Buongiorno mio padre ha fatto contratto di finanziamento per un auto con maxi rata finale lui ha gia finito di pagare il finanziamento di 3 anni e adesso c e la maxi rata finale volevo sapere essendoche c e la firma anche di un coobbligato mio nipote se lui compare anche nella maxi rata finale oppure quello riguarda solo l l'intestatario del prestito grazie

Buongiorno, il coobbligato in un contratto di finanziamento è soggetto obbligato in pari grado insieme ad altro o più altri soggetti, in modo che ciascuno di essi può essere costretto all’adempimento dell’obbligazione per la totalità. Quindi nel caso in cui non pagasse suo padre la finanziaria potrebbe agire nei confronti di suo nipote. Mi occupo di diritto bancario e di recupero crediti, qualora interessato può contattarmi, anche solo per un consulto, al 3249954006. Avv. Gianvito Savio Sciascia

Ho un lavoro a tempo indeterminato da Novembre 2019 con una cooperativa di Udine. Ho iniziato come capoturno su un cantiere ***** presso il polo chimico di Ferrara, io abito in provincia di Rovigo. Alla firma del contratto avevo chiesto una certa cifra che il responsabile di area mi aveva assicurato al raggiungimento di certi obbiettivi. Quando quest’ultimi sono stati raggiunti l’aumento promesso non mi è stato accordato per motivazioni di livello relazionale e non tecnico. Da quel momento le relazioni col responsabile di area sono degradate anche per altri motivi. Questa persona ha deciso di trasferirmi, all’insaputa del mio capo cantiere, col quale avevo e ho tutt’ora un ottimo rapporto , da Gennaio 2021, in un cantiere a Porto Marghera (VE) che dista dal mio domicilio di 90Km, prima ne avevo 23. La motivazione è stata che il responsabile di quel cantiere si era licenziato e quindi avrei dovuto andare a coprire quel posto. Io non ho mai fatto il responsabile di magazzino. La scelta più sensata sarebbe stata passare responsabile una persona che lavora li da 5 anni e che conosce perfettamente tutti gli aspetti di quell’ambiente, clienti e fornitori compresi. Mi è stato riconosciuto solo 1 mese di auto aziendale e 1 mese di trasferta. In più dovevo ogni mattina prendere la mia macchina andare a Ferrara, prendere la macchina aziendale, recarmi a porto Marghera e poi alla sera dovevo riportare la macchina a Ferrara e riprendere la mia per tornare a casa. Questo mi costava 1 ora in più ogni giorno, oltre che costare all’azienda 50 km in più di benzina ed autostrada al gg. Una cosa assurda. Da quando ho iniziato a lavorare nel nuovo cantiere non ho fatto neanche 1 ora in ufficio per apprendere il lavoro amministrativo che un responsabile DEVE conoscere e non sono mai stato presentato ai clienti e fornitori come nuovo responsabile. Persino i miei colleghi non ne sono a conoscenza. La motivazione è stata che prima dovevo conoscere il lavoro in magazzino prima di iniziare quello amministrativo. Questo poteva anche essere plausibile, però ho passato ore ed ore a spazzare per terra dove potevo impegnare quel tempo in ufficio per imparare le cose che servono ad un responsabile di magazzino. Nell’ultimo mese è stato introdotto un nuovo gestionale ed è stato insegnato prima ad un mio collega nel mentre io continuavo a preparare ordini e a fare le pulizie del magazzino. Ad inizio Maggio mi è stato fatto firmare un foglio dove la parte di magazzino era terminata e che sarebbe iniziata la parte d’ufficio. Ad oggi sono sempre fuori a preparare ordini e a fare le pulizie. E’ evidente che sono stato trasferito per motivi personali, e non per vere esigenze aziendali. Questo ha iniziato ad avere anche un effetto negativo sulla mia salute con aumento di stress e disturbi fisici che poi si sono tradotti anche in un infortunio il quale non sarebbe successo se avessi ricoperto il posto per il quale sono stato traferito. Vi chiedo quindi se ci sono gli estremi per un’azione legale contro le decisioni di questa persona

Dal punto di vista della legislazione ordinaria potrebbe venire in rilievo la L. 300/70 c.d. Statuto dei lavoratori la quale sancisce il divieto del datore di lavoro di assegnare il lavoratore a mansioni inferiori rispetto a quelle per cui è stato assunto (demansionamento). Ammesso che si possa parlare di demansionamento, il principio andrebbe comunque ponderato con l'art. 2103 cc secondo cui il datore di lavoro può esercitare il cd jus variandi, cioè sottoporre il lavoratore ad una certa mobilità assegnando il lavoratore a mansioni diverse ma comunque corrispondenti alla categoria di appartenenza comprese nel suo livello di inquadramento, oppure a mansioni di livello superiore. Per quanto riguarda il risarcimento dei danni, essi possono essere sia di natura patrimoniale che non, tuttavia l'onere della prova è a carico del lavoratore, il quale dovrà fornire la prova della oggettiva consistenza del danno derivante dal demansionamento e il nesso causale (anche attraverso presunzioni)

Avvocato buongiorno avrei bisogno di una consulenza. In pratica i miei genitori qualche anno fa hanno acquistato un terreno con una casa bifamiliare da completare. Questa bifamiliare tra qualche mese sarà completa e adesso prima di andarci ad abitare vogliono fare una donazione nei confronti di mia sorella che andrà ad abitare lì in uno dei due appartamenti e una donazione in mio favore con usufrutto nei loro confronti. Quindi a me risulterà prima casa non residente. A questo punto, visto che io questa scelta la reputo non equa, in quanto non trovo giusto che mia sorella é come se abbia già ricevuto la sua parte di eredità ed io dovrò aspettare la successione. Premetto che adesso la casa é intestata solo a mia madre. Volevo chiedere se esiste qualche legge che obbliga mia sorella a comprare la mia quota in modo da rendere equa questa divisione di beni. Grazie

Gentile Utente. Non è possibile fornirle una consulenza gratuita alla Sua richiesta. Pertanto, l'erede può decidere di donare la sua quota prima della divisione, quando il bene è in comproprietà. Per ulteriori approfondimenti può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo al fine di concordare una conference call e valutare la Saua richiesta. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA. MILANO - BARI

Per conto di un carissimo amico rimasto vedovo , senza figli, sono cortesemente a chiedere :: la famiglia della moglie , i genitori, gli hanno fatto firmare subito dopo la morte , della moglie un atto notarile , dove lui rinunciava ad ereditare quando gli suoceri moriranno, a favore del cognato fratello della moglie defunta. inoltre sulle poche cose che la maglie aveva non le hanno consegnate

Buongiorno. Per poterLe rispondere adeguatamente sarebbe necessario visionare l'atto notarile. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, Mia mamma , una sorella suora e i figli di un altro fratello, stanno ereditando da un fratello da poco deceduto, ed è uscito un terreno e un casolare intesto ancora al papà deceduto nel 1961, è possibile fare una pratica di usucapione o simile per evitare di fare tutte le successioni? Dopo mio nonno, e deceduta mia nonna un fratello prete un fratello con tre figli e uno con la sola moglie in vita . Il fratello deceduto ha sempre pagato una tassa e affittato per la lavorazione . Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti

Gentilissimo. In caso di successione per morte, il coerede può usucapire la quota degli altri coeredi se dopo la morte del de cuius è rimasto nel possesso esclusivo del bene ereditario. Ovviamente la Sua richiesta merita un accurato approfondimento e valutazione della documentazione. Per una consulenza ( a pagamento) può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo e/o inviarmi una email. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico LAMANNA DI SALVO. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA. MILANO - BARI

Il mio fidanzato è stato accusato di associazione a delinquere tipo mafioso. L’avvocato che avevamo messo era di patrocinio e quando ha saputo l’accusa se ne lavato le mani chiedendo soldi altrimenti non poteva procedere. Si suppone che sia una cosa fatta tra il 2015/2016 anche perché a livello economico non c’è proprio niente... ?. è possibile che il mandato sia scattato adesso che siamo nel 2021??. Non riusciamo a trovare nessuna soluzione. Chiedo aiuto ??♀️

Gentili Signori, purtroppo è del tutto abituale che i procedimenti penali durino molti anni e che, concluse le indagini, la fase processuale vera e propria abbia la tempistica da voi indicata. L'accusa è grave e richiederà una attenta difesa. Un chiarimento molto importante: se il Suo fidanzato nomina un avvocato sarà definito avvocato “di fiducia”; se non lo nomina, poiché è obbligatorio avere un avvocato se accusati penalmente, sarà nominato un avvocato da parte delle Autorità procedenti: si chiama avvocato “d'ufficio”. In tutti i casi, non esiste un avvocato pubblico: a pagare è sempre l'assistito. Con una eccezione: d'ufficio o di fiducia, è uguale, se il vostro reddito è molto basso e potete provarlo il Suo fidanzato dovrà attivarsi per ottenere dallo Stato il “patrocinio a spese dello Stato” (anche chiamato, impropriamente, gratuito patrocinio). Solo in questo caso, se il Suo fidanzato sarà ammesso, sarà lo Stato a pagare l'avvocato. Informatevi presso gli uffici URP di Tribunale, Consiglio dell'Ordine Avvocati o l'Avvocato d'ufficio o di fiducia, con l'aiuto di un CAF per il calcolo corretto dei redditi (per il penale, diversamente dal civile, NON VALE l'ISEE)

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.650

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