Ci sono dei rischi legali in Italia se si fa la camgirl o il camboy?
Come funziona il lavoro della camgirl o del camboy? Si tratta di una pratica legale? Scopriamo come funziona nel nostro Paese e come si può regolarizzare la propria posizione con il fisco.
Sono tanti in casi, e non solo all’estero, in cui si inizia a fare la camgirl o il camboy. Può trattarsi di un’attività con la quale ci si paga gli studi, si arrotonda, oppure che viene praticata come lavoro principale.
Quali sono le disposizioni in vigore dal punto di vista legislativo per un’attività di questo tipo? Si tratta di un lavoro lecito? In altri termini, fare la camgirl può considerarsi un reato? Qualora fosse legale, cosa bisogna fare per essere in regola con il fisco? Vediamo di seguito cosa dice la legge italiana in materia.
Camgirl o camboy: di cosa si tratta
Fare la camgirl o il camboy ha a che fare con il mondo della pornografia, ma non è la stessa cosa della prostituzione, pratica che in Italia è legale (non lo è, invece, lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione).
Anche la pornografia, nel nostro Paese, è assolutamente legale, mentre non lo è affatto e costituisce un reato, la detenzione di materiale pedopornografico. Il fenomeno delle camgirl (o dei camboy), che si è diffuso a macchia d’olio nel corso degli ultimi anni, rientra all’interno di questo settore.
Nella pratica, ragazze e ragazzi che hanno solitamente meno di 40 anni, si mostrano in webcam in intimo o del tutto svestiti, mentre praticano atti di autoerotismo, o simulano rapporti sessuali, anche con l’utilizzo di sex toy, in cambio di soldi.
Si differenzia dalla prostituzione per il fatto che non vi è alcun contatto fisico con i propri clienti, ma unicamente un rapporto a distanza, reso possibile grazie a una connessione a Internet.
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Fare la camgirl o il camboy è legale?
Fare la camgirl, attività che è esplosa in modo esponenziale durante i vari lockdown da coronavirus, permette di guadagnare soldi da casa, anche nella forma dell’anonimato, poiché si può benissimo coprire il proprio volto, in modo tale da celare la propria identità.
Al di là dei numeri, una domanda che ci si può fare in merito a questa attività è se si tratti di una pratica legale. Se faccio la camgirl, in pratica, sto violando in qualche modo la legge? La risposta è negativa, ma per farlo si deve essere maggiorenni.
In aggiunta, considerato che non si tratta di prostituzione, non ci saranno conseguenze legali neanche per un eventuale sito che mette in contatto i clienti con le camgirl o i camboy, fornendo a queste ragazze e ragazzi degli spazi online per farsi trovare con maggiore facilità.
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Fare la camgirl: come si regolarizza la professione con il fisco?
Corre voce che chi svolga lavori legati al mondo del sesso non possa fare fattura ai propria clienti in quanto non esiste un codice Ateco da poter utilizzare.
In realtà, si tratta di un falso mito: a precisare come stiano effettivamente le cose è stata la stessa Corte di Cassazione, la quale ha ribadito che prostitute e gigolò possono versare le imposte al fisco, sbarrando la casella Redditi Diversi presente sulla dichiarazione dei redditi.
Lo stesso discorso si applica al caso delle camgirl o dei camboy: trattandosi di lavoratori autonomi a tutti gli effetti, sono persone che dovranno aprire una partita IVA e che avranno anche la possibilità di aderire al regime forfettario, nel caso in cui non superino il reddito lordo di 85.000 euro annui.
Qualora, invece, lavorassero saltuariamente e questo genere di attività fosse solo un modo per arrotondare lo stipendio, allora potrebbe svolgerla anche senza la partita IVA, rilasciando ai propri clienti delle ricevute per prestazione occasionale – le cosiddette ritenute d’acconto.
Qualora avessi dubbi sulla regolarizzazione di questo lavoro o avessi subito delle molestie da parte di un cliente, ti invitiamo di rivolgerti a un avvocato online che potrà indicarti il modo migliore per tutelarti.
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