Salve , a fine novembre mi sono recato in una clinica veterinaria perché il mio gatto era in stato epilettico, dopo tre giorni di ricovero viene dimesso con terapia antiepilettica e mi viene riferito che l'unica maniera per capirne qualcosa era la risonanza magnetica (costosissima) ma non urgente magari aspettare vedere a come reagisce alla terapia. Dopo un mese il gatto continua a stare male. Dopo 2 settimane il gatto viene di nuovo ricoverato di urgenza ma presso un altra clinica , dopo 12 ore di ricovero avevano già qualche indizio sulla possibile patologia dato da una semplice ecografia(si nota che il fegato e molto piccolo) , confermata il giorno dopo la diagnosi di paziente shunt epatico congenito , ovvero una malformazione ad un vaso sanguigno del fegato , dopo un paio di settimane viene operato e ora in fase di recupero . Io ho chiesto alla vecchia clinica spiegazioni ottenendo un rimborso delle spese effettuate presso il loro centro , ma la.mia richiesta era di 2000 euro in più , dato che avevo messo in conto anche il ricovero che c'è stato al.quale si poteva benissimo evitare con una semplice ecografia da loro non eseguita anche se hanno ammesso di essere stato un errore da parte loro ,e tutte le varie visite e spese inutili , oltretutto in ricevuta era presente una radiografia che non é stata refertata , ne consegnata fini alla scorsa settimana. Perché non fare una ecografia e fare una ragiografia e oltretutto non consegnarla ? Perche non si sono accorti delle dimensioni del fegato come hanno fatto gli atri veterinari che lo hanno visitato dopo?le loro giustificazioni sono state che io ho deciso con loro di volermi fermare per via delle spese. ma erano loro che proponevano le indagini più costose , io. Vorrei capire se conviene accettare l' offerta o continuare a combattere per ottenere maggiore risarcimento

Buongiorno, la questione necessita di un approfondimento però mi sembra sussista una responsabilità da erronea diagnosi. Anche se in ambito veterinario, poco cambia. Si può approdfondire la questione. Nel caso siamo a disposizione per un approfondimento nonché per un preventivo. I migliori saluti. Avv. Vittorio A. Marinelli

Buongiorno,sono una dermopigmentista che collabora in nero con un centro estetico.Ieri è venuta una cliente per eseguire un eye-liner e un tatuaggio piccolo.(eye-liner mi ha fatto vedere una foto e io le ho detto che si poteva ottenere quell’effetto poi le ho fatto diversi disegni e lei ha scelto quello che le piaceva di più)Ieri sera mi ha scritto che non le piacevano entrambi i tatuaggi nonostante fosse uscita felice e contenta dal salone,il tatuaggio normale è uscito un pochino storto ma l’eyeliner è venuto bene e la forma che aveva deciso lei.Visto che non era contenta le ho proposto sia di metterlo apposto sia di rimuoverlo visto che faccio anche rimozione tatuaggi,lei ha detto di no poi stamattina mi ha chiesto il rimborso e io le ho detto che potevo appunto rimborsarle il tatuaggio storto e farle il ritocco gratuito del eye-liner.Lei chiede il rimborso completo e minaccia di denunciarmi,la mia paura è che anche se le faccio il rimborso completo lei poi vada a denunciarli comunque.Io esattamente rischio qualcosa?Lei appunto non ha nessuna fattura scontrino,come posso muovermi?Grazie

Buonasera, prima di sottoporre una cliente a tatuaggio è necessario far far sottoscrivere un consenso informato e poi occorrerebbe emettere il documento fiscale (scontrino, fattura..). Pertanto attualmente rischierebbe una denuncia per evasione ed una causa in sede civile di risarcimento danni. La circostanza che la Cliente non abbia ricevuto uno scontrino o una fattura è quasi irrilevante dal punto di vista probatorio, dal momento che il il Suo intervento può essere dimostrato con testimoni o con lo scambio di messaggi, ecc. Valuti l'ipotesi di trovare un accordo bonario con la Cliente per evitare ogni eventuale problema. Resto a disposizione nel caso necessiti di una consulenza più approfondita sull'argomento, tramite i recapiti che trova nel mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buongiorno, io e mio marito avevamo acquistato una casa insieme quindi entrambi comproprietari. Mio marito è deceduto ed è stata fatta la successione e la casa è passata a me e ai miei due figli (figlio miei e di mio marito che è mancato). Ora questa casa l’ho venduta e i miei figli hanno rinunciato alla loro parte di eredità. Adesso devo acquistare un’altra casa. Questa nuova casa la vorrei intestare direttamente ai miei due figli e io avere l’usufrutto. Questo perché io ho una terza figlia, avuta con il mio primo marito, con cui non mi parlo da tanti anni e quindi avrei desiderio che questa nuova casa che acquisto restasse ai miei due figli che ho avuto con il mio secondo marito che è deceduto. La casa la pagherei io ma la vorrei appunto intestare a loro due. Facendo questo, un futuro che io mancherò, la mia terza figlia può comunque pretendere di avere una parte di questa nuova casa? Se si, avrà comunque diritto ad 1/3 della casa? Oppure il fatto di averla intestata direttamente ai miei due figli la esclude dal vantare una parte? grazie. Se questa non è una soluzione, cos'altro potrei fare per far si che questa casa venga lasciata solo ai miei due figli? grazie

Gentile Utente. Acquistare una casa ed intestarla ai figli, rappresenta una donazione in favore degli stessi. E' un anticipo di successione. Alla Sua morte l'altra figlia potrà rivendicare la propria quota di legittima intaccata dalla donazione fatta in vita. Con Testamento può prevedere di lasciare la Sua quota disponibile (che è pari ad 1/3) in favore dei 2 figli avuti dal secondo matrimonio, cosicchè da ridurre la quota che spetterà all'altra figlia. In tal caso alla Sua prima figlia andrà una quota pari al 22% dell'intero patrimonio. Senza testamento spetterebbe il 33% dell'intero patrimonio. In alternativa dovrebbe simulare una vendita in favore dei figli. Resto a disposizione nel caso necessiti di una consulenza più approfondita sull'argomento. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buongiorno volevo chiedere un'informazione. Non ho cambiato la residenza ma il domicilio e visto che con i vicini di casa non sono in buoni rapporti. In quanto li ho denunciati più volte e' possibile ricevere gli atti giudiziari o avvisi della procura all'indirizzo di domicilio oppure devo fare formale richiesta,visto che ho paura che mi potessero strappare eventuali avvisi nella buca da lettere. Grazie

Buongiorno, bisogna andare alla procura e fare una ricerca ai sensi dell'art. 335 cpp per vedere quali procedimenti siano iscritti dopo di che si elegge un domicilio speciale. Nel caso, il mio studio è a Roma ed è a disposizione. I migliori saluti. Avv. Vittorio A. Marinelli

Gentili Signori. Ho un figlio minorenne di 6 anni con la mia ex-compagna. Ogni anno la mia ex chiede sempre piu' soldi, siamo arrivati attualmente ad una cifra mensile di 500€. Inoltre io vivendo all'estero vedo mio figlio una volta al mese, trascorro tutte le mie ferie con lui. Lei dice che non basta. Trascorro anche qualche fine settimane del tempo ad aiutare mio padre, poiche' mia madre e' malata. Inoltre nostro figlio e' iscritto ad una scuola, dove io non ero d'accordo. Lei continua a dire che quello che faccio non basta. Vorrei evitare il giudice ma sono stanco di questo atteggiamento da parte sua. Come posso calcolare quanto devo versargli? Io penso che per un figlio di 6 anni sono sufficienti 800€ al mese (500€ da parte mia). Grazie. Cordiali Saluti. Pierfrancesco

Buongiorno Sig. Pierfrancesco. La questione andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da chiarire e valutare, in primis bisognerebbe sapere a quanto ammonta il Suo reddito. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, Il giorno venerdì 11/02 sono stata investita da un’auto attraversando le striscie pedonali. Mi hanno dimesso il giorno stesso dopo avermi fatto 4 punti in testa e mi hanno dato 10 giorni di prognosi. Dalla polizia mi sono recata il giorno sabato 12 per ottenere i dati della persona e mi hanno roverito che dovevo rivolgermi ad un legale per avere un risarcimento. Volevo sapere come procedere. Cordiali Saluti

Buongiorno. è necessario procedere con una richiesta danni. Se necessita di assistenza può contattarmi ai recapiti che troverà su questa stessa piattaforma e cliccando sul mio profilo. Le consulenze possono essere gestite in presenza, telefonicamente, on-line e via mail. Sono quindi a disposizione per ogni chiarimento. Con i migliori saluti. Avv. Francesco Genna. 31044 Montebelluna (TV)

Buongiorno, a seguito della morte di mio padre a luglio scorso, mia madre ha ricevuto due lettere da parte dell'INPS in cui veniva richiesta la restituzione di alcuni importi tramite trattenute sulla pensione da lei percepita (non è chiaro se da quella di reversibilità o da quella personale di mia madre). A partire dalla pensione di gennaio, poi, è stata trattenuta un'ulteriore somma senza alcun avviso o spiegazione. Ora, dato che per quanto riguarda le prime due lettere i termini per presentare ricorso amministrativo sono scaduti (purtroppo, io vivo in un'altra città e il patronato cui si rivolge mia madre è gestito da "professionisti" assenti e incompetenti), potrei presentare azione giudiziaria contro l'INPS, nel caso le trattenute siano illegittime o i calcoli inesatti? Quali sono i termini?. Per quanto riguarda l'altra questione come posso procedere, invece?. Vi ringrazio in anticipo

Buongiorno gentile Utente. Per rispondere alle Sue domande è necessario esaminare i provvedimenti INPS per capire se ci sono possibilità di tutela, e anche per analizzare se i calcoli siano esatti o se vi siano vizi. Anche sulla seconda questione occorre un'analisi più approfondita, ma nel caso suggerirei in prima battuta un contatto con l'Istituto (per il tramite di un legale o anche senza l'intervento di un legale), per tentare di capire i termini della questione ed evitare di intraprendere azioni legali lunghe e dispendiose. Se vuole sono a disposizione ai recapiti che trova nel mio profilo. Distinti saluti. Benedetta Vivarelli

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.349

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