Buongiorno volevo un informazione mio marito e i suoi familiari hanno un terreno.ognuno dei fratelli è proprietario in parti uguali di particelle.il campo risulta senza spartizione cioè con quote indivise.mio marito e 2 sorelle avrebbero trovato una persona interessata alle loro parti x un totale di 8500 i restanti 8500 rimango di proprietà degli altri non interessati alla vendita.In questo caso è necessaria una spartizione o mio marito e le sue sorelle possono vendere le loro particelle a un terzo?poi in caso questo acquirente facesse una proposta accettabile mio marito e le sorelle devono comunque comunicare la loro decisione di vendita ai familiari propietari della restante metà? grazie

Buongiorno Signora. Bisognerebbe inviare prima una proposta di vendita delle quote ai familiari (diritto di prelazione), e in caso di loro diniego vendere a terzi. Resto a disposizione e saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. (Cell. 3280999150)

Ho fatto installare un impianto per automatizzare il cancello di accesso al mio box. La ditta che ha eseguito i lavori NON mi ha rilasciato alcuna DICO (dichiarazione di conformità) nonostante l'avessi chiesta fin da subito. La richiesta di preventivo è arrivata all'azienda installatrice per mezzo di una impresa che ha eseguito altri lavori di manutenzione nel mio appartamento: quest'ultima aveva confermato, anche via email, che avrei avuto la DICO. L'azienda installatrice, per la messa a norma e il rilascio della DICO (il cancello, cosi com'e', non è a norma) chiede il pagamento di un extra. Cosa mi suggerite di fare, e come agire? In tutte le email, dal preventivo alla fine dei lavori ho sempre fatto presente che avrei richiesto le DICO. Grazie

Buongiorno. Bisognerebbe provvedere ad inviare formale diffida per il rilascio della Dico. Se necessita di assistenza legale mi può contattare al 3280999150, sarò lieto di assisterLa. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Buongiorno, dopo avere contattato più e più volte il proprietario dell'appartamento in cui vivo e l'amministrazione del palazzo, nn ho avuto risposta in merito a rumori notturni legati probabilmente ad una autoclave difettosa e all'uso continuo della lavatrice in orari appunto notturni. Il rumore che si percepisce nel mio appartamento e' insopportabile tanto da nn riuscire a dormire. Come posso procedere dopo mesi di indifferenza da parte di chi dovrebbe intervenire. Il rumore e' anche diurno. Grazie. Cordialità

Buonasera, è necessario inviare una diffida legale all'amministratore perchè pongano fine a questo stato di cose. Mi può contattare, se ritiene, all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per eventuali chiarimenti e/o assistenza e per una prima consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi, con studio in Reggio Calabria e Frascati (ROMA)

Volevo cortesemente fare una domanda, per risparmiare sulla polizza assicurativa annuale mi hanno installato un dispositivo satellitare, ad Aprile ho disdettato perchè ho trovato un costo più basso da altra assicurazione. Purtroppo non ricordavo perchè non mi hanno rilasciato nessun foglio dove mi veniva detto che il dispositivo andava disistallato nell'arco di un mese (però ho firmato a mia volta parecchi fogli che sono rimasti a loro dove sicuramente c'era scritto). Ho chiamato per farlo togliere ma mi hanno detto che non posso disistallarlo devo aspettare fino a quando mi arriva dalla Generali una lettera con una richiesta di pagamento del dispositivo. Chiedo la legge in merito cosa dice? Come posso fare per non pagare (non conosco neppure costo di addebito)? Posso disistallarlo io e consegnarlo all'assicurazione senza avere problemi? Io non voglio più avere questo dispositivo nella mia macchina mi stanno negando la possibilità di toglierlo e non so neppure tra quanto mi arriverà questa richiesta di pagamento, ho richiesto di toglierlo già dalla metà di Giugno ma a tutt'oggi ancora non ho ricevuto nulla

Buongiorno. Bisognerebbe prendere visione della documentazione che ha sottoscritto per risponderLe adeguatamente. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. (Cell. 3280999150)

Vorrei un consiglio su come procedere contro un automobilista che l'altro ieri mattina ha investito il mio barboncino che tenevo al guinzaglio mentre mi apprestavo ad attraversare sulle strisce pedonali e ha continuato la sua marcia incurante delle mie grida. Il mio cagnolino - portato immediatamente dal veterinario- non ha riportato danni nonostante l’urto contro il paraurti dell'auto che l'ha fatto sbalzare sul marciapiede. Io ricordo che l'auto si era fermata davanti alle strisce per permettermi di passare ma mentre mi accingevo a farlo ha ripreso la marcia e dopo aver colpito il mio cagnolino ha addirittura accelerato. Non solo non si è preoccupato per il cane ma per come è subito scappato non si è neppure sincerato se io stessa mi ero fatta male. Per fortuna una signora lì nei pressi è riuscita a prendere quasi tutta la targa tranne la penultima lettera e si è offerta come testimone. Alla stazione dei carabinieri è stata redatta una relazione su quanto da me denunciato, mi hanno però informato che loro non possono intervenire, solo rimettere l'esposto presso un magistrato, deciderà lui se è il caso di intervenire. Passeranno almeno sei mesi. Nel frattempo anche se dalla targa i carabinieri possono facilmente arrivare al proprietario dell’auto non mi potranno riferire nulla per diritto di privacy. Tramite una ricerca on line sulla targa penso di avere individuato io stessa a chi appartiene però questo non mi è di grande aiuto dato che non so in che altro modo procedere contro la condotta del conducente. Continuo a provare rabbia, mi sento impotente e allibita perché temo che i carabinieri non faranno niente. Spero mi possiate consigliare su cos’altro fare

Buongiorno Signora. Se è in possesso del numero di targa si può, tramite visura, risalire ai dati del conducente e procedere ad una richiesta di risarcimento danni. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. (Cell. 3280999150)

Mi è stata respinta la domanda per l'ottenimento della pensione minima sociale (ho un isse coefficente 0, sono celibe e non ho redditi) a causa della mia partecipazione societaria in un S.N.C. aperta 27 anni fa e mai operante,(ma mai chiusa), con partita iva chiusa. Altro motivo di respingimento è quello di un presunto ma inesistente mio matrimonio mai avvenuto

Buongiorno, bisognerebbe visionare il documento con il quale INPS respinge per dare risposta al suo quesito. Mi può contattare, se ritiene, all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per eventuali chiarimenti e/o assistenza e per una prima consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi, con studio in Reggio Calabria e Frascati (ROMA)

Salve ho una domanda semplice attualmente sono sposato e mia moglie ha 2 figli dal precedente matrimonio e uno con me. In caso di mia morte la mia eredità va a mia moglie e a mia figlia 75% e 25% credo la mia perplessità e che una volta che viene a mancare anche mia moglie la sua parte andrebbe divisa anche con gli altri 2 giusto? Se così fosse potrei fare un testamento diretto non impugnabile evitando di fare il divorzio?

Buongiorno. Se chi muore lascia, oltre al coniuge, un solo figlio, a quest'ultimo è riservato un terzo del patrimonio ed un altro terzo spetta al coniuge (art. 542 c.c.). Il resto del patrimonio è la quota disponibile che può "impiegare" come meglio crede. Nel caso, invece, quando dovesse venire a mancare Sua moglie, ai 2 figli è riservata la quota dei due terzi, da dividersi in parti uguali tra i figli (art. 537 c.c.). Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. (Cell. 3280999150)

Buonasera, premetto che è mia intenzione rinunciare all'eredità di mio padre e vorrei tutelarmi da ogni accusa di accettazione tacita della stessa. Mio padre, titolare di partita iva individuale, è venuto a mancare circa un mese fa. Mio zio mi ha comunicato che i dipendenti sono stati successivamente licenziati. Tuttavia, io (o mia madre) non abbiamo mai inviato lettere di licenziamento nè fatto qualsiasi altra azione legata all'azienda. Il licenziamento dei dipendenti è dunque conseguente alla morte del titolare e alla dichiarazione (non formale) di non accettazione di eredità? Come dovremmo muoverci per evitare "passi falsi"?

Buongiorno. Per evitare di accettare tacitamente l'eredità di Suo padre ha fatto bene a non inviare alcuna lettera di licenziamento, questa avrebbe potuto costituire un interessamento alla società stessa. Valuti se accettare con beneficio di inventario. Resto a disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. (Cell. 3280999150)

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