Buongiorno, sono una ragazza Italiana sposata con un uomo Giapponese. Ci siamo sposati in Italia e poi subito trasferiti in Giappone dove abbiamo vissuto per 4 anni, praticamente tutta la durata del nostro matrimonio. La legge giapponese non prevede la separazione ma direttamente il divorzio. Ci sono 2 tipi di divorzio qui in Giappone; uno in tribunale e uno in comune. Ho divorziato da poco da mio marito, qui in Giappone in comune. L'ambasciata italiana in Giappone mi aveva detto che avrei potuto scegliere tra le due modalità di divorzio, ma in seguito ho sentito che sembra che alcuni comuni italiani non accettino il divorzio fatto in comune da paesi extra Ue come il Giappone. Ho letto anche però che la legge applicata dovrebbe essere quella dove la coppia ha vissuto di più durante il matrimonio. Insomma una situazione molto confusa. Come potrei fare se una volta tornata in Italia il mio divorzio non fosse accettato dal mio comune?. Vi ringrazio per la vostra gentilezza e spero che possiate fare un pò di chiarezza su questa complicata situazione

Gentile Signora. Premesso che la questione andrebbe approfondita, bisognerebbe presentare apposita istanza in Tribunale. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Il giorno del mio compleanno i miei amici mi hanno portato a festeggiare, durante il lungo cammino per le strade del duomo, ho avuto un emergenza fisiologica urinando in un punto nascosto. Un mio conoscente si è diretto per prima in seguito non riuscendomi a trattenere sono andato dopo di lui nello stesso punto. Lui si è preso 40 euro di multa per me invece ho avuto una serie di complicazioni che mi ha portato ad averne 3000 chiedo una consulenza con un buon avvocato

Gentile Utente, fortunatamente l'emergenza fisiologica non è più sanzionata come reato (in passato era considerato reato: atto contrario alla pubblica decenza). Poi è stato depenalizzato nel 2016. L'art. 576 c.p. prevede che: "Chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 10.000. Suppongo, quindi, che Le hanno applicato una multa da 5.000 euro che scende a 3.000 euro se pagata entro 60 giorni. Occorre visionare la multa per comprendere se vi sono motivi per contestarla. Se necessita di una consulenza più dettagliata sull'argomento può contattarmi tramite "Consulenza diretta" descrivendo il quesito ed i dubbi ed inviarmi la multa a mezzo e-mail (che anche trova nel mio profilo) per verificare se impugnabile o meno. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Da qualche giorno, la AMB (Società che attua la raccolta dei rifiuti a Bagheria- PA) ha ritirato i mastelli per la raccolta differenziata (che erano posti ai lati del portone del condominio) e non effettua più la raccolta. Io, quale utente del condominio (che paga la TARI correttamente e senza ritardi) posso rivalermi in qualche maniera? E' legale l'atteggiamento della AMB?

Prima di pervenire a qualsiasi conclusione circa il motivo della rimozione i carrellati, Le conglierei di inviare richiesta-diffica alla società chiedendo spiegazioni, e diffidando al riprendere il servizio riponendo a riporre al suo posto ciò che è stato rimosso. Cordiali saluti. Avv. Domenico Russo

Sto valutando col mio avvocato di richiedere un abbreviato condizionato (in quanto abbiamo alcuni elementi a mio favore da produrre). La mia domanda è, se il giudice comunque non valuta i miei elementi e procede alla condanna e a risarcire la parte civile, a quel punto posso oppormi alla richiesta di risarcimento? Nel senso che se patteggiassi la parte civile dovrebbe fare poi una causa civile, mentre ho capito che se faccio l'abbreviato, anche il risarcimento si deciderebbe li. Grazie

In caso di richiesta del solo abbreviato condizionato, se non si chiede in subordine l'abbreviato semplice, il Giudice potrà ammettere o rigettate la richiesta. In caso di rigetto, se non c'è richiesta subordinata di abbreviato semplice, si procederà secondo il rito ordinario (dibattimento) con relativa richiesta di tutte le prove che riterrà necessarie. In caso di ammissione dell'abbreviato condizionato, invece, solo gli elementi la cui assunzione è posta quale condizione saranno utilizzabili come prova. Il Giudice, una volta ammesso l'abbreviato condizionato, sarà obbligato a valutare gli elementi prodotti e a motivare con riguardo ad essi in sentenza. La sentenza in caso di condanna potrà essere appellata (diversamente dal patteggiamento, che non è appellabile)

Salve. Lavoro come camionista in una ditta da 25 anni con un contratto di collaboratore subordinato. Adesso mi vogliono come dipendente. Lavoro con una media di 11-12 ore al giorno e un compenso di 2150 euro compresa la 13esima,pasto e spese giornata. Ho chiesto la liquidazione per spese importanti e mi è stato detto che la liquidazione era compresa nello stipendio (fino a qualche anno fa era di 1800 euro)Ho 59 anni e ci sono rimasto male.la domanda è, mi spetta questa liquidazione? Grazie tante

Buongiorno. Per poterLe rispondere adeguatamente bisognerebbe visionare il Suo CCNL. Comunque, in linea di massima, per ottenere l'anticipo del TFR bisogna rispettare alcune condizioni. 1. il TFR deve essere erogato per far fronte a spese sanitarie straordinarie o per l'acquisto della prima casa per sè o per i propri figli. 2. l’ammontare richiesto non può superare la percentuale del 70%. 3. la legge prevede che le richieste di anticipo del Tfr siano erogate ogni anno nel limite del 4% del numero totale dei dipendenti. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Da novembre non mi funziona la caldaia e mi dice che me lo sistema in estate perché costa e non riesce a prendere L appuntamento con i tecnici perché sono occupati.. perché bisogna proprio sostiturla..e da quando L ho presa in affito che non era in norma ma mi faceva fare la revisione da una che metteva sempre ok..mi ha fatto il contratto transitorio per motivo di vendita di 18 mesi..1 mese prima della scadenza a 1 mese dopo dopo tanto insistenza mi ha detto che ci pensava lui al nuovo contratto e ho sempre pagato..e non la fatto..dopo 3 mesi mi ha fatto il nuovo contratto con la data del terzo mese..e non voleva farla dalla data precedente perché doveva pagare la penalità dicendo che era L ufficio registro che non la fatto registrare in tempo per motivo covid . Dopo insistenza da parte mio in ufficio entrate hanno detto che doveva pagare lui e avrebbe verificato che lo facesse dalle imposte annuale e adesso mi mandano una mail dicendo che se voglio far risultare quei 3 mesi regolari devo pagare quasi 1600 euro..qui deve pagare e come mi devo comportare contro L agenzia e contro il proprietario ?

Buongiorno. Spetta al proprietario la sostituzione della caldaia, in quanto trattasi di manutenzione straordinaria. Se il proprietario dovesse insiste a non intervenire, bisogna provvedere ad inviare formale comunicazione di diffida, salvo agire in giudizio. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Salve. Io e mio fratello abbiamo, qualche anno fa fatto rinuncia all'eredità di nostro padre perché con debiti oltre i 100mila euro. Oggi mi chiedevo, visto che mia figlia ha compiuto 18 anni ma ha un cognome diverso da quello del nonno se deve comunque fare anche lei la rinuncia all'eredità del nonno.. Consideriamo che mio padre è morto nel 2013. Grazie

Buonasera. Avreste dovuto a suo tempo chiedere l'autorizzazione al giudice tutelare e contestualmente alla vostra rinuncia all'eredità fa rinunciare anche alla minore. Non avendolo fatto temo che teoricamente ma anche praticamente sua figlia fia tuttora chiamata all'eredità e credo che il termine dovrebbe decadere dopo 10 anni quindi nel 2023 però dovrei procedere a un approfondimento. In ogni caso il mio studio si trova a Roma ed è formato da 7 avvocati ognuno specializzato in un'apposita materia ed è solito lavorare in team working ossia riflettendo nei casi più complessi tra i diversi professionisti in merito a quale sia la strategia vincente per venire incontro alle esigenze dell'assistito nei casi più complessi rispetto all'ordinario. Siamo quindi in grado di assisterla per il meglio. Per info: 3481317487

Buongiorno, scrivo per un parere in merito all'ammortizzatore sociale in oggetto. La mia pratica e' stata revocata nonostante il fatto che la clausola per gli irreperibili (mancato requisito di residenza continuativa di due anni) e' stata superata da una nota antecedente l'ammissione al sussidio e alla revoca. Il comune, al seguito dell'intervento da parte del Difensore Regionale, ha provveduto alla richiesta di riattivazione sia via PEC che via GePi(la piattaforma di riferimento), ma ciononostante, la risposta della Direzione Centrale di Roma e' stata che l'INPS e' in attesa della ricezione flussi da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per Copia conoscenza. Secondo voi, hanno violato il mio diritto costituzionale, quello alla sussistenza, privandomi dell' unico reddito da 6 mesi or sono, con aggravio della pandemia e della mia sindrome di Asperger che mi rende difficoltosa la ricerca di un impiego (anche se mi piacerebbe tantissimo)? Grazie

Buongiorno, a mio parere non è stato violato nessun diritto costituzionale alla sussistenza. E' stata soltanto informata della presenza di tempi tecnici per il riconoscimento dell'assegno reddituale

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.718

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