Sono un controllore di biglietti dell'azienda di trasporto ATAC. La circolare75/1994 a noi verificatori di viaggio ci inquadra come personale viaggiante e quindi potremmo accedere alla pensione a 62 anni (lavoro usurante) anziché 67. Purtroppo l'ATAC non firma la "dichiarazione di responsabilità" modulo necessario all'inps per procedere alla pensione. ATAC in controtendenza con altre aziende di trasporto quali Cotral, Atm milano si oppone al riconoscimento dei "verificatori di titoli di viaggio" come personale viaggiante. Qual è la migliore soluzione per poter ottenere la dichiarazione di responsabilità da parte del direttore commerciale e del personale?. Grazie

Buongiorno, la questione andrebbe approfondita. Se ha necessità di assistenza mi può contattare ai miei recapiti. Cordiali saluti. Avv. Francesco Magnosi

Buonasera a tutti, - ho lavorato per 7 mesi per un azienda italiana nella sede di dubai con un accordo contrattuale firmato all'estero per pagare i contributi sociali dovuti in italia. L'azienda termina il contratto durante il periodo di prova dando un mese di preavviso. Da estratto conto contributivo sul sito inps (a distanza di un mese e mezzo dall licenziamento), risultano mancanti diversi mesi di contributi. tutte le quote a carico del dipendente sono state trattenute per tutta la durata del rapporto di lavoro. Come ultimo aggiornamento, l'INPS respinge la richiesta naspi con la seguente motivazione: "LA SV non ha cessato il rapporto di lavoro". Mi servirebbe capire se è possibile procedere con. Verifiche che il datore di lavoro ha rispettato i suoi obblighi. Ricorso nel caso si ha diritto la naspi ed eventuali possibili indennità. Cordiali saluti

Buonasera. Premettendo che ci sono diversi aspetti da approfondire, da quanto dice sembrerebbero sussistere i presupposti per agire nei confronti dell'ex datore di lavoro. Se ha piacere mi contatti privatamente. Cordiali saluti. Avv. Martina Fazzone. Foro di Torino

Buon giorno,ho lavorato presso Ferrovie del Gargano a Foggia 33 anni,varie mansioni ma gli ultimi21 anni da autista di linea. Al compimento dei 65 anni l'azienda mi ha messo in quescienza con una lettera del loro avvocato, 3 mesi prima mi avevano avvertito con una lettera aziendale. Sono stato senza stipendio dal 22 gennaio fino al 5 febbraio 2021 momento in cui sono stato costretto fare domanda di pensione per non restare senza reddito. Questo non è licenziamento? Non dovevo essere io chiedere il pensionamento anticipato per lavoro usurante?. Grazie

Buonasera. Per darle un parere in merito è necessario esaminare la documentazione in suo possesso. Sono a disposizione per fornirle consulenza in merito, mi occupo di diritto del lavoro; la consulenza è a pagamento e mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Salve cercherò in poche parole di farvi capire il problema. 4 anni fa e stato richiesto un fido per un’attività con soci moglie e marito di una cifra molto alta. Dopo lunghe attese il fido è stato accettato ma il rapporto coniugale non è più idilliaco. Cosa succede in caso di separazione o cosa si può fare evitando di liquidare l’altra parte senza intercorrere a bancarotta o altro dato che la somma è molto alta? Grazie mille per la disponibilità

Buongiorno. La questione andrebbe approfondita visionando anche la documentazione in Suo possesso. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno,Vorrei ricevere gentilmente delle informazioni circa “dimissioni, preavviso”. Attualmente ho un contratto DETERMINATO part time 20h/settimana, con data di inizio il 23/11/2021 e data di fine 31/05/2022, con successiva proroga fino al 30/09/2022. In caso volessi licenziarmi, come dovrei fare? C’è una tempistica di preavviso, se si, in base a cosa? Grazie !

Buongiorno. Sono a disposizione per darle un parere in merito, previo esame del contratto in suo possesso, mi occupo di diritto del lavoro. La consulenza è a pagamento e può contattarmi ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Buongiorno, la mia domanda è la seguente: lavoro presso un'azienda sanitaria privata, un regolamento interno vieta ai propri dipendenti di poter svolgere una seconda attività lavorativa sempre come dipendente presso un altro datore di lavoro pur rispettando i vincoli che dal punto di vista normativo questa deve attenersi: 48 ore settimanali, rispetto dei riposi, attività non concorrenziale. Può un regolamento aziendale vietare ciò che per legge è permesso? Grazie

Buongiorno. Premesso che una persona non può lavorare più di 48 ore alla settimana (regola fissata nell'esclusivo interesse del dipendente e del suo diritto al riposo settimanale e giornaliero) è impossibile avere allo stesso sia un impiego full time che uno part time, ma al contrario risulta lecito avere due o più contratti part time con datori di lavoro diversi. Inoltre la Cassazione, con la sentenza n. 13196/2017, ha esplicitamente chiarito che il datore di lavoro non può mai impedire al proprio dipendente di avere un secondo lavoro se in orario compatibile e svolto per un settore non in diretta concorrenza. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Diritto del lavoro e previdenza: Consulenze legali su - Pag.16

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