Ho 36 e da 13 lavoro nell'azienda di famiglia con il 99% di quote e non ho le mura intestate ma solo la licenza.L'1% lo ha mio padre e le mura sono intestate a lui persona fisica. Ho 2 fratelli che hanno scelto di non lavorare in azienda. Dopo 12 anni e nonostante il passaggio di quote mi opadre ormai 70 enne non molla le redini e per me è diventato insostenibile continuare così.Decido pertanto di vendere le.mie quote a mia madre(sono sposati in separazione dei beni). Mi chiedo se ho qualche diritto ,una buona uscita ,oppure ho solo investito tempo e utili in questa azienda per nulla? Lui ha dei doveri nei miei confronti avendomi rubato gli anni migliori facendomi credere che faccio tutto io?. Lui è molto astuto ,dice in giro che sono bravissima ,che mi occupo di tutto io ,si è creato un immagine finta agli occhi di tutti.La verità è ben altra.Padre padrone aggressivo fisicamente e verbalmente ,manipolatore abile ,narcisista e con un accenno di demenza senile ad oggi. Purtroppo anche mio marito lavora in azienda come operaio e tra poco sarà le.dimissioni. Quando gli ho detto che me ne andavo ha pensato bene di dirmi scelta tua ,va bene ,fai come ti senti ,non ti voglio forzare(era felicissimo all idea)difatti il giorno dopo era seduto alla.mia scrivania a comandare. È chiaro che il mio contributo è stato grandissimo all azienda ,ho ridato un immagine fresca e giovane ,ma è come se fossi stata un fantasma per tutti. Oltremodo lui sta dando una versione a chiunque perché credo sappia perfettamente che sono in grado di creargli non pochi problemi ,gestendo io il patrimonio e incontri correnti potrei prosciugarlo ,ma dal momento che ho paura per.la.mia incolumità ,preferisco capire se.ho.dei diritti oppure andarmene a mani asciutte con la magra consolazione di aver imparato un mestiere. Grazie per la Vs gentile attenzione. Spero in un consiglio tecnico ma anche empatico

Buongiorno. Per fornirle adeguato parere sulla situazione è necessario avere ulteriori informazioni da parte sua ed esaminare la documentazione contrattuale in suo possesso. Sono a disposizione per darle una consulenza in merito, mi occupo di diritto del lavoro; la consulenza è a pagamento e può contattarmi ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Salve a tutti. Sono una ragazza di 25 anni e lavoro come consulente informatico da 11 mesi in azienda X. Premetto che sono entrata a lavorare in full smartworking e oltre al mio responsabile ho avuto contatto (poco o niente) con altri 2-3 dipendenti. Per qualsiasi problematica, l'unica persona che sapevo di poter contattare era il mio responsabile. Qualche mese fa, in vista di un presunto trasloco, chiedo al mio responsabile se sarebbe stato un problema il mio trasferimento e ricevo come risposta. "Assolutamente no, ti puoi trasferire quando vuoi, tanto lavori in smartworking". Così decido con mio marito di trasferirci a settembre a Milano, essendo che lui aveva trovato un nuovo lavoro lì. Qualche settimana fa, mi comunicano che avrei dovuto candidarmi per un progetto esterno e mi viene detto solo il giorno prima del mio colloquio, che il lavoro sarebbe stato in presenza (a Roma). Al che richiamo il mio responsabile, gli ricordo del mio trasferimento e chiedo informazioni su chi (oltre lui) avrei dovuto avvisare in merito a questo. Lui mi rassicura di nuovo che non sarebbe stato un problema il mio trasferimento, che avrebbe avvisato lui del mio trasferimento e che nel caso in cui il colloquio sarebbe andato bene (cosa che non credeva), avrei potuto rifiutare se non mi avessero dato la possibilità di lavorare da Milano. Il colloquio va bene e mi dicono di andare il giorno dopo in presenza per iniziare questo nuovo progetto di durata indefinita. A questo punto mi rendo conto che tutto ciò che mi diceva il mio responsabile erano cavolate e mi metto in contatto con il CEO per spiegargli la situazione. Ricevo come risposta. "Nessuno sapeva del tuo trasferimento. O ti presenti domani per iniziare il progetto e dai la disponibilità in presenza per tutta la durata del progetto (ancora indefinita) oppure ti dimetti.". Ovviamente ho detto di aver avvisato il mio responsabile, ma nulla è cambiato. In tutto questo, la risposta del mio responsabile a tutto ciò è stata. "Non mi ricordavo di trasferissi a settembre. Ero appena tornato dalle ferie e ed ero un pò rincoglionito". Grazie mille a chi mi darà un consiglio utile

Buonasera, la questione è molto complessa e richiede di essere approfondita visionando il contratto di lavoro ed il CCNL applicato in azienda ed eventuali accordi relativi allo smart working. La soluzione potrebbe essere trovata dopo aver inviato una formale comunicazione all'azienda ma, come Le dicevo, per impostarla c'è bisogno di approfondire tutta la questione e verificare le possibili azioni da intraprendere a Sua tutela. Se ha necessità di assistenza mi può contattare ai miei recapiti. Resto a disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Francesco Magnosi

Buongiorno vorrei sapere se il mio lavoro è gravoso....usurante..sono in carrozzeria e respiro polvere e solventi..ma non vedo nulla a riguardo..ho visto solo (operai artigiani)...c.m.q.dono anni che lavoro in carrozzeria..ho circa 39anni di marche..e ho 63 anni..in più ho iniziato a lavorare a 15anni.quindi avrei la precocità...sono stato periodi disoccupato...e ho svolto lavori usuranti anche come autista..(4snni)..ora lavoro in carrozzeria.e aspetto novità..e sono al limite delle mie forze.. aspe' risposta.. grazie

Buongiorno. Per fornirle adeguato parere è necessario esaminare la documentazione in suo possesso in merito al suo percorso lavorativo. Sono a sua disposizione per darle una consulenza in merito,mi occupo di diritto del lavoro; la consulenza è a pagamento e può contattarmi ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Ho vinto un bando di mobilità volontaria presso un’altro ente locale e mi sono trasferita da un comune ad un’altro da neanche un mese. Purtroppo sono nati dei problemi riguardanti i miei bambini i quali il papà non mi lascia trasferire in quest’alta regione e per tanto vorrei tornare nella mia amministrazione di provenienza. Ho chiesto alla mia amministrazione di appartenenza e mi è stato detto che sono disponibili a riammettermi in servizio, facendo una delibera di giunta, purtroppo ho chiesto all’amministrazione presso la quale mi sono appena trasferita e mi è stato detto che vorrebbero aiutarmi ma non sanno come fare per farmi tornare indietro. Non sanno come giustificare un’eventuale atto amministrativo. Come posso comportarmi? Sapete una normativa o qualcosa che possono richiamare al fine di potermene riandare presso la mia amministrazione di provenieza considerando che sono d’accordo le due amministrazioni ma non impeto c’è solo il problema di non sapere che tipo di atti fare?

Buonasera, la questione andrebbe approfondita perchè ci sono diversi aspetti giuridici e lavoristici da valutare. Se ha necessità di assistenza mi può contattare ai miei recapiti. Cordiali saluti. Avv. Francesco Magnosi

Buonasera, sono una impiegata di 4 livello presso un privato con contratto da febbraio 2020. Ho deciso di dimettermi in dicembre 2022. La mia domanda è: se invio la richiesta in data 1 dicembre 2022 smetterei di lavorare dal giorno 16 dicembre? Avrei comunque la 13 esima? E ancora: se avessi bisogno di chiedere dei permessi nel periodo dal 1 dicembre al 16 dicembre, sarebbe possibile?. Grazie

Buongiorno signora. Per darle una risposta concreta a tutti i quesiti è necessario esaminare la documentazione in suo possesso relativa al rapporto di lavoro. Sono a sua disposizione per fornirle apposita consulenza in merito, mi occupo di diritto del lavoro; la consulenza è a pagamento e può contattarmi ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Salve, ho bisogno di un parere e spero molto di ricevere risposta. Sono due anni che lavoro con un azienda con un contratto co co co ( finto poiche mi hanno sempre trattata come se avessi un contratto da lavoratore subordinato ) dal 1 giugno mi hanno fatto un contratto di somministrazione tramite un agenzia per il lavoro, sfortunatamente mi sono gravemente ammalata solo una settimana dopo ( loro erano a conoscenza dei miei problemi di salute ) ho appena ricevuto la busta paga dove non mi e' stata pagata la malattia. Contattando la mia azienda mi informano che deve essere l inps a pagarmi poiche' lavoro con loro da troppo poco. Contattando l inps mi viene detto che deve essere il datore e fare la richiesta affinche io possa ricevere il pagamento e che anche se lavoro da poco con loro ho diritto ( avendo un contratto a tempo determinato ) ad almeno 30 gg di malattia pagati ma che la richiesta va comunque effettuata dal datore di lavoro. io non so piu a chi rivolgermi ed a chi credere... Se fosse possibile per voi darmi un consiglio lo apprezzerei molto

Gentilissima. Buongiorno. Mi dispiace molto per queste sue traversie. Alla sofferenza si aggiunge anche la burocrazia. Tuttavia, occorre esaminare la documentazione, al fine di poterla aiutare. Se vuole mi contatti pure ai miei recapiti personali e sarò lieto di assisterla. Cordialissimi saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero

Buonasera, lavoro stagionale in un hotel. Il mio primo giorno lavorativo è stato il 3 giugno e ho un contratto determinato full time sino al 30 settembre. Ho trovato questo lavoro tramite un annuncio su facebook dove parlava di turni con orari ben precisi e comodi per le mie neccessita. Quando ho accettato questo lavoro il mio datore aveva confermato gli orari (non sono stati trascritti sul contratto ) e dopo un mese ha ben pensato di stravolgere tutti i miei turni di lavoro provocandomi qualche disagio. Ora mi trovo in seria difficoltà perché dalle informazioni che sto ricevendo non posso dare delle dimissioni senza andare a perderci a livello economico vorrei se c'è trovare un altra soluzione senza doverci perdere a livello economico. Puntualizzo che non ho niente di scritto che parla dei turni inizialmente concordati. Grazie spero di essere stata chiara

Buongiorno. Per fornirle un parere adeguato mi occorre esaminare la documentazione in suo possesso relativa al rapporto di lavoro. Sono a sua disposizione per darle una consulenza in merito, mi occupo di diritto del lavoro; la consulenza è a pagamento e mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Buongiorno, faccio lavoro da turnista in una azienda di trasformazione agrumi. il mio capo reparto mi vuole obbligare, per fare una ora di straordinario, a fare una pausa pranzo di una ora perché dice che è obbligatorio per legge (quindi dovrei stare in azienda 10 ore: 9 ore retribuite con la ora di straordinario inclusa, più l'ora di pausa pranzo), quando io invece vorrei fare una semplice pausa di 10-15 minuti per mangiare qualcosa veloce e fare le 9 ore continuate. chi ha ragione? grazie

Buongiorno, la questione andrebbe approfondita. Se ha necessità di assistenza mi può contattare. Cordiali saluti. Avv. Francesco Magnosi

Diritto del lavoro e previdenza: Consulenze legali su - Pag.15

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