Dall’autoproduzione alla partita IVA agricola

La scena del crimine è una forma di comunicazione tra l’autore del crimine e l’investigatore. La capacità di quest’ultimo di capire il linguaggio dell’autore determina l’efficacia delle sue indagini.
L’operatore di Polizia Scientifica che effettua un sopralluogo esamina la scena del crimine fissando lo stato delle cose così come le ha trovate. Ma come si esegue l’esame della scena del crimine e come si effettua il sopralluogo?
Domande semplici che implicano un “lavoro” molto accurato, meticoloso, scrupoloso e particolarmente regolamentato da criteri e metodi.
Tutto quanto eseguito, effettuato, raccolto ed analizzato viene trascritto nel fascicolo del sopralluogo.
Se il fatto accade di notte, si procede con la ricognizione diretta avvalendosi di luci.
Il giorno successivo, appena la luce lo permette, si procede con un successivo esame della scena alla ricerca di ulteriori particolari che possano essere stati omessi.
La descrizione della scena deve essere asettica ed oggettiva.
L’esame della scena del crimine avviene in tre passaggi e prevede:
Ogni tipo di rilievo ha regole proprie che devono essere rispettate al fine di poter ricostruire la scena all’interno del fascicolo del sopralluogo: il sopralluogo, quindi, deve permettere di ricostruire l’ambiente, di metterlo cioè nelle condizioni in cui si trovava quando venne descritto