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Il mio datore di lavoro è obbligato a fornirmi guanti e mascherine per il mio rientro in azienda?

Cosa prevede il protocollo firmato dal Governo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavorati nell'ambiente di lavoro.

guanti mascherine obbligo datore di lavoro

Siglato il 14 marzo scorso al fine di garantire la salute e la sicurezza dei laboratori proteggendoli dal possibile contagio da coronavirus, il protocollo è stato integrato nel Dpcm del 26 aprile 2020, nel quale è stato inserito come allegato 6.

Dal 4 maggio 2020 ben 4,4 milioni di lavoratori sono tornati sul posto di lavoro, sulla base delle disposizioni introdotte dalla fase 2. Le aziende sono tenute a informare i propri dipendenti dei rischi biologici di contagio attraverso appositi depliants, che dovranno essere consegnati ai lavoratori o esposti nelle zone più visibili dei luoghi di lavoro.

Resta in vigore l’obbligo di restare a casa e di contattare il proprio medico di base per chi avesse la febbre più alta di di 37,5° o altri sintomi di tipo influenzale. I lavoratori che abbiano avuto i sintomi del coronavirus, contratto la malattia o siano entrati in contatto con soggetti a rischio, devono essere autorizzati dai sanitari per poter rientrare in azienda.

È molto importante che il datore di lavoro faccia rispettare le condizioni imposte dall’Autorità, in particolar modo quelle riguardanti il mantenimento della distanza di sicurezza e il rispetto della norme igienico-sanitarie. A tal proposito, analizziamo di seguito quali sono le norme che il datore di lavoro deve applicare, soprattutto per quel che riguarda i dispositivi di protezione individuale e le misure preventive.

L’azienda deve fornire guanti e mascherine ai dipendenti?

Il datore di lavoro ha l’obbligo di mettere in atto tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dei propri lavoratori. Nella pratica, ciò significa:

  1. valutare tutti i possibili rischi esistenti in azienda;
  2. mettere al corrente i dipendenti dei suddetti rischi;
  3. mettere in pratica le misure preventive più opportune, in collaborazione con il medico di base.

Nel caso in cui le misure preventive da sole non bastassero, dovranno essere introdotte le misure di protezione collettiva e, come disposizione finale, al fine di azzerare definitivamente il rischio, i lavoratori dovranno ricevere dei dispositivi di protezione individuale (Dpi), quali sono per l’appunto guanti e mascherine.

Nello specifico, l’azienda:

  • deve mettere a disposizione dei propri dipendenti i detergenti idonei per il lavaggio delle mani, attraverso la collocazione di dispenser, e raccomandare che vengano lavate con una certa frequenza, con l’utilizzo di acqua e sapone;
  • nei casi in cui l’attività lavorativa non consenta una distanza interpersonale di almeno un metro, i lavoratori dovranno indossare le mascherine ed essere dotati di dispositivi di protezione, quali guanti, tute, occhiali, cuffie e camici, che dovranno essere forniti dal datore di lavoro.
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L’obbligo di informazione e di prevenzione

Tra le informazioni che il datore di lavoro è obbligato a veicolare ai suoi dipendenti, ci sono:

  • quali sono le prescrizioni necessarie per evitare il contagio;
  • quali misure dovranno essere adottate da chi lavora a contatto con il pubblico;
  • cosa è necessario fare qualora in azienda sia presente un caso sospetto;
  • tutti gli aggiornamenti relativi all’evolversi della crisi epidemiologica.

Come anticipato, il primo step per assicurare la protezione dei lavoratori dal rischio biologico è rappresentato dalle misure preventive, tra le quali rientra, per esempio, lo smart working.

obblighi datore di lavoro

Per le attività che non possono essere svolte a distanza, dovranno essere introdotte in azienda alcune misure di protezione collettiva, quali le barriere, la sanificazione periodica degli ambienti, il ricambio dell’aria e la pulizia di spazi e superfici lavorative, con prodotti igienizzanti specifici.

Sarà anche indispensabile evitare gli assembramenti, attraverso:

  1. lo spostamento delle postazioni di lavoro,
  2. i turni;
  3. l’eventuale chiusura degli spazi comuni;
  4. il contingentamento degli accessi.

I controlli all’ingresso

In vista del ritorno di un numero sempre più elevato di lavoratori nelle aziende, ci saranno alcune fasi estremamente rilevanti: fra queste rientra senza dubbio il controllo all’ingresso.

Nello specifico:

  • i dipendenti potranno essere sottoposti al controllo della temperatura corporea e qualora questa risultasse superiore a 37,5° l’accesso potrebbe essere impedito;
  • i soggetti che rischiano di contagiarne altri saranno subito forniti di mascherine e isolati;
  • dovrà poi essere contattato il medico curante nel minor tempo possibile;
  • non potrà, inoltre, entrare nei locali aziendali chi, nel corso degli ultimi 14 giorni, ha avuto contatti con soggetti positivi al COVID-19.
fase 2 rientro in azienda

Si dovrà dare un’attenzione particolare anche ai visitatori esterni, quali per esempio i fornitori: il loro arrivo in azienda dovrà essere organizzato tramite l’individuazione di procedure di ingresso, transito e uscita, e percorsi e tempistiche predefiniti.

Per esempio:

  • nei limiti del possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto dovranno rimanere a bordo dei mezzi;
  • le attività di carico e scarico dovranno essere svolte nel rispetto della distanza di un metro;
  • i visitatori esterni dovranno avere servizi igienici dedicati che, se assenti, dovranno essere installati di proposito.

Pulizia e sanificazione

L’azienda dovrà assicurare non solo la consueta pulizia giornaliera, ma anche la sanificazione periodica di tutti gli ambienti e le postazioni di lavoro, compresi mouse, tastiere, schermi touch. In particolare, nel caso di persona affetta da COVID-19, dovranno essere rispettate le disposizioni contenute nella circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute e la ventilazione dei locali.

Per quanto riguarda gli spazi comuni, come per esempio le mense o le aree fumatori, potrà entrare soltanto un numero limitato di lavoratori alla volta e dovrà essere garantita la distanza di sicurezza di un metro tra le persone.

Gli spogliatoi dovranno essere sanificati in modo tale da consentire ai lavoratori di potervi lasciare, in sicurezza, i propri indumenti. Si dovranno sanificare e pulire ogni giorno anche i locali nei quali sono presenti i distributori automatici di bevande e snack.

Gli spostamenti interni e le riunioni

Le aziende abituate a continue riunioni e spostamenti tra i dipendenti dovranno rimodulare le procedure standard, riducendo la frequenza degli incontri fra dipendenti: nel caso in cui non fosse possibile sospendere le riunioni dal vivo, si dovrà fare in modo che venga rispettata la distanza interpersonale e che i locali siano ben aerati.

Le attività di formazione in aula e gli eventi già pianificati dovranno essere momentaneamente sospesi. In alternativa, si potrà provvedere alla loro fruizione a distanza, tramite modalità di e-learning.

Come deve comportarsi un dipendente sintomatico?

Oltre agli obblighi da parte del datore di lavoro, anche i dipendenti sono tenuti a rispettare alcune regole indispensabili per la corretta gestione dell’emergenza sanitaria. Nel caso in cui un lavoratore che si trovi in azienda abbia la febbre o sviluppi sintomi di infezione respiratoria, quali la tosse, dovrà darne comunicazione immediata all’ufficio del personale.

In seguito, la prassi dovrebbe prevedere:

  • il suo isolamento;
  • l’isolamento degli altri dipendenti presenti nello stesso locale;
  • la comunicazione da parte dell’azienda alle autorità sanitarie e ai numeri di emergenza regionali da contattare:
  • l’individuazione dei contatti stretti e di tutti i soggetti che potrebbero essere stati contagiati.

In questa fase è rilevante la collaborazione tra il medico competente, il datore di lavoro e il RLS, ovvero il Rappresentante dei lavoratori alla sicurezza, oppure con il RLST, il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale: il medico dovrà segnalare la presenza di soggetti a rischio o con particolari fragilità e l’azienda avrà il compito occuparsene nel rispetto della privacy. Il medico competente per l’individuazione di tali soggetti dovrà essere contattato in fase di riapertura, in modo tale da poter reinserire i lavoratori in azienda in sicurezza.

Obblighi del datore di lavoro – Domande frequenti

Il datore di lavoro deve fornire mascherine e guanti ai dipendenti?

Il primo obbligo del datore di lavoro è quello di informare i dipendenti e di applicare misure di tipo preventivo. La fornitura di mascherine rappresenta l’ultimo step di una procedura molto più articolata.

Come funzionerà l’ingresso in azienda?

Il datore di lavoro dovrà mettere in pratica alcune procedure per garantire la sicurezza dei lavoratori, primo fra tutti il controllo della temperatura all’ingresso. Scopri quali sono tutte le altre.

Si potrà stare negli spazi comuni, come l’area fumatori?

Sì, ma gli accessi saranno contingentati e gli spazi dovranno essere puliti ogni giorno e sanificati con una frequenza maggiore.

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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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