Buongiorno, quasi 4 anni fa ho acquistato una nuova casa in classe A nel comune di guidonia, dopo poco meno di 2 anni si sono cominciati a verificare fenomeni di condensa e successiva formazione di muffe in maniera più consistente nel piano alto di casa in corrispondenza dell'attacco fra fra copertura e pareti verticali. Il costruttore ha fatto degli interventi per tentare di risolvere il problema senza riuscirci, alla fine un paio di settimane fa sono riuscito a fargli fare un sondaggio sulla copertura ed ho scoperto che il pannello di coibentazione del tetto non è stato esteso fino alla gronda ma si è fermato circa 1 metro prima. Ritengo che questa sia la problematica che genera la condensa e quindi la muffa e vorrei capire come poter far risolvere il problema al costruttore che dovrebbe estendere tale coibentazione fin dove è necessaria. Grazie

Buongiorno. Premesso che la questione andrebbe approfondita, provveda ad inviare formale contestazione dei vizi al costruttore. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, abbiamo revocato l'amministratore condominiale e nominato uno nuovo. Poiché il vecchio amministratore revocato che conosceva tutti gli indirizzi mail dei condòmini ed era legittimato ad utilizzarli per comunicazioni, si rifiuta di dare tutta la documentazione al nuovo amministratore e anche quindi gli indirizzi mail, il nuovo non "potrebbe" scrivere utilizzando la mail di tutti i condòmini che tuttavia lo hanno eletto. Senonché noi condomini a causa di un errore dell'amministrazione precedente, conosciamo ognuno la mail di tutti, così se qualcuno di noi li fornisse al nuovo amministratore e costui cominciasse a dare comunicazione a tutti i condòmini, la cosa sarebbe regolare oppure sarebbe in violazione della privacy, dovendo magari essere solo il vecchio amministratore a comunicare al nuovo gli indirizzi mail?? Ma lui si nega e così sembra il cane che si morde la coda. Cosa fare?? cosa è legale e cosa no?? Grazie e saluti

Gentile Utente, l'amministratore revocato è assolutamente tenuto alla restituzione della documentazione ricevuta nell'esercizio del proprio mandato. Qualora non dovesse provvedervi spontaneamente è possibile agire in giudizio per un rimedio coattivo. Quanto alle mail, mi pare invero che una violazione della privacy - se in tali termini si vuole parlare - vi sia già stata per colpa dell'amministratore uscente. Onde evitare, comunque, eventuali problemi, potreste valutare di trasmettere gli indirizzi al nuovo amministratore con il consenso di tutti i condomini. Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Con cordialità. Avv. Greta Richiedei

Gentili avvocati, Non avendo ricevuto indietro un locale che avevo affittato, nel 2015 ho provveduto a fare un ingiunzione di pagamento alla quale nessuno si è opposto e mi sono stati corrisposti 5 mensilità. Successivamente controparte ha dichiarato di avermi consegnato il locale (nel periodo coperto quindi da giudicato). Ho perso in corte di appello e ora sto decidendo se ricorrere alla cassazione (devo così cambiare avvocato). Nella mia ignoranza chiedo: essendo tutto l'anno 2015 coperto da giudicato, controparte avrebbe dovuto dire di avermi consegnato le chiavi nel 2016, o sbaglio?. Grazie se mi aiutate a capire se procedere per cassazione oppure no!

Gentile Utente, è necessario approfondire la vicenda e visionare gli atti di causa. Nel suo narrato mancano, infatti, alcuni elementi per darle una risposta esaustiva e completa. A tal fine rimango a sua disposizione. I miei contatti li può reperire sul mio profilo personale. Con cordialità. Avv. Greta Richiedei

Salve ,vivo con la famiglia in affitto in un appartamento da 18 anni.Vorrei sapere se chiedendo al proprietario di vendermi la casa e con l’affitto in pratica l’ avrei pagata quasi tutta che diritt i ho e che prezzo in percentuale posso chiedere rispetto a quello che ho pagato con l’affitto e l’attuale valore ?Premetto che il contratto non è a diritto di riscatto

Nessun diritto. può eventualmente chiedere una riduzione del prezzo di mercato visto che l'appartamento è occupato. Di solito il 30%

Buongiorno le invio questa email per avere "se possibile" maggiori informazioni sulla mia situazione e in che modo posso comportarmi. Nell'agosto del 2020 comprai un auto nuova presso un concessionaria, dopo circa due giorni mi son accorto che l'impianto di condizionamento non funzionava. Di conseguenza mi recai in concessionaria per risolvere il problema visto che è in garanzia, gli stessi dopo un piccolo controllo "di alcuni minuti" mi riferirono che l'impianto era senza gas refrigerante, di conseguenza hanno caricato lo stesso. Dopo questo episodio ho utilizzato l'aria condizionata per altre due volte. A giugno di quest'anno dopo averlo accesso l'impianto mi accordo che lo stesso non funziona di nuovo, mi reco di nuovo in concessionaria, e dopo un controllo mi riferiscono che l'impianto è scarico e molto probabilmente c'è una perdita, che ad oggi non riescono a capire. Le chiedo se nel caso in cui il problema non viene risolto oppure tamponato, è possibile chiedere la sostituzione dell'auto?

Buongiorno. Premesso che la garanzia per l'acquisto di un'auto nuova è di anni 2, ed opera in caso di malfunzionamento del veicolo derivanti da difetti di fabbrica già presenti al momento dell’acquisto o scoperti successivamente, Lei ha il diritto di chiedere. 1. eliminazione del difetto. 2. sostituzione del veicolo. 3. se la sostituzione non è possibile, potrà chiedere la risoluzione del contratto con la restituzione della somma versata. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno Avvocati, Sabato stavo intraprendendo la manovra di svolta a sinistra per entrare nella strada di casa mia (in un incrocio in curva con linea continua) quando una moto mi ha sorpassata a sinistra provocandomi grossi danni alla macchina (entrambe le porte la cambiare e airbag scoppiato). Il motociclista non è fortunatamente caduto e non ha subito danni. L'assicurazione mi ha parlato di 50% di responsabilità nonostante il motociclista abbia ammesso di aver visto la freccia e di non sapere perché mi ha sorpassata! È possibile fare un ricorso? Il 50%delle spese che devo sostenere di tasca mia sono davvero troppo alte!

Gentile Utente, in linea di principio per la dinamica da Lei descritta è corretto che trovi applicazione Il concorso di colpa. Lei stava svoltando a sinistra, in curva, con linea di mezzeria continua. L'altro stava illegittimamente sorpassando. È probabile che sia corretto il concorso di colpa, anche se non deve per forza essere paritario (il concorso di colpa può anche essere 70% e 30%). Bisogna anche comprendere in che punto è avvenuto l'impatto (nella Sua corsia o nella corsia opposta?) Se vuole, senza impegno, mi mandi foto del sinistro o del luogo del sinistro e dei danni e il modello CAI (se redatto) per un consiglio piú specifico. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano - antoninoercolano()hotmail.it

Una sera alle ore 1.00 stavo finendo la mia birra davanti ad un locale chiuso, I carabinieri mi hanno chiesto i documenti, io mi sono opposto perché volevo andare a casa in quel momento, un carabiniere mi ha scaraventato per terra e nel andare per terra ho perso il cellulare, il carabiniere mi ha sequestrato il cellulare finché non ho dato il documento. Ora mi ritrovo con una multa per coprifuoco e resistenza ad un pubblico ufficiale. Vorrei solo capire se è possibile contestare il fatto che mi han preso il cellulare in sequestro e buttato per terra con cattiveria. La ringrazio

È possibile contestare la versione dei fatti, ma occorre un approfondimento, e soprattutto una difesa penale qualora sia stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Se ha bisogno può contattarmi privatamente

Buongiorno, mia nonna di 98 anni risiedeva presso una casa famiglia da più di 2 anni. Negli ultimi tempi ogni volta che andavo a trovarla la vedevo sempre più triste e avevamo chiesto la possibilità di portarla fuori una giornata per passarla in famiglia, consentito dall’ultimo decreto emesso dal ministero della salute. Ci è stata negata la possibilità e dato che abbiamo dimostrato il nostro disappunto l’8/6 ci hanno dato 30 giorni di preavviso e chiesto di lasciare la casa famiglia. Il 14/6 abbiamo inviato una mail comunicando che avremmo portato via la nonna il giorno successivo (15/6). Considerato che ogni mese veniva pagato in anticipo, abbiamo chiesto il rimborso della metà del mese non utilizzato e ci è stato risposto che non ci è dovuto perché il loro preavviso scadeva l’8/7. Sul contratto che abbiamo firmato all’inizio si parla solo di non restituzione in caso di decesso ma nulla in caso di risoluzione del contratto da parte loro. Vorrei capire se hanno ragione o se ci spetta la restituzione del mezzo mese non fruito. Vi faccio presente che ogni mese effettuavamo due pagamenti, uno per i servizi e uno per l’alloggio. Rimango in attesa di vostro riscontro. Cordiali saluti

Buongiorno. Da quanto scrive la struttura è tenuta a procedere al rimborso. Provveda ad inviare formale comunicazione di diffida al fine di ottenere la restituzione della somma. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.627

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