Buongiorno, vorrei chiedere un parere in merito alla mia situazione lavorativa. Il mio contratto di lavoro come quadro prevede la concessione di un'auto aziendale a uso promiscuo, come fringe benefit. In seguito a scissione di ramo d'azienda (l'azienda per cui lavoro è già posseduta dal gruppo), dovrò siglare un nuovo contratto con ragione sociale diversa, quella del gruppo appunto. Non è più previsto, a causa della policy aziendale del gruppo un'auto aziendale per il mio livello. Mi è stato proposto (direi piuttosto imposto) un "indennizzo" di 7.000 euro una tantum. L'auto aziendale di cui dispongo, tra auto e carburante, ha un valore di circa 10.000 € all'anno, per un triennio per me sono 30.000 € che non gravano sul mio potere di spesa. Non riesco a capire come l'azienda possa compensare questa perdita di valore molto elevata (per altro anche oltre un triennio) con un indennizzo minore di un quarto. Mi sembra contrario al principio dell'irriducibilità della retribuzione. In questo modo avrei una perdita di potere di spesa molto elevata. Vorrei sapere se davvero possono farlo, o se quanto meno ci siano strumenti di tutela o per richiedere un indennizzo più congruo. Grazie in anticipo! Diego

Buongiorno. Premesso che per poterLe rispondere adeguatamente sarebbe necessario visionare la documentazione in Suo possesso, e la concessione dell'auto aziendale ad uso promiscuo fa si che Lei riceva un vero e proprio benefit che ha un suo valore economico (basti pensare a tutti i soldi che si spendono annualmente per l’auto, come bollo, assicurazione, manutenzione ecc...) si potrebbe, tramite un avvocato di Sua fiducia, intavolare una trattativa con l'azienda al fine di poterLe riconoscere un importo maggiore. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, il mio datore di lavoro vuole cambiare il mio contratto di lavoro a tempo indeterminato settore commercio da part time a full time in modo unilaterale. Io avevo chiesto e ottenuto il part time diversi anni fa. Ora soffro di glaucoma agli occhi per cui ho anche problemi a stare per più ore davanti al pc. Il datore può obbligarmi a tornare full time? Vi ringrazio se potrete darmi una risposta

Buon pomeriggio, in liea di principio In Italia è legittima la norma, in base all’accordo quadro Ue, che consente al datore di lavoro di rivedere i vecchi provvedimenti con i quali ha concesso l’orario parziale. Nel suo caso specifico tuttavia per comprovate e certificate ragioni di salute è legittima la sua richiesta di restare in regime part time. Per qualsiasi esigenza può contattarmi, senza impegno, ai recapiti indicati nel mio profilo. Cordialità

Buongiorno ho fatto domanda x partecipare alla selezione di un Idraulico e un Muratore art 16 a tempo indeterminato, il primo bando di idraulico prevede la riserva FF AA il secondo x muratore non ha la riserva FF AA, uscite le graduatorie nel bando x idraulico nessuno in graduatoria ha la riserva, vorrei sapere se la riserva passa alla graduatoria del bando dei muratori, ho il comune può tenerla x una prossima assunzione

Gentilissimo utente, se ha piacere può contattarmi privatamente e le fornirò un preventivo gratuitamente. Cordiali saluti

Buonasera, da maggio ho ricevuto l incarico da parte della protezione civile di ricoprire il ruolo di operatore socio sanitario inquadrata come volontaria ma retribuita,presso la casa circondariale di Trani in virtù dell emergenza, ho lavorato fino a gennaio,la proroga da febbraio ad aprile ho accettato l incarico ma poi mi sono astenuta dal lavoro perché a marzo ho partorito. Ho fatto richiesta di ritorno al lavoro e mi hanno detto che il mio incarico è decaduto e devo procedere a mettere un altra persona attingendo da una graduatoria che è in corso.Mi sento davvero discriminata.. ma come è possibile una cosa del genere?

Buonasera signora. Per valutare se la condotta tenuta nei suoi confronti è legittima o meno è necessario esaminare la documentazione in suo possesso ed effettuare un approfondimento giuridico della questione. Se ritiene mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo e potrò darle un parere formale in merito, mi occupo di diritto del lavoro. Grazie e cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra

Numero cliente mi ha dato un acconto per acquistare una basculante che avrei dovuto montare al suo garage non è stata fatta ancora fattura non è stato fatto contratto scritto non è stata data una data di scadenza per inizio o fine lavori lui esige la restituzione dei soldi non è passato un anno e vuole far intervenire un avvocato come devo comportarmi può aspettare la restituzione o devo restituire per forza avendo già anche acquistato il materiale e glielo avevo comunicato 6 mesi fa

Buongiorno. Premesso che il contratto può essere anche orale, se ha già provveduto ad acquistare il materiale per adempiere alla richiesta del cliente, nulla è dovuto da parte Sua. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno io vi scrivo perché vorrei sapere se sono obbligata a pagare la metà del prezzo di un danno che ho causato. Ora vi spiego, io lavoro in una ditta di pulizie come socio dipendente (cooperativa), in un mio posto di lavoro ho causato la rottura dello schermo di un termoscanner facendolo cadere mentre scendevo dalla scala, in quel momento stavo pulendo un ripiano. Appena ho visto il danno ho avvisato la responsabile del posto di lavoro la quale mi disse che non mi dovevo preoccupare che avrebbe avvisato. Io però ero preoccupata e il giorno dopo chiamai la mia responsabile di cantiere la quale mi disse di stare tranquilla e che aspettava che il cliente la avisasse del danno subito. Il danno è avvenuto il 22 febbraio, io ho avvisato la mia ditta il 23, il 9 marzo il cliente ha comunicato alla mia ditta che io avevo causa il danno e il costo del danno quindi voleva essere risarcito. Ieri la mia ditta mi ha consegnato una lettera di contestazione disciplinare e mi chiede il pagamento di metà del danno fatto. La mia domanda : è giusto che io paghi metà del danno? La mia ditta dice che non possono avvalersi della assicurazione perché sono passati troppi giorni dal fatto quindi metà pagano loro e metà pago io. Grazie attendo una vostra risposta visto che ho solo 5 giorni per contestare. Distinti saluti Trampus Marcella

Gentile Sig.ra Trampus. Sicuramente la ditta per cui lavora è assicurata per questi danni, pertanto da parte Sua nulla è dovuto. Inoltre, è previsto un termine di 2 anni per comunicare i danni alla propria assicurazione. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buona sera sono un infermiera mi chiamo Raffaella da un anno a questa parte ci stanno sbattendo a destra e a manca tra reparti covid e non covid, io sono arrivata all’esasperazione, sono andata a novembre scorso da una psichiatra per sindrome ansioso depressiva la quale mi ha prescritto una terapia farmacologica, mi sono rivolta alla medicina del lavoro per avere un esonero dai reparti e tornare nel mio posto che è la sala operatoria visto che sono ormai suore stressata, mi hanno risposto picche, per loro sono idonea a lavorare nei reparti pur prendendo terapia e fregandosene della mia salute, domando: posso puntare i piedi per ottenere di tornare al mio posto, se si in che modo grazie

Buonasera. Premesso che la questione meriterebbe di essere approfondita, si potrebbe valutare, con la sindrome che Le è stata riconosciuta dallo specialista, l'invio di una comunicazione formale al fine di evitare il cambio di mansione. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Diritto del lavoro e previdenza: Consulenze legali su - Pag.66

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