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Bonus ascensori 110%: le ultime novità

Come funziona l'agevolazione fiscale per l'installazione di ascensori in condominio o su singole unità abitative: dal Superbonus 110% alla detrazione IRPEF del 50%.

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Il bonus ascensori 110% rientra tra le agevolazioni statali per le quali è possibile usufruire della detrazione fiscale.

Le agevolazioni fiscali potranno essere applicate non solo per l’installazione di ascensori e montacarichi, ma anche di tutti quegli strumenti di abbattimento delle barriere architettoniche, che possano favorire la mobilità delle persone con handicap grave (con riferimento alla legge 104). 

Analizziamo nel dettaglio il funzionamento del bonus ascensori, tra Superbonus 110% e detrazione al 50%.

Il bonus ascensori all’interno del Superbonus 110%

A partire dal 1° gennaio 2021, i lavori di installazione di un ascensore o di un montacarichi fanno parte dei lavori trainati previsti dal Superbonus 110%

Oltre agli ascensori e ai montacarichi, vi rientrano anche quelli che prevedono la costruzione di qualsiasi strumento che permetta (tramite la robotica o mezzi tecnologicamente più avanzati) di favorire la mobilità interna ed esterna nelle abitazioni delle persone:

  • con handicap grave, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992;
  • che abbiano più di 65 anni

Oltre a ciò, dovranno ovviamente essere rispettati tutti gli altri requisiti relativi all’applicazione del Superbonus 110%, oltre che le caratteristiche tecniche previste dal DM n. 236 del 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche).

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Come funzionano le detrazioni fiscali 

I parametri per poter ottenere lo sconto in fattura o la cessione del credito in relazione alle varie agevolazioni statali sono stati stabiliti dall’articolo 121 del decreto Rilancio, che non è stato modificato dalla legge di Bilancio 2021. 

Di conseguenza, in mancanza di un intervento sulla normativa del decreto Rilancio, il bonus ascensori dovrebbe poter essere ottenuto solo in detrazione, e non anche per mezzo dello sconto in fattura o della cessione del credito

A questo proposito, i dubbi sorti sul tema hanno portato l’Agenzia delle Entrate a intervenire sul Superbonus 110%.

L’intervento dell’Agenzia delle Entrate

Nella pratica, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida aggiornata al mese di febbraio 2021 sul Superbonus 110%, nella quale riesce a ovviare all’impasse che si era creato in relazione all’articolo 121 del decreto Rilancio. 

Il suo intervento ha permesso di far rientrare l’installazione di ascensori e montacarichi all’interno dei lavori previsti dal Superbonus 110% per i quali si può usufruire sia dello sconto in fattura sia della cessione del credito

In aggiunta, al di là del Superbonus 110%, la realizzazione di ascensori e di montacarichi rientra di solito nella lettera b comma 1 dell’articolo 16-bis del TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi), che regola la Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici.

Il caso di un ascensore condominiale

Cosa succede nell’ipotesi in cui si volesse usufruire del bonus ascensori all’interno di un condominio? Qual è la maggioranza che si deve raggiungere per procedere con la realizzazione dei lavori? 

Per affrontare la questione, è possibile citare la sentenza n. 31462/2018 della Corte di Cassazione, nella quale sono stati ammessi i lavori per l’installazione di un ascensore condominiale che erano stati approvati da due soli proprietari – mentre gli altri condomini non erano d’accordo – che si sarebbero fatti carico di tutte le spese previste.

In questo caso, l’installazione dell’ascensore è stata ritenuta legittima dalla Cassazione – nonostante l’assenza di approvazione da parte dell’assemblea condominiale – in quanto era necessaria per consentire l’accesso all’edificio, il quale sarebbe stato in caso contrario inabitabile. L’ascensore, serviva, in pratica all’eliminazione delle barriere architettoniche

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La Corte ha quindi stabilito che “in tema di eliminazione delle barriere architettoniche, la I. n. 13 del 1989 costituisce espressione di un principio di solidarietà sociale e persegue finalità di carattere pubblicistico volte a favorire, nell’interesse generale, l’accessibilità agli edifici, sicché la sopraelevazione del preesistente impianto di ascensore ed il conseguente ampliamento della scala padronale non possono essere esclusi per una disposizione del regolamento condominiale che subordini l’esecuzione dell’opera all’autorizzazione del condominio, dovendo tributarsi ad una norma siffatta valore recessivo rispetto al compimento di lavori indispensabili per un’effettiva abitabilità dell’immobile, rendendosi, a tal fine, necessario solo verificare il rispetto dei limiti previsti dall’art. 1102 C.C., da intendersi, peraltro, alla luce del principio di solidarietà condominiale”.

Detrazione fiscale al 50%

A prescindere dall’esistenza del Superbonus 110%, l’installazione di un ascensore può rientrare tra i lavori di manutenzione straordinaria per i quali è possibile richiedere la detrazione IRPEF del 50%, fino a un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro. 

In questo caso, in riferimento al succitato articolo 121 del D.L. 34/2020, sarà possibile scegliere tra:

  • lo sconto diretto in fattura da parte del fornitore che si occuperà della realizzazione dei lavori, il quale potrà recuperare a sua volta lo sconto tramite credito d’imposta;
  • la cessione del credito d’imposta verso soggetti terzi, tra i quali rientrano anche gli istituti di credito e altri intermediari finanziari. 

Il credito d’imposta potrà essere utilizzato in compensazione tramite modello F24 e suddiviso in quote annuali di pari importo (le stesse applicabili nel caso di detrazione). Non potrà essere utilizzato in un anno fiscale differente e non potrà, in alcun modo, essere rimborsato. 

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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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