Salve. Vorrei sapere che cosa si può fare contro chi non mi fornisce la fonte dei mie dati quando ricevo una telefonata di proposta commerciale. Loro motivano che ho cliccato su dei banner; alla richiesta di fornire indirizzo IP, data e orario di registrazione come da GDPR, iniziano a divagare dicendo che è colpa mia che lascio i dati in giro su internet o chiudono la chiamata. I numeri da cui chiamano sono virtuali e quindi non raggiungibili, ma ho ricevuto il link del sito a cui volevano farmi iscrivere, il cui numero corrisponde a un numero estero funzionante, poiché ho risposto e dando loro 30 giorni di tempo, come da legge, di rispondere fornendo i dati in questione. Loro rispondono prendendomi in giro. Come si potrebbe procedere?. Cordiali saluti

Buonasera. Può presentare un esposto al garante dei dati personali nei confronti dei gestori di questo sito internet ed, eventualmente, depositare atto di denuncia querela nel caso in cui queste chiamate siano particolarmente invadenti. Va comunque valutato nello specifico la frequenza dei contatti e la loro intollerabilità. Nel caso in cui ritenga necessario una assistenza legale, anche per l'attività di supporto nella redazione di atti di denuncia o esposti alle autorità competenti, può compilare il modulo che troverà cliccando al link "sito web" presente sul mio profilo personale, indicando ogni informazione utile. Provvederò a riscontrare la sua richiesta in tempi rapidi. Distinti saluti. Avv. Lucio Spagnuolo

Spettabile studio di consulenza, il mio quesito è il seguente: ho un parente interdetto al quale è morto da poco l'unico genitore ancora in vita. La sua famiglia ha avanzato richiesta al tribunale per la nomina di un tutore . al fine dell'alienazione dei beni immobili appartenenti all'asse ereditario. Purtroppo è stato riferito che i tempi sono molto lunghi, e che la persona individuata come Tutor dovrà essere convocata dal giudice. Chiedo se sia questa la procedura giusta. Grazie. Distinti saluti

Buonasera. I tempi dipendono dal carico del Giudice e dal Tribunale. Per assistenza legale può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. MILANO - BARI

Buongiorno, il mio affitto termina a settembre con l’opzione dei due anni di rinnovo. Solo qualche settimana fa, il proprietario ci ha detto che non vuole rinnovare per i due anni ed eventualmente se volevamo comprare facevamo l’atto di compravendita. Adesso ha cambiato versione e in caso vuole subito fare l’atto di vendita senza caparra e che se non vogliamo concludere dobbiamo comunicare subito il giorno in cui possono venire gli estranei per vedere l’immobile nonostante gli abbiamo spiegato civilmente che avendo attualmente in casa un soggetto fragile in casa fino all’estate non vogliamo estranei. Può essere che non si è tutelati in alcun modo dopo che per tanti anni abbiamo sempre pagato l’affitto puntualmente nonostante nelle casa ci fossero sempre problemi di infiltrazione? Quale massima conseguenza legale posso subire se rifiuto di fare entrare persone estranee? Sto solo chiedendo qualche mese in più sia perché dovrò sgombrare casa e trovarne al più presto un’altra e sia perché per il rischio covid con un soggetto fragile non voglio estranei a casa. Grazie

Buongiorno, per poterLe rispondere occorrerebbe prendere visione del contratto di locazione sottoscritto tra le parti. Poi dovrebbe specificare se la volontà di non rinnovare il contratto è stata dichiarata oralmente o per iscritto?. Lei ha un diritto di prelazione per l'acquisto dell'immobile?. In linea di massima: il proprietario ha diritto di visionare l'immobile previo congruo preavviso. Negli ultimi 6 mesi della locazione il locatore può far visionare l'immobile a potenziali acquirenti, purchè ne sia dato preavviso al conduttore e purchè ovviamente non se ne abusi. Se vuole può richiedere una consulenza diretta tramite il mio profilo ed inviarmi il contratto a mezzo e-mail, così potrò fornirLe una consulenza più precisa. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano - antoninoercolano()hotmail.it

Buongiorno, 3 anni fa al termine di una vicenda giudiziaria (lesioni non gravi da parte di mia moglie ai danni del suo ex ragazzo) il giudice ha stabilito il pagamento, da parte di mia moglie nei confronti della parte lesa, di una somma pari a 1500€. Oggi a distanza di 3 anni la persona offesa si dichiara dispiaciuta di come sono andate le cose e si propone di restituire la somma che ha ricevuto come indennizzo. Stupiti dalla particolarità di questa proposta avremmo bisogno di un consiglio su cosa fare ed il modo giusto di formulare una risposta in termini di nostra auto tutela. Ringrazio anticipatamente

Buongiorno. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Diritto della persona: Consulenze legali su - Pag.27

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