Salve, purtroppo di recente è venuto a mancare mio padre, cercando informazioni in rete non ho trovato chiarimenti espliciti sui casi di tacita accettazione dell'eredità. L'unico lascito che ricevo da mio padre è un conto in banca con un fido scoperto quindi vorrei capire se e come rinunciare a questa eredità. Ho fatto la voltura delle utenze a suo nome pagando le ultime fatture intestate a lui e ora ho ricevuto un rimborso da parte di Enel che potrei volturare a mio nome, questa operazione farebbe di me un tacito erede?. Ho sbagliato pagando le bollette ancora a suo nome?. Ho ancora la possibilità di rinunciare all'eredità e se si come devo procedere in tribunale?

Gentilissimo. Al fine di poterle rispondere correttamente è opportuno approdondire la Sua richista, Secondo l’art. 480 cod. civ., il diritto di accettare - e quindi di rinunciare - l'eredità si prescrive (cioè può essere esercitato) in dieci anni dal giorno della morte del defunto. In caso di accertamento giudiziale dello stato di figlio, tuttavia, il termine decennale inizia a decorrere dal passaggio in giudicato della relativa sentenza (art. 480, 2° comma, cod. civ.). Il termine di 10 anni può tuttavia essere abbreviato: chiunque vi ha interesse (ad esempio, un creditore personale del chiamato) può chiedere al Tribunale del luogo ove si aperta la successione che sia fissato un termine entro il quale il chiamato dichiari se accetta o rinunzia all'eredità (azione c.d. “interrogatoria”). Trascorso questo termine senza che abbia fatto la dichiarazione, il chiamato perde il diritto di accettare/rinunciare l’eredità (art. 481 cod. civ.). Per eventuali informazioni può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo al fine di poter concordare una call e/o richiedere una consulenza a mio nome tramite il portale. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo

Salve, il mio ex marito mi ha sempre dato 300 euro per figlio (io ho 2 figli) come mantenimento, da circa 2 anni il figlio maggiore è andato a vivere col padre ma lui ha continuato a darmi 600 euro per sapendo le mie difficoltà economiche perche mi sono sempre trovata senza lavoro o piccoli lavoro a breve termine. Oggi chiedendomi il divorzio mi chiede indietro i 300 euro per 24 mesi che lui mi ha sempre dato spontaneamente. Ad oggi il suo reddito di 3500 euro mensili vuole darmi solo 300 euro di mantenimento per la figlia minacciandomi dicendo che se io chiedo di più lui chiede indietro gli arretrati ripeto sempre dati spontaneamente da lui. Mi date un consiglio come muovermi. Grazie

Gentilissima. La sua richiesta merita di essere approfondita, pertanto il mantenimento alla minore è dovuto. Per ulteriori informazioni è opportuno visonare la documentazione in Suo possesso,qualora volesse può richiedere una consulenza a mio nome tramite il portale e /o contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo per concordare una call. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo

Buongiorno, spiego molto brevemente la situazione, convivo con altre due persone in un appartamento a Roma, contratti per le singole stanze, una delle coinquiline invita sistematicamente persone in casa, anche se dice stanno solo in camera sua. Siamo in piena emergenza sanitaria e nonostante le sia stato chiesto innumerevoli volte di evitare, ci ritroviamo ad avere un amico a pranzo, uno viene per il caffè, e la sera gruppo di ascolto per Sanremo con altri ancora. Ci sono azioni legali anche solo di diffida che si possono attuare? Alla luce del fatto che ho testimonianze scritte di lei che dichiara che di noi altre due non gliene "frega un c****" letteralmente. Grazie da ora

Buongiorno, sarà perché il mio studio effettua molto diritto di famiglia Però io vedrei la cosa da un altro punto di vista ossia da quello della giurisdizione volontaria. Mi sembra ci siano tutti gli estremi per procedere a una sorta di separazione consensuale perché le divergenze ideologiche tra lei e la sua coinquilina sono tali per cui la prosecuzione dell' abitazione sotto lo stesso tetto sarebbe foriera di malessere psichico sia in suo danno che contro la sua coinquilina. Quale ha delle idee che divergono alle sue per cui si pone il problema di dove sia riposta l'efficacia della norma. se si sostiene che quest'ultima di sieta nella sanzione quindi nella teoria imperativi sta le potrà procedere anche con diffide e quanto altro che però avranno poco effetto perché evidentemente la sua con filina appartiene alla teoria consensualistica per cui la norma viene rispettato se si ritiene come la stessa sia necessaria. Insomma è uno scontro tra due civiltà. In ogni caso il mio studio è in grado di assisterla sia se lei intende procedere con la teoria imperativi sta sia se intenda procedere nella seconda strada che mi sembra più costruttiva auspicando che sia la sua inquilina a liberare l'immobile

Ho acquistato un immobile, una casa con giardino. una parte del giardino, inizialmente condominiale, sarebbe stata ceduta ad un condomino tramite scrittura privata. il condomino beneficiario tuttora vive e risiede nel condominio, il cedente no (ho acquistato infatti la casa da lui). La mia domanda è: resta valida la proprietà ceduta? premesso che all'atto di compravendita non ho nessun documento che attesti questa pregressa compravendita fatta appunto tramite scrittura. Grazie

Buonasera. Per poterLe rispondere adeguatamente sarebbe necessario visionare la documentazione in Suo possesso, in primis l'atto di compravendita. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Abbiamo deciso di cambiare gli atti di separazione, vado via io di casa con i figli, e lui si accollerebbe mutuo o affitto. Per fare ciò deve andare in banca per chiedere un mutuo. Non ci vuole andare, perde tempo...(3 anni che siamo separati e non se ne è andato da casa....disperata vado io). Posso obbligarlo a fare qualcosa o devo vivere sempre così male come in questi 3 anni? Lui prende in giro e perde un'infinità di tempo

Buongiorno signora, se non c'è possibilità di accordo l'unica strada percorribile è un'azione giudiziaria in cui sarà il Giudice a dettare le regole della separazione. Mi contatti all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per una consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi

Buongiorno, sono proprietario al 50 % di un immobile in Toscana. Poiché l'immobile non si presta ad una divisione, abbiamo (io e altri tre eredi) deciso di metterlo in vendita. Sono l'unico interessato all'utilizzo saltuario del medesimo in attesa di trovare l'acquirente, gli altri coeredi abitano in zona. Ho comunicato loro la mia intenzione facendo riferimento all'articolo 1102 del c. c., ma mi è stato risposto che non sono d'accordo e che occorre l'unanimità dei consensi. Possono vietarmi il godimento del diritto di godimento del mio 50%?

Buonasera. Essendo Lei comproprietario dell'immobile può utilizzarlo come meglio crede, sempreché non leda il diritto degli altri. Pertanto, non Le possono impedire il Suo diritto di godimento. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, gradirei informazioni sul congedo parentale. In particolare volevo sapere se c'è la possibilità di usufruire dei 30 giorni di congedo parentale pagati al 100% per i figli fino ai 12 anni d'età o il limite d'età è inferiore? Lavoro come personale ATA in una scuola e non mi è stato concesso, mentre in altre scuole viene garantito. Non credo che la legge possa essere diversa ,ma debba essere uguale per tutti!! Ringrazio per la disponibilità e porgo Distinti Saluti

Buongiorno. Per fornirle adeguata risposta è necessario esaminare la documentazione in suo possesso ed effettuare il dovuto approfondimento giuridico. Sono a sua disposizione per fornirle la consulenza richiesta,mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra

Con la presente chiedo se è possibile rivedere l'assegno di mantenimento ai figli, calcolato in fase di separazione dal giudice di euro 600 mensili nel 2016 (contando che la madre non lavorava) e portato a 660 euro mensili in fase di divorzio nel 2018. Il mio stipendio è di 1700 euro mensili (comprensivi di assegni familiari). Da circa tre anni la madre convivente con compagno e i miei figli, lavora e percepisce un reddito mensile di circa 900/1000 euro mensili... Grazie per la cortese risposta!

Gentile Utente. Si, nel suo caso è possibile richiedere una diminuzione. Ovviamente la richiesta merita di essere approfondita. La invito a contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo per concordare una call. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. Matrimonialista - Divorzista. Milano- Bari

Salve, purtroppo un mio familiare è stato indagato in quanto coinquilino di un ragazzo che ha commesso reato. Gli è stato chiesto se voleva avvalersi dell'avvocato d'ufficio e così è stato. Ora gli arriva la parcella che però lui non si aspettava avendo un reddito basso e nessun patrimonio. Deve pagarla obbligatoriamente o può ancora avvalersi del gratuito patrocinio? grazie

Buongiorno. L'Avvocato d'ufficio va pagato dal cliente. L'Avvocato viene "pagato" dallo Stato solo in caso di ammissione al gratuito patrocinio che deve essere richiesto prima della causa ma se la causa è già conclusa ormai non si può fare niente. Provi a trovare un accordo con l'Avvocato. Mi contatti agli indirizzi che trova sul mio profilo per una consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.707

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