Buon giorno, ho ricevuto una multa il 24/8/22 (affidata alle poste il 19/8/21) in cui era presente il modulo di dichiarazione dati del conducente da compilare ed inviare entro 60 GG. Per errore non l'ho fatto. Oggi 3/2/22 mo è arrivata la multa (affidata alle poste in data 1/2/22) per mancata dichiarazione dati. È contestabile in base ai giorni trascorsi tra la prima ricevuta e l'ultima? Grazie

Buonasera, da quanto Lei dice e quindi se le date sono corrette, questa seconda multa doveva essere notificata entro 90 giorni dalla scadenza dei 60 per comunicare i dati. Se ritiene mi può contattare per una consulenza gratuita. Mi trova sull'Albo degli Avvocati di Palmi. Cordialmente. Avv. Maria Alessi

Buongiorno, cerco di essere breve anche se non è semplice. Nel 2014 mio padre ha fatto causa agli affittuari di un locale di sua proprietà, i quali se ne sono andati senza riconsegnare le chiavi e lasciando migliaia di euro di danni.(danni ben visibili dalle finestre rotte). E' stata emessa una ingiunzione di pagamento che è stata pagata entro i termini senza opposizioni. A quel punto l'avvocato ha detto che la cosa migliore da fare era quella di proseguire con altro decreto ingiuntivo per i canoni non riscossi. Mio padre si fidò ciecamente e vinse tutte le cause in primo appello. Gli affittuari infatti dissero vagamente di aver consegnato le chiavi presso l'abitazione di mio padre. In seguito alla loro impugnazione in corte di appello, cambiarono la versione dei fatti dicendo che "avevano consegnato le chiavi presso il locale con 2/3 testimoni". (Nel frattempo mio padre è venuto a mancare.) Sentiti i testimoni in corte di appello, i giudici hanno deciso che la versione dei fatti era attendibile e noi eredi siamo stati condannati a pagare una cifra di 60000 euro (tra restituzione dei soldi pagati da controparte precedentemente e spese legali). Soldi che con non poca fatica abbiamo versato. Ripensando a tutto il processo, al fatto che l'avvocato non abbia mai sottolineato il fatto che controparte ha cambiato la versione dei fatti (ovvero la modalità di consegna delle chiavi) fino ad avere l'approvazione dei giudici, ripensando anche al fatto che il nostro difensore ci diceva che potevamo continuare fino alla Cassazione forti di un decreto ingiuntivo passato in giudicato (per poi alla fine dirci che non ne era più sicuro), e non meno importante il fatto che nessuno sia mai venuto a verificare che quello che dicevamo noi era verità (ovvero il locale lasciato in pessime condizioni), ci stiamo chiedendo se non ci abbia difeso a sufficienza. Abbiamo deciso di non voler pagare la parcella che presumo entro breve ci farà avere. Ci sono, secondo voi, i presupposti per trovare un avvocato ed opporci al pagamento della parcella per negligenza del difensore? O chiedere eventualmente un danno?. Grazie. (Disponibile a contattare avvocati)

Buongiorno. è opportuno approfondire e visionare gli atti in Suo possesso al fine di poterle dare una risposta concreta e corretta. Per una consulenza legale approfondita può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA. MILANO - BARI

Buongiorno, ho ricevuto un atto di precetto da parte di un avvocato per una consulenza svolta anni fa. L'avvocato aveva dame ricevuto una cambiale a saldo nel 2021 di cui ho prova di consegna e firma. A fine anno mi ha contattato dicendo che la cambiale era stata protestata, nulla di vero, perchè ho verificato con la banca in camera di commercio e Banca Italia. L'errere di incasso se mai 'è stato è stato il suo. Personalmente non ho neanche mai ricevuto nulla dalla banca per l'arrivo di questa cambiale. Come posso risolvere?

Buongiorno. Per poterLe rispondere adeguatamente bisognerebbe visionare l'atto di precetto che Le è stato notificato. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, siamo una famiglia la quale ha fatto i lavori di ristrutturazione con una famosa ditta di restrutturazione i lavori sono andati un disastro a partire dalla tempistica abbiamo firmato il primo contratto nel. Giugno 2020 e abbiamo iniziato i lavori settembre 2021. Il contratto in essere è stato firmato gennaio 2021 (con relativa cessione del credito). I lavori dovevano durare max 45 gg con penale se superavano i 45gg ,i lavori sono iniziati il 23 settembre per terminare il 12 dicembre,( senza darci la penale in quanto ci hanno citato una sfilata di articoli). I lavori sono stati fatti male muri con buchi piastrelle rotte ecc... Comunque tutto da noi tralascibile in quanto siamo contenti di essere tornati a casa.(si perché abbiamo vissuto per più di 2 mesi dai suoceri in quattro). Tutto tralascibile fino a che una settimana fa ci arriva una comunicazione da questa F. AMOSA ditta dice, vista la Legge 157/2021 dell'11 novembre 2021 dobbiamo pagare un asseveratore (circa 700€) che attesti che i lavori sono stati fatti per ottenere lo sconto in fattura. Noi pensiamo di non rientrare in questa casistica visto che il contratto della cessione è stato fatto in data gennaio 2021 e che le fatture le abbiamo pagate tutte anticipatamente , cioè prima del 11 novembre 2021, se non che questa FAMOSA ditta a fine dicembre ci ha inviato una fattura di, 3€. Siamo stati fregati?. Possiamo a questo punto fare qualcosa?. Siamo una famiglia con due bambini che sarebbe stata buona e zitta ma questa.purtroppo ci sembra l'ennesima fregatura. Cosa possiamo fare?. Grazie anticipatamente

Buongiorno. Dovete provvedere ad inviare formale comunicazione di contestazione lavori non eseguiti a regola d'arte e richiedere un risarcimento danni. Se necessitate, anche solo di una consulenza, mi potete contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a disposizione e saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno un quesito riguardo la quota spettante agli ex coniugi nel caso di divorzio di una casa acquistata in comunione dei beni. La casa è stata acquistata dopo il matrimonio per 103 Mila euro ed è stata intestata ad entrambi. Per l'acquisto è stato aperto un mutuo di 50000 euro cointestato. La parte rimanente (53000 euro) è stata data da uno dei due genitori (non so se si può / deve dimostrare che era una donazione rivolta solo ad uno dei due coniugi). La casa ora andrà stimata e probabilmente varrà 140000 euro. Se uno dei due vuole liquidare l'altro, che cifra gli deve ?. La stima della casa va' decurtata ? Quando è stata acquistata la casa è stato fatto uno sconto di 8000 euro (era valutata 111000 euro)

Buonasera. La giurispdudsnza in materia non è del tutto uniforme ma, secondo una recente pronuncia della Cassazione, l’immobile comprato grazie al denaro del proprio genitore non rientra nella comunione, quindi non va diviso tra marito e moglie, poiché deve considerarsi una donazione indiretta a proprio favore. Deve, però, esserci uno stretto collegamento tra l’acquisto dell’immobile ed il denaro ricevuto, che deve avere come unico e specifico scopo quello dell’acquisto del bene. Diversamente, si tratterebbe di una semplice donazione diretta di denaro da genitore a figlio e l’immobile acqistato rientrerebbe nella comunione dei beni tra coniugi. Quindi nel caso in esame si potrebbe ritenere che solo il 50% dell'immobile sia in comunione ed eventualmente oggetto di divisione in egual misura tra gli ex coniugi. Per una consulenza più accurata, anche in videochiamata (Zoom, Skype o WhatsApp), può contattarmi, per un preventivo, alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti. Avv. Vincenzo de Crescenzo

Buongiorno, in data 04/02/2021 ho firmato un contratto con la Società ******* di Milano tramite il suo agente di zona, per realizzare un intervento Ecobonus 110 nella mia abitazione, pagando una cauzione di € 1.000 a titolo di acconto (così è indicato sulla fattura) acconto che come da contratto avrebbe dovuto essere restituito in due casi: o dopo la realizzazione dei lavori stessi, o a seguito di mancata realizzazione degli stessi a causa della impossibilità di procedere in virtù di "non possesso dei requisiti richiesti dal Decreto Rilancio" (leggi mancato salto delle due classi energetiche); bene nei mesi successivi ho atteso invano che venisse dato seguito a tale contratto, fino ad arrivare al mese di maggio 2021 in cui, vista la situazione, chiedevo la risoluzione del contratto e la restituzione della cauzione versata in modo da poter realizzare l'intervento in oggetto, con altra società. Purtroppo fino ad oggi 02/02/2022 nonostante le mie ripetute richieste di restituzione di detta cauzione, sia tramite contatto telefonico (ben due volte)sia tramite mail ordinaria, e tramite PEC, non ho avuto alcuna risposta in merito, e sinceramente chiedo consulenza sul da farsi perchè questi mille euro non vorrei regalarli a queste persone che alla fine mi hanno solo fatto perdere del tempo. Grazie

Buongiorno. Provveda ad inviare formale comunicazione di diffida e contestuale messa in mora, meglio se redatta da un avvocato di Sua fiducia. In difetto bisognerà procedere con un ricorso per decreto ingiuntivo. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buonasera, circa aprile 2021 ho fatto installare tenda esterna motorizzata su un percolato... A ottobre mi sono accorto che si era staccato un coprifilo dall'alto che nel cadere ha danneggiato il telo che va sostituito... Oggi nel prendere le misure mi sono accorto che lo stesso telo è uscito dalle guide... Mi chiedevo come devo comportarmi per avvalermi della garanzia e se possibile visto che non sono passati due anni

Buongiorno. Provveda ad inviare formale comunicazione alla ditta, nella quale chiede di avvalersi della garanzia dei due anni. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Mia figlia ha dato in locazione il suo appartamento con un contratto 3+2. Nei primi tre anni del contratto gli inquilini hanno pagato seppure non regolarmente. L'avvocato dell'associazioni piccoli proprietari ha consigliato la prosecuzione del contratto anche perché le possibilità di non proseguire il contratto erano complicate. Dopo la prosecuzione del contratto gli inquilini non hanno più pagato. Mia figlia ha iniziato un'azione di sfratto, che si è fermata con il covid ed ora prosegue lentamente. Ora una persona si è detta disposta all'acquisto. Mia figlia vorrebbe andare a visitare l'appartamento con il mediatore e la persona interessata . Nel caso che gli inquilini non vogliano aprire la porta che cosa si può fare?

Buongiorno. Nel caso da Lei descritto, se gli inquilini si rifiutassero di fare visionare l'immobile a terzi, bisognerà per forza di cose adire il Tribunale. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, il 15 novembre 2021 è scaduto il mio contratto di lavoro (prestazione occasionale con ritenuta d'acconto) da saldare con bonifico entro i 45 gg successivi alla scadenza del contratto. Ad oggi questi soldi non sono stati accreditati. Il contratto era come tutor: un contratto nebuloso e poco chiaro. Nel contratto si cita che la figura professionale del tutor avrebbe dovuto dare aiuto e sostegno nello studio. La richiesta dell'agenzia è stato invece quella di scrivere una tesi completa in vece dello studente laureando. Io ho scritto i tre capitoli concordati e hanno superato il controllo antiplagio. Alla richiesta di correzione anche di tutti i capitoli (correzione data dalla professoressa dello studente in questione), io mi sono rifiutato scrivendo per email che desideravo essere pagato dato che l'antiplagio era superato e che travalicava le mie competenze e il mio impegno nei confronti del contratto in essere. Cosa devo fare ora? Non ho più avuto loro notizia. Fin dove mi posso spingere? Non vorrei che mi intentassero qualcosa come inadempiente. Grazie. Cordiali saluti

Buonasera Sig. Caroli. Premesso che bisognerebbe visionare il contratto, se è previsto un pagamento per la prestazione svolta e questo non è stato corrisposto, provveda ad inviare formale comunicazione di diffida e contestuale messa in mora. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Consulenze legali di Diritto Civile - Pag.119

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Ricorso per multa di non dichiarazione dati conducente

Buon giorno, ho ricevuto una multa il 24/8/22 (affidata alle poste il 19/8/21) in cui era presente il modulo di dichiarazione dati del conducente da compilare ed inviare entro 60 GG. Per errore non l' … Leggi tutto

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Sono stata difesa a sufficienza?

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Fabio Casaburo

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Avviso di garanzia: cos'è?

Salve, mi servirebbe che mi venisse spiegato cos’è un’avviso di garanzia, quando viene fatto(in base a quali reati) e a quali persone. Tutto ciò mi può essere spiegato il più semplice possibile? Grazi … Leggi tutto

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Vincenzo De Crescenzo

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Buongiorno, in data 04/02/2021 ho firmato un contratto con la Società ******* di Milano tramite il suo agente di zona, per realizzare un intervento Ecobonus 110 nella mia abitazione, pagando una cauzi … Leggi tutto

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Buonasera, circa aprile 2021 ho fatto installare tenda esterna motorizzata su un percolato... A ottobre mi sono accorto che si era staccato un coprifilo dall'alto che nel cadere ha danneggiato il telo … Leggi tutto

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Possibilità di visitare un appartamento locato: chi decide?

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Pagamento non ricevuto a seguito di una prestazione lavoro

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Fabio Casaburo

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Convocazione di assemblea condominiale

Non mi è stata comunicata per tempo la convocazione dell'assemblea ordinaria Leggi tutto

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