Assegno unico 2026: gli aumenti in arrivo per le famiglie e le nuove soglie ISEE
Gli importi dell'assegno unico in arrivo a gennaio 2026 saranno maggiori rispetto a quelli attuali: vediamo a quanto corrispondono.
- Le cifre dell’Assegno Unico e Universale (AUU) saranno riviste nel 2026 in base all’indice FOI (famiglie di operai e impiegati).
- Il tasso di rivalutazione per il 2026 è stato fissato all’1,4%, in aumento rispetto allo 0,8% applicato nel 2025.
- Le nuove soglie ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) di accesso saranno estese per la prima e l’ultima fascia, ricollocando alcune famiglie in scaglioni più favorevoli.
L’assegno unico e universale è un sostegno economico destinato alle famiglie con figli a carico. È riconosciuto per ciascun figlio fino al compimento dei 21 anni, a patto che ricorrano specifiche condizioni, e senza limiti di età per i figli con disabilità.
L’importo viene modulato in base a diversi fattori, tra cui:
- la condizione economica del nucleo familiare, valutata tramite l’ISEE valido al momento della domanda;
- l’età e il numero dei figli a carico;
- l’eventuale situazione di disabilità dei figli.
A differenza di precedenti misure, l’AUU non è limitato a determinate categorie di lavoratori, ma è accessibile a tutti i soggetti, inclusi:
- dipendenti pubblici e privati;
- lavoratori autonomi;
- pensionati;
- disoccupati e inoccupati.
Il richiedente deve essere cittadino italiano o di uno stato dell’unione europea (UE), o un suo familiare con diritto di soggiorno o di soggiorno permanente. È inoltre richiesto che sia residente e domiciliato in Italia e soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito nel Paese. Ecco quali sono le novità sugli importi previste nel 2026.
Di quanto cambiano gli importi dell’assegno unico nel 2026?
L’aggiornamento degli importi previdenziali e assistenziali per il 2026 è stato formalizzato con un decreto congiunto del Ministero dell’Economia e del Lavoro, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine novembre.
L’indicatore di riferimento per questa rivalutazione è l’indice FOI, che misura l’andamento dell’inflazione. In particolare, il tasso di rivalutazione è stato fissato all’1,4% per il 2026, risultando superiore allo 0,8% applicato lo scorso anno. Di conseguenza, l’aumento degli importi produce anche una revisione delle soglie ISEE che determinano l’accesso alle diverse fasce di sostegno.
Secondo le proiezioni, i cambiamenti principali riguardano le soglie di accesso, come indicato di seguito.
| Fascia ISEE | Limite ISEE 2025 | Limite ISEE 2026 | Effetto sulle famiglie |
| prima fascia (massimo) | 17.227,33 | 17.468,51 | alcune famiglie salgono alla fascia più favorevole e riceveranno importi più alti. |
| ultima fascia (minimo) | 45.939,56 | 46.582,71 | le famiglie prima nell’ultimo livello rientreranno nello scaglione precedente, ottenendo un miglioramento dell’assegno. |
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Come variano le maggiorazioni per i figli?
Le maggiorazioni, ovvero i supplementi all’assegno base, si suddividono in due categorie principali: quelle che restano invariate per tutti, indipendentemente dal reddito, e quelle che variano in base all’ISEE.
Le maggiorazioni indipendenti dal reddito (importi massimi) corrsipondono a:
- figli non autosufficienti: 122,3 euro;
- figli con disabilità grave: 110,6 euro;
- figli con disabilità media: 99,1 euro;
- madri under 21: 23,3 euro.
Per quanto riguarda le maggiorazioni variabili in base al reddito, invece,
- per i figli successivi al secondo: fino a 99,1 euro nella fascia più bassa di ISEE, progressivamente ridotti fino a circa 17 euro nell’ultima fascia;
- per il secondo percettore di reddito (generalmente il genitore lavoratore): fino a 34,9 euro nelle famiglie con ISEE più contenuto, con importi ridotti nelle fasce superiori.
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Quando arrivano gli aumenti?
Gli importi aggiornati dell’assegno unico vengono formalizzati dall’INPS nel mese di gennaio. Tuttavia, gli aumenti di solito non si materializzano con il pagamento di quel mese, ma vengono erogati a partire dalla mensilità di febbraio. Gli eventuali arretrati relativi al mese di gennaio vengono recuperati in un momento successivo, tipicamente con il pagamento di marzo.
È fondamentale ricordare la scadenza dell’ISEE:
- l’ISEE 2025 cessa di essere valido a fine anno;
- per continuare a ricevere l’assegno nella misura corretta, è necessario trasmettere una nuova DSU (dichiarazione sostitutiva unica) per ottenere l’ISEE 2026;
- in assenza di aggiornamento, l’INPS corrisponderà automaticamente il valore minimo dell’assegno, pari a circa 58 euro, a partire da marzo 2026.

Entro quando inviare la DSU aggiornata
Le due date chiave da rispettare per non perdere gli arretrati e garantirsi il giusto importo sono:
- 28 febbraio 2026: presentando la DSU entro questa data, anche il pagamento di marzo sarà adeguato alla corretta fascia ISEE;
- 30 giugno 2026: questa è la scadenza ultima per recuperare interamente gli arretrati a partire da marzo; chi aggiorna l’ISEE tra marzo e giugno riceverà comunque i conguagli retroattivi.
Per semplificare la procedura, anche per il 2026 è stata confermata la possibilità di trasmettere la DSU in modalità precompilata, sfruttando i sistemi digitali dell’INPS.
Scopri di più su Come si acquisisce la DSU precompilata per richiedere l’ISEE
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