Buongiorno, prima di una eventuale consulenza più approfondita e quindi a pagamento, avrei bisogno di definire il mio problema riguardo uno spazio posteriore al palazzo dove vivo ( un vialetto largo 3,50 4,00 m. terminante con scaletta di accesso su palazzo adiacente e costeggiato da giardino , la cosidetta area di rispetto?) In fatti il regolamento del parco condominiale esclude il parcheggio nei cortili ma lo consente sui viali , da qui il problema definitorio dell area in oggetto. L amministratore , presumo ostaggio di alcuni avvocati che vivono nel parco ai piani alti con vista mare e Vesuvio ( immagino che avrà capito che io abito al primo piano ) e bisognosi di secondi posti auto , interpreta il tutto con la possibile sosta breve che per alcuni può essere anche di ore se non giorni ....In breve e chiudo: se l architetto ha progettato questo vialetto per il possibile parcheggio perché non l ha fatto allargando l area in oggetto senza tenere le auto davanti ai balconi? In fondo di spazio ne avrebbe avuto!. Spero di poter allegare alcune foto e di poter proseguire l esposizione , con pagamento onorario naturalmente

Buonasera. Cortili e viali condominiali, la cui naturale e principale funzione è quella di dare aria e luce ai locali prospicienti di proprietà esclusiva e di consentire il libero transito per accedere ai medesimi, rientrano tra le parti comuni dell'edificio, per i quali l’art. 1102 c. 1° c.c. dispone: «Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modifificazioni necessarie per il migliore godimento della cosa». Entrambi, se non escluso dal regolamento condominiale, possono essere destinati anche a parcheggio, purchè ciò sia compatibile con la loro struttura e dimensione e non ostacoli l’utilizzo degli altri condomini. La Cassazione civile, seguendo un orientamento ormai consolidato, con una recente pronuncia (ordinanza 18/03/2019 n° 7618), ha confermato le sentenze del Giudice di Pace e del Tribunale di Napoli, che avevano vietato il parcheggio di motoveicoli nello spazio del cortile condominiale, prospiciente l'immobile di proprietà di uno dei condomini, senza dare rilievo alla sporadicità o saltuarietà delle soste, bastando che queste ostacolassero l'accesso a tale immobile. In particolare, la Suprema Corte sostiene che l’art. 1102 c.c. “non pone alcun margine minimo di tempo e di spazio per l’operatività delle limitazioni dell’uso, sicchè può costituire abuso anche l’occupazione per pochi minuti di una porzione del cortile comune, ove comunque impedisca agli altri condomini di partecipare al godimento dello spazio oggetto di comproprietà”. Tuttavia, per un parere più accurato, sul concreto caso in esame, è necessario conoscere meglio lo stato dei luoghi, anche mediante relative fotografie, e il regolamento condominiale riservato a cortile, viale e parcheggi. Per ulteriori contatti, email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti. Avv. Vincenzo de Crescenzo

Salve , io abito in una palazzina , abito al piano terra intorno alla palazzina c'è un piccolo giardino dove non è concesso nelle regole del condominio fare orto , c'è un signore sopra di me che si è fatto suo il giardino di cosa sua e ogni giorno mi passa davanti alla finestra della stanza da letto della sala della cucina e del bagno per poter andare a annaffiare l orto . Non mantiene nemmeno la distanza di un metro dalla mia finestra ci passa attaccato e ci passa almeno 6 volte al giorno lui e la moglie . Cosa posso fare ?

Buongiorno. Provveda ad inviare formale comunicazione all'amministratore di condominio nel quale chiede che venga fatto rispettare il regolamento condominio, ed in caso di inerzia ricorrere all'autorità giudiziaria. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Ciao.. io sono una trans de origeni brasiliana oh permesso di soggiorno come asilo politico non oh lavoro fisso anche così paggo affitto ha 4 anni attualmente vivo senza lavoro fisso .. lavoro come revedetore di profumo a quale prendo un po' di solid per pagare affitto e mangiare e alcuna achuita finacera di un findazato per potere vive oh 39 anni di ita atualmente prendo antidepressivi e non oh achuita umanitaria di nessuno organo per stranieri . voglio sapere si anche io podeva fare a riquesta di una casa populare sarà possibile e dove posso fare a riquesta in comuni? tii Grazio si mi poi togliere mio dubbio

Buongiorno. Deve chiedere al suo Comune di residenza

Buongiorno, io vorrei iniziare un attività imprenditoriale da zero e volevo capire se posso iniziare senza partita iva. Lidea è quella di cercare dei fornitori dei prodotti a cui sono interessato e creare una collaborazi9ne con loro. Voglio prendere un prodotto a meno prezzo e venderlo sui vari siti o addirittura crearmene uno mio. Il cliente ordina da me un articolo, io contatto il fornitore e faccio spedire il bene al cliente

Buongiorno. Se è un'attività che vuole provare ad intraprendere a piccoli passi, in maniera saltuaria, accessoria e non continuativa, fintanto che resta al di sotto dei 5000 euro annui, non ha l'obbligo di aprire P.IVA e non ha l'obbligo di iscriversi alla gestione separata INPS - o ad altro ente previdenziale specifico per la professione - per versare i contributi. Deve, però, rilasciare al cliente ricevuta di prestazione occasionale con marca da bollo da - indicativamente, nel suo caso - 2 euro. Appena però diventa la sua attività principale - perchè, molto semplicemente, è bravo e le riesce - deve aprire P.IVA. Se vuole indicazioni su quale regime può esser meglio per lei, può chiedermi una consulenza diretta. Un cordiale saluto. Amg

Buongiorno Ho iniziato a formare nuove persone attraverso un percorso formativo inventato da me e vorrei che lo studente non divulgasse tutte le informazioni che gli comunico. Al tempo stesso vorrei far presente a chi inizia il percorso formativo che la mia responsabilità è limitata all'insegnamento quindi visto il tipo di professione i risultati non sono garantiti. Cordiali saluti. Stefano Ferrari

Buongiorno. Bisognerebbe provvedere a redigere apposito contratto. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Gentilmente vorrei sapere le conseguenze a cui vado incontro,se mi rifiuto di svolgere un determinato lavoro non previsto nel contratto,mi spiego meglio:sono inquadrato al 4 livello che prevede la guida esclusiva di mezzi pesanti della raccolta rifiuti,ma regolarmente mi vengono assegnati lavori di una o due categorie inferiori e ad altri colleghi con categoria inferiore alla mia vengono assegnati lavori che spetterebbe a me. La mia domanda quindi è posso rifiutarmi, ci sono conseguenze?. Grazie mille

Buongiorno. Partendo dal presupposto che ci sono casi in cui essere adibiti a mansioni inferiori è considerato legittimo - e occorrerebbe vedere il suo caso specifico, ma, purtroppo, le consulenze gratuite sono limitate per Voi e limitanti per Noi - ebbene, nel caso in cui per lei non lo fosse, di norma non ci si può rifiutare di eseguirle. Si deve chiedere al Giudice del lavoro di obbligare il datore a ripristinarle. Oppure, si può interloquire col datore medesimo e vedere di sistemare le cose stragiudizialmente. Se ha bisogno di me, trova i miei contatti nel mio profilo, anche whatsapp, il numero è uguale. Cordialità. Amg

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