Cosa prevede la riforma del gioco d’azzardo in Italia
Maggiori benefici per gli utenti e un ambiente di gioco online più sicuro: la riforma del gioco d’azzardo, in vigore dal 13 novembre 2025, introduce maggiori tutele per i giocatori. Vediamo quali sono.
- Il 13 novembre 2025 è il giorno in cui è diventata ufficiale la cosiddetta riforma del gioco d’azzardo.
- Un settore che, solo in Italia, vede coinvolte numerosissime persone e che aveva bisogno di un intervento legislativo da un bel pezzo.
- Maggiori sicurezze per i giocatori, operatori dei quali potersi davvero fidare e licenze più costose sono alcune delle novità in arrivo.
Ieri, 13 novembre 2025, è stata ufficializzata la riforma del gioco d’azzardo. Settore che miete anche vittime dal punto di vista psicologico, oltre che debitorio, se si considera che questo genere di attività porta, in molti casi, a pericolosissime dipendenze.
Le nuove regole sono frutto del decreto legislativo 25 marzo 2024, n- 41, intitolato “Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza, ai sensi dell’articolo 15 della legge 9 agosto 2023, n. 111”.
Alla base della disciplina normativa troviamo la volontà di regolamentare i giochi pubblici ammessi nel nostro Paese, in modo tale da fornire una protezione più capillare ai giocatori, contrastare la ludopatia e, al contempo, l’illegalità.
Questo intervento, però, che appare positivo nella misura in cui lavora sulla creazione di un ambiente ludico più sicuro e trasparente, è un lavoro a metà. Le norme, infatti, si applicheranno soltanto sui giochi online (quindi a distanza), mentre resteranno intoccati i giochi su rete fisica – slot machine e VLT.
Riforma del gioco d’azzardo: cosa cambia per gli operatori
Un primo intervento legislativo ha modificato le soglie per richiedere le licenze di Gioco a Distanza (GAD) e rendere più difficoltoso l’accesso al mercato. Si sta cercando, in pratica, di dare le concessioni a grandi player internazionali e nazionali, in modo che ci siano più tracciabilità e solvibilità.
Nello specifico:
- il costo per avere la licenza GAD è stato portato a 7 milioni di euro;
- si devono possedere dei requisiti strutturali, cioè le società devono avere la sede legale nello Spazio Economico Europeo (SEE), almeno due anni di esperienza nel mondo digitale e un fatturato minimo di 3 milioni di euro in ognuno degli ultimi 2 esercizi.
Secondo le stime, questa restrizione dovrebbe portare i concessionari autorizzati a passare da 80 a 46. Saranno pertanto avvantaggiati i player con una struttura più solida, in grado di fornire più tutele ai giocatori.
È stato poi abolito il cosiddetto modello “skin” o white-label, con il quale un solo operatore aveva la possibilità di affiliare più siti web secondari. Dal 13 novembre, invece, ogni licenza si potrà associare a un solo sito web ufficiale. Di fatto, sarà più semplice procedere con l’identificazione degli operatori e, per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), il mercato sarà più gestibile.
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Quali sono le tutele per i giocatori
La riforma del gioco d’azzardo mette al centro il giocatore, partendo dai principi fondamentali per l’esercizio del gioco d’azzardo in Italia – tutela dei minori, lotta al gioco illegale, sviluppo di un gioco sicuro e responsabile, tracciabilità dei flussi economici e finanziari delle giocate, ma anche trasparenza dell’offerta e unitarietà della gestione.
La protezione dei giocatori, in particolare, dovrebbe essere garantita dall’auto-esclusione personalizzata, con la quale si potrà bloccare il giocatore che supera un certo limite di tempo su tutte le piattaforme legali.
A partire dal 1° febbraio 2026, saranno introdotte le durate intermedie di auto-esclusione, da un minimo di 7 minuti fino a 270 giorni – alle quali si aggiungono le opzioni di esclusione temporanea o permanente già in vigore. In poche parole, i giocatori avranno la possibilità di autoregolarsi e di mettere in pratica una modalità di gioco più responsabile.
La lotta al gioco illegale
Un’altra novità riguarda il limite di ricarica dei giochi online effettuata presso i Punti Vendita Ricariche (PVR), che è stato portato a 100 euro a settimana (anche in contanti). L’obiettivo è quello di limitare il rischio che i giocatori più incalliti vadano incontro al sovraindebitamento.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, poi, potrà esercitare la lotta alle attività non autorizzate tramite i social network, servendosi dell’intelligenza artificiale per individuare le transazioni sospette. La ragione principale è di proteggere il giocatore dal rischio di frodi, quindi evitare che possa perdere i propri soldi su siti truffa.
In più, il Fondo Dipendenze del GAP è stato rifocillato con nuove risorse (si parla di 94 milioni di euro), che serviranno a rafforzare le politiche di prevenzione del gioco d’azzardo. È stato inoltre istituito un nuovo organo, la Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia, con funzioni di monitoraggio del settore – in modo particolare, dei suoi effetti sulla salute.
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Come cambiano le imposte sul GGR (reddito lordo da gioco)
La riforma del gioco d’azzardo interviene anche sul reddito lordo da gioco, con un aumento delle aliquote. Nello specifico:
- le scommesse sportive passano dal 22% al 24,5%;
- l’aliquota per i casinò online e i giochi di abilità cresce invece, dal 20% al 25,5%.
In aggiunta, gli operatori saranno obbligati a versare almeno lo 0,2% dei ricavi totali verso iniziative di gioco responsabile e campagne di prevenzione, in modo da promuovere una sempre maggiore informazione e sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo.
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