Conciliazione sul lavoro: significato, tipologie e perché si fa

Per far sì che si possa parlare di “infortunio sul lavoro” sono necessari i seguenti presupposti:
La prima cosa da fare per ottenere il risarcimento danni in seguito ad un infortunio sul lavoro è avvisare immediatamente il proprio datore di lavoro, che è obbligato a mandare il proprio lavoratore in pronto soccorso.
Il lavoratore riceverà un certificato medico con la diagnosi e il numero di giorni di invalidità, temporanea o assoluta. Questo certificato dovrà essere trasmesso al datore di lavoro, il quale, entro due giorni, dovrà denunciare l’infortunio presso l’INAIL.
Una volta avviata la pratica, l’INAIL effettuerà i dovuti accertamenti per stabilire l’entità del danno.
Se l’infortunio sul lavoro causa al lavoratore un danno biologico sotto forma di invalidità permanente (menomazione dell’integrità psico-fisica), l’indennizzo INAIL verrà erogato con una cifra proporzionata al danno. Ciò avviene nei diversi modi:
L’infortunio sul lavoro è un evento traumatico che avviene in occasione del lavoro, dal quale deriva una lesione che rende necessaria l’astensione dall’attività lavorativa per più di tre giorni.
Per questo tipo di infortunio, la Legge prevede una precisa tutela per i lavoratori, stabilendo l’obbligo per i Datori di Lavoro di stipulare con l’INAIL (ovvero l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) una assicurazione obbligatoria sia contro gli infortuni che contro le malattie professionali.
Qui di seguito vedremo cosa si intende per “indennizzo INAIL” e in quali casi il lavoratore ha diritto a riceverlo.
Qualora l’INAIL non dovesse riconoscere alcun tipo di indennizzo, il lavoratore può presentare opposizione amministrativa entro 60 giorni dal ricevimento del provvedimento contestato, secondo le procedure di cui all’art. 104del Testo Unico.
Qualora la procedura amministrativa non dia alcun esito positivo, è possibile proporre ricorso giudiziale presso il Tribunale del lavoro competente. Il termine di prescrizione per il ricorso giudiziale è di tre anni e 150 giorni (210 perle revisioni) e decorre dal giorno dell’infortunio.
Lo scrivente Studio è in grado di offrire un’assistenza completa al lavoratore infortunato, proponendo sia opposizione amministrativa che eventuale ricorso giudiziale innanzi alle sedi competenti.