Buongiorno, vorrei avere delucidazioni in merito a tale questione. Mio padre mi corrisponde un assegno di mantenimento di 200 euro in base alla conversione che ha sempre fatto autonomamente dell'importo della sentenza di separazione dell'anno 2000 pari a 300.000 Lire; tuttavia, ho scoperto che dal 2013 percepisce un guadagno di circa 2500 euro, nonostante abbia cercato in tutti questi anni di tenermelo nascosto; io pensavo che se mi corrispondeva 200 euro, era quello che poteva in base alle sue possibilità, convinta che un genitore faccia sempre l'interesse del figlio e visto che diverse volte mi diceva che non aveva soldi. Tuttavia, visto i sacrifici che io e mia madre abbiamo sempre fatto in tutti questi anni, ora mi sento veramente raggirata e non voglio più lasciar correre perché non è giusto che lui mi abbia corrisposto 200 euro in questi anni quando ne guadagna 2500 dal 2013 perché non è stato affatto proporzionato alla sua capacità economica. Chiedo, pertanto, se facendo la domanda di revisione dell'assegno di mantenimento (o altra procedura), ho diritto anche ad avere quanto mi ha negato in tutti questi anni, ossia alla differenza tra i 200 euro corrisposti e quanto effettivamente mi dovesse corrispondere in base ai suoi redditi di 2500 euro al mese maturati dal 2013 sinora

Buongiorno. Per poterLe rispondere adeguatamente è necessario approfondire la questione in quanto sono diversi gli elementi da valutare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, ho ordinato una parrucca di capelli veri, sottili e del colore dei miei ma alla consegna, il prodotto era tutta un’altra cosa! e anzi fatto con gli stessi capelli disprezzati dal titolare, per meglio paragonarli ai suoi, quelli da me scelti proprio per la loro bellezza. Non voglio il prodotto non mi piace non è quello che mi aspettavo ma non ho niente di scritto, nemmeno un contratto preliminare, nonostante sia un artigiano molto rinomato (...) però il pagamento sostanzioso lo ha preteso subito. Cosa posso dire o fare per farmi restituire la totalità della somma? come posso blandirlo o minacciarlo? gli ho già inviato foto e messaggi dove gli dico la mia delusione e la mancata promessa ma a parte una breve telefonata con la scusa che è impegnato, non ha chiarito nulla. Ripeto la domanda: quali armi ho per indurlo a restituirmi la somma?

Buongiorno. Premesso che bisognerebbe approfondire la questione, provveda, meglio se tramite un avvocato di Sua fiducia, ad inviare formale comunicazione di diffida al fine di ottenere la restituzione della somma. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno avvocati, Mia moglie ha visionato una volta un immobile in costruzione tramite agenzia, richiedendo altre informazioni via email ma senza firmare nulla. Per una incomprensione tra me e mia moglie (stiamo vedendo decine di immobili ogni settimana) ho visionato il cantiere col costruttore e successivamente formalizzato una offerta di acquisto senza passare dall'agenzia. Successivamente ci siamo accorti che il cantiere era già stato visionato anche da lei, appunto con un agente immobiliare. L'agenzia può pretendere le commissioni come se la trattativa fosse andata a buon fine grazie al suo intervento?. Grazie per il vostro consulto

Buongiorno. Premesso che la questione andrebbe approfondita, il compenso per il mediatore scatta ogni qualvolta mette in contatto il venditore e l'acquirente. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Gentile deQuo, Vorrei chiedere un parere professionale relativo al tema delle doppie imposizioni tra Italia e Regno Unito. Ho recentemente ricevuto un invito al contraddittorio preventivo da parte dell'Agenzia delle Entrate, in quanto percettore di reddito da lavoro dipendente di fonte estera e non iscritto all’AIRE nel corso dell’anno 2015. Vorrei precisare che ho vissuto e lavorato a Londra (Regno Unito) a partire dall’Ottobre del 2013, fino alla data odierna e purtroppo mi sono iscritto all’AIRE solo nel 2018. Nel 2015, ho vissuto permanentemente a Londra e lavorato a tempo pieno presso una società con sede Londinese e pagando regolarmente le tasse nel Regno Unito. Mi viene chiesto di giustificare la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi e pagamento delle imposte in Italia nel corso dell’anno 2015, vista la mia mancata iscrizione all’AIRE e la presunzione della mia residenza fiscale in Italia. Vorrei chiederle un parere professionale sulla mia interpretazione della convenzione contro le doppie imposizioni (LEGGE 5 novembre 1990, n. 329), dato che mi risulta che gli accordi internazionali rivestono carattere di specialità rispetto alle corrispettive norme nazionali. In particolare, vorrei fare riferimento all’Articolo 4, che definisce la mia residenza fiscale ai fini della convenzione. “paragrafo (1) - Ai fini della presente Convenzione, l'espressione "residente di uno Stato contraente" designa ogni persona che, in virtu' della legislazione di detto Stato, e' assoggettata ad imposta nello stesso Stato a motivo del suo domicilio, della sua residenza, della sede della sua direzione o di ogni altro criterio di natura analoga. Tuttavia, tale espressione non comprende le persone che sono imponibili in questo Stato contraente soltanto per i redditi provenienti da fonti ivi situate.”. Il paragrafo 1 (in copia qui sopra) rimanda la definizione di residente alla legislazione nazionale di “detto stato”. Quindi, per l’Italia sono giustamente residente Italiano vista la mia non iscrizione all’AIRE e registrazione all’anagrafe nazionale. Per il Regno Unito, risulto residente Inglese vista la sede del mio lavoro e abitazione per la maggior parte dell’anno fiscale. La convenzione aggiunge: ”Tuttavia, tale espressione non comprende le persone che sono imponibili in questo Stato contraente soltanto per i redditi provenienti da fonti ivi situate”. A mio parere, la convenzione vuole qui escludere dalla definizione di residenti quelle persone che hanno abitazione in Italia, ma ricevono dei redditi dal Regno Unito. Nel mio caso, sono imponibile nel Regno Unito non soltanto per i miei redditi, ma anche in base alla mia residenza, come nel caso dell’imposta comunale (Council Tax) o i contributi versati alla previdenza nazionale (National Insurance Contributions). Quindi, in caso di comprovata doppia residenza fiscale , in base al paragrafo 2 dello stesso Articolo 4 della convenzione la mia posizione è determinata in conformità alle seguenti disposizioni: “(a) detta persona e' considerata residente dello Stato contraente nel quale dispone di un'abitazione permanente.”. Di conseguenza, ai fini della convenzione risulterei residente nel Regno Unito. Vorrei concludere con l’articolo 15, paragrafo 1 della stessa convenzione che stabilisce che il mio reddito dovrebbe essere imponibile soltanto nel Regno Unito: “ i salari, gli stipendi e le altre remunerazioni analoghe che un residente di uno Stato contraente riceve in corrispettivo di una attivita' dipendente sono imponibili soltanto in detto Stato, a meno che tale attivita' non venga svolta nell'altro Stato contraente. Se l'attivita' e' quivi svolta, le remunerazioni percepite a tal titolo sono imponibili in questo altro Stato.”. La ringrazio della sua cortese attenzione e disponibilità. Cordiali Saluti

Gentile utente, il tema necessita di una trattazione approfondita. Se vuole può richiedere una consulenza contattandomi privatamente e le formulerò un preventivo. Mi occupo di fiscalità internazionale. Cordiali saluti

Buonasera, cortesemente, chiedo aiuto per quanto riguarda la riparazione del mio veicolo in garanzia. Il veicolo presenta già da qualche mese un problema di consumo olio eccessivo, lo portato in officina dopo l'ho acquistato e dove ho la garanzia fino ad agosto 2021 e mi hanno detto che il problema deriva dalla testata del motore che rientra nella garanzia. Hanno attivato la garanzia con loro convenzionata, ho fornito loro tutte le fatture dei tagliandi effettuati e mi hanno risposto che il problema derivi dall'usura e pertanto hanno bisogno di fare un'ispezione sui componenti smontati per poter valutare. A questo punto cosa devo fare ?. La manutenzione per lo smontaggio chi la va a pagare ?. Grazie infinite per l'aiuto che potete darmi. Buona serata

Gentile Utente, per poterle dare un riscontro occorrerebbe avere contezza di altri aspetti, ma soprattutto dell'effettiva causa della problematica riscontrata - probabilmente dovuta ad usura, ma non vi è ancora certezza - e del contenuto della garanzia convenzionata con il venditore. Le consiglio, dunque, di rivolgersi al suo legale di fiducia per vagliare ogni aspetto. Se ritiene, resto comunque a sua disposizione. I contatti li trova sul mio profilo. Con cordialità

Buongiorno. vi chiedo di aiutarmi a interpretare questa sentenza: la bambina trascorrerà con il padre nel periodo estivo 15 giorni (anche non consecutivi). Il calendario ordinario prevede che il papà stia con la bimba giorno xy all'uscita dalla scuola materna alle ore 21 e week end alternati dal sabato alla domenica ore 21. Dubbio: termine della scuola 30 giugno. Il calendario ordinario si interrompe? l'ordinanza parlando di ferie identifica fine della scuola? di fatto io potrei andare via anche un mese? (nel rispetto io di non interrompere il rapporto padre e figlia, sacrosanto)..ma devo rispettare i week end alterni etc....??. Sono confusa perche non esiste una norma che stabilisca l'interruzione nel codice civile, quindi mi devi basare sulla sentenza. Grazie se risponderete al mio quesito

Gentile Utente, per poterle dare una risposta più esaustiva occorrerebbe visionare il provvedimento del giudice. Generalmente è consigliabile rispettare le disposizioni ivi contenute, ma, soprattutto qualora i genitori non sono in conflitto, non è esclusa la possibilità che gli stessi si accordino stragiudizialmente per derogarvi. Qualora necessitasse di ulteriori chiarimenti, rimango a sua disposizione. Cordialità

Buongiorno, mio figlio è diventato da poco maggiorenne e sono divorziata. Per gli anni scorsi nel periodo estivo mio figlio trascorreva 15 giorni con suo padre e 15 giorni con me. Adesso che è maggiorenne il ragazzo deve trascorrere lo stesso i 15 giorni con il padre nel periodo estivo oppure deve essere lui che decide se, come e quando stare con il padre?. Grazie in anticipo per la risposta che vorrà dare

Gentile Signora. Suo figlio, oggi maggiorenne, può decidere autonomamente con chi trascorrere le vacanze estive o, generalmente, con chi stare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Il mio datore di lavoro mi ha proposto di licenziarmi dietro una buona uscita da quantificare. Lavoro in questa azienda da 12 anni e da circa un anno sono in cassa integrazione a zero ore. La proposta potrebbe anche interessarmi, pero' la mia richiesta sarebbe che mi licenzino loro (cosi da non perdere la dissocupazione) ,e una buona uscita per evitare contenzioso di 12 mensilita nette. Potrebbe essere una richiesta adeguata per entrambe le parti?

Buongiorno. è necessario esaminare nel dettaglio la sua posizione lavorativa e la documentazione contrattuale in suo possesso per valutare adeguatamente la situazione. Sono a sua disposizione per fornirle consulenza in merito,mi occupo di diritto del lavoro. Mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

A causa di malattia ho dovuto rivolgermi a un professionista per protesi di capelli. Al momento dell’impianto, con evidente delusione sul mio viso, ho constatato che i capelli scelti da me per qualità e colore e quindi molto piu costosi di quelli consigliatimi, non corrispondevano. Durante la lavorazione non ha voluto mai inviarmi foto per vedere il procedere del lavoro. Ho il sospetto che abbia utilizzato capelli da me scartati da subito. Posso ottenere il rimborso di quanto speso, cifra molto elevata?

Buongiorno. Premesso che bisognerebbe visionare la documentazione in Suo possesso, può provvedere ad inviare formale richiesta di messa in mora al fine di ottenere il risarcimento del danno. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, volevo chiedervi dal 14 aprile che c è stata l udienza del tribunale ne io ne il mio datore di lavoro abbiamo ricevuto notifiche nel riguardo del pignoramento dello stipendio. Il datore sta trattenendo il quinto per conto della banca che mi ha pignorati e neanche la banca da risposte al datore dove versare. Ci sono tempi di prescrizione? O solo saranno in ritardo con i documenti? Grazie

Gentile Utente, per darLe una risposta occorrerebbe avere qualche informazione aggiuntiva. Immagino che il 14 aprile si sia tenuta l'udienza di assegnazione somme; eravate presenti Lei ed il datore di lavoro? Se no, la banca avrebbe dovuto notificare al terzo pignorato (il datore di lavoro) l'ordinanza di assegnazione con tutte le indicazioni del caso per eseguire i versamenti. Per meglio comprendere, sarebbe opportuno visionare copia dell'ordinanza del Tribunale. Resto a disposizione per eventuali ulteriori necessità ai recapiti indicati nel mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Federica Rossi

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.631

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