Cosa devo scrivere nella causale di un bonifico fatto come regalo ad amici e parenti? La guida per non sbagliare
I bonifici tra familiari potrebbero essere considerati, dal Fisco, redditi non dichiarati. Ecco perché è bene sapere cosa scrivere nella causale per evitare gli accertamenti fiscali.
- La causale è l’elemento probatorio fondamentale per qualificare il trasferimento (es. donazione, prestito) e prevenire presunzioni fiscali di reddito non dichiarato (Art. 2 D.P.R. 600/73).
- Le donazioni di beni mobili (inclusi i soldi) che non superano il “modico valore” non richiedono l’atto pubblico. La modicità è valutata in relazione al patrimonio del donante.
- L’omessa o generica causale, specialmente per importi consistenti e non giustificati da un titolo, può innescare accertamenti, poiché il Fisco presume un’attività economica.
Nonostante l’adozione crescente di strumenti di pagamento istantanei, il bonifico bancario resta il canale privilegiato per trasferimenti tracciabili. Questa tracciabilità, tuttavia, impone una responsabilità specifica in capo all’ordinante: la corretta qualificazione del versamento.
La causale non è un semplice promemoria, ma costituisce un elemento documentale essenziale. In termini legali, assolve a due funzioni principali:
- la qualificazione giuridica, cioè definire la natura del rapporto sottostante;
- l’onere della Prova (contenzioso fiscale), ovvero quella di fornire una prova documentale iniziale per superare l’eventuale presunzione di compenso/ricavo da parte dell’Agenzia delle Entrate (basata sull’Art. 2 D.P.R. 600/73).
Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), nel 2023, oltre il 40% degli accertamenti bancari su persone fisiche, in assenza di prove documentali forti (come contratti o fatture), ha utilizzato la presunzione di reddito da movimentazioni finanziarie non giustificate. Questo è il motivo per il quale oggi vogliamo parlare di cosa scrivere sulla causale di un bonifico effettuato nei confronti di amici e parenti.
Quando una causale è considerata ambigua
L’errore più comune, e legalmente più rischioso, è l’utilizzo di espressioni nella causale che, pur denotando affetto o gratitudine tra privati, possono essere interpretate come un pagamento occulto per prestazioni lavorative o servizi non dichiarati.
Esempi di causali ad alto rischio fiscale sono:
- Grazie per l’aiuto;
- Salda il conto (senza specificare il titolo);
- Piccolo pensiero per il tuo lavoro.
Tali espressioni sono da evitare rigorosamente. Come confermato dalla Giurisprudenza, in particolare dalla Corte di Cassazione, Sez. Tributaria, con ordinanza n. 28889 del 2023, spetta al contribuente (il ricevente) l’onere di dimostrare che le somme accreditate sul proprio conto corrente non costituiscano reddito imponibile, ma, per esempio, una donazione o un prestito. Una causale vaga rende questa prova molto più ardua.
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Cosa si scrive nella causale di un bonifico ad amici e parenti?
La formula ideale deve essere precisa, sintetica e legalmente qualificata. L’obiettivo è prevenire in modo proattivo il contenzioso fiscale e civile. Quando si trasferisce denaro per un regalo – si tratta di una donazione di modico valore, come definita dall’art. 783 del codice civile, la causale deve specificare inequivocabilmente l’intento liberale e la specifica occasione, come riportato nella tabella di seguito.
| Specifica | Cosa scrivere |
| Natura del Trasferimento | Donazione/Regalo (o liberalità) |
| Finalità/Occasione | Per laurea/matrimonio/compleanno/acquisto bene specifico |
| Rapporto tra le Parti | Ad amico tizio/nipote Caio |
| Riferimento alla Data | In occasione di [data evento] |
Un esempio pratica di causale potrebbe essere “regalo di compleanno per [Nome Amico]“.
Cosa scrivere nella causale di un prestito
Se il trasferimento non è un regalo, ma un prestito, anche se tra amici o familiari, è fondamentale indicarne la natura. Il prestito infruttifero (senza interessi) è il più comune tra privati e deve essere chiaramente distinto.
La causale può per esempio essere:
- per il prestatore (chi invia i soldi):”Erogazione prestito infruttifero per acquisto auto a [nome beneficiario], come da scrittura privata del 15/11/2025“;
- per il destinatario (chi restituisce):“Rata di restituzione prestito infruttifero (capitale) concesso in data [data accordo] per [motivo]“.
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Cosa si intende per “modico valore e quando si ricorre al notaio?
Il concetto di “modico valore” è centrale per definire la validità e la forma delle donazioni di denaro. L’art. 783 del codice Civile stabilisce che le donazioni manuali (come il bonifico) che non eccedono il modico valore non richiedono l’atto pubblico (ovvero la presenza del notaio).
La giurisprudenza di legittimità (es. Cassazione n. 11319/1996) ha stabilito che la modicità va valutata in modo oggettivo (qual è l’importo del bene donato in sé) e soggettivo, cioè sulla base dell’incidenza dell’importo sul patrimonio complessivo del donante.
Il bonifico ad amici o parenti, anche se mosso da intenti liberali, deve essere comunque gestito con la stessa prudenza di una transazione commerciale. La raccomandazione finale è di non sacrificare mai la precisione normativa in nome della rapidità o della confidenza. La causale è il vostro primo baluardo di difesa in sede di contenzioso, sia esso fiscale o civile.
Ad ogni modo, qualora l’importo sia tale da superare il modico valore in relazione al vostro patrimonio, il ricorso al notaio per un atto di donazione indiretta non è obbligatorio. L’esempio più comune è quello del caso in cui un padre invii tramite bonifico 100.000 euro al figlio per aiutarlo nell’acquisto della prima casa. Basterà inserire come causale “donazione per acquisto prima casa”.
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