Vorrei chiedere se conviene rispondere a una lettera inviata da un avvocato che chiede un risarcimento di danni morali. In quanto io sono uno studente di giurisprudenza e ho mandato una lettera scritta alla proprietaria di un appuntamento sopra quello di mia nonna (in quanto ho la delega). La proprietaria dell'immobile sta facendo delle ristrutturazioni e sono derivati danni patrimoniali evidenti nell'appartamento di mia nonna e C'è un pericolo per la sua incolumità personale. Infatti ho chiamato vigili urbani, vigili del fuoco e edilizia privata del comune per avere informazioni. Dopo questo l'avvocato della proprietà che ha fatto i danni mi ha mandato una lettera chiedendo di risarcirle i danno morali, dovuti al fatto che mi sono spacciato per avvocato...ma non ho mai scritto nella lettera di essere avvocato e anche quando ho chiamato i vigili e il comune ho solo detto di essere rappresentante di mia nonna. A questo punto mi conviene non rispondere? Perché è possibile che sia solo una minaccia. Oppure è presente un elevato rischio di pagare i danni morali?

Buongiorno. è necessario visionare la lettera e valutare la risposta. Se desidera può contattarmi ai recapiti del mio profilo che trova su questo sito. Cordiali saluti. Avv Ottavio Perrone. Ravenna

Buongiorno, devo chiedere informazioni per una persona disabile che vuole rinunciare all´eredità della madre . La signora dovrebbe fare la domanda di pensione di reversibilità ma ha paura che se non rinuncia prima all´eredità , la domanda di pensione di reversibilità possa essere considerata accettazione dell´eredità. Come funziona? La madre è morta in RSA il 2 settembre

Buongiorno. La pensione di reversibilità è indipendente dalla qualità di erede, la domanda non ha natura successoria. Per approfondire meglio i comportamenti corretti da tenere resto a disposizione per consulenza o assistenza. Trova i contatti dello studio e l'accesso alla consulenza sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Elena Armenio

Buongiorno, sono un collaboratore sportivo. Ho ricevuto in data 10 ottobre il contratto di lavoro datato però 04 settembre. Le mie prestazioni lavorative sono iniziate il 10 settembre e per più di un mese ho lavorato senza contratto. Ancora adesso non ho ricevuto compenso economico che anzi viene subordinato all'invio di documentazione (registro presenze) mai fatta presente prima come necessaria e assolutamente non specificata nel contratto di lavoro firmato. Ho il registro presenze in mio possesso ma non ho intenzione di cedere a ricatti e comportamenti scorretti. Vorrei sapere se questo rappresenta anche un illecito giudiziario o solo una scorrettezza personale. Grazie infinite

Buongiorno. Può pretendere il pagamento dal giorno in cui ha iniziato a svolgere il lavoro anche senza contratto. Tale situazione potrebbe essere denunciata, ma a mio avviso, credo, che il Suo interesse sia quello di ricevere il corrispettivo per il lavoro svolto. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Ho fatto degli acquisti su Amazon tramite finanziamento cofidis. Sono cliente da vari anni. Purtroppo l'altro anno il lavoro è finito ho delle rate insolute da marzo. Il fondo usato in totale è di 1200 euro di cui molte rate sono pagate e ci sono finanziamenti che nei primi mesi di questo anno erano in scadenza. Loro però mi scrivono che vogliono 1500 euro, 1200 ( senza tenere conto delle rate pagate e senza inviarmi dopo ben 4 mail la lista dei miei finanziamenti, circa 4 , con rate pagate ed insolute con relativi contratti) continuo, pretendono 1500 che sono 1200 più interessi. Ho detto loro che quando tornerà il lavoro spero presto, continuerò a pagare le mie rate senza interessi usurai e minaccie. Un aiuto se possibile

Buongiorno. Premesso che la questione andrebbe approfondita, si può tentare di ottenere una rateizzazione del debito. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Ho acquistato un appartamento situato in un condominio di 3 unità, 2 al piano terra e, il mio appatamento, al primo piano. L'appartamento dispone di una terrazza di 50 m2 che costituisce il tetto di una delle due unità al piano terra. La proprietaria dell'immobile sottostante, che sta ristrutturando, dice di aver individuato delle infiltrazioni che, a detta del suo muratore, sono causate dal terrazzo. Mi chiede di provvedere al più presto al rifacimento del terrazzo presentandomi un preventivo fatto dal suo muratore. Informandomi su internet mi sembra di aver capito che, se il terrazzo appartiene a un solo condomino, le spese vengono ripartite 1/3 a carico del condomino proprietario (io) e 2/3 a carico di tutti gli altri condomini secondo millesimi. La proprietaria dell'appartamento sotto dice di aver già consultato un legale che le avrebbe detto che la spesa non spetta assoutamente a lei e se ci saranno danni procederà con l'avvocato.In più sostiene che il palazzo non è un condominio, a detta anche del suo legale, e che quindi quanto da me detto non ha validità. In questo caso, chi deve farsi carico delle spese e come?. Grazie in anticipo

Buongiorno. Premesso che non mi è chiaro perché lo stabile dove vive non sarebbe un condominio. Al di là di ciò, mi sembra di capire che il suo balcone in realtà sia un lastrico solare. In quel caso la ripartizione delle spese è quella che ha letto. Mi permetto di evidenziare che mi occupo di condominio da ben 25 anni. Ragion per cui, ho una certa esperienza in materia. Se vuole può contattarmi senza impegno per una consulenza. Distinti saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero

Buongiorno, volevo farle presente la mia condizione e chiedere consigli su come, eventualmente, muovermi legalmente. Mio padre mi ha abusato fisicamente in infanzia, più volte, il tutto in un contesto di costante abuso psicologico. La cosa si è chiaramente protratta in manipolazioni emotive e ricatti morali. Esempio lampante, stamattina esco da colazione all'hotel e mi trovo loro davanti senza che mi sia stato detto niente. Chiedo dei consigli su come possa, eventualmente, agire e sulla situazione a livello legale. Grazie

Buongiorno. Bisognerebbe conoscere meglio i fatti e se del caso procedere con una diffida a mezzo di avvocato. Se desidera approfondire può contattarmi ai recapiti del mio profilo che trova su questo sito. Cordiali saluti. Avv. Ottavio Perrone. Ravenna

Saró breve,siamo 2 fratelli io da anni non parlo con i miei genitori per problemi non dovuti da me ma tra suocera e nuora.Ho venduto il mio appartamento nella casa di famiglia a mia sorella e io me ne sono andato ,la parte dei miei genitori è stato creato un usufrutto x in momento di morte resti tutto a mia sorella l usufrutto è stato intestato a mio cognato .Domanda posso essere diseredato e non avere diritto a nulla dell' app dei miei genitori?grazie

Buongiorno. Innanzitutto l’esclusione dall’eredità può avvenire solo se il figlio ha commesso gravissimi atti verso il genitore. Il figlio diseredato, in qualità di legittimario, potrebbe decidere una delle diverse possibilità che gli sono consentite. Impugnare il testamento perché lede i suoi diritti di legittimario e chiedere al giudice di ridurre le quote degli altri eredi per ottenere la sua quota, attraverso un’azione di riduzione. Oppure potrebbe evitare il processo di impugnazione ed accordarsi con gli altri eredi per ricevere da loro la quota che gli spetterebbe per legge, attraverso la stipulazione di un contratto di reintegrazione della legittima con un atto pubblico dal Notaio. Se necessita di un consulto più approfondito può visitare il mio profilo. Resto a disposizione. Avv. Giulia Giubbini

Salve sig.Avvocato, vi scrivo per una consulenza riguardo quelli che sono i miei diritti e come intervenire nella mia situazione. Da quando ne ho memoria vivo in un contesto familiare difficile, genitori senza lavoro ed assisto a continui litigi da sempre. Litigi molto forti che spesso si ripercuotevano su di me, soprattutto in età infantile. Mia madre ha sempre scaricato ogni tipo di frustrazione su di me, sia con violenze fisiche, sia con violenze psicologiche. Mio padre, invece, assente completamente, è solo un’ombra nella mia vita che incute timore. Non sono libera nemmeno in casa mia, vivo nella mia camera ed ho paura anche di andare in bagno. Ho scoperto inoltre un’agenda di mia madre nella libreria di casa, in cui mi descrive come un mostro che ha il sangue marcio e dovrebbe sparire, la descrizione inizia dal 2013 e continua fino ad oggi. Ho provato ad andare via di casa, essendo adulta, ma mi impediscono di andare via, cercandomi e minacciando che si sarebbero suicidati se non fossi ritornata. Soffro di disturbo bpd certificato, per via dei continui traumi a cui sono sottoposta dalla piccola età. Cosa posso fare per allontanare i miei genitori e poter andare via di casa? Sento che questa situazione mi sta portando al limite…grazie se mi aiuterete

Buongiorno. Mi dispiace molto, la situazione è particolarmente delicata e andrebbe approfondita. Può richiedermi un consulto diretto visitando la pagina del mio profilo. Resto a disposizione. Avv. Giulia Giubbini

Buongiorno Avvocato, mi scuso se scrivo in maniera anonima, ma la situazione è estremamente delicata. Sono preoccupata per un caro collega, che non utilizza social e che sta attraversando un periodo di forte stress. E' sposato da molti anni, ora è in procinto di avviare le pratiche per la separazione ma teme una rivalsa da parte della moglie che avanza pretese assurde. La moglie non lavora da anni, lui è l'unica fonte di reddito anche nel conto cointestato, da anni la sostiene economicamente anche nelle spese di casa. La proprietaria dell'immobile è lei. Hanno una figlia ormai trentenne autonoma ed indipendente. La moglie, sostiene che le è dovuto un assegno di mantenimento (Vorrebbe continuare a fare la bella vita alle spalle del marito). E' in buona salute e potrebbe lavorare. Lui uscirebbe naturalmente di casa e non pretenderebbe nulla. Ma lei può, nonostente sia la parte meno debole economicamente, accedere ai risparmi del conto cointestato seppur dimostrando che l'unica fonte di reddito è sostenuta da lui? insomma si trovebbe con la casa, e magari anche i risparmi del marito. Mentre lui sarebbe sul lastrico dopo essersi occupato della famiglia per anni. Scusi la dilungaggine. La ringrazio

Buongiorno. Occorre disciplinare al più presto gli accordi di separazione ed in quel caso si procederebbe anche a suddividere l'ammontare del conto cointestato normalmente nella misura del 50% ciascuno salvo particolarità. Nella quantificazione dell'assegno di mantenimento alla moglie si deve tenere anche conto che il marito dovrà prendere in affitto in ipotesi un altro alloggio. Se desidera approfondire può contattarmi ai recapiti del mio profilo che trova su questo sito. Cordiali saluti. Avv Ottavio Perrone. Ravenna

Buongiorno, io ho preso in affitto un locale commerciale per fare una pizzeria d'asporto, dovrei fare un buco nel muro per poter collegare il tubo del forno elettrico alla canna fumaria, ma la proprietaria non vuole darmi il permesso perché lo trova poco estetico. Anche se nel contratto c'è scritto che per effettuare i lavori devo avere un permesso preventivo da parte del titolare può impedirmi di fare un buco nel muro o rientra nei lavori che posso fare senza permesso?. Se mi impedisce di farlo e di conseguenza io non posso aprire in quanto se non mi collego alla canna fumaria non sono in regola posso chiedere i danni dei lavori da me effettuati fino ad oggi?

Buongiorno. Occorre visionare attentamente il contratto per capire se è possibile diffidare il locatore in tal senso in modo da permetterle di aprire l'attività. La diffida va predisposta preferibilmente da un avvocato. Se desidera può contattarmi ai recapiti del mio profilo che trova su questo sito. Cordiali saluti. Avv Ottavio Perrone. Ravenna

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