Buongiorno, da un paio di mesi nella proprietà vicina è stata installata una gru per lavori di ristrutturazione di un condominio. Il braccio del mezzo di circa 40 metri sorvola la mia proprietà. So che non posso impedirlo fintanto che gli eventuali carichi seguano percorsi in area cantiere, anche se sarebbe stato gradito un preavviso. In ogni caso al termine delle giornate lavorative e così anche nei fine settimana il braccio viene fermato sul tetto di casa mia, pur essendo presente la possibilità di fermarlo in area cantiere su una zona di minor pericolo (corsello ora non transitabile dei garage del condominio). Ho fatto presente la cosa all'amministratore del condominio e al direttore dei lavori ricevendo una risposta poco edificante. Fatto sta che dopo i recenti crolli a Genova o a Torino di mezzi simili del tutto sereno non sono e sopratutto mi sento coartato con prepotenza da questa situazione. È possibile debba per forza tollerare?. Grazie molte

Buongiorno. In base all'art. 840 c.c. può impedire a terzi di svolgere attività sia nel proprio sottosuolo che nello spazio sovrastante. Nel caso di specie vi è, oltretutto, un interesse legittimo ad escludere tale attività. Provveda, pertanto, ad inviare formale comunicazione di diffida all'amministratore di condominio. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Salve, ho acquistato un auto usata nel 2018 che ho cercato di rottamare quest'anno. Prima di poterla rottamare mi è stata chiesta la visura dell'auto ed ho scoperto che mi è stata venduta con un fermo amministrativo. Io non pensavo fosse possibile acquistare un auto con un fermo amministrativo ma a quanto pare è legale. A questo punto cosa posso fare? Devo pagare la penale legata al fermo? Posso rivalermi sul vecchio venditore?

Buongiorno. Premesso che non esiste alcun divieto di vendere un'auto con fermo amministrativo, a patto chiaramente che l'acquirente ne sia consapevole, nel momento in cui viene venduta l'auto con il fermo, sull'acquirente si trasferisce anche il relativo vincolo, non anche però il debito che resta in capo al venditore. Pertanto, potrà rivalersi sul vecchio proprietario. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Salve sono una docente supplente, mi sono stati accreditati erroneamente due stipendi. Io non me ne sono accorta e ho speso questi soldi . Dopo mesi mi viene comunicato di questo errore con obbligo di restituire il tutto in un'unica soluzione. Ho chiesto la rateizzazione e mi è stata negata Ad oggi io non sto più lavorando, ho una figlia a carico con marito disoccupato. Ho intenzione di pagare e di restituire i soldi, ma a rate, altrimenti non posso. Cosa Rischio? Non sono stata ancora contatta da uno studio legale

Gentilissima. Buonasera. Sono disguidi burocratici fastidiosi ai quali comunque si può porre rimedio. Se vuole possiamo discuterne insieme e potrò indirizzarla. Può contattarmi ai miei recapiti. Cordialmente. Prof. Avv. Antonio Leggiero NAPOLI

Buon giorno, ho stipulato un contratto d'appalto per lavori a casa mia. Iniziati il 1 settembre con termine 10 dicembre. Penale giornaliero oltre tale termine. In corso d'opera ho aggiunto il rifacimento del tetto (15 giorni lavorativi in più) e fognatura (3 giorni). Mi sembra equo concedere proroga fino a fine anno. Ma siamo lontani dalle fine dei lavori. Cosa fare ?

Gentile Utente, anzitutto occorre prendere visione del contratto di appalto per comprenderne l'esatto contenuto, in ogni suo aspetto. Poi occorre inviare una lettera/diffida - eventualmente per mezzo di avvocato - con la quale invita la ditta ad ultimare i lavori nei tempi concordati (e anche di ultimare i lavori extra nei tempi concordati), chiedendo fin d'ora la penale contrattualmente prevista. Nel caso necessiti di una consulenza più approfondita o di assistenza può richiedere una consulenza diretta tramite il mio profilo e/o al mio recapito e-mail, inviando anche la copia del contratto di appalto. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

In data odierna, domenica 19/12/2021, mi sono recata presso la guardia medica per sottopormi a visita. Ho un forte stato di raffreddamento e mal di gola, giovedì 16/12 su indicazioni del mio medico di famiglia ho effettuato tampone molecolare; la risposta l'ho avuta sabato 18/12, ho provato a richiamare il mio medico ma senza successo. Perdurando, anzi peggiorando, il mio stato di salute, ho ritenuto corretto farmi visitare da un medico. Prima di presentarmi negli ambulatori della guardia medica, ho telefonato, precisando la situazione ed il medico di turno mi ha detto che mi sarei dovuta presentare per essere visitata. Arrivata nella sede ambulatoria, al citofono mi hanno chiesto il motivo della visita e appena ho fatto presente che ho un forte stato di raffredamento, mi hanno detto che non dovevo presentarmi, solo dopo aver precisato che avevo preventivamente chiamato e avevo un tampone molecolare negativo, mi hanno fatto entrare. Appena entrata nello studio medico ho mostrato il referto del tampone molecolare con esito negativo. La dottoressa Civella Maria ha chiesto espressamente chi avesse dato autorizzazione a presentarsi in ambulatorio e al constatare che probabilmente a prendere la telefonata e a dare il consenso era stato il collega smontante, a dichiarato che il suddetto collega ha sbagliato e non doveva parlare a nome dei dottori attualmente in turno. A quel punto ho espressamente chiesto alla dottoressa se con quelle parole stava rifiutando di visitarmi per verificare il mio stato di salute e offrirmi conseguentemente una cura adeguata ed eventualmente un'astensione dal lavoro. A quel punto, mentre stava indossando i guanti monouso, la suddetta a cominciato ad alzare la voce lamentandosi di una situazione della quale non ho capito il contesto e terminando dicendo che era stanca di essere insultata. Nel frattempo che la dottoressa era entrata nel suo sproloquio o deciso con mio marito che mi accompagnava di andarmene e di rinunciare alle cure, ma sentendo le parole sono stanca di essere insultata, siamo tornati sui nostri passi attoniti e sbigottiti, non soltanto del detto della dottoressa ma di tutto il suo comportamento (mi ha urlato fuori delle righe tra l'altro togliendosi la mascherina, che lei era in servizio dalle quattro di mattina mentre io me ne andavo bellamente a passeggio: considerazioni senza senso e quantomeno offensive per una persona che la domenica mattina alle nove va alla guardia medica). A questo punto della situazione la dottoressa si è allontanata anche su gentile sollecitazione del collega presente, che ha preso in carico la visita e l'ha portata a termine con la prescrizione di una cura. Il Dottore in questione mi avrebbe rilasciato anche un certificato di malattia per astensione dal lavoro di tre giorni a partire dalla domenica stessa ma udendo queste sue parole dall'altro ambulatorio, la dottoressa ha fatto irruzione intimando al suo collega di non emettere alcun certificato al di fuori di uno che coprisse solo il giorno festivo, perchè loro sono in servizio durante i giorni festivi e possono fare certificati che coprono solo quei giorni. Così dice la legge, parole della dottoressa. A questo punto vorrei innanzitutto contestare in toto la condotto di questo operatore medico ma soprattutto verificare la veridicità di quello che ha asserito riguardo l'emissione del certificato medico. Resto in attesa di un vostro riscontro e distintamente saluto

Gentilissima Signora. Buonasera. Mi dispiace molto per quello che le è successo. Purtroppo, fermo restando i diritti del paziente, ci vuole anche un minimo di comprensione per i medici (soprattutto per chi opera in contesti di emergenza) durante questa contingenza emergenziale. Tuttavia, se crede possiamo discuterne nei dettagli per individuare eventuali profili di comportamenti negligenti, scorretti e/o colposi del medico in questione. Ragion per cui, può contattarmi ai recapiti del mio account. Senza alcun impegno. Cordialissimi saluti. Prof. AVV.Antonio Leggiero

Buongiorno, ho acquistato una cucina e il negozio ha imposto pagamento completo prima della spedizione e montaggio. Quando sono venuti a montarla mi sono trovata una cucina di un altro colore, pezzi di dimensione errata, pezzi rovinati da sostituire e alcuni mancavano. Dopo un mese e mezzo sono venuti a sistemare ma mancano ancora alcuni componenti. I referenti del negozio non si fanno trovare quando chiamo e, ad oggi, non ho una data di consegna. Cosa posso fare? Che strumenti ho per far valere i miei diritti di acquirente? Ci sono gli estremi per una richiesta di risarcimento/causa per danni o altro? Grazie

Buonasera. Premesso che la questione andrebbe approfondita, provveda ad inviare formale comunicazione di diffida, salvo agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

SalveIeri mio padre si è sottoposto ad un intervento chirurgico per la rimozione di un carcinoma al colon retto. Il primario, responsabile dell'intervento, aveva parlato di uno stadio iniziale del tumore e di un rimozione tramite laparoscopia,con eventuale, ma non certa, stomia temporanea. Uscito dalla sala operatoria mio padre si è ritrovato con un intervento di chirurgia tradizionale e, sopratutto, con stomia permanente. Una situazione alla quale il chirurgo non ha mai fatto accenno in nessun modo e che mio padre non ha avuto modo di poter scegliere (anche di operarsi altrove). Vorrei sapere se ciò è "normale", cioè che un medico decida per un intervento diverso da quanto descritto al paziente in fase di programmazione, dalle conseguenze irreversibili e senza rimandarlo una volta resosi conto, come da lui giustificato, che era l unico modo per risolvere il problema. Grazie per un vostro riscontro

Le consiglio di far valutare preliminarmente la vicenda ad un medico legale. La responsabilità medica, è abbastanza complicata da far riscontrare in un giudizio risarcitorio senza un'attenta valutazione specialistica preliminare. Disponibile ad analizzare la vicenda in mancanza di suo legale di fiducia, previa valutazione costi/onorari

Il 25/05/2021 ho venduto la mia casa di Firenze ,tutto regolare , notaio pagamenti ecc, avevo fornito al compratore anche tutte le utenze per fare le dovute volture , ma ancora ad oggi la voltura dell'erogazione gas non è sta effettuata e la società pretende da me il pagamento dei mesi da giugno a dicembre. Io nel frattempo ho provato a contattare il compratore ma non mi risponde , ho mandato alla società del gas il modulo di disdetta fornitura con richiesta di sigillo al contatore, ma non è stato fatto niente. le utenze di acqua e telefono son riuscita a chiuderle , la luce , il sig Bandelli s è degnato di volturarla , ma,per quel che riguarda il gas niente. Ho contattato l'amministratore , che mi conosce bene visto che erano 40 anni che abitavo li, ma anche lui non riceve risposta al telefono dal sig Bandelli. Anche oggi mi è arrivato un sollecito di pagamento per l'erogazione del gas di viale don Minzoni, al che ho scritto di nuovo rispiegando la situazione. Cosa devo fare?? mettere in mezzo un avvocato?? denunciare alle forze dell'ordine??. Io non ho alcuna intenzione di pagare un utenza che non ho usufruito in quanto non piu proprietaria dell'immobile. Attendo fiduciosa una sua risposta

Buonasera. Provveda ad inviare formale comunicazione di diffida. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Consulenze legali su Responsabilità civile, professionale e assicurazioni - Pag.32

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