Buona sera, Volevo sapere se potessi richiedere una riduzione dell'affitto al proprietario di casa. Risiedo in una palazzina con 5 appartamenti, uno degli inquilini ha un cane e purtroppo da quando è arrivato si sentono degli odori intollerabili. Ho avuto un primo confronto con lui, chiedendo gentilmente di prestare più attenzione alla pulizia, ma purtroppo non è cambiato niente. Allora, ho segnalato la cosa anche al padrone di casa in quanto ormai torno a casa solo per dormire e passo le giornate a casa dei miei. Con il caldo ovviamente l'odore è peggiorato e dalla mia segnalazione al proprietario sono passati due mesi e ancora nessuno ha risolto il problema. Ho chiesto al padrone di casa di venirmi incontro, magari con l'installazione del condizionatore, visto che a causa dell'odore sono costretta a tenere le finestre chiuse, ma niente il padrone non è disposto a venirmi incontro su niente. Purtroppo mi trovo in una situazione in cui non posso affrontare un altra tassa per l'agenzia e un altro trascolo visto che con il Covid ho perso il lavoro. Ma allo stesso modo non mi pare giusto che io debba continuare a pagare un affitto per intero quando passo solo la notte in questa abitazione. Vi ringrazio per il vostro tempo e aiuto

Buongiorno. L'unica soluzione possibile è quella di provvedere, meglio se tramite un avvocato di Sua fiducia, ad inviare formale comunicazione di diffida al vicino per far cessare tale condotta. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno se possibile avrei bisogno di un parere (se a titolo gratuito) in merito a quanto segue. Novembre 2019 vengono segnalate infiltrazioni d'acqua da due terrazzi di proprietà privata. Fine maggio 2020 video incontro con amm.re, proprietari terrazzi, condomina interessata dall'infiltrazione e consiglieri, l'amm.re mostra due preventivi uno per ogni terrazzo, uno datato gennaio 2020 e per l'altro terrazzo datato febbraio2020, viene fatto presente all'amministratore che in questi casi si applica l'art.1126 e quindi di avvisare immediatamente (prima che inizino i lavori) i condomini sotto la verticale dei due terrazzi. Verso la fine di giugno 2020 amm.re con una mail comunica un incontro, per il giorno successivo, con i condomini interessati, i lavori intanto sono già iniziati da una settimana appellandosi all'art. 1135 dell'urgenza (non so se ci sono i presupposti vista la tempistica). Luglio 2020 i lavori sui due terrazzi terminano e vengono pagati in 4 rate con il fondo sul c/c del condominio, i due preventivi sono aumenti rispettivamente da 7000 euro circa ciascuno uno a più di euro 10.000 e l'altro oltre gli 11.000. Giugno 2021 amm.re convoca assemblea ordinaria e fra i vari punti all'ordine del giorno c'è l'argomento riguardante i terrazzi, gli viene detto che queste spese devono essere ratificate solo da coloro che hanno sostenuto la spesa, quindi di convocare al più presto un'assemblea per la ratifica della spesa altrimenti non è possibile intervenire con decreti ingiuntivi verso coloro che non pagano. Ad oggi non ha ancora convocato nessuna assemblea e dal fondo del c/c condominiale mancano circa euro 5.000. Chiedo se l'atteggiamento dell'amm.re è ritenuto corretto ed in caso contrario cosa è possibile fare. Ringrazio e porgo cordiali saluti

Buongiorno. Premesso che la questione andrebbe senz'altro approfondita, anche i condomini possono provvedere a convocare apposita assemblea. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buona sera, data de 15.04.2021 mi sono trovata con 464 € , pignorati da ****SPA. Vorrei specificare che erano ultimi nostri soldi în banca , per vivere e pagare affitto per 2 mesi , perché mio marito e disoccupato e non a percepito nessun aiuto da 4 mesi e io non lavoro . Siamo al estremo !! Sappiamo che la lege hano bloccato in questo periodo i pignoramenti . Vi chiedo gentilmente cosa posiamo fare per sbloccare questi soldi . Grazie molte e tanta salute e che Dio vi benedica !

Gentile Utente, la questione andrebbe approfondita. Occorrerebbe visionare gli atti della procedura per eventualmente valutare se vi siano state irregolarità che consentano di fare opposizione. Cordiali saluti. Avv. Federica Rossi

Buongiorno e grazie per eventuale risposta. Mia madre novantenne ha fatto sostituire lo scaldabagno. Nel preventivo proposto, c'era uno sconto del 50% non precisato. Alla fine dell'installazione, giustificando le richieste per rilasciare la dichiarazione di conformità, la ditta compila i documenti per la richiesta della cessione del credito. Viene richiesto in fattura di effettuare bonifico secondo BONUS CASA. La dichiarazione di conformità non viene rilasciata nell'immediato, ma si prometta la consegna della stessa tra 60gg. La procedura è stata molto scorretta, premetto che ho sospeso pagamento in attesa di chiarimenti. Posso ancora, in qualche modo, tutelare mia madre?. Ringrazio anticipatamente, i migliori saluti

Buonasera. Per poterLe rispondere adeguatamente bisognerebbe approfondire la questione. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Spett. Le DeQuo, chiedo cortesemente un consiglio in merito alla compravendita immobiliare. Sono la parte venditrice e vorrei sapere se nel contratto preliminare predisposto dal notaio della parte acquirente, si ravvisa la possibilità dell'inadempienza contrattuale, nel caso di mancata erogazione del mutuo richiesto dalla parte acquirente, siccome da me espressamente richiesto di non vincolare il preliminare all'esito del suddetto.Posso Allegare uno screen di parte di preliminare. Confidando in una Vs gentile risposta porgo i miei migliori saluti

Se nel compromesso non è previsto che l'acquisto si perfezione sono a condizione di positiva erogazione del mutuo qualora non succeda lei potrà trattenere la caparra se i compratori non sono in grado di perfezionare l'acquisto. Se invece il compromesso prevede la condizionale collegata al mutuo lei non avrà alcun diritto

Buongiorno, Qualche mese fa ho trovato un immobile da acquistare. Durante ma normale procedura di acquisto. Ci siamo affidati ad un broker immobiliare per ottenere il mutuo al 100 percento. Come ogni pratica , abbiamo dovuto fare un preliminare da lì a qualche giorno con un assegno di caparra ad accettazione del mutuo. Vi premetto che il nostro consulente aveva palesemente espresso che l’assegno sarebbe stato trattenuto solo nel momento in cui fosse passato il mutuo. ( purtroppo a cose fatte ci siamo accorte che in maniera fuorviante questa clausola non è stata scritta nel preliminare ). Purtroppo l’importo del mutuo per la casa da parte della banca non è stato concesso , di conseguenza abbiamo informato la società che da quasi tre mesi continua ad inventare scuse per non vederci e non restituirci l’assegno , precisando però che in più sms io costruttore stesso dell’immobile dice : preparo la scrittura legale di accordo fra le parti e vi chiamerò per firmarla. Anche perché prima ancora che fosse fatta la proposta alla banca , il costruttore stesso voleva ritirarsi dalla trattativa , o meglio non era più disponibile a venderci l’immobile e noi volendo potevano avvalerci e chiedere già lì il risarcimento della nostra caparra cosa che però non abbiamo fatto !. In conclusione vorrei capire quale sia la cosa migliore da fare in questo momento per riavere il nostro assegno. E soprattutto cosa può accadere se il costruttore non dovesse restituire l’assegno ma anzi dovesse versarlo ? In quanto inoltre l’assegno risulterebbe scoperto proprio perché aspettavo l’accettazione del mutuo al 100 percento. Nell’attesa di un possibile riscontro ringrazio anticipatamente

Gentilissimo Utente, buongiorno. Premesso che sarebbe opportuno prendere visione del contratto preliminare sottoscritto tra le parti per poter dare un parere più approfondito ed adeguato al caso di specifico. In linea generale, quando si sottoscrive un preliminare che sia sottoposto alla condizione dell'ottenimento del mutuo, nel momento in cui il promittente acquirente non ottiene il mutuo il contratto è da intendersi risolto con la restituzione dell'assegno versato a titolo di caparra. Difatti la mancata concessione del mutuo non è considerato un inadempimento che giustifica la ritenzione della caparra. Pertanto suggerirei (ferma la premessa che occorre visionare il preliminare) che si rende opportuno inviare - per mezzo di un Legale - una diffida alla società e al consulente per richiedere la immediata restituzione dell'assegno, avvertendoli che in caso di mancata restituzione o in caso di incasso dello stesso, si vedrà costretto ad adire le Autorità giudiziarie, con aggravio di spese a loro carico. Da valutare poi il comportamento del broker, nel caso vi sia effettivamente una condotta penalmente rilevante. Resto a disposizione per dubbi o chiarimenti o per assistenza. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano - antoninoercolano()hotmail.it

Buongiorno, quasi 4 anni fa ho acquistato una nuova casa in classe A nel comune di guidonia, dopo poco meno di 2 anni si sono cominciati a verificare fenomeni di condensa e successiva formazione di muffe in maniera più consistente nel piano alto di casa in corrispondenza dell'attacco fra fra copertura e pareti verticali. Il costruttore ha fatto degli interventi per tentare di risolvere il problema senza riuscirci, alla fine un paio di settimane fa sono riuscito a fargli fare un sondaggio sulla copertura ed ho scoperto che il pannello di coibentazione del tetto non è stato esteso fino alla gronda ma si è fermato circa 1 metro prima. Ritengo che questa sia la problematica che genera la condensa e quindi la muffa e vorrei capire come poter far risolvere il problema al costruttore che dovrebbe estendere tale coibentazione fin dove è necessaria. Grazie

Buongiorno. Premesso che la questione andrebbe approfondita, provveda ad inviare formale contestazione dei vizi al costruttore. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, abbiamo revocato l'amministratore condominiale e nominato uno nuovo. Poiché il vecchio amministratore revocato che conosceva tutti gli indirizzi mail dei condòmini ed era legittimato ad utilizzarli per comunicazioni, si rifiuta di dare tutta la documentazione al nuovo amministratore e anche quindi gli indirizzi mail, il nuovo non "potrebbe" scrivere utilizzando la mail di tutti i condòmini che tuttavia lo hanno eletto. Senonché noi condomini a causa di un errore dell'amministrazione precedente, conosciamo ognuno la mail di tutti, così se qualcuno di noi li fornisse al nuovo amministratore e costui cominciasse a dare comunicazione a tutti i condòmini, la cosa sarebbe regolare oppure sarebbe in violazione della privacy, dovendo magari essere solo il vecchio amministratore a comunicare al nuovo gli indirizzi mail?? Ma lui si nega e così sembra il cane che si morde la coda. Cosa fare?? cosa è legale e cosa no?? Grazie e saluti

Gentile Utente, l'amministratore revocato è assolutamente tenuto alla restituzione della documentazione ricevuta nell'esercizio del proprio mandato. Qualora non dovesse provvedervi spontaneamente è possibile agire in giudizio per un rimedio coattivo. Quanto alle mail, mi pare invero che una violazione della privacy - se in tali termini si vuole parlare - vi sia già stata per colpa dell'amministratore uscente. Onde evitare, comunque, eventuali problemi, potreste valutare di trasmettere gli indirizzi al nuovo amministratore con il consenso di tutti i condomini. Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Con cordialità. Avv. Greta Richiedei

Consulenze legali di Diritto Civile - Pag.194

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Avvocato Dequo

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