Buonasera, A Gennaio 2017 ho dato l'auto di famiglia intestata a me al mio allora marito. Nel 2018 abbiamo iniziato la separazione e l'auto è rimasta a lui. Ad oggi ho ricevuto multe per migliaia di Euro,che ho dovuto pagare per evitare il fermo della mia altra auto (con cui vado a lavoro). Ho saputo per vie traverse che nell'estate 2019 ha comprato una nuova auto e ha portato l'auto mia di nuovo nella nostra regione, ma io non c'ero e mia figlia (purtroppo mal consigliata dall'avvocato) non si è presa la responsabilità di prendere l'auto. Da quel momento in poi lui è sparito, come il suo avvocato che non risponde più alle pec. Voglio fare la perdita di possesso per tutelarmi per il futuro, ma mi stanno facendo impaurire dicendo che se lo fermano dopo la perdita di possesso lo arrestano e poi lui può rifarsi su di me (?). Che la mia motivazione è inaccettabile. Che dovrei fare? Che motivo posso indicare nella perdita di possesso? Rischio io qualcosa?. Ho chiesto consulti a due avvocati, Aci, carabinieri, tutti mi dicono cose diverse! Io non voglio problemi (per nessuno) ma solo smettere di pagare multe su multe e bollo di un'auto che non ho. Grazie se vorrete aiutarmi!

Buongiorno Signora. L'unica soluzione è la perdita di possesso. A seconda dei casi è possibile procedere con la denuncia di appropriazione indebita, ma bisogna comprendere bene la vicenda. Se ha interesse mi contatti ai recapiti che trova sul mio profilo, sarà mia cura fornirLe adeguato e motivato parere legale. Cordiali saluti

Salve mi trovo nella spiacevole situazione di avere da un lato l opportunità lavorativa di essere promosso ad una mansione da capo ma in un reparto diverso da quello attuale; il problema che il mio attuale capo nel reparto in cui sono attualmente assunto non vuole cedermi e quindi non consente il trasferimento bloccando così la mia possibilità di fare carriera . Vorrei sapere se ce qualcosa che posso fare in merito . Grazie cordiali saluti

Buongiorno, la questione andrebbe approfondita visionando la proposta di avanzamento di carriera che Le hanno proposto ed il Suo contratto di lavoro nonchè il CCNL applicato in azienda. Se ha necessità di assistenza resto a disposizione. Cordiali saluti. Avv. Francesco Magnosi

Buongiorno Avvocato, scrivo per un problema che non ho trovato soluzione, ho fatto un biglietto aereo in una agenzia di viaggio, il 21/02 ho fatto il volo per la Francia data 27/02 arrivo in aeroporto risulta che il check-in e stato annullato senza sapere il motivo, contatto l'agenzia per avere spiegazioni l'agenzia mi comunica che qualcuno e entrato nel sito dell'agenzia e hanno annullato il biglietto come e perché non e stato capace di spiegarmi, ho chiesto il rimborso oppure rifare il biglietto mi ha rifiutato il rimborso perché dice che non e colpa della agenzia, normalmente come legge ha il diritto di essere rimborsato visto che non e stato colpa mia? Grazie in anticipo

Da quello che scrive, molto probabilmente, vi è responsabilità da parte dell'agenzia di viaggio. Sarebbe opportuno inviare all'agenzia una diffida al rimborso del biglietto ed all'eventuale risarcimento del danno (se dimostrabile) ed attendere loro risposta. Sono eventualmente loro che devono dimostrare la loro "mancanza di colpa". Nel caso non abbia un suo legale di fiducia, può contattarmi ai miei recapiti al fine di verificare se poterla assisterla e l'eventuale compenso

Buongiorno, vi spiego la mia situazione, io e la mia ex FIDANZATA 3 anni fa abbiamo avuto una bambina, io passo 250€ di mantenimento da allora, lei non lavorava e viveva, e tutt'ora vive, a casa dei genitori, nel corso del tempo ha trovato lavoro e tutt'oggi lavora. La mia domanda è se è possibile poter revisionare l'importo dell'assegno di mantenimento tenendo conto del fatto che lei non ha alcuna spesa a suo carico. Vorrei precisare inoltre che io vedo la bambina 3 volte alla settimana, più due weekend al mese. Vi ringrazio anticipatamente

Buongiorno. è opportuno approfondire e visionare la documentazione in Suo possesso. Per una consulenza può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Corduali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA - CURATORE SPECIALE DEL MINORE. MILANO - BARI

Buongiorno, Innanzitutto la mia domanda verte sulla validità di un eventuale contratto di convivenza fuori dal matrimonio e quali sono gli estremi di validità dello stesso. Ciò nasce da una richiesta del mio nuovo compagno con il quale dovrei iniziare una convivenza, alla vigilia della quale, mi chiede di sottoscrivere un "contratto". Per quanto aberrante e privo di sentimenti mi possa sembrare una richiesta simile mi sono posta alcune domande legate al contenuto dello stesso. In primis per spiegare la situazione, io sono madre di un bambino di 9 anni avuto da una precedente relazione more uxorio terminata nel 2018. Ho letto che , giustamente, il nuovo compagno non ha obblighi / doveri di mantenimento nei confronti di mio figlio, e su questo non ho nulla da recriminare. Mio figlio ha una madre ed un padre che provvedono per lui. Tuttavia il mio nuovo compagno pretende che la cifra totale corrisposta dal padre a titolo di mantenimento venga interamente versata in un conto corrente cointestato a me e al mio compagno, che sarà eventualmente aperto per la gestione delle spese della nuova famiglia in quanto a suo dire fanno parte del mio reddito e poiché della casa beneficia anche il bambino è tenuto a contribuire economicamente. Su tale conto saranno convogliati esclusivamente il mutuo cointestato , le utenze e le spese alimentari. Posto a mio parere che la richiesta di contribuzione alle spese di consumo possa avere una sua logica, non trovo fondamento nel richiedere l'intero contributo economico che mio figlio riceve dal padre a sostegno di tali spese. Si tratta infatti del 50% della cifra necessaria a provvedere alle spese del bambino. Per tradurla in termini numerici la richiesta è di formulare per iscritto un accordo nel quale si indicano 600 euro a testa per le spese indicate poco sopra, oltre a 300 euro che corrisponderebbe mio figlio. Pertanto sul conto cointestato confluiranno 1500 euro totali così distribuite. 600 euro il mio compagno. 900 euro io e mio figlio. Inoltre alle spese di mio figlio dovrò ancora provvedere io (senza però i 300 euro del papà). Non trovo corretto l'importo, in virtù del fatto che quei 300 euro di mio figlio non devono pagare un mutuo di una proprietà senza esserne proprietario e le spese alimentari e di consumo mensili non incidono su un bambino in tali proporzioni. Nello stesso contratto vorrebbe anche regolamentare il fatto di trascorrere due notti a settimana presso la sua attuale abitazione per poter risparmiare sul carburante nel tragitto casa/lavoro e per continuare a frequentare una palestra nel luogo dove vive ora. E che il suo contributo alle faccende domestiche sia legato prevalentemente lavori pesanti e "artigianali". Al di là della doccia fredda di una comunicazione del genere ante convivenza, vorrei capire se in un "contratto" di convivenza si possa inserire "la qualsiasi" clausola o richiesta. Per esempio mi venisse in mente l'assurdità di inserire che tutti i giovedì sera andrò a ballare fino alle 4 del mattino lo posso inserire?!. Mi pare un pochino assurdo ma non mi stupisco più di nulla. . In attesa di un Vs gentile riscontro. Porgo i miei migliori saluti

Buonasera Signora. Le richieste del Suo attuale compagno appaiono alquanto singolari. Può essere sì redatto un contratto di convivenza, ma lo stesse deve rispettare determinati principi. Se necessita di un parere potrà contattarmi chiedendo una consulenza privata ai recapiti che troverà su questa stessa piattaforma e cliccando sul mio profilo. Le consulenze possono essere gestite in presenza, telefonicamente, on-line e via mail. Sono quindi a disposizione per ogni chiarimento. Con i migliori saluti. Avv. Sondra Fabbi. Milano

Ho ereditato un vecchio immobile e abbiamo scoperto sorge su un lembo di terreno comunale.il comune con delibera ci ha venduto il terreno sottostante . abbiamo pagato e ora il notaio esige la verifica interesse culturale. il comune ha fatto richiesta alla regione e ancora non abbiamo risposta. COSA DOVREI FARE? esiste un termine per la risposta da parte della regione?

Buongiorno. Provveda ad inviare formale richiesta alla Regione, ed in caso di inerzia può provvedere a diffidarLa. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Da 5 mesi ho venduto un appartamento con condizionatore perfettamente funzionante. Il nuovo proprietario l'ha voluto sostituire con uno nuovo. Dopo lo smontaggio è emersa una piccola sbeccatura al calcestruzzo di un pilastro. La verifica di un ingegnere strutturista e del suo architetto ha riscontrato un piccolo danno non strutturale che si riparerà con l'applicazione di un po' di malta. Questo lavoro sarà a mie spese. Il problema è che ora il nuovo proprietario pretende da me un notevole risarcimento danni, perché aveva fatto progettare una libreria su misura che non potrà usare perché l'architetto vuole spostare il condizionatore per non metterlo vicino al pilastro. Che devo fare? Oltretutto la sbeccatura potrebbe essere stata fatta anche dai suoi operai durante lo smontaggio, visto che durante i lavori hanno causato notevoli danni al bagno del condomino sottostante. Io non ho prove in merito

Buongiorno, intanto preciso come il nostro studio si trova a Roma ed è, al momento attuale, quello con più recensioni su Google lasciato da clienti soddisfatti. Ciò premesso, seppure è vero che il venditore deve garantire che il bene è assente da cosddetti vizi occulti, è anche vero che un bene usato è, naturalmente, affetto da quell'insieme di fattori legati all'età del bene medesimo. In altre parole, l'acquirente deve prevedere come la vetustà abbia in ogni caso determinato una normale ususra sul bene. A tale proposito, una sentenza molto interessante della Corte d'Appello di Firenze e fatta propria dalla Cassazione, fa giurisprudenza. Nel caso, ci può contattare per un esame approfondito e una stima sui costi. I migliori saluti. Avv. Vittorio A. Marinelli

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.343

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