Flat tax incrementale: cos’è, esempio, requisiti
In questa guida scopriamo il funzionamento della flat tax incrementale, esaminiamo le categorie che ne possono beneficiare, analizziamo le implicazioni derivanti dall’adesione e descriviamo le regole di versamento delle imposte sui redditi.
- La legge 29 dicembre 2022, n. 197, art. 1, commi 54-56 ha introdotto la flat tax incrementale, anche detta tassa piatta incrementale.
- In presenza di determinati requisiti, il contribuente può optare per una tassazione del 15% sull’incremento di reddito.
- Chi sceglie di aderire al regime forfettario è automaticamente escluso dalla flat tax incrementale.
La flat tax incrementale rappresenta una delle proposte innovative nel panorama della fiscalità italiana, concepita per semplificare il sistema tributario e incentivare la crescita economica attraverso un’imposizione più leggera sui redditi in crescita.
Nei fatti, si tratta di un’opportunità riservata ai titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo che hanno registrato un incremento di reddito nel 2023, che offre una tassazione agevolata su tale incremento.
Per comprenderne il valore aggiunto, è fondamentale valutare attentamente la propria situazione fiscale e considerare le implicazioni dell’adesione a questo regime, eventualmente avvalendosi della consulenza di un esperto in materia tributaria, come un avvocato.
Per aiutarti a caprine di più, nelle prossime righe vediamo più da vicino:
- in cosa consiste la flat tax incrementale;
- chi vi può aderire;
- le modalità di calcolo.
Cos’è la flat tax incrementale
La flat tax incrementale si distingue dal tradizionale sistema fiscale progressivo poiché prevede l’applicazione di un’unica aliquota fissa, ma solo sull’incremento di reddito rispetto ad una base prestabilita, cioè si applica soltanto sull’incremento di reddito rispetto ai tre anni di imposta precedenti.
Il contribuente viene tassato in misura fissa esclusivamente sul surplus di reddito che supera una determinata soglia. In particolare, l’imposta sostitutiva del 15% si applica all’incremento di reddito registrato nel corso dell’anno rispetto al reddito maggiore conseguito nel triennio precedente, al netto di una franchigia del 5%.
Nel nostro sistema tributario, è stata introdotta dalla legge 29 dicembre 2022, n. 197, art. 1, commi 54-56. L’obiettivo è stato incentivare l’aumento dei redditi, offrendo una tassazione più favorevole sull’incremento rispetto all’IRPEF ordinaria.
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Come funziona la flat tax incrementale
L’imposta è applicata su una base imponibile, comunque non superiore a 40.000 euro, ottenuta per differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo dichiarato per l’anno in corso e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo d’importo più elevato dichiarato nei 3 anni precedenti, decurtata di un importo pari al 5% di quest’ultimo ammontare.
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Meccanismo di calcolo: esempio
Supponiamo che il reddito d’impresa del sig. Alfa nel quadriennio 2020-2023 sia il seguente:
- 2020, euro 70.000;
- 2021, euro 100.000;
- 2022, euro 80.000;
- 2023, euro 120.000.
Il reddito più elevato del triennio 2020/2022 è quello del periodo d’imposta 2021, che ammonta ad euro 100.000. La differenza tra il reddito del 2023 e quello del 2021 è pari ad euro 20.000. La franchigia del 5% calcolata sul reddito 2021 ammonta a 5.000.
Ne discende che, rispetto al reddito complessivo di euro 120.000 dichiarato per il 2023, 15.000 sconteranno l’imposta sostituiva del 15%, mentre la differenza di euro 105.000 sarà tassata secondo le aliquote IRPEF ordinarie. Questo approccio mira a premiare l’incremento produttivo, riducendo l’impatto fiscale sui guadagni aggiuntivi.
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Chi può usufruire della flat tax incrementale
La flat tax incrementale è, quindi, un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali, riservata agli imprenditori e ai liberi professionisti che non siano in regime forfettario, e che, pertanto, sono soggetti alla tassazione IRPEF ordinaria.
È a tutti gli effetti un regime opzionale al quale, come abbiamo detto, possono accedere i contribuenti per i quali sia possibile verificare l’esistenza dell’incremento reddituale rispetto ad almeno un periodo d’imposta relativo alle 3 annualità precedenti.
Il beneficio fiscale si applica in favore dei contribuenti che abbiano svolto la propria attività per almeno un’intera annualità tra quelle del triennio di riferimento.
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Chi sono i soggetti esclusi
Sono esclusi dal regime flat tax incrementale:
- coloro che, per l’anno d’imposta in corso, applicano il regime forfettario di cui alla legge n. 190 del 2014. Tuttavia, può accedere al regime agevolato il contribuente che decada dal regime forfettario in corso d’anno: ciò accade quando i ricavi o i compensi percepiti sono di ammontare superiore a 100.000 euro. In tale ipotesi, il reddito è determinato con le modalità ordinarie per l’intero anno d’imposta;
- i redditi prodotti dalle società di persone/capitali “trasparenti” imputati ai soci;
- i contribuenti che non dispongono di un’intera annualità nel triennio precedente.
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Cosa succede se si aderisce alla flat tax incrementale
L’adesione al regime della flat tax incrementale comporta diversi vantaggi, sia in termini di riduzione dell’impatto fiscale, sia di semplificazione degli adempimenti. La manovra è volta, infatti, a favorire la crescita premiando chi crea ricchezza, e indirettamente cerca di prevenire l’evasione fiscale, incoraggiando i lavoratori a fatturare.
In merito alla riduzione della pressione fiscale, tassando solo il reddito incrementale, il sistema permette di pagare meno imposte rispetto ad un regime progressivo tradizionale, dove anche i guadagni marginali possono spingersi in scaglioni più elevati. Maggiore sarà la differenza di reddito, maggior beneficio si otterrà in termini di minor pressione fiscale.
È evidente che coloro che hanno un reddito di partenza più basso, avranno una decurtazione minore e, dunque, un maggior risparmio fiscale. Al contrario, chi parte da una base reddituale elevata, avrà una franchigia che peserà molto sull’imponibile sottoposto a imposta sostitutiva e per questo potrebbe vanificare l’effetto della flat tax, in particolar modo se l’incremento è modesto.
Tra gli altri benefici, si possono citare:
- gli incentivi alla crescita: il regime favorisce l’espansione dell’attività produttiva, in quanto ogni ulteriore guadagno è tassato ad un tasso fisso; il sistema incoraggia imprenditori, professionisti e aziende a investire e a incrementare il proprio reddito;
- la semplificazione della gestione fiscale: la chiarezza delle regole applicative riduce i tempi e i costi amministrativi, sia per il contribuente, sia per l’Amministrazione finanziaria, diminuendo il rischio di errori e contenziosi.
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Regole di versamento delle imposte sui redditi
Per i contribuenti che optano per la flat tax incrementale, le modalità di versamento delle imposte sui redditi seguono le scadenze e le procedure ordinarie previste per l’IRPEF. È pertanto essenziale rispettare le tempistiche per evitare sanzioni o interessi di mora.
Si consiglia di consultare un professionista fiscale per una corretta gestione degli adempimenti e per valutare la convenienza dell’adesione alla flat tax incrementale in relazione alla propria situazione reddituale.
Tra gli obblighi di chi aderisce a questo regime fiscale, troviamo quello di compilare il Modello Redditi PF. in particolare il Quadro LM.
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Flat tax incrementale: codice tributo sanzione
In merito al versamento della flat tax incrementale, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che è possibile rateizzare gli importi dovuti allo Stato tramite il codice tributo 1731 – Imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali flat tax incrementale – Art.1 commi da 55 a 57, della legge 29 dicembre 2022, n.197.
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