Gentili avvocati, Non avendo ricevuto indietro un locale che avevo affittato, nel 2015 ho provveduto a fare un ingiunzione di pagamento alla quale nessuno si è opposto e mi sono stati corrisposti 5 mensilità. Successivamente controparte ha dichiarato di avermi consegnato il locale (nel periodo coperto quindi da giudicato). Ho perso in corte di appello e ora sto decidendo se ricorrere alla cassazione (devo così cambiare avvocato). Nella mia ignoranza chiedo: essendo tutto l'anno 2015 coperto da giudicato, controparte avrebbe dovuto dire di avermi consegnato le chiavi nel 2016, o sbaglio?. Grazie se mi aiutate a capire se procedere per cassazione oppure no!

Gentile Utente, è necessario approfondire la vicenda e visionare gli atti di causa. Nel suo narrato mancano, infatti, alcuni elementi per darle una risposta esaustiva e completa. A tal fine rimango a sua disposizione. I miei contatti li può reperire sul mio profilo personale. Con cordialità. Avv. Greta Richiedei

Buongiorno le invio questa email per avere "se possibile" maggiori informazioni sulla mia situazione e in che modo posso comportarmi. Nell'agosto del 2020 comprai un auto nuova presso un concessionaria, dopo circa due giorni mi son accorto che l'impianto di condizionamento non funzionava. Di conseguenza mi recai in concessionaria per risolvere il problema visto che è in garanzia, gli stessi dopo un piccolo controllo "di alcuni minuti" mi riferirono che l'impianto era senza gas refrigerante, di conseguenza hanno caricato lo stesso. Dopo questo episodio ho utilizzato l'aria condizionata per altre due volte. A giugno di quest'anno dopo averlo accesso l'impianto mi accordo che lo stesso non funziona di nuovo, mi reco di nuovo in concessionaria, e dopo un controllo mi riferiscono che l'impianto è scarico e molto probabilmente c'è una perdita, che ad oggi non riescono a capire. Le chiedo se nel caso in cui il problema non viene risolto oppure tamponato, è possibile chiedere la sostituzione dell'auto?

Buongiorno. Premesso che la garanzia per l'acquisto di un'auto nuova è di anni 2, ed opera in caso di malfunzionamento del veicolo derivanti da difetti di fabbrica già presenti al momento dell’acquisto o scoperti successivamente, Lei ha il diritto di chiedere. 1. eliminazione del difetto. 2. sostituzione del veicolo. 3. se la sostituzione non è possibile, potrà chiedere la risoluzione del contratto con la restituzione della somma versata. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Una sera alle ore 1.00 stavo finendo la mia birra davanti ad un locale chiuso, I carabinieri mi hanno chiesto i documenti, io mi sono opposto perché volevo andare a casa in quel momento, un carabiniere mi ha scaraventato per terra e nel andare per terra ho perso il cellulare, il carabiniere mi ha sequestrato il cellulare finché non ho dato il documento. Ora mi ritrovo con una multa per coprifuoco e resistenza ad un pubblico ufficiale. Vorrei solo capire se è possibile contestare il fatto che mi han preso il cellulare in sequestro e buttato per terra con cattiveria. La ringrazio

È possibile contestare la versione dei fatti, ma occorre un approfondimento, e soprattutto una difesa penale qualora sia stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Se ha bisogno può contattarmi privatamente

Buongiorno, mia nonna di 98 anni risiedeva presso una casa famiglia da più di 2 anni. Negli ultimi tempi ogni volta che andavo a trovarla la vedevo sempre più triste e avevamo chiesto la possibilità di portarla fuori una giornata per passarla in famiglia, consentito dall’ultimo decreto emesso dal ministero della salute. Ci è stata negata la possibilità e dato che abbiamo dimostrato il nostro disappunto l’8/6 ci hanno dato 30 giorni di preavviso e chiesto di lasciare la casa famiglia. Il 14/6 abbiamo inviato una mail comunicando che avremmo portato via la nonna il giorno successivo (15/6). Considerato che ogni mese veniva pagato in anticipo, abbiamo chiesto il rimborso della metà del mese non utilizzato e ci è stato risposto che non ci è dovuto perché il loro preavviso scadeva l’8/7. Sul contratto che abbiamo firmato all’inizio si parla solo di non restituzione in caso di decesso ma nulla in caso di risoluzione del contratto da parte loro. Vorrei capire se hanno ragione o se ci spetta la restituzione del mezzo mese non fruito. Vi faccio presente che ogni mese effettuavamo due pagamenti, uno per i servizi e uno per l’alloggio. Rimango in attesa di vostro riscontro. Cordiali saluti

Buongiorno. Da quanto scrive la struttura è tenuta a procedere al rimborso. Provveda ad inviare formale comunicazione di diffida al fine di ottenere la restituzione della somma. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buonasera, dovrei revocare il mandato sovracitato , giustificando la revoca per giusta causa (il mandatario ha costantemente mancato gli obblighi di trasparenza e rendiconto , per oltre 5 mesi). Non volendo il mandatario risolvere di comune accordo , mi vedo costretto ad agire di conseguenza. I miei unici dubbi sono "la modalità di esecuzione della revoca" e "da quando si applica l' effetto della revoca". Gli unici articoli di riferimento che appaiono sul contratto sono il 1703 cc , 1705 cc , e le condizioni generali di contratto 1341 e 1342. Non vi è irrevocabilità specificata

Buongiorno. Per poterLe rispondere adeguatamente è necessario visionare la documentazione in Suo possesso. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno.Ho svolto una consulenza (4 ore di lavoro) per una fondazione che si occupa di alta formazione. Ho ricevuto la lettera di incarico e io ho proposto di firmarla digitalmente (tramite dispositivo certificato e criptato tipo smart card di poste italiane) e di inviarla tramite PEC perché mi trovo a circa 500 km dalla sede della fondazione. La segretaria mi ha risposto che non intende accettare documenti con firma digitale ma solo gli originali consegnati presso la loro sede. La mia domanda è se la segreteria sia autorizzata dal punto di vista legale a rifiutarsi di accettare i documenti da me firmati con firma digitale criptata e certificata. Grazie per il vostro aiuto

Buongiorno. Sia la firma digitale che la PEC hanno valore legale. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno mi occupo dei miei genitori invalidi, ho un fratello poco presente, io mi sono dovuta licenziare x prendermi carico della situazione. I miei genitori vorrebbero che solo io ereditassi i beni immobili, visto il comportamento del loro figlio che li vuole mettere in una struttura. Come si può fare, lasciando a loro l usofrutto nel caso mi capiti qualcosa?

Suo fratello in caso di eredità rientrerà sempre nella legittima avendo i suoi stessi diritti di ereditare. I suoi genitori potrebbero attraverso un atto testamentario riservarle una parte degli immobili perché la legga prevede una quota disponibile di cui si può disporre liberamente. Le disposizioni testamentarie possono riguardare anche previsioni diverse rispetto alla spartizione di beni pertanto le consiglio di mettere per iscritto tutte le vostre volontà

Buongiorno chiedo informazioni.5anni fá con la mia ex compagna abbiamo deciso per l interruzione di gravidanza.lei da questo ha contratto un infezione che ha portato a un tumore al utero . superato per fortuna.ma la chemio l ha indebolita causando la fibromialgia . premesso che lo sempre aiutata in tutto.chiedo se legalmente sono responsabile del danno fisico . grazie

Gentile Utente, bisognerebbe esaminare la vicenda e comprendere soprattutto se le problematiche della sua ex compagna siano effettivamente riconducibili alla pratica d'aborto. Tuttavia, escluderei che lei possa essere ritenuto responsabile del danno fisico se, come spero e credo, vi siete rivolti a strutture sanitarie per praticarla. In ogni caso, rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti o necessità. Con cordialità. Avv. Greta Richiedei

Buongiorno, abbiamo revocato con delibera assembleare a maggioranza l'amministratore e lo abbiamo sostituito con uno nuovo. Alcuni condòmini desiderando impugnare le delibere di revoca e nomina nuovo amministratore, hanno dato mandato per farlo ad un legale. Costui ha inviato un lattera sia al nuovo che al vecchio amministratore, spiegando la faccenda. Il quesito è: considerando che comunque il vecchio amministratore è revocato ed è il nuovo ad avere il mandato condominiale, sino ad eventuale annullamento delle delibere, il nuovo amministratore deve inviare la lettera ricevuta dal legale dei ricorrentei a tutti i condòmini o solo ai Consiglieri?? Grazie e saluti

Buongiorno. Il Consiglio di Condominio è previsto quale organo meramente eventuale in modo specifico dall’art. 1130-bis comma II c.c. ove si stabilisce che detto organo ha funzioni unicamente di carattere consultivo e di controllo. Controllo, quest’ultimo, indirizzato principalmente nei confronti dell’operato dell’Amministratore. Di contro, il Consiglio di Condominio non sostituisce l’Assemblea del Condominio quale unico organo legittimato ad esprimere la volontà del Condominio vincolando il medesimo nella sua globalità ed i condomini dissenzienti nel momento in cui le deliberazioni sono adottate nel rispetto della normativa vigente, deliberazioni alle quali l’Amministratore è tenuto a dare esecuzione. Pertanto, l’Amministratore provvederà certamente a comunicare a tutti i condomini la missiva ricevuta anche in ragione della materia alla quale afferisce. Ciò anche in ragione del fatto che la mancata informativa da parte dell’Amministratore nei confronti dell’Assemblea circa liti attive e passive può condurre alla revoca dello stesso ed eventualmente al risarcimento del danno patito dal Condominio. Cordiali saluti

Salve, abbiamo acquistato un cane, che presentava il problema di essere monorchide, nato il fine maggio 2020 ritirato il fine agosto 2020, ci hanno detto di aspettare, noi da inesperti ci siamo fidati, ma ora il cagnolino dovrà essere operato perchè il problema non si è risolto. L'allevamento regolarmente iscritto all'ENCI se ne lava le mani, possiamo in un qualche modo rifarci del danno? Eventualmente ci può seguirci se dovessimo intentare qualcosa?. Vi ringrazio anticipatamente

Gentile Utente, nel nostro ordinamento il cane è considerato ancora "un bene". Pertanto trovano applicazione le regole del codice civile in materia di vendita. Deve provvedere a denunciare i vizi - magari per il tramite di un Legale - entro 8 giorni dalla scoperta. Potrá chiedere la riduzione del prezzo ed il risarcimento dei danni/rimborso spese veterinarie sostenute. Resto a disposizione nel caso necessiti di assistenza o consulenza. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano - antoninoercolano()hotmail.it

Consulenze legali di Diritto Civile - Pag.195

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