Nell'anno 2016 ho prestato una somma di denaro ad una persona, la quale quando ho chiesto la restituzione del prestito si è dileguata, bloccandomi numero telefono e non facendosi più trovare. Non abbiamo fatto nessuna scrittura privata riguardo al prestito. Ho inviato sollecitazione restituzione prestito tramite raccomandata ma non è stata ritirata, non ritira le raccomandate e non risponde al citofono (probabilmente è scollegato per non farsi trovare dai possibili vari creditori). Il prestito l'ho effettuato dandole un assegno circolare, non intestato a lei ma ad un'altra persona (proprietario del locale). Con l'assegno pagava la caparra al proprietario per l'affitto di un locale di cui la persona a cui ho fatto il prestito doveva farne un bar con cucina. Bar che non è mai stato aperto. L'assegno è stato consegnato ed incassato dal proprietario del locale. E' impossibile contattare la persona a cui ho fatto il prestito. Come posso fare per riavere i soldi prestati?. Eventualmente posso rivalermi su chi ha incassato l'assegno?

Egr. Signore. Non essendoci prova che il prestito sia stato incassato dal destinatario finale della somma, il suo unico riferimento è, inquesto momento, il soggetto che risulta aver incassato l'assegno. E' necessario diffiidare questa persona all'immedita restituzione sotto "minaccia" di azione legale. Sarà costui a dover interessare l'effettico percettore del prestito per potersi difendere dalla Sua legittima pretesa. A disposizione. Avv.Elisabetta Lima 350/5226429

Scrivo per avere una consulenza, a luglio del 2019 dopo aver presentato richiesta per la 3 volta del rinnovo del permesso di soggiorno per attesa occupazione mi e stata negato e ho avuto il foglio di via, io nel frattempo ho avuto una bambina ed ero incinta di un altro bambino, non mi aspetterebbe di diritto essendo madre di due cittadini italiani (padre italiano) il permesso di soggiorno per motivi familiari ?perché allora chiesi direttamente in questura ma mi risposero in malo modo. spero mi dia una risposta

Buongiorno Signora. Lei con il Signore italiano è sposata? Cosa recitava il foglio di via? Adesso anche il secondo figlio è nato? A disposizione, i miei contatti sono sul mio profilo, cordiali saluti. Avv. Giorgio Rocca

Mio figlio fa trading, ha una certa disponibilità e ha chiesto una piccola somma per le sue spese. Ha contattato il broker per poter ricevere tramite bonifico la suddetta somma, è stato eseguito a sentire lo stesso, ma è già passato un mese e non ha visto ancora nessuna somma accreditata. Oggi ha telefonato al broker ed è venuto a galla l'inghippo: al codice iban mancava un numero, ora bisogna sapere cosa deve fare, gli spetta un risarcimento da parte della banca o dal broker, oppure gli spettano gli interessi di un mese sulla somma che deve ancora percepire

Buona sera, deve leggere le condizioni di adesione al servizio di trading online. Senza conoscerle, non posso fornirle una consulenza adeguata. Cordiali saluti

Piccolo condominio di cinque appartamenti, due al piano terra e tre al primo piano con cinque garages nel seminterrato, cui quattro condomini accedono con apposita scala, mentre uno del piano terra accede con scala interna, dal proprio appartamento. In fase di costruzione, quest'ultimo ha realizzato un bagno nel suo garage con una finestra che si affaccia sul vano scale utilizzato dagli altri quattro condomini. Ho controllato in comune e, da un punto di vista urbanistico, è tutto a posto (concessione e tutto il resto), anche se non so come ciò sia stato possibile (2,30 altezza garages). Volevo chiedere se, dal punto di vista del diritto civile, è regolare che il comune abbia consentito di aprire una finestra da cui possono uscire vapori e cattivi odori in casa d'altri. Tali sono da considerare le scale che l'interessato non utilizza e delle quali si considera non fruitore, tanto da non partecipare neppure alle spese di pulizia

Le autorizzazioni comunali sono sempre concesse fatti salvi i diritti di terzi. Non posso discutere del merito se sia o meno possibile aprire un bagno con finestra in un garage, almeno non in questa sede. La situazione di fatto dello stato dei luoghi andrebbe approfondita alla luce delle corme civilistiche e del regolamento condominiale. Certamente il garage non è un'unità destinata ad essere abitativa. Se le immissioni di odori o vapori fossero effettivamente intollerabili ( pur trattandosi di vano scale, e Lei mi pare ne faccia solo un'ipotesi ) dovreste agire avanti ad un giudice ordinario per tutelare i Vostri diritti

Una domanda mi sorge utile, se i proprietari erano dieci ci volevano dieci caparre? Non bastava una caparra sola anche di 1.000 euro?. Gentile Avvocato, avrebbe tempo un attimo per me per risolvere in fondo questa cosa? Mi può rispondere via e mail? poi ci mettiamo d'accordo sul costo della consulenza ed eventuale assistenza legale. Allora la casa visto che non si compra, vediamo almeno di recuperare la caparra estorta in modo alquanto legale secondo me. Mi dica Lei, Egregio Avvocato, dopo dieci giorni che era morta mia madre e le mie evidenti condizioni psicologiche mi sono stati chiesti dall'Agenzia 15.000 euro di caparra (ho tutte le ricevute degli assegni fatti), non le sembra un pò troppo? , giustificata così siccome marito e moglie della casa si stanno separando mi hanno fatto fare 2 assegni da 5.000 euro cad. intestati uno a lui e uno a lei. In più come se non bastasse siccome la terra era anche del suocero (valore non si sa forse 20.000 da dividere in due con il figlio) mi è stato chiesto un altro assegno da 5.000 euro per la terra intestata al suocero. E' tutto legale Avv. o c'è qualcosa che stona? Attendo suo parere perchè se è il caso chiediamo anche in parte un risarcimento. Valore della casa 210.000 euro (primo proprietario figlio in comproprietà col coniuge casa + circa 10.000 terra). Valore della terra quindi totale 20.000 (terzo proprietario suocero di circa 10.000 euro)

Buonasera. La questione da Lei posta andrebbe approfondita. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. (Cell. 3280999150)

Scrivo per avere delucidazioni riguardanti possibili illeciti nel concorso pubblico svoltosi a Monte Porzio Catone (rm) in data 29/09/2020. Essendo io un cittadino del paese e quindi essendo a conoscenza di persone e fatti noti nella comunità. ho notato che su circa 400 persone che hanno sostenuto la prova preselettiva, tra le 20 che passavano la prova, troviamo il figlio di un dipendente di rango presso la banca UniCredit del paese ed un altra persona con parenti molto vicini al ente in quanto la madre svolge pulizie all’interno del comune mentre il padre svolge una posizione di rango presso l’azienda di smaltimento rifiuti del paese, inoltre la persona interessata svolgeva già attività come assistente di controllo del pagamento dei parcheggi sempre per l’ente. Ora so, che entrambi possono aver studiato e possono aver passato i test lecitamente, ma come spesso succede le causalità sono sempre molto strane, in quanto il responsabile del procedimento di selezione al bando è il responsabile amministrativo del comune di monte porzio Catone (facilmente corruttibile). Chiedo se ci potessero essere gli estremi per poter avviare un procedimento contro questi fatti, in quanto si parla di trasparenza e lotta alla corruzione ma ogni qualvolta ciò accade impunemente

Buona sera, le informazioni non sono sufficienti per fornire una consulenza adeguata. Cordiali saluti

Nel matrimonio ho fatto da garante al mio ex marito per dei prestiti personali, dopo un paio di anni per dei motivi economici non sono stati più pagati.. dopo la separazione il mio ex marito ha dato tutto in mano ad una banca per saldare tutto, facendo lui stesso un’unica rata, in questo io non centro nulla. dopo 4 anni mi arriva una chiamata da questa banca dicendomi che lui è venuto meno agli accordi presi, ma essendo io garante dei vecchi prestiti sono risaliti a me. ora gentilmente chiedo se c’è qualcosa che io possa fare, dal momento che mi ha lasciata in mezzo si casini e tiro per riuscire da sola a mantenere i miei figli

Buongiorno signora, sarebbe opportuno richiedere tutta la documentazione bancaria al fine poi di valutare possibili opposizioni. Mi può contattare, se ritiene, all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per eventuali chiarimenti e/o assistenza e per una prima consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi, con studio in Reggio Calabria e Frascati (ROMA)

Giorni fa ho avuto un incontro con un consulente della CNA per avere un'offerta in merito all'apertura di una snc, ,ricevuto il preventivo ed essendo superiore alle mie attese ho rispettosamente comunicato che non mi sarei avvalso della sua collaborazione, mi vedo quindi arrivare via mail la richiesta di un pagamento di 90€ + IVA a fronte di una consulenza. Ora non sono mai stato informato del fatto che se non avessi accettato il preventivo avrei dovuto pagare, sembra quasi una ritorsione, è lecita la richiesta del professionista?

Buona sera, se concordata prima della consulenza, l'addebito dell'esercizio della prestazione intellettuale, è lecito. Cordiali saluti

Ricevo in data 25 c.m., tramite posta ordinaria, una messa in mora per bollette ENI SPA non pagate risalenti a gennaio 2016 da parte di CREDIT REPORT SRL. La pratica risulta scritta in data 11 c.m. Immediatamente contatto la società indicata per chiedere precisazioni. Mi viene risposto che tramite email, lunedì 28, avrei ricevuto le bollette contestate perché. non riuscivo a capire di cosa si trattasse. In data odierna alle 13:55 ricevo l'email suddetta e mi rendo conto che qualcosa non quadra. Dal 24 settembre 2015 ho cambiato residenza, mentre le bollette contestate riguardano la casa in affitto in cui ho vissuto fino a quel momento e portano la data di novembre/dicembre/gennaio 2016. Naturalmente non potevo essere a conoscenza di quelle bollette proprio perché trasferitami in altra abitazione, con regolare registrazione presso il comune. Spiego tale situazione per telefono ma mi viene detto che devo comunque pagare perché l'utenza a quell'epoca risultava essere ancora a mio nome. A dire il vero la spiegazione non mi ha per niente convinta. Tra l'altro, la richiesta di recupero crediti è arrivata presso la mia attuale abitazione quando per telefono mi viene detto che ENI non poteva risalire al nuovo indirizzo. Al di là di questo ho dubbi sul fatto che debba essere io a pagare nonostante io non abitassi più lì. Potreste dirmi cosa devo fare?

Buongiorno, io ritengo che il pagamento sia dovuto da chi risiedeva nell'appartamento al momento del consumo. Se lei riesce a provare che effettivamente risiedeva altrove e l'appartamento relativo alle bollette era abitato da altre persone può benissimo contestare la richiesta. Mi può contattare, se ritiene, all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per eventuali chiarimenti e/o assistenza e per una prima consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi, con studio in Reggio Calabria e Frascati (ROMA)

Consulenze legali di Diritto Civile - Pag.256

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