Buongiorno. Abbiamo bisogno di una consulenza legale in merito ad un preliminare di vendita appartamento che abbiamo firmato. Noi avevamo detto in fase di proposta che avremmo potuto lasciare i mobili ma senza indicare se compresi nel prezzo della casa o se come extra a Pagamento. Nel preliminare è stato scritto. “Le porzioni immobiliari saranno consegnate libere all atto di compravendita ad eccezione del mobilio messo a disposizione dalla parte. Venditrice”. Noi non intendevano comprese nel prezzo. Volevamo chiedere se come scritto nel preliminare possiamo cederli ma con extra. Grazie mille

In effetti il termine "messo a disposizione" indica più la concessione di un uso provvisorio del mobilio, e non il trasferimento del diritto di proprietà. Ad una prima lettura la Vostra interpretazione è corretta. Cordiali saluti

Il padre di mio figlio di 5 anni e sua zia (sorella del padre), lo hanno interrogato per fargli ripetere delle cose che diceva del padre, di cui io gli ho parlato, (la verità detta in un contesto preciso con spiegazioni), per registrarlo, dove la zia lo fa ripetere e gli dice che sua mamma non gli deve dire quelle cose. Il padre lo ha riconosciuto un anno fa, mi ha portato dal giudice per riconoscerlo, vederlo da solo, ed ha ottenuto l'affido condiviso l'anno scorso, gli è stato concesso di stare solo col bambino, c'è un provvedimento provvisorio ed ora siamo in attesa di ulteriori disposizioni, dopo aver fatto la ctu. Sin dall'inizio ho chiesto affido esclusivo temporaneo, in quanto lui tutt'ora lo trascura, lui e la sua famiglia hanno unico scopo quello di denigrarmi e mettermi alla gogna, non volevano il bambino e in famiglia le sorelle hanno consigliato il padre di non riconoscere il bambino, insomma tutte azioni contro di me. Lui narcisista patologico, rifiuta ogni dialogo. Voglio sapere se questa azione che hanno fatto, ho la registrazione, me l'hanno inviata, di interrogarlo e registrarlo e dirgli che la mamma non può dirgli certe cose, quando potevano parlare con me, che gli avrei spiegato ecc.....se questa azione posso usarla per far valere la mia richiesta di affido esclusivo, almeno temporaneo. Ho un avvocato che ha comunicato al suo per mail l'accaduto, e mi ha detto che dovrei sentire un avvocato penalista. Non voglio fare guerra, ma non posso neanche far finta di niente, me la stanno facendo loro la guerra, lui e la sua famiglia

La registrazione di una conversazione da parte dei presenti non è un reato. Altro aspetto è invece l'uso che della registrazione si fa (es. per minacce, estorsione, diffamazione). Altro aspetto ancora è ciò che viene detto e fatto nella registrazione e come può essere valutato. La situazione così come descritta è evidentemente molto delicata,tesa e complessa - non a caso in parte oggetto di accertamenti giudiziali già in corso. A mio avviso, per i fatti così descritti in se stessi, dovrete mantenere la questione sul piano civilistico. Solo qualora emergessero ulteriori aspetti (e spero di no) dovrete essere pronti a valutare risvolti penali (es. diffamazione, minaccia, atti persecutori, violenza privata). Il comportamento del padre così come descritto appare scorretto e malizioso, ma le implicazioni vanno esaminate con una più approfondita conoscenza del caso concreto. Consultandosi con il Suo Avvocato per il giudizio civile, può essere utile, con le dovute cautele e se la situazione lo renda effettivamente necessario, dare rilievo all'intento del padre di “mettere in cattiva luce” la madre, comportamento che può rientrare nella cosiddetta “sindrome di alienazione parentale” e che è pesantemente sanzionato sul piano civile nelle più attente sentenze dei giudici. È molto probabile che sia esattamente questo ciò a cui sta mirando il padre a sua volta: quindi siate estremamente cauti ed evitate di farvi intrappolare in una rete fatale di accuse reciproche. Chi gioca sporco perde, ma se l'accusatore gioca sporco a sua volta l'accusa finisce per ritorcersi contro. Dovrà riuscire a dimostrarsi assolutamente equilibrata e pacata, nonostante le provocazioni, e mostrare quali sono i veri rischi e benefici, nelle varie soluzioni, nell'esclusivo interesse di vostro figlio

Buona sera avvocato, avrei bisogno di un Suo parere. Io ho firmato un preventivo di separazione che prevedeva: fase istruttoria 2400 euro, fase decisoria 2700 euro con pagamento di tre rate di pari importo : la prima a vista, la seconda al termine della fase istruttoria e l' ultima a conclusione del giudizio. Dopo ultima udienza , dove si e' insistito nella conversione del rito in consensuale, l' avvocato mi ha chiesto di pagare l' ultima rata. Io ho pagato, nonostante nel preventivo si diceva che era dovuto a conclusione del giudizio. Purtroppo il giudice non ha accettato la conversione del rito e l' avvocato mi ha chiesto ancora soldi per presentare un altra memoria. Volevo chiedere, sono tenuta a pagare quest' ultima parcella che e' fuori dal preventivo? Il Grazie per la Sua cortese risposta. Cordialmente

No non è assolutamente tenuta,in quanto non è deontologicamente corretta la richiesta avanzata perché formulata in una fase successiva alla redazione del preventivo

Buonasera, ho intenzione di fare causa alla mia ex azienda che stando a quanto certificato da consulente del lavoro con apposita relazione firmata, mi deve 1700€ circa. Tale somma è relativa a ferie e permessi maturati e non goduti durante il periodo lavorativo (cessato per fine contratto). Ad oggi l’azienda continua a ignorare le mie comunicazioni inviato a mezzo pec e raccomandata. Grazie, resto in attesa di riscontro

Buonasera, in base a ciò che riferisce, ci sono tutti i presupposti per poter adire le vie legali e tutelare i Suoi diritti. In questi casi, occorre agire per tempo per evitare prescrizioni e/o decadenze. Per qualsiasi necessità, potrà contattarmi senza impegno ai seguenti recapiti 3880567798 - avv.marcellofederico a gmail.com. Saluti

Salve ! Ho fatto la domanda per il bonus bebè in quanto ho partorito a gennaio. All ufficio caf che mi son rivolta mi hanno chiesto il permesso di soggiorno e gli altri documenti. Fatto sta che l INPS ha rifiutato la mia domanda in quanto serve la carta di soggiorno. CAF non mi ha nemmeno specificato che serviva la Carta e inoltre manda la domanda senza sapere che il mio permesso non poteva essere valido per il bonus bebè. Ora devo fare di nuovo la domanda ma per perdo i soldi 140 euro al mese da gennaio fino ad ora per colpa del Caf . Come posso procedere contro l ufficio in questione

Gent.le cliente, proceda con il ricorso in sede amministrativa, chiedendo la revisione della domanda. In assenza di un esito a lei favorevole della richiesta, si rivolga ad un ufficio legale di un patronato, che sono specializzate nel recupero delle somme assistenziali che non sono state riconosciute dall'ente previdenziale

Il Deposito di una memoria difensiva al GUP prima di un'Udienza preliminare è una buona idea oppure potrebbe esporre l'imputato a rischi maggiori? parliamo di udienza preliminare per appropriazione indebita, non reati come omicidio ecc. Servirebbe piu che altro a formire degli elementi a mio avviso fondamentali per avere una sentenza di non luogo a procedere. Grazie

Depositare una memoria difensiva è un utile strumento per chiarificare gli elementi utili, portarli all'attenzione delle parti e degli organi giudicanti e favorire la discussione, lasciando inoltre traccia scritta. Di per sé è una scelta consigliabile. La escluderei invece nel caso che costituisse una dispersione inutile di tempo (es. ripetizione superflua di fatti già discussi e decisi), nel caso di rischio di complicare la situazione invece che chiarirla (es. elementi ridondanti, con l'effetto di “indisporre” il giudicante) e, assolutamente, da escludere se si rischia di inserirvi elementi dubbi, falsi o calunniosi (es. per incertezze anche involontarie dell'interessato). Insomma: tutto quello che si intende discutere con chiarezza in udienza preliminare può essere efficacemente presentato in memoria scritta. Tutto quello che conviene non esporre deve, a maggior ragione, restare escluso da una memoria scritta

La nonna ha bisogno della badante convivente e la mamma (convivente anche lei nella stessa abitazione) è una fumatrice accanita che fuma in casa fino a 3 pacchetti al giorno. Se la badante, in futuro, dovesse fare causa per danni alla sua salute, il risarcimento, se non fosse completamente coperto dalle finanze della mamma, rischia di ripercuotersi sui figli? Se la risposta è si, cosa si può fare per evitare questa evenienza?. Inoltre il fatto che, sia la badante che l'Agenzia, siano informate della questione al momento dell'assunzione (anche via mail), ci tutela legalmente da un'eventuale richiesta di danni? Grazie mille per il supporto gratuito che date

Il rischio di ripercussioni dei debiti dei genitori viventi (non debiti ereditari) sui figli può esserci solo, in sede di esecuzione, per i beni di figli conviventi, o comunque sui beni loro presenti nell'abitazione (es. gioielli, mobili etc.). Le normative contro il fumo per il momento non si estendono ai luoghi di lavoro domestico. Per il benessere di tutti, se non potete dissuadere la mamma dal fumare molto, raccomandatele di lasciare spazio alla badante (es. fumare in una stanza propria esclusiva o comunque solo in spazi ben arieggiabili). Nel caso che doveste assumere una nuova badante, scegliete una persona fumatrice a sua volta e non si porranno problemi di “incompatibilità”

Buongiorno sono un libero professionista vendo su internet online e siamo stati contattati da una fantomatica ditta che asserisce che non posso utilizzare delle immagini da me pubblicate perche a suo dire sono di sua proprieta e hanno comprato.i diritti sulla foto non è presente il.loro.marchio ne altre riferimenti che portano alla.loro propieta ho preso la foto da google immagini e ce ne sono moltissime tali e quali.io ho modifucata mettendo.il mio nome e specificando la.potenza del.prodotto. grazie

Le immagini diffuse in internet non possono essere utilizzate liberamente senza il consenso del proprietario. Perciò in linea di massima l'unica forma effettiva di legittimazione è dimostrare di avere il consenso espresso del proprietario, o che l'immagine è stata posta in circolazione libera (es. uso libero Creative Commons). Detto ciò, sebbene la mancata individuazione certa del proprietario non legittimi l'uso dell’immagine, d'altra parte la rivendicazione da parte di chi l'ha contattata richiede che questi possano provarne la titolarità. Consiglio, se possibile, di utilizzare una illustrazione alternativa

Buongiorno, sono l'Inquilina in un appartamento dotato di terrazzo privato non facente parte del condominio della stabile e sito al primo piano. mi è stato richiesto di montare nello stesso un impalcatura per poter procedere a lavori della facciata , lavori già eseguiti quattro anni fa ma da dover rifare perché a quanto pare eseguiti male. Già allora ho dato la mia disponibilità e ho avuto come risultati notevoli danni ( il terrazzo è arredato e sono presenti quasi cento piante ) danni economici a mio carico. So che non posso rifiutare l’accesso al terrazzo ma mi chiedo. Posso dare la mia disponibilità a partire da settembre e non prima dell’estate ?. Posso richiedere un documento scritto in cui sia indicato il periodo in cui sarà istallata limpaltatura? ( data dal/al)?. Posso richiedere al condominio eventuali danni arrecati al mio terrazzo?. In attesa di riscontro

Buongiorno. Occorre premettere che, ove il Suo terrazzo sia l'unico punto di accesso per poter eseguire i lavori sulla facciata dello stabile, dovrà consentire l'esecuzione dei lavori. Per quanto concerne il periodo, ove i lavori siano urgenti o, per ragioni climatiche, sia necessario eseguirle in un determinato periodo, difficilmente potranno essere "imposte" condizioni (fermo restando la possibilità di trovare un accordo con il condominio). Sul punto risarcimento, certamente può chiederlo, ma per quello occorre valutare una serie di circostanze non meglio precisate nella sua descrizione. Ove volesse, potrà contattarmi senza impegno al seguente recapito 3880567798. Saluti

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