Buon giorno, sono condòmino a Roma. Il ns Amministratore invece di ricevere in assemblea con delibera a maggioranza, un mandato per esecuzione del BONUS 110% con richiesta di presentazione di alcune Aziende specializzate, sentendo a voce qua e la, solo alcuni condòmini, ha convocato un'assemmblea dopo aver inviato uno studio di fattibilità di una Azienda da lui scelta, dopo aver fatto lui una selezione, chiedendo all'assemblea, di dare madato a quell'Azienda, accettando così al buio un progetto di fattibilità oltretutto poco specificato. Ora mi domando, considerando che oltretutto l'Amministratore è anche in PROGATIO IMPERI e visto che ha deciso tutto lui, senza lasciare al condominio l'OK al BONUS e la scelta dell'Azienda, visto che l'assemblea non ha votato positivamente quanto egli voleva, considerando che sicuramente l'Azienda chiederà comunque il rimborso dello studio di fattibilità, molto corposo, che non chiederebbe laddove si fosse approvato il tutto, chi dovrà pagare, il Condominio o l'amministratore che ha deciso tutto lui già in PROROGATIO e senza precedente delibera assembleare che lo autorizzava a realizzare il BONUS 110% ?? Grazie e cordiali saluti

La questione è un po' complessa quindi merita un approfondimento. A tale proposito dentro il mio studio la collega avvocato Valentina Pàstina ha scritto alcune cose relative all'ecobonus per cui siamo in grado di assistervi per il meglio. Https://vittoriomarinelli.it/2020/12/19/ecobonus-110/. Ogni caso, lo Studio Legale Marinelli & Partners è composto da otto avvocati specializzati in grado di affrontare la Sua problematica sotto i diversi aspetti. Siamo tra gli studi con le migliori recensioni positive in Italia -a oggi 145 e 49- e su altri social, tra cui StarOfService - 70 a 5 stelle. Può illustrarmi il suo caso chiamandomi direttamente al mio numero di cellulare al 3481317487 per una prima consulenza orientativa gratuita. Questo passaggio è utile a entrambi per condividere la problematica e visualizzare le possibili soluzioni. Siamo a Roma e operiamo in tutta Italia. In particolare, a Savona, Imperia, Genova, Torino, Novara, Milano, Pavia, Brescia, Udine, Verona, Padova, Treviso, Vittorio Veneto, Bologna, Modena, Firenze, Arezzo, Perugia, Ancona, Pescara, Napoli, Benevento, Salerno, Foggia, Bari, Brindisi, Taranto, Lecce, Messina, Catania e Cagliari e altre città dove abbiamo consolidati rapporti professionali

Buongiorno, Il 5 marzo abbiamo rogitato per l’acquisto di un immobile diviso in due unità abitative, una era occupata dal venditore che l’ha liberata il giorno del rogito mentre l’altra era ed è tutt’ora occupata dai suoi genitori, purtroppo non abbiamo fatto accordi scritti ma verbali ed avevamo stabilito che entro 1/2 mesi i genitori avrebbero dovuto lasciare la casa, attualmente non l’hanno ancora lasciata e anzi, vorrebbero rimanere fino a settembre, noi abbiamo detto che ciò non è possibile e vorremo sapere come possiamo tutelarci ed intervenire per far liberare quella che a tutti gli effetti è la casa di nostra proprietà. Grazie mille

Buongiorno. Premesso che bisognerebbe visionare l'atto di rogito, potete provvedere ad inviare formale comunicazione di diffida per occupazione dell'immobile senza titolo. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

La mia ragazza ( che attualmente ha 18 anni), vuole andare via di casa per la situazione che ha all'interno. E si trasferirebbe a casa mia. Andandosene scrivendo una email alla madre in cui spiega perché se ne va, la madre potrebbe farle qualcosa a livello legale per intralciarla o bloccarla? O magari denunciare la mia famiglia che accoglie la mia ragazza? Vi prego è davvero urgente, grazie per l'attenzione

Nel caso così descritto, un soggetto che ha compiuto diciotto anni, perciò maggiorenne, acquista la piena capacità di agire e nei suoi confronti cessa la responsabilità genitoriale in senso strettamente giuridico. Sebbene di fatto possa essere considerato un soggetto fragile, a causa della giovane età e probabilmente scarsa autonomia, legalmente non è possibile nessuna ingerenza da parte dei genitori. Questo in linea generale. Sono salve tutte le eccezioni che possa eventualmente presentare il suo caso specifico

Salve. Le volevo chiedere un parere, ho da anni un'assicurazione personale sugli infortuni con un'assicurazione che negli anni ha cambiato varie società, al momento è ****...quest'anno purtroppo la pandemia mi ha tenuto lontano dal lavoro ed anche da casa, per cui non ho pagato l'assicurazione scaduta nel mese di luglio 2020 il 16 per l'esattezza, con tacito rinnovo....anche perchè, proprio non me ne sono ricordato, non lavorando da 1 anno e 2 mesi, diciamo che non è stato proprio il mio primo pensiero ecco...in sostanza, ho scoperto che l'assicurazione in questo periodo mi ha mandato lettere semplici con il premio da pagare, 2 o 3 mesi fa, sempre in posta semplice una lettera da una società di recupero crediti con il premio più le spese e minaccia di azioni legali, e circa 20 giorni fa una raccomandata non ritirata perchè mandata a casa di mia mamma (come le varie altre lettere), dopo di chè 1 settimana fa, una telefonata sempre a casa di mia mamma di uno studio di avvocato che incitava il pagamento del premio per non procedere nell'azione legale. Leggendo su internet ho trovato qualche articolo che parla dell'articolo 1901 che dice che l'assicurazione dovrebbe intraprendere una richiesta tramite azione giurisdizionale entro 6 mesi dalla scadenza del premio, altrimenti il rapporto può ritenersi cessato anche per tutelare l'assicuratore che non è tenuto a mantenere il rapporto con l'assicurato....Però ho letto una postilla che diceva che questo articolo non è valido per le assicurazioni sulla vita. Vorrei capire se sono tutelato da questo articolo 1901 nel mio caso... o non rientro e come dovrei comportarmi...anche perchè se dovessi disdire l'assicurazione entro 3 mesi dalla scadenza non riuscirei quest'anno a fermarla...visto che scade il 16/07 di ogni anno. Ringrazio anticipatamente

Gentile Sig. Stefano. Per poterLe rispondere adeguatamente sarebbe necessario visionare le comunicazioni che le sono state inviate e capire esattamente cosa le viene contestato. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

I miei genitori (sposati) si sono separati da circa 2 anni, io sono rimasto con mia madre nella casa la cui proprietà è intestata a mio padre, lui ha commesso l'atto del tradimento ed ha avuto una bambina con la sua nuova compagna con la quale è andato a convivere ( nella casa della compagna) effettuando un cambio di residenza. Ad oggi, l'attuale compagna di mio padre è fuggita con un'altro uomo portando con sé la bambina, per tale motivo lui (mio padre) vuole ritornare a vivere con noi, ma nella rimessa degli attrezzi che non è ovviamente agibile al fine di viverci. Noi non vogliamo che torni per diversi motivi, innanzitutto, ha tradito la nostra fiducia, è venuto meno al sacro vincolo del matrimonio, temiamo possa farci del male, abbiamo timore che possa appropiarsi della casa e buttarci fuori. Io e mia madre in sua assenza abbiamo aquistato una serie di beni materiali e temiamo possa appropiarsene e venderli al fine di trarne un beneficio personale. La mia domanda è questa, nonostante la separazione e l'evidenza che lui sia dalla parte del torto, secondo la legge è possibile che torni a vivere qui?

Buonasera. La circostanza che sia stata addebitata a suo padre la colpa della separazione, per adulterio, non rileva al nostro scopo. Deve considerare, invece, che, tra le condizioni della separazione, l’abitazione familiare, anche se di proprietà di suo padre, è stata assegnata a sua madre in quanto genitore collocatario, cioè presso cui vive il figlio, quindi, finchè lei vivrà con sua madre, anche dopo la maggiore età, nessuno potrà mandarvi via di casa. Né i suoi genitori possono tornare a vivere sotto lo stesso tetto, essendo ufficialmente separati (pena l’annullamento della separazione), e la rimessa degli attrezzi è una pertinenza dell’abitazione principale, certo non un posto dove poter abitare o stabilire la residenza. Cordialmente. Avv. Vincenzo de Crescenzo. Per contatti: avvdecrescenzochiocciolalibero.it

B sera ho una sep giuiz in corso,.dove la prima.udienza.mi ha assegnato i 2 figli ora dodicenne con l assegnazione.della casa coniugale che è di mia proprietà con mutuo in.corso ed in regime di separazione dei beni. Il padre non paga gli alimenti e sta facendo di tutto per far in modo che i ragazzi dicano al giudice. Che vogliono stare con lui. Lui.ha il progetto di prendersi l affidamento dei figli per poi poter richiedere casa e alimenti. E' possibile che io abbia la revoca della.casa.coniugale anche se i figli venissero assegnati a lui?. Grazie x la risposta

Gentilissima, al fine di poter rispondere correttamente alla Sua richiesta occorre approfondire e visionare gli atti in Suo possesso. Pertanto, è possibile agire legalmente nei confronti del padre ( in questo caso inadempiente all'obbligo del mantenimento). Ovviamente, come già detto, la questione va approfondita. Per una consulenza ( a pagamento) può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo e/o inviarmi una mail . Cordiali Saluti Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA MILANO - BARI

Buongiorno, ho una madre anziana (invalida al 100%, con decadimento cognitivo, ipocondria, fobie e manie), e mio fratello usufruisce della 104. Mia madre sino a due giorni fa viveva nella sua casa. Noi fratelli avremmo dovuto fare i turni, ma l'assistenza è quasi totalmente ricaduta su di me. Sacrificando la mia famiglia da sei mesi e diventando insostenibile per me una assenza ormai totale dalla mia casa a causa della scarsa presenza dei miei fratelli, ho deciso di portare mia madre nella mia abitazione. Ho chiesto il consenso ai miei fratelli, ma solo uno mi ha risposto. In ogni caso, l' ho portata da me. Io sono casalinga, mio marito ha uno stipendio di 1500 euro, mia madre tra pensione e accompagnamento, prende €2400. Vorrei sapere se posso utilizzare parte dei suoi soldi per pagare le mie bollette di casa, o fare la spesa per tutti (in casa siamo io, mio marito e mio figlio e naturalmente mia madre) e se è prevista una forma del compensazione e economica per l'assistenza che presto 24 h. In altri termini, cosa potrebbero contestarmi i miei fratelli. Aggiungo che a causa della inabilità di mia madre, devo apportare modifiche al bagno e acquistare una poltrona per anziani. Grazie

Al fine di ricevere una risposta al quesito proposto è necessario un approfondimento. Mi può contattare direttamente sul mio profilo personale. Avv.Angelo Gabriele Biasone del Foro di Cosenza

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.661

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