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È legale registrare una telefonata col cellulare?

Quando si registra una chiamata, si sta commettendo un reato? Cosa si potrebbe rischiare se si divulgasse la registrazione ad altri? Ecco cosa dice la Cassazione in merito.

registrare una telefonata è legale?

Sono tante le applicazioni, gratuite e non, che permettono di effettuare la registrazione di una chiamata, sia in entrata sia in uscita: negli smartphone più moderni si tratta, addirittura, di una funzione integrata.

A volte le chiamate vengono registrate in buona fede e con un eccesso di leggerezza, nel senso che non viene neanche presa in considerazione l’ipotesi che si potrebbe anche violare una legge di tipo penale. Queste riflessioni portano a domandarsi se sia legale registrare una telefonata

Cosa succede se qualcuno ci registra mentre siamo al telefono con lui: abbiamo la possibilità di denunciarlo? Se invece ci dovessimo trovare in una condizione nella quale la registrazione di una chiamata potrebbe diventare una prova per difenderci contro qualcuno in tribunale, si tratterebbe comunque di un reato?

Vediamo cosa dice la Legge in merito e come funziona l’informativa sulla privacy a proposito della registrazione delle telefonate

È legale registrare una conversazione telefonica?

Una chiamata può essere registrata per motivi differenti:

  1. lo si può fare per gioco, perché si sta facendo uno scherzo telefonico a un amico che si vorrebbe poi pubblicare in rete;
  2. si può fare per far valere un proprio diritto in tribunale, come nel caso in cui si sta registrando una confessione;
  3. la registrazione potrebbe anche servire a sporgere querela contro qualcuno: basti pensare a uno stalker o a un ex fidanzato che chiami per minacce telefoniche, anche abbastanza gravi. 

A prescindere dalla motivazione alla base del gesto che si sta compiendo, bisognerebbe chiedersi a monte se la registrazione sia un atto legale oppure no.

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Registrare una telefonata è illegale? Cosa dice la Cassazione

A esprimersi sulla questione, è stata la stessa Corte di Cassazione, la quale ha affermato che è possibile registrare una telefonata senza aver ricevuto il consenso da parte dell’altra persona nel caso in cui:

  • la registrazione non avvenga nella dimora privata di un altro soggetto;
  • alla conversazione partecipi anche il soggetto che la sta registrando. Non è dunque legale lasciare una microspia nascosta in una stanza e allontanarsi da un’altra parte. 

Da questi due elementi si può dedurre che:

  1. la registrazione di una telefonata è lecita nella misura in cui non si svolge nella dimora di qualcun altro, ma si tratta di una conversazione virtuale;
  2. la registrazione non è illegale in quanto vi sta partecipando anche la persona che la registra

La registrazione della chiamata sarebbe, invece, illecita nel caso in cui si installasse un software spia sul telefono di un altro soggetto

La sentenza 16886/2007 della Cassazione ha ribadito che la registrazione di una telefonata consiste semplicemente nel fissare su una memoria elettronica ciò che abbiamo già archiviato nel vostro cervello perché lo abbiamo sentito con le nostre orecchie. In altre parole, il divieto di registrazione di una conversazione telefonica alla quale si sta partecipando corrisponderebbe all’imposizione di dimenticare una conversazione, quindi non avrebbe alcun senso.

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Si può usare una registrazione come prova?

Posto che, nel rispetto delle condizioni sopra elencate, registrare una telefonata non è illegale, cosa si può fare con tale file audio? Per esempio, le registrazioni possono essere utilizzate come prova?

La giurisprudenza in materia ha stabilito che la registrazione di una conversazione telefonica può essere adoperata come prova, anche nel caso in cui non si abbia il consenso da parte dell’altra persona. In questa evenienza non si sta, dunque, commettendo alcun tipo di illecito.

Cambia qualcosa, invece, se si volesse divulgare la registrazione? Sì, in questo caso infatti, così come avviene per i file audio registrati da un’altra persona su WhatsApp e che possiamo memorizzare sui nostri dispositivi elettronici, non è possibile divulgare il file della registrazione, indipendentemente da quelle che sono le motivazioni alla base. 

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Cosa rischio se pubblico la registrazione di una telefonata

Nell’ipotesi di diffusione si commetterebbe infatti il reato di interferenze illecite nella vita privata altrui, disciplinato dall’articolo 615 bis del Codice Penale, nel quale si legge che: “Chiunque, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolgentesi nei luoghi indicati nell’articolo 614, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni”. L’articolo 614 del Codice Penale è quello che disciplina la violazione di domicilio

La registrazione non può essere pubblicata nemmeno nel caso in cui costituisca una prova da utilizzare in tribunale. In questo caso specifico, si dovrà depositare il file presso la Procura della Repubblica o la stazione dei Carabinieri, o ancora servirsene durante una causa di tipo civile. 

Anche in questa evenienza, scatterebbe infatti il reato di interferenze illecite nella vita privata altrui, per il quale si rischia la reclusione da 6 mesi fino a 4 anni, ai sensi dell’articolo 615 bis del Codice Penale. 

Sulla base di quanto esposto, la pubblicazione di una conversazione telefonica è un reato, ma la si può utilizzare per far valere i propri diritti. A ribadirlo è il Codice Privacy, ovvero l’articolo 13, in particolare il comma 5, lettera b, nel quale si legge che:

i dati sono trattati ai fini dello svolgimento delle investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 397, o, comunque, per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, sempre che i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento”. 

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Si può registrare una videochiamata?

Restando in tema registrazioni, cosa succede qualora si volesse registrare non solo l’audio, ma anche il video, quindi un’intera videochiamata, come quelle che possono essere effettuate su Skype o su WhatsApp?

La regola è esattamente la stessa che disciplina la registrazione di una telefonata: non è reato registrare, ma lo diventa la successiva pubblicazione della videochiamata sul web o su altri dispositivi elettronici

Da ciò, si può anche dedurre, per esempio, che è legale anche la registrazione di una lezione universitaria: il professore non può vietare agli studenti di utilizzare un registratore per riascoltare la lezione a casa, in quanto si tratta della memorizzazione di una conversazione alla quale si è presenti. Non è infatti possibile registrare la lezione se ci sia allontana dall’aula. 

Anche in questa ipotesi, vale il principio in base al quale:

  1. la registrazione non dovrà essere condivisa su WhatsApp o diffusa in rete, a maggior ragione se si tratta di un video e sono state filmate anche altre persone;
  2. non si potrà utilizzare l’audio a scopo di lucro;
  3. non dovrà essere in alcun modo lesa l’immagine del docente. 

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Si può registrare una conversazione di lavoro?

Sulla base di quanto detto finora, non è possibile registrare una conversazione di lavoro presso l’ufficio privato di un professionista, come per esempio la conversazione che avviene con un avvocato, ma si può registrare la confidenza di un collega in un ufficio pubblico

In questo caso, la registrazione effettuata a insaputa dei colleghi non è reato se viene utilizzata per difendersi in tribunale: non si può infatti parlare di violazione della privacy se i dati vengono utilizzati per la tutela giurisdizionale di un diritto. 

In tale ipotesi, il lavoratore non potrà subire una sanzione disciplinare, rischiando, per esempio di essere licenziato e non avrà commesso né un reato né un illecito. A confermalo, come abbiamo visto per il caso delle telefonate, è il Codice Privacy, in base al quale il trattamento dei dati personali può essere utilizzato per difendere un diritto in sede giudiziaria. 

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si rischia qualcosa se si registra una chiamata?

Quando è reato registrare una telefonata?

Le conversazioni telefoniche possono essere registrate in qualsiasi momento, anche senza avere il consenso dell’altra persona, posto che la registrazione non deve avvenire in un luogo privato. Non si tratta, dunque, di un reato, ma si può registrare solo una chiamata alla quale si sta partecipando. 

Il reato scatta infatti quando la conversazione registrata avviene in luoghi di privata dimora e nei casi in cui la persona che registra non è presente, poiché sta utilizzando un registratore nascosto o, peggio ancora, una microspia – le famose “cimici”. 

Si commette invece un reato nel momento in cui la registrazione della telefonata viene resa pubblica, per esempio attraverso una condivisione su un social network. Si parla, in questi casi, di reato di interferenze illecite nella vita privata altrui.

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Registrare una chiamata – Domande frequenti

Si possono registrare le proprie telefonate?

Sì, in quanto la conversazione telefonica alla quale partecipiamo fa già parte delle nostre conoscenze e registrandola la stiamo solo fissando su un supporto fisico. 

Se registro una conversazione al telefono, sto commettendo un reato?

No, ma ci sono alcune regole da rispettare che sono state ribadite da una sentenza del 2007 della Corte di Cassazione. 

Pubblicare una registrazione telefonica è un reato?

In questo caso, sì: registrare una chiamata non è reato, ma lo è la pubblicazione della registrazione. Viene disciplinato dall’articolo 615 bis del Codice Penale, in base al quale si può rischiare anche la reclusione. 

Una registrazione può essere divulgata se costituisce una prova?

Non può comunque essere condivisa ovunque, ma la si può utilizzare per finalità di indagine, presentandola in tribunale o depositandola presso una stazione dei carabinieri o la Procura della Repubblica. 




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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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