EOSC: cos’è l’European Open Science Cloud
Il cloud europeo per la scienza aperta, European Open Science Cloud- EOSC, ha l'obiettivo di conferire all'UE un ruolo guida nella gestione dei dati, offrendo a ricercatori, innovatori, imprese e cittadini europei un accesso senza soluzione di continuità e un riutilizzo affidabile dei dati di ricerca.
L’EOSC, acronimo di European Open Science Cloud, è uno spazio digitale che ha l’ambizione di fornire a ricercatori, innovatori, aziende e cittadini un ambiente comune, aperto e multidisciplinare nel quale si potranno pubblicare, trovare e riutilizzare dati, strumenti e servizi legati alla ricerca, all’innovazione e a scopi educativi.
Questo spazio sarà caratterizzato da regole ben definite, che assicureranno la sicurezza e la salvaguardia dell’interesse pubblico. L’EOSC rappresenta uno traguardo importante per la comunità scientifica e per la ricerca in generale, in quanto offre la possibilità di accedere con estrema facilità ai dati, grazie a una gestione FAIR – Findability, Accessibility, Interoperability and Reusability.
In italiano si parla di fairificazione dei dati, ovvero della diffusione online delle pubblicazioni scientifiche e dei dati della ricerca. L’idea alla base è quella di fare in modo che l’ecosistema cloud EOSC favorisca le pratiche di scienza aperta e l’attività dei ricercatori di gestione del ciclo di vita delle loro ricerche – per quel che riguarda l’archiviazione, la protezione delle informazioni e la metadatazione.
EOSC rientra tra le 20 azioni dell’Agenda politica 2022-2024 dell’ERA (European Research Area): il suo utilizzo effettivo potrà portare al rafforzamento del settore della ricerca e a migliorare la riproducibilità e la fiducia nella scienza, oltre che la collaborazione tra gli operatori del settore.
Sviluppi dell’EOSC
Lo sviluppo e l’attuazione dell’ecosistema EOSC si basa su un processo a lungo termine di allineamento e coordinamento perseguito dalla Commissione europea dal 2015, che vede coinvolto un gran numero di stakeholder nello scacchiere europeo della ricerca.
Nella fase iniziale – compresa tra il 2018 e il 2020 – la Commissione ha investito circa 250 milioni di euro. L’attuale fase di implementazione (2021-2030), invece, si sta sviluppando nel contesto della EOSC European co-programmed partnership, lanciata durante i Research and Innovation Days del 2021, nell’ambito della SRIA, Agenda strategica per la ricerca e l’innovazione.
L’EOSC si sta trasformando, in pratica, in un progetto e una visione comune, con obiettivi condivisi sia a livello nazionale sia istituzionale. In considerazione della sua enorme portata, per i prossimi 7 anni, si preannuncia già almeno 1 miliardo di euro di contributi da parte di partner europei e non.
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Il progetto EOSCpilot
EOSC offrirà ai 1,7 milioni di ricercatori europei e ai 70 milioni di professionisti impegnati in attività scientifiche e tecnologiche uno spazio virtuale aperto per immagazzinare, gestire, analizzare e riutilizzare i dati della ricerca.
I servizi del cloud dovranno essere distribuiti, attraverso un SoS (System-of-System) decentralizzato basato su singole componenti che saranno fornite e gestite dalle organizzazioni regionali, nazionali e internazionali. Il progetto dimostrerà che i prodotti della ricerca potranno essere creati, depositati, analizzati, pubblicati e conservati in cloud, per essere poi scoperti, utilizzati e riutilizzati da chiunque.
Tra i servizi inclusi, ci saranno:
- strumenti scientifici;
- data;
- applicazioni, flussi di lavoro, metodologie, software;
- archiviazione, elaborazione e connettività di rete;
- conoscenza scritta (per esempio pubblicazioni scientifiche, risorse formative);
- servizi che renderanno possibile l’accesso a tutti, tramite autenticazione, autorizzazioni e creazione di un account personale;
- servizi per condividere e mettere a disposizione di tutti le risorse digitali.
Per far sì che il progetto funzioni e abbia successo, ogni parte coinvolta dovrà adottare gli stessi principi di trasparenza, apertura e inclusione che l’EOSC vuole incoraggiare tra i membri della comunità scientifica.
Digitalizzazione dei dati: il progetto ARIADNE
A proposito di digitalizzazione dei dati, nel 2013 era stato lanciato un altro progetto: si tratta di ARIADNE, acronimo di Advanced Research Infrastructure for Archaeological Dataset Networking in Europe.
Un progetto pionieristico che ha anticipato l’EOSC, portando alla creazione di un catalogo unico online degli archivi elettronici archeologici europei, che sono stati integrati e resi consultabili sul web da tutti.
ARIADNE è stato, nei fatti, il primo programma che ha condotto alla definizione di uno standard di organizzazione dei dati: sul suo portale sono stati indicizzati 2 milioni di set di dati tramite un nuovo approccio metodologico e la creazione di infrastrutture per l’organizzazione e la catalogazione degli stessi.
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