere adeguatamente ai suoi quesiti occorre esaminare la documentazione contrattuale in suo possesso ed avere ulteriori informazioni sulla situazione lavorativa. Sono a disposizione per fornirle una consulenza formale in merito,mi occupo di diritto del lavoro, può contattarmi ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Salve, per pochi mesi ho avuto una frequentazione con un ragazzo. Da poco ho scoperto di aspettare un bambino. Lui vorrebbe continuare la storia e avere la sua famiglia, ma io sono decisa a non proseguire la relazione. Sono spaventata all'idea che questa persona possa rovinarmi la vita, invadendo i miei spazi dopo la nascita del bambino, con la scusa che in quanto padre debba esserci sempre. Inoltre, temo qualche reazione negativa futura. In definitiva, mi piacerebbe gestire la situazione al meglio, ma ho paura che lui possa reagire male a qualche mia richiesta. Non voglio certo privarlo del diritto alla genitorialità( e credo non potrei), ma vorrei sapere se ci sono delle condizioni da rispettare nel caso in cui i genitori non formino una coppia. Mi manca l'aria al solo pensiero di ritrovarmelo in casa h24. Come potrò conciliare le necessità di entrambi, senza che la mia vita sia soffocata da questa presenza? Grazie mille per il consulto

Buonasera. è possibile formulare degli accordi per il bambino, sia per quanto riguarda il mantemimento che per il diritto di visita paterno. Ovviamente in caso di discordie sarà opportuno intraprendere un percorso giudiziale. Se desidera una consulenza approfondita può contattarmi ai recapiti presenti sul mio website. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA - CURATORE SPECIALE DEL MINORE

Salve, vorrei sapere un opinione da parte vostra riguardo il nostro caso. Mia madre soffre di un disturbo psichiatrico diagnosticato dal csm , ed è attualmente in cura. In seguito a vari ricoveri, chiamate di ambulanza e carabinieri ripetutosi nell’arco di due mesi, sono intervenuti gli assistenti sociali, che hanno disposto delle oss tre volte a settimana che venivano a valutare la situazione socio ambientale del minore. Il minore in questione ha 10 mesi ed è il mio fratellino , io ho 20 anni e vivo nello stesso nucleo familiare. Gli assistenti sociali, hanno preso una decisione avventata, ovvero hanno sottratto( con l’inganno tra l altro) il minore a mia madre, dicendo di portarlo a scuola per l’inserimento all’asilo nido, tornata a prenderlo il bambino non c’erano più, È stato portato in casa famiglia senza dire nulla a nessuno, la notifica dei carabinieri è arrivata dopo molte ore. Domani ci sarà l’udienza al tribunale dei minori, e mia madre tra l altro è senza avvocato. Adesso quello che mi chiedo è, siccome le hanno sospeso la podestà, io figlia posso richiedere l’affidamento? Se si, come funziona? Secondo voi gli assistenti sociali hanno sbagliato a prendere il bambino senza valutare la possibilità di affidare il minore a me? Grazie

Buonasera. La richiesta merita un accurato approfondimento poichè ci sono diversi aspetti da valutare. Per una consulenza può contattarmi ai recapiti presenti sul mio website. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA - CURATORE SPECIALE DEL MINORE. MILANO - BARI

Salve, Recentemente ho acquistato un abitazione, una villetta bifamiliare disposta sul lato. Non ci sono parti in comune se non il muro divisorio delle 2 abitazioni. All interno della mia abitazione, mi ritrovo la linea principale di distribuzione di energia elettrica Enel con la sua cassetta di derivazione Enel. Da questa cassetta Enel un cavo va al mio contatore li vicino che serve la mia abitazione, e un cavo attraversa la mia abitazione per andare a servire in vicino di casa. Il tutto all interno della mia abitazione. Faccio presente che in questo modo, anche mettendo su OFF il mio contatore o salvavita, nel caso dovessi fare interventi nella mia abitazione o se devo staccare la corrente per questioni di sicurezza), ho comunque corrente elettrica all interno della mia abitazione dovuta alla presenza della linea principale Enel e del cavo di distribuzione che va a servire il vicino di casa. Per questioni di sicurezza, della casa e di chi ci abita, questa linea non deve essere all' interno della mia abitazione. Ho richiesto ed ha effettuato il sopralluogo il tecnico di E-Distribuzione per lo spostamento del contatore/linea. Il tecnico mi ha riferito verbalmente che mi devo interfacciare io con il vicino sempre se e' disponibile per lo spostamento della linea all esterno dell abitazione e di sbrigarmela con lui. La ringrazio anticipatamente per l aiuto che possa darmi

Buongiorno. La questione da Lei indicata andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da chiarire e valutare. Inoltre, Le comunico che in caso di rimozione/ spostamenti dei cavi l'Enel potrebbe richiedere l'addebito dell'esecuzione dei lavori. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.436

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L'azienda mi ha messo in ferie ma non so quante sono: come faccio a saperlo

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Cosa devo e posso chiedere per l'infortunio?

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