Buon giorno, nel ottobre del 2021 ho denunciato una persona per truffa. Ieri ho incontrato il maresciallo della caserma dove ho sporto la querela e mi ha detto che a giorni mi chiamerà in merito alla denuncia che avevo fatto. Volevo sapere primo se esiste un interrogatorio per la parte offesa e quindi devo trovare un avvocato, in secondo cosa mi dovrà chiedere il maresciallo anche perché quello che avevo da dire l ho verbalizzato nella querela e terzo interrogatorio secondo me va fatto all indagato non alla parte offesa. Cordiali saluti

Gentile Utente, si l’interrogatorio riguarda solo la persona indagato nel procedimento. Per quanti riguarda la Sua posizione, invece, potrà essere chiamato nuovamente dal pm assegnatario per rendere dichiarazioni (sit) dove essenzialmente le verrà chiesto di confermare quanto già detto in querela. Solo successivamente, nel caso in cui ci fosse un rinvio a giudizio, il giudice potrà reputare necessario esaminarla

Buongiorno e grazie in anticipo per un eventuale risposta. La casa comprata da mio padre dove sono cresciuta insieme ai miei genitori non sposati è intestata completamente alla mia sorellastra di cui mio padre e usofrutto mentre gli altri due immobili sono intestati sia all’altra sorellastra sia alla ex moglie di mio padre ( da cui non ha mai divorziato). Mia madre non ha diritto a nulla e questo lo so ma io come figlia mi posso avvalere di qualche diritto su questo trattamento? Sono stata esclusa da tutto grazie in anticipo

Buongiorno. Nel caso di specie, per quanto Lei scrive, potrebbe ravvisarsi un'ipotesi di lesione di quota di legittima: al fine di veder riconosciuti i Suoi diritti alla morte del padre Lei dovrebbe instaurare un apposito procedimento chiamato "azione di riduzione". Andrebbero però approfonditi ulteriori aspetti, quali, ad esempio, eventuali donazioni da Lei ricevute mentre Suo padre era in vita.Se necessita di un parere potrà contattarmi chiedendo una consulenza privata ai recapiti che troverà su questa stessa piattaforma e cliccando sul mio profilo. Le consulenze possono essere gestite in presenza, telefonicamente, on-line e via mail. Sono quindi a disposizione per ogni chiarimento. Con i migliori saluti. . Avv. Sondra Fabbi. Milano

Buongiorno volevo chiedere delle informazioni riguardo la malattia da stress da lavoro. Io provengo dal mondo della ristorazione, dopo il covid ho cercato di cambiare lavoro a causa del brutto periodo che appunto la ristorazione sta vivendo. Sono attualmente assunto a tempo determinato in una ditta tessile dal 18 ottobre. Sono assunto con una mansione di aiuto magazziniere ma di fatto lavoro solo ed esclusivamente nel reparto produzione della tessitura. Quindi e come se ricoprissi la mansione di aiuto tessitore e non aiuto magazziniere come da contratto. L azienda mi ha proposto un programma di formazione e crescita, per imparare il lavoro. Visto e considerato che è un lavoro molto delicato, pieno di complicazioni, ove ci vogliono mesi se non addirittura anni per formare una persona. In principio mi era stato promesso un affiancamento di vari mesi ad una figura preparata. Affiancamento che e durato solamente qualche giorno a causa della grande mole di lavoro da fare e del poco personale preparato. Dopodiché sono stato inserito e buttato letteralmente alla deriva in un contesto lavorativo in cui nessuno mi insegna il lavoro, nessuno mi spiega quello che faccio e nonostante ciò prendo anche gli insulti per i miei errori. Sono 2 mesi che ho un ansia terribile a lavoro, mi blocca in tutto e per tutto perché ogni mia azione si ripercuote sulla produzione e infine sul prodotto finale, spesso e volentieri mi vengono contestati degli errori che,anche a detta di gente esperta nel settore, sono normali errori di apprendimento. Io vado a lavorare con l ansia di sbagliare, con la consapevolezza di essere un peso per il mio caporeparto che in ogni caso non potrà seguirmi perché anche lui e sovraccarico di lavoro. Mi vengono chiesti di fare straordinari oltre l orario di lavoro e quando mi rifiuto mi sento dire frasi come " e però a maggio quando ti scade il contratto non so come finirà". La pausa pranzo dovrebbe essere dalle 12.00 alle 13.30. in questo lasso di tempo la maggior parte dei dipendenti va a casa siccome abita vicino. Io invece dovrei fare 15 km e quindi sto li in ditta a fare pausa..... Il problema sorge qui....... Spesso e volentieri mi viene chiesto di interrompere la mia pausa per fare ripartire dei macchinari......e tutto questo, ribadisco,mentre sono DA SOLO in una ditta che ha 15 macchinari industriali che sono sempre in funzione. Il sabato spesso e volentieri sono DA SOLO. E sono talmente in ansia di sbagliare che chiamo sempre io mio caporeparto per assistermi nonostante lui sia di riposo. E nonostante lui mi guidi tramite il telefonino molte volte succedono dei problemi dovuto al fatto che come ho già detto in precedenza e un lavoro molto delicato in cui chi mette le matlni deve essere esperto. E un assurdità fare gestire delle macchine ad un ragazzo che non Ha la minima esperienza nel settore e tutto questo ripeto DA SOLO. Chiedo scusa se ho scritto molto spero che riusciate a darmi un parere

Buongiorno, per fornire un parere la delicata questione da Lei prospettata andrebbe approfondita visionando il contratto di lavoro ed il CCNL applicato in azienda. Se ha necessità di una consulenza mi contatti pure ai miei recapiti. Grazie per l'attenzione e si rimane a disposizione. Cordialmente. Avv. Francesco Magnosi. Foro di Velletri

Salve sono una guardia giurata, un mio collega mi ha minacciato di denunciarmi per avergli alzato le mani, cosa non vera e lo può confermare un altro collega testimone, solo che purtroppo lui è convinto che così può farmi del male. Ora la mia paura consiste nel fatto che se ciò accadesse a livello cautelativo mi verrebbe ritirata l'arma e non potrei più lavorare sino a compimento delle indagini. Chiedevo che posso fare per evitare tutto ciò? Grazie cordiali saluti

Gentilissimo. Buongiorno e buona settimana. Nel caso volesse una consulenza sono a disposizione. Cordiali saluti. Prof. Avv. Antonio LEGGIERO

Buongiorno io e la mia ex fidanzata ci siamo lasciati, siamo conviventi (ancora) e abbiamo un figlio, lei ha deciso di lasciarmi e io non sono d'accordo per il figlio ma poco importa per lei....ora il problema è quando è nato nostro figlio lei ha lasciato il lavoro per stare con lui ed eravamo d'accordo e poi ha trovato uno venerdì sabato e domenica, e in quei giorni ci sto io con il piccolo(ora ha 1 anno e 7 mesi) abbiamo due lavori diversi cioè io lavoro con orario normale da lunedì a venerdì dalle 8 alle 12:30 e 14:00 alle 17:30, ora che non stiamo più insieme lei mi impone di stare con il piccolo nei giorni in cui lavora. Visto che lei ha deciso di rifarsi una vita(già con un altra persona) anch'io vorrei farlo quindi nell weekend non posso darle sempre la disponibilità di stare col piccolo, cosa posso fare?

Buongiorno. Occorre regolamentare innanzi al Giudie il diritto di visita e l'assegno di mantenimento per il minore. Se desidera ricevere una consulenza legale approfondita può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA - CURATORE SPECIALE DEL MINORE. MILANO - BARI

Buonasera, l'anno scorso mi sono sottoposto ad un trapianto di capelli presso un noto centro italiano di fama nazionale. A quasi un anno dal trapianto, venutomi a costare 6.250€ (spese di viaggio incluse) la situazione è ben lontana dai risultati sperati e documentati sul sito del centro con tanto di foto. Vorrei semplicemente sapere se vista la mia situazione è possibile procedere per richiedere un risarcimento. Cordiali saluti

Gentilissimo. Buongiorno e buona settimana. Ah, i capelli croce e delizia di noi uomini! Come la capisco. Purtroppo, c'è chi ne approfitta e va perseguito legalmente. Mi consideri a disposizione. Sarò lieto di aiutarla. Cordialissimi saluti. Prof.Avv. Antonio Leggiero NAPOLI

Salve,ho un dubbio sulla vendita di un terreno familiare in vendita,spero mi possiate chiarire le idee,mia mamma ha sposato un uomo con avente una sua proprietà di terreno dato in affitto per due anni per uso pascolo e con contratto bonario senza nessuna registrazione,adesso il marito di mia mamma e morto,e vogliamo vendere il terreno ad un altra persona, ovviamente Morto il marito di mia mamma sta cambiando anche il padrone perché adesso diventa lei dopo successione eseguita,ma il mio dubbio e se il vecchio affittuario con quel contratto scritto bonariamente e senza nessuna registrazione se ha diritto di prevalenza? Spero di essermi espresso chiaro e che possa avere una risposta ben precisa su come posso muovermi, cordiali saluti

Buonasera. Il diritto di prelazione agraria, ovvero di essere preferiti ad altri per l’acquisto di un terreno agricolo messo in vendita, spetta ai coltivatori diretti proprietari di terreni confinanti o, se il terreno in vendita è in affitto, al coltivatore diretto che lo conduce da almeno due anni. Tuttavia, secondo l’ orientamento giurisprdenziale ormai consolidato, deve escludersi il diritto di prelazione in caso di affitto di terreno adibito a pascolo, in quanto non può essere riconosciuto in favore di chi si occupa solo del governo e allevamento del bestiame, senza svolgere alcuna attività di vera e propria coltivazione agricola. Per una consulenza più accurata, anche in videochiamata (Zoom, Skype o WhatsApp), può contattarmi, per un preventivo, alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti. Avv. Vincenzo de Crescenzo

Salve, Le sto scrivendo perché vorrei gentilmente petere taluni consigli in merito alla richiesta di case popolari in caso di occupazione abusiva. In linea con quanto succitato, noi siamo una famiglia abusiva la quale consta di cinque soggetti, tre dei quali sono invalidi (ragazzina affetta da sindrome di down invalida al 100%, madre invalida al 70% e padre invalido al 55%). Dacché la nostra è una circostanza abusiva per via di serie asperità economiche, la mia famiglia ha sempre osservato con assiduità le obbligazioni da adempiere, nonché interposto una petizione agli organi competenti presentando diverse volte richiesta di casa popolare e spiegando la nostra situazione, ma continuiamo a ricevere atto di diniego della domanda. Ergo, vorrei cortesemente sapere cosa fare e quali sono gli atti da prendere perché, come ho estrinsecato nel sopracitato testo, la nostra situazione è veramente complicata in conseguenza della loro infermità e situazione economica e, in aggiunta a ciò, stiamo facendo di tutto per rimanere in regola, ma nessuno vuole sorreggere il nostro caso e suggerirci cosa fare o come procedere per rimanere in regola. Rimango in attesa di un suo responso. Grazie e buona giornata. Cordiali saluti

Buongiorno. La situazione merita un accurato approfondimento ( OLTRE ALLA VISIONE DEI DOCUMENTI IN VOSTRO POSSESSO) al fine di poter regolarizzare la Vostra posizione con gli uffici competenti. Se desidera ricevere una consulenza legale approfondita può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo e/o inviarmi una email. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Buona domenica. Cordialmente. PROF. AVV. DOMENICO LAMANNA DI SALVO. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA - CURATORE SPECIALE DEL MINORE. MILANO - BARI

Nel nostro condominio vi è un proprietario che ha 4 appartamenti che sono andati in mano al procuratore fallimentare , il nostro amministratore ci ha detto che noi come condominio dobbiamo pagare le spese condominiali in sua vece fino a che non siano venduti e che poi saremo gli ultimi a percepire i soldi se saremo fortunati.E' vera questa cosa? in più gli appartamenti continuano ad essere affittati , è possibile chiedere loro le spese vive del condominio ,visto che continuano ad usufruire delle parti comuni

Buonasera. Gli oneri condominiali maturati dopo la dichiarazione di fallimento appartengono ai cosiddetti crediti prededucibili. Ossia, una categoria di crediti esclusi dal concorso in quanto, mediante richiesta da parte dell’amministratore, vengono soddisfatti con precedenza assoluta rispetto agli altri, al momento di procedere al riparto delle somme ricavate dalla vendita fallimentare, oppure, anche prima, se vi è capienza nell’attivo fallimentare. Per una consulenza più accurata, anche in videochiamata (Zoom, Skype o WhatsApp), può contattarmi, per un preventivo, alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti. Avv. Vincenzo de Crescenzo

Lavoro nell'azienda da cui vorrei dimettermi da 3 anni, è una nota catena di ristoranti/fast food. Da un anno circa con il ruolo da vice store manager con un contratto ccnl di quarto livello, negli ultimi mesi ho fatto orari assurdi, 8 ore senza pausa, un turno di 12 ore anche questo senza una pausa, mancanza delle 11 ore di riposo tra un giorno e l'altro di lavoro. Inoltre mi vengono affidate sempre più mansioni nonostante non riesca a gestire quelle che ho già. In più l'area manager mi minaccia di lettere di richiamo o di prendere provvedimenti, nonché di demansionarmi. Tutto ciò mi ha portato un malessere psico-fisico, a lavoro sto male, tremo, sto perdendo tantissimo peso, andare a lavoro mi mette ansia. Ho deciso di dimettermi per giusta causa e vorrei un parere da voi, l'azienda accetterà le mie dimissioni senza fare problemi o essendo una grande attività negherà tutto?

Buongiorno. La questione andrebbe approfondita visionando il contratto di lavoro ed il CCNL applicato dalle parti. Da quanto Lei descrive potrebbero esistere i presupposti per la richiesta di differenze retributive per svolgimento di mansioni superiori sebbene in questi casi occorre fornire la prova rigorosissima dello svolgimento di mansioni superiori per mezzo di testimoni. Per quanto attiene allo stress psico fisico, sempre fornendo una prova rigorosa anche per mezzo di certificati medici, vi è la possibilità di richiedere il risarcimento del danno. Per quanto concerne le dimissioni, rispettando il termine di preavviso previsto dal CCNL ciascuna delle parti del rapporto di lavoro può recedere validamente dal contratto. Se ha necessità mi può contattare ai miei recapiti. Si ringrazia per la cortese attenzione e con l'occasione si porgono distinti saluti. Avv. Francesco Magnosi. Foro di Velletri

Buongiorno, io sono una stagista presso un azienda del mio paese, svolgo l’attività di stage per 8 ore al giorno dal lunedì al venerdì, ciò significa già 40 ore settimanali ovvero il massimo consentito. Quasi sempre vengo obbligata a restare più tempo del dovuto ed addirittura in due giorni della settimana devo arrivare mezz’ora prima dell’orario datomi dall’azienda. È legale?

Buongiorno. La questione andrebbe approfondita visionando l'accordo che avete stipulato con l'azienza per verificare se vi sia qualche violazione della normativa vigente in tema di tirocinio o stage. Se ha bisongo mi contatti pure ai recapiti indicati. Grazie per l'attenzione e si rimane a disposizione. Cordialmente. Avv. Francesco Magnosi. Foro di Velletri

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.361

Diritto Penale

Denuncia: devo trovare un avvocato?

Buon giorno, nel ottobre del 2021 ho denunciato una persona per truffa. Ieri ho incontrato il maresciallo della caserma dove ho sporto la querela e mi ha detto che a giorni mi chiamerà in merito alla … Leggi tutto

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Successioni, eredità e donazioni

Intestazione immobile: a chi va?

Buongiorno e grazie in anticipo per un eventuale risposta. La casa comprata da mio padre dove sono cresciuta insieme ai miei genitori non sposati è intestata completamente alla mia sorellastra di cui … Leggi tutto

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Invio posta con mittente diverso: è reato?

Inviare della posta inserendo un mittente diverso ( per errore o per volontà per tutelare la propria identità ) costituisce reato ? Grazie mille Leggi tutto

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Buongiorno volevo chiedere delle informazioni riguardo la malattia da stress da lavoro. Io provengo dal mondo della ristorazione, dopo il covid ho cercato di cambiare lavoro a causa del brutto periodo … Leggi tutto

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