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Muffa in casa in affitto: chi paga?

Affrontare problemi di muffa e umidità in una casa in affitto richiede una comprensione chiara dei diritti e dei doveri di proprietari e conduttori. In pratica, chi dovrebbe occuparsene?

muffa in casa in affitto

Affrontare problemi di muffa e umidità in una casa in affitto può essere una sfida sia per il proprietario sia per l’inquilino. Il proprietario ha l’obbligo di fornire un alloggio abitabile e sicuro.

Cosa si dovrebbe fare nel caso in cui, in casa, fosse presente della muffa? Chi dovrebbe pagare per pulire l’appartamento? La comunicazione tra proprietario e conduttore è fondamentale in questo caso. Analizziamo la questione.

Muffa in una casa in affitto: chi dovrebbe rimuoverla?

Il proprietario di una casa in affitto ha l’obbligo di risolvere problemi strutturali, come la muffa e l’umidità. Se la muffa è causata da problemi strutturali, come infiltrazioni d’acqua o cattiva ventilazione, è responsabilità del proprietario procedere alla sua rimozione, cercando di eliminare anche il problema alla base.

D’altra parte, il conduttore ha il dovere di mantenere l’immobile in buone condizioni. Se la muffa è causata da comportamenti del conduttore, come l’asciugatura dei vestiti all’interno senza adeguata ventilazione, la muffa diventerebbe una sua responsabilità.

Chi vive in affitto ha infatti il dovere di riconsegnare l’immobile nelle stesse condizioni in cui lo ha trovato, altrimenti potrebbe dover pagare il risarcimento per i danni causati al proprietario dell’abitazione.

LEGGI ANCHE Orari visite immobile locato: quali sono i diritti di proprietario e inquilino

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Cosa può fare l’inquilino in presenza di muffa in casa

In presenza di muffa in casa non provocata dall’inquilino, quest’ultimo avrebbe a sua disposizione diverse risorse per tutelarsi. Ai sensi degli articoli 1578 e 1581 del Codice civile potrebbe infatti chiedere:

  1. la riduzione del canone di affitto;
  2. la risoluzione, senza preavviso, del contratto di locazione.

Nel primo caso, la riduzione si può ottenere soltanto se l’inquilino si era già accorto della muffa, prima di firmare il contratto di affitto.

Nel secondo caso, se il locatore non dovesse rimuovere la muffa e dovesse anche rifiutarsi di concedere la rescissione senza preavviso del contratto di locazione, il locatario potrebbe far valere il suo diritto alla salute avviando una causa civile. In tale ipotesi, potrebbe anche avere diritto a un eventuale risarcimento danni.

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Maria Vittoria Simoni
Esperta di diritto penale
Neo laureata in legge, sogna di diventare un giorno magistrato. Nel frattempo, scrive per la redazione di deQuo, condividendo le sue conoscenze giuridiche online.
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