Buongiorno, Mio zio abita in una villetta che confina con il parcheggio di un supermercato e con il retro dove avviene il carico e scarico della merce dai camion. Il confine é delimitato da una recinzione e da una siepe interna al giardino di mio zio. Qualche giorno fa, un camion che faceva retromarcia nel cortile del supermercato, si é appoggiato alla recinzione e ha agganciato la rete per poi strapparla insieme alla siepe, una vota che ha avanzato. Ne é conseguito che recinzione e siepe si sono completamente piegate a terra per circa 4 metri. Abbiamo lasciato i dati all’affetto del supermercato mavedendo che dopo quasi una settimana nessuno ci contattava, abbiamo telefonato al supermercato per avere spiegazioni. Questi ci hanno messo in contatto con il trasportatore, (in realtà é un trasportatore), dicendo che la pratica sarebbe stata presa in carico direttamente dal trasportatore e non dal supermercato. Vorrei sapere se la procedura é corretta o se invece dovrebbe essere il supermercato a rispondere del danno per poi a sua volta rifarsi con il trasportatore e la sua assicurazione. Ringrazio anticipatamente per l’attenzione e in attesa di una gentile risposta porgo cordiali saluti

Buonasera. è il titolare del camion a dover rispondere dei danni che ha provocato, che sicuramente sarà assicurato. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Buonasera, in riferimento alla sentenza 2836 del 6 settembre 2022 (https://pietropappalardo.net/clausola-floor-nei-contratti-di-mutuo-corte-dappello-di-milano-a-favore-del-mutuatario/#:~:text=La%20Corte%20d%E2%80%99Appello,a%20s%C3%A9%20sfavorevoli%E2%80%9D) ho chiesto rimborso interessi anni precedenti alla mia banca Bpm, la quale mi ha però risposto dicendo che al momento non è intenzionata a rimborsare. Chiedo, se in base a quanto deciso durante la sentenza, posso richiedere in via ufficiale il rimborso. Graziw

Buonasera. La questione andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da chiarire e valutare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Buona sera,un'azienda intenzionata a procedere a liquidazione giudiziale, mi chiede se deve eseguire nei confronti dei dipendenti comunicazione di sospensione dell'attività lavorativa (a seguito dell'avvenuta dichiarazione di liquidazione giudiziale). Come deve comportarsi l'azienda con questi dipendenti? L'art. 189 CCII dispone che “I rapporti di lavoro subordinato in atto alla data della sentenza dichiarativa restano sospesi fino a quando il curatore, con l’autorizzazione del giudice delegato, sentito il comitato dei creditori, comunica ai lavoratori di subentrarvi, assumendo i relativi obblighi, ovvero il recesso”. Si tratterrebbe, pertanto, di una sospensione de iure. Ma la comunicazione è comunque tenuta a farla l'impresa?. Ringraziando per la disponibilità porgo cordiali saluti

Buongiorno. La questione richiede una contestualizzazione maggiore e una risposta articolata, resto a sua disposizione per consulenza o assistenza, trova i contatti dello studio e l'accesso diretto, visitando il mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Elena Armenio

Salve,circa 20 anni fa la mia compagna ha fatto l'errore di fare da garante per l'acquisto di un auto al padre di suo figlio,che dopo le prime rate ha smesso di pagarle,i due si sono poi lasciati,nel frattempo lui ha venduto l'auto intascandosi tutti i soldi e NON PAGANDO gli alimenti al figlio anche se esiste una sentenza del giudice ieri alla mia compagna e' arrivata una notifica di pignoramento dello stipendio per un totale da pagare di quasi 40000 euro e lui da un mese si e' aperto una partita iva,la mia compagna ha uno stipendio di 1100 euro dove 150 sono della rata dell'auto per poter lavorare,piu' affitto, bollette e figlio a carico NON puo' arrivare a fine mese mentre lui gira con un'auto da 30000 euro, esiste un modo per non far pagare il debito fatto dal suo ex grazie

Buongiorno. La vicenda è un pò complessa ed è difficile affrontarla in poche righe. Anzitutto occorre verificare la sentenza che impone al padre di versare il mantenimento al figlio ed agire in giudizio per chiedere la restituzione di tutto quanto non è stato versato negli anni (in realtà il mancato mantenimento può configurare anche reato). Allo stesso modo occorrerebbe verificare il contratto di acquisto dell'autovettura per comprendere se è corretto il pignoramento a carico della Sua compagna, ed eventualmente occorre poi recuperare le somme dal precedente compagno. E poi occorre anche verificare l'atto di pignoramento ricevuto: lo stipendio è pignorabile nei limiti di 1/5. . Si rende opportuno preliminarmente effettuare un'indagine completa a carico di tale persona per verificare la sussistenza patrimoniale e recuperare tutto il dovuto. Se necessita di assistenza o consulenza resto a disposizione. Potrà eventualmente inviare documentazione in Suo possesso al mio recapito email. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buongiorno. Abbiamo fatto una proposta d'acquisto per una casa appartenente a due fratelli e al padre sotto tutela di un giudice, in quanto malato di sla e non capace di prendere decisioni autonome. Con l'agenzia immobiliare abbiamo fatto un contratto, senza versamento di caparra, in cui i figli hanno già firmato ed accettato, mentre per il padre deve porre l'accettazione o meno un giudice tutelare. Nel corso dei giorni la situazione ha preso degli strani risvolti, ci è stato detto dall'agenzia che l'avvocato aveva incrociato il giudice e le aveva detto di offrire più soldi perche accettasse, cosa già strana, ma abbiamo provveduto ad aumentare l'offerta di 5000 euro, essendo comunque conveniente il prezzo totale. Adesso è passato un mese e il giudice che prima aveva dopo 2 giorni (logicamente sarà un'invenzione dell'agenzia per farci offrire di più, con relativo nuovo contratto) già detto di offrire di più, ora non se ne sa più niente, e nel contratto avevamo dato tempo ai figli di rispondere entro ad un lasso di tempo che hanno rispettato, ma.non era stata messo un termine massimo di validità dell'offerta inerente alle tempistiche del giudice. Quindi vorremmo sapere, anche se non è specificato, dopo quanto tempo potremmo ritirarci dall'offerta nel caso il giudice ci metta troppo tempo. L'agenzia dice che se ci ritiriamo adesso dopo un mese il giudice può obbligarci a pagare una penale, ma mi sa da cosa sporco, come il fatto di offrire in più, diciamo un escamotage per obbligarci a fare scelte obbligate e maggiori. In sostanza vorremmo sapere dopo quanto poter recedere. Non è che se il giudice ci risponde dopo un anno o dieci anni (per farla assurda...) noi siamo vincolati a non fare scelte per sempre. Grazie. Spero di avere una risposta per poter sapere come proseguire in caso le cose si prolungassero troppo. Buona giornata

Buongiorno. Il comportamento dell'agenzia e del venditore è quantomeno anomalo e poco trasparente. In effetti sarebbe stato opportuno subordinare la proposta a un termine per l'autorizzazione del giudice, ad ogni modo tutti i venditori devono accettare la proposta diversamente non ha valore. Per valutare in modo concreto come suggerirvi di agire, è necessario prendere visione della documentazione in vostro possesso e porvi alcune domande. Resto a vostra disposizione per consulenza o assistenza, trova l'accesso diretto e i contatti dello studio sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Elena Armenio

Buongiorno, ho bisogno di un chiarimento riguardante una ereditá. Mia mamma é morta due anni fa e abbiamo presentato la successione accentando tutto. 2 anni dopo miei zii mi richiedono dei soldi su una casa di mia nonna (mamma di mia mamma) per rifare un tetto di cui non siamo stati consultati. Vorrei rinunciare alla parte della casa ma non so che processo devo seguire per poter renderlo effettivo. Potrste informarmi sulle soluzioni possibili? Grazie

Buongiorno. Non è possibile procedere a una revoca dell'accettazione dell'eredità, né una rinuncia parziale all'eredità, perché non può scegliere quali beni accettare e quali non accettare. Tuttavia, può vendere la sua quota o donarla ad altri familiari, oppure procedere a una divisione ereditaria, nel caso in cui i beni siano rimasti indivisi. Certamente i comproprietari sono tenuti a consultarla prima di effettuare delle spese rilevanti e nella ripartizione bisogna seguire le norme del codice civile. Resto a sua disposizione per ulteriori approfondimenti sulla questione o per assistenza. Trova l'accesso diretto e i contatti sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Elena Armenio

Buongiorno, mia figlia di 17 anni, durante l'ora di ginnastica a scuola, durante una partita di pallavolo tra studenti, si è infortunata al polso subendo una slogatura dei tendini avendo un impatto casuale incontrollato con il pallone lanciato da un altro studente. La prognosi del pronto soccorso è di 15 gg. con doccia gessata al polso e visita di controllo. Premesso che non ricerco la responsabilità nè dell'altro studente, nè dell'insegnante, voglio solo sapere se posso richiedere il danno alla scuola

Buongiorno. In linea di massima da ciò che descrive ritengo che non può chiedere il risarcimento dei danni, in quanto non vi è una responsabilità dell'istituto scolastico: l'infortunio è avvenuto in una normale azione di gioco di pallavolo. Per ottenere il risarcimento sarebbe necessario provare che l'istituto non ha predisposto misure idonee ad evitare il fatto (ad esempio che vi era una pavimentazione scivolosa, attrezzatura non idonea) o che è stata esercitata un'attività pericolosa nell'ora di eduzione fisica (la pallavolo non è considerata tale), o comunque una responsabilità dell'Istituto scolastico. Trattandosi di un fatto assolutamente accidentale ritengo che non sia risarcibile. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

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