Andare a prostitute è reato? Quali sono i rischi?
Esiste il reato di acquisto di servizi sessuali? È reato andare a prostitute? Ecco cosa si rischia in Italia cos'è il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
In Italia, la prostituzione non è un reato e nemmeno avere rapporti sessuali con una prostituta lo è. Andare a prostitute, quindi, è legale. Tuttavia, non sempre è così e si può andare incontro ad alcuni rischi. Vediamo quali.
Cosa rischia chi va a prostitute?
Secondo le leggi penali attualmente in vigore, andare è prostitute non è reato. Infatti, ad oggi, il cliente che abbia usufruito della prestazione sessuale di una persona maggiore di età e consenziente allo svolgimento della prestazione non è perseguibile per nessun titolo di reato.
Ci sono però alcune condizioni da rispettare per non andare incontro a nessun rischio.
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Atti osceni in luogo pubblico
Innanzitutto, affinché andare a prostitute sia perfettamente legale è necessario consumare rapporti sessuali in un luogo privato. Infatti, consumare rapporti sessuali in un luogo pubblico integra l’illecito amministrativo di atti osceni in luogo pubblico, per il quale può essere irrogata una sanzione che va da 5mila a 30mila euro.
Se invece il rapporto viene consumato in un luogo abitualmente frequentato da minori (come scuola o parco giochi), è prevista la pena della reclusione da 4 mesi a 4 anni. Qualora il fatto sia commesso per colpa, invece, la sanzione amministrativa andrebbe da 51 a 309 euro.
Dunque, se si consuma un rapporto sessuale a pagamento con una prostituta in luogo pubblico, si rischia di commettere un illecito amministrativo con la conseguenza di dover pagare una sanzione molto salata. La pena della reclusione da quattro mesi a quattro anni si applica solo se il luogo pubblico dove è consumato il rapporto è frequentato da minori o questi comunque possono assistervi.
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Reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione
Colui che intrattiene rapporti sessuali con una escort non va incontro ai reati di favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione se si limita ai rapporti sessuali.Per favoreggiamento deve intendersi qualsiasi condotta diretta ad agevolare la prostituzione. Per sfruttamento si intende una qualsiasi forma di partecipazione ai proventi della prostituzione. I reati sono puniti con la pena della reclusione da due a sei anni e con la multa da 258 a 10.329 euro.
Commette favoreggiamento, per esempio, colui che mette in contatto una prostituta con un cliente o colui che affitta ad una prostituta un immobile, dove sa che verrà esercitata l’attività, ad un prezzo inferiore a quello di mercato. Se, invece, l’immobile viene concesso in locazione ad un prezzo superiore a quello di mercato, il rischio è di incorrere nel reato di sfruttamento della prostituzione.
Non commette nessun reato, invece, colui che concede in locazione un immobile ad una prostituta, anche se sa che lì verrà esercitata l’attività, a condizione che il canone di locazione coincida con il prezzo di mercato.
E ancora non commette favoreggiamento il cliente che, dopo aver consumato il rapporto a pagamento, riaccompagna la prostituta nel luogo in cui questa esercita la sua professione (cfr. Cass., sent. n. 1716/2005). Se, però, diventa una prassi abituale, allora il soggetto potrebbe rischiare il favoreggiamento (Corte di Cassazione, Sezione III penale, sentenza 2 agosto 2017, n. 38655; Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2399).
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Andare a prostitute diventerà reato?
Negli ultimi anni sono stati presentati alcuni disegni di legge per modificare l’attuale normativa. È bene esserne a conoscenza, perché indicano una volontà di mutamento presente nella società – anche se come e quando troverà attuazione, non è possibile dirlo con certezza.
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Reato di acquisto di servizi sessuali
Si è trattato, in particolare, della proposta di introdurre il nuovo reato di “acquisto di servizi sessuali”, il quale dovrebbe prevedere una multa da 2.500 e 10.000 euro per “chi si avvalga delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione”.
In caso di reiterazione, la pena sarà la reclusione in carcere (fino a un anno), congiuntamente alla multa. La pena sarà sostituibile con lavori di pubblica utilità, alle condizioni di legge, ed in ogni caso non sarà possibile lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità per più di una volta.
Il disegno di legge si propone come modifica alla legge 20 febbraio 1958, n. 75 (art. 3, nella cosiddetta “Legge Merlin”) ed è stato presentato alla Camera il 9 giugno 2016 (disegno di legge n. 3890).
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Andare a prostitute – Domande frequenti
La legge Merlin del 1958 (L75/1958) ha portato alla chiusura dei bordelli e all’introduzione del reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
No, andare a prostitute non è un reato, mentre lo sono lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione.
La prostituzione in Italia non è un reato, mentre lo sono lo sfruttamento e il favoreggiamento della stessa.
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