Buongiorno, pongo il quesito:se un GIUDICE con SENTENZA dispone al MIUR il riconoscimento del servizio prestato pre ruolo, con conseguente ricostruzione di carriera e il riconoscimento ai fini economici degli arretrati da pagare al Docente o al personale ATA, non riportando in sentenza la prescrizione non ECCEPITA dalla parte che vi abbia interesse per i soli fini economici, la stessa (prescrizione) in sede di pagamento degli arretrati deve essere applicata?. Se invece la prescrizione viene eccepita dalla parte che vi abbia interesse ma il GIUDICE non la riporta in sentenza, in sede di pagamento degli arretrati deve essere applicata?. Grazie

Gentile Utente. La prescrizione per essere fatta valere deve essere eccepita e anche dichiarata dal Giudice nel dispositivo della sentenza. Occorrerebbe vedere la sentenza per fornirLe una risposta precisa. Se ha necessità di una consulenza sono a Sua disposizione. Cordiali saluti. Benedetta Vivarelli

La ditta in cui lavoro da un po di tempo sembra fare di tutto per farmi dimettere ...piccoli veloci esempi: ho ricevuto una raccomandata anticipata via whatsapp con provvedimento disciplinare per abbandono del posto di lavoro quando in realtà non essendo stato bene ho avvisato il direttore e timbrato regolarmente, poi mi sono recato dal mio medico e l'azienda mi ha chiesto di far finta di niente riguardo alla comunicazione ricevuta. Qualche settimana dopo mi è stato detto che per il caro bollette energia io ed altri colleghi avremmo dovuto cambiare orario di inizio lavoro, con annessa possibilità di fare straordinari (per me essenziali, azienda consapevole di questo) ..per poi constatare che il cambiamento riguardava soltanto me. Altra cosa, ricevere messaggi che chiedono di sapere per certo se rientro al lavoro mentre sono in malattia e per ultima cosa, sempre durante la mia malattia, ho ricevuto via mail la disposizione di non rientrare ma di "prendermi una settimana di ferie" per contrattura degli ordini in entrata. A parte l'idea che la ditta non mi voglia più come dipendente, per quanto la cosa mi faccia male, vorrei capire come meglio comportarmi in questo caso. Grazie

Buongiorno. La questione andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da chiarire e valutare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Buonasera. In breve la mia storia lavorativa. Assunta dal 2016 come addetta alle vendite con contratto indeterminato, da marzo 2022 sono sotto distacco in un’altra sede dell’azienda. Al momento le mansioni, la sede e le condizioni lavorative non mi vanno più bene (in particolare lavoro in un luogo isolato nel turno di pomeriggio da sola e ho paura per la mia incolumità) e io vorrei dare le dimissioni ma so così di non avere diritto alla disoccupazione. Al datore di lavoro va bene che io me ne vada perché la mole lavorativa non è tale da tenere occupati due dipendenti, e in questo modo avrebbe uno stipendio in meno da pagare, ma ovviamente non arriverà mai al licenziamento. La mia domanda è: c’è una forma di risoluzione del contratto di lavoro che possa accontentare entrambi senza creare frizioni?. Ho letto di “soppressione del posto di lavoro” o “ compromesso” ma non so se siano applicabili al mio caso. Oppure potrei dare le dimissioni per giusta causa?. Cosa comporterebbero per me è per il datore di lavoro?. Spero di essere stata chiara. Grazie e buon lavoro

Buonasera. Per una corretta valutazione, occorre conoscere esattamente la sua situazione lavorativa. Tuttavia, posso dire che, escluse, nel suo caso, le dimissioni per giusta causa, In generale, la disoccupazione è riconosciuta anche in caso di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, per accettazione della proposta conciliativa ricevuta dal datore di lavoro in seguito a licenziamento oppure per il rifiuto ad accettare un trasferimento distante oltre 50 km dalla propria residenza. Se ha bisogno di assistenza o una consulenza più accurata, anche in videochiamata, previo modico compenso, può contattarmi alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordialmente. . Avv. Vincenzo de Crescenzo

Sono impiegata part time di 6 livello con la qualifica di operaia con contratto lavoro CCNL agenzie di viaggio. Il mio datore di lavoro mi chiede di recarmi in banca a fare versamenti di contanti (considerevoli) durante l'orario di lavoro. Io mi sono rifiutata in quanto non mi sento tutelata. La mia domanda è: lo posso fare?. Il mio rifiuto può andare incontro a sanzioni da parte del datore di lavoro?. Inoltre ad oggi non ho ancora ricevuto lo stipendio del mese di settembre

Buongiorno. Lo può fare se la prestazione richiesta non rientra nelle sue mansioni, secondo il CCNL ed il suo contratto di assunzione. In caso contrario, dovrebbe, comunque, percepire la cosiddetta indennità di cassa. Riguardo lo stipendio, in genere, il CCNL ne prevede il pagamento entro il giorno dieci del mese successivo a quello lavorato, quindi il suo datore di lavoro sarebbe già in leggero ritardo. Sin d'ora, potrebbe inviare formale diffida ad adempiere e, nel caso, adire le vie legali. Se ha bisogno di assistenza o una consulenza più accurata, anche in videochiamata, previo modico compenso, può contattarmi alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordialmente. . Avv. Vincenzo de Crescenzo

Sono dipendente di una spa che ha sede in una regione diversa dalla filiale dove lavoro io. Ad agosto ho chiesto w ho ottenuto un congedo straordinario 104 x mia madre e sarò in congedo per circa due anni, nel frattempo ho saputo che la filiale dove lavoro hachiuso e mi è arrivata una lettera dall azienda in cui mi preannunciano che la sede è chiusa e che dal mese di novembre si dispone il mio trasferimento. Loro sanno che io sono in congedo e anche telefonicamente non mi hanno detto nulla. Io al momento devo dare seguito a questa lettera, vista questa situazione del trasferimento se sono in congedo?

Gentilissimo Signore. Buonasera. In linea di principio, la fondamentale legge 104 del 1992 la tutela. Tuttavia, bisogna leggere gli atti. Contratto, lettera, etc. Se vuole può inviarmeli in consulenza. Sono a disposizione. Cordialissimi saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero NAPOLI

Buongiorno ho fatto domanda per discoll che è stata respinta con motivazione aliquota inferiore. Avevo contratto co co co da sito inps risulta aliquita versata 24%. Ho cercato sul sito inps e ci sono diverse aliquote tra cui anche 24%. Non riesco a capire dove sia l'errore della mia aliquota. Al caf non sono sicuri che sia sbagliata l'aliquota versata. Quando mi sono recata all'inps per spiegazioni hanno vacillato prima di confermarmi che era inferiore a quella dovuta. Sono iscritta alla gestione separata inps. Grazie per l'aiuto, non riesco a capire. Grazie

Buongiorno. L'aliquota non è sempre fissa al 24%, bisogna valutare l'eventuale iscrizione a forme di previdenza obbligatoria, bisogna valutare la sua posizione, resto a sua disposizione per consulenza o assistenza, trova l'accesso diretto sul mio profilo tramite la piattaforma o i recapiti dello studio sempre sul profilo. Cordiali saluti. Avv. Elena Armenio

Diritto del lavoro e previdenza: Consulenze legali su - Pag.8

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