Buongiorno avvocati, Il mese scorso ho perso una causa legale (intrapresa 8 anni fa da un mio famigliare ora defunto). Dopo aver vinto in primo appella la somma di 30000 euro, controparte è ricorsa alla corte di appello per riavere tale somma. Il giudice (seppur ingiustamente) ha deciso che noi eredi dobbiamo restituire tale somma alla quale vanno aggiunte tutte le spese per un totale di 70000 euro. Posso rifiutarmi di pagare da solo le spese di lite e provare a concordare con controparte il pagamento della metà?. Grazie!

Gentile Utente, difficile trovare un accordo quando Controparte ha una sentenza vittoriosa in grado di appello. Poi, per rispondere più precisamente occorrebbe prendere visione della sentenza. Probabilmente siete stati condannati "in solido" al pagamento della somma di euro 30.000,00 + spese legali degli avvocati di Controparte (a cui dovrebbe aggiungersi la parcella del vostro Avvocato). Quando la condanna è in solido la parte vittoriosa e/o il loro Avvocato potrà chiedere il pagamento a tutti, o chiedere il pagamento dell'intero debito ad uno soltanto degli eredi che ha perso il giudizio, fermo restando che qualora uno dei soggetti soccombenti paghi per il totale potrà chiedere la restituzione agli altri obbligati soccombenti. Ciò significa anche che non è possibile pagare una parte delle spese di lite per sentirsi liberato nei confronti del creditore. Siccome è veramente molto improbabile che Controparte possa accettare un pagamento ridotto, a fronte della sentenza vittoriosa, potrebbe valutare il ricorso per cassazione, oppure può tutt'al più valutare e verificare se possibile concordare un pagamento dilazionato di quanto previsto in sentenza. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buongiorno ... Nel 2017 è iniziata la pratica di separazione dal mio ex marito ... Prima del provvedimento di urgenza richiesto ed avuto a febbraio 2019,il mio ex marito nell' ottobre 2017 ha iniziato a dare 300 euro di mantenimento del figlio , mantenimento che nell' arco del 2018 per circa 8 mesi non è stato versato e per i restanti 4 mesi versato parzialmente ... Ad oggi posso richiedere gli arretrati di quel periodo ?

Il credito relativo ai ratei mensili dell’assegno di mantenimento si prescrive in cinque anni (art. 2948 c.c.), mentre la prescrizione decennale di cui all’art. 2953 c.c. si applica solo se viene in contestazione la debenza di uno o più ratei e su tale debenza intervenga un accertamento giudiziale sul quale si formi il giudicato

Purtroppo a inizio settembre ho firmato una proposta irrevocabile relativa all'acquisto di un camper versando una caparra di 1000€ per fermare il mezzo. Qualche settimana dopo ho comunicato al venditore che in seguito ad ulteriori valutazioni non sarei stato in grado di sostenere tale spesa quindi ha rimesso in vendita il camper e ha scritto sul contratto (solo sulla copia che avevo in mano e non su quelle che ha invece scannerizzato e tenuto da parte la prima volta) testuali parole: "Blocchiamo 1000€ per 1 anno max 30/6/22" per darmi la possibilità di valutare l'acquisto di altri mezzi e salvare la caparra versata. Ad oggi però non sono più interessato all'acquisto e vorrei disdire il contratto (accettando anche di perdere la caparra), tra le clausole però leggo che la proposta non può essere revocata dal compratore per 180gg e che ENTRO tale termine la società farà conoscere per lettera raccomandata se NON intende accettare la proposta e in mancanza di tale rifiuto la proposta si intende accettata. Come posso fare?

Gentile Utente, premetto che occorrerebbe prendere visione della proposta sottoscritta per fornirLe un parere più adeguato. In linea di massima la dicitura "Blocchiamo 1000€ per 1 anno max 30/6/22" mi sembra sia da intendersi che la società Le consente di recuperare i 1000 euro qualora Lei decidesse di comprare altro mezzo entro detta data (altrimenti sarà irrimediabilmente persa). Ad oggi, infatti, dal momento che Lei ha comunicato il recesso del contratto (senza una valida ragione), il venditore può trattenere la caparra confirmatoria a titolo di risarcimento per il Suo recesso (l'entità del risarcimento è limitato alla caparra). La clausola dei 180 giorni Le impone(va) di non revocare la proposta entro 180 giorni (ma la "sanzione" per la revoca della proposta resta commisurata all'importo della caparra). . Ribadisco che - ovviamente - che per un parere più adeguato e preciso sull'argomento, occorrerebbe prendere visione della documentazione in suo possesso (a titolo di esempio occorrerebbe verificare se i 1.000,00 euro erano effettivamente una caparra, oppure un acconto. Se Lei hai esercitato un legittimo "diritto di ripensamento" ai sensi dell'art. 52 del Cod. Consumo, ecc.). Resto a disposizione nel caso necessiti di una consulenza più approfondita sull'argomento, che potrà eventualmente richiedere tramite il mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Ho acquistato un appartamento sito al piano terra dall’Ater, con una proprietà esclusiva, adibita a giardino. Il lato lungo delimitante l’area scoperta è confinante con la strada pubblica e contiene la casetta dei contatori gas condominiali. L’area di proprietà esclusiva adibita a giardino è gravata da una servitù di servizio del gas; infatti, è presente sul muretto la casetta del gas che accoglie i 4 contatori dei singoli proprietari degli appartamenti. Da qui dipartono 4 tubi che raggiungono, passando sul mio fondo e correndo lungo il muretto di cinta prospiciente la pubblica via, le utenze di tutti i 4 proprietari. Sapendo di aver acquisito la proprietà gravata da servitù, gentilmente le chiedo se tale servitù, seppur mantenuta sul mio fondo, può essere modificata interrando una pare dei tubi dei gas per permettermi di aprire un passo carraio, per il quale ho già ottenuto autorizzazione comunale. Essendo il muro prospiciente la pubblica via, di mia esclusiva proprietà in quanto interamente costruito sul giardino acquistato devo ottenere il consenso dei 3 proprietari per i quali non sussiste alcun contatto con questa parte della mia proprietà.( Premetto che i tre proprietari mi hanno negato l’autorizzazione a interrare i tubi del gas). Inoltre, chiedo se la casetta del gas contenuta dal muro di cinta che non viene toccata dalla modifica dall’apertura del passo carraio è di proprietà condominiale e se la sua manutenzione è a carico di tutti i condomini o spetta solo a me. Inoltre, il contatore dell’acqua è condominiale ed è posizionato all’interno della mia cantina. Il contratto dell’acqua è a nome dell’Ater che provvede a inviare a ciascun condomino la bolletta dividendo il consumo totale per i 4 proprietari. Se desiderassi spostarlo all’esterno della cantina, nel vano scale o ancor meglio all’esterno a confine con la pubblica via in un pozzetto sulla strada per facilitare la lettura dei tecnici, devo chiedere comunque autorizzazione dei 3 proprietari ? Grazie

Buongiorno. In conformità al dettato normativo Lei non può autonomamente spostare l'originaria allocazione della servitù. Mi contatti tranquillamente ai recapiti che trova sul mio profilo, nonostante la precisione della sua enucleazione dei fatti, avrei necessità di maggiori informazioni e precisazioni. Le auguro una buona giornata. Avv. Antonella Belvedere

Buonasera ,Con la presente chiedo se l'esclusione da un concorso per mancanza di un requisito: nello specifico un concorso interno d'Ateneo riservato solo agli inquadrati all'area amministrativa io sono inquadrato nei servizi generali e tecnici ) è passabile di ricorso per un'ordine di servizio che assegnava compiti simili?. In attesa di gradito riscontro porgo cordiali saluti

Buongiorno. Non mi è ben chiara la problematica. Mi contatti ai recapiti che trova sul mio profilo, le fornirò indicazioni precise sulle possibilità di ricorso. Le auguro una buona giornata. Avv. Antonella Belvedere

Ho acquistato sul sito Auto-Doc un nuovo compressore-climatizzatore AUTO, dopo circa 15 giorni si è rotto e ha causato danni al motore, documentati da foto, video, e fatture dell'autofficina. Auto-doc in prima battuta mi riconosce un credito di 700,00 a fronte dei circa 3000 spesi successivamente avendo rifiutato la prma offerta hanno voluto ispezionare il pezzo. Dopo l'ispezione, senza dare una motivazione specifica sulla motivazione per cui il pezzo si è rotto ed ha causato danni NON vogliono rimborsare alcunchè

Buonasera, dovrebbe inviare una diffida finalizzata ad ottenere il risarcimento del danno comunicando che, in difetto agirà davanti al Giudice competente per valore e per territorio. La ringrazio per l'attenzione e rimango a disposizione per ogni necessità. Avv. Francesco Magnosi. Segni (RM). Tel. 3394500701

Consulenze legali di Diritto Civile - Pag.159

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Posso rifiutarmi di pagare le spese di lite?

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Antonino Ercolano

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Arretrati mantenimento figlio: posso chiederli?

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