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Reati sessuali perseguibili a querela di parte e procedibili d’ufficio: quali sono

Quali sono i reati sessuali previsti dal Codice Penale italiano: pene e prescrizione.

reati sessuali codice penale quali sono
  • Nel nostro codice penale esiste un sottogruppo di reati che hanno natura sessuale.
  • Sebbene possano essere compiuti sia nei confronti del pubblico maschile, sia di quello femminile, sono uno di quei contesti in cui la violenza di genere emerge in tutta la sua potenza devastante.
  • I delitti a sfondo sessuale possono essere procedibili a querela della persona offesa, in alcuni casi, oppure d’ufficio, quindi essere denunciati da chiunque ne sia a conoscenza.

I reati sessuali sono stati introdotti nel Codice Penale italiano dalla legge n. 66 del 15 febbraio 1996, contenente le Norme contro la violenza sessuale: prima di allora rientravano nei Delitti contro la moralità pubblica e il buon costume.

Si tratta dei delitti che scuotono maggiormente l’opinione pubblica, in particolar modo quando vengono commessi nei confronti di soggetti più deboli, sia fisicamente sia psichicamente, o di minorenni.

In questa guida saranno presentati quali sono i reati sessuale puniti dal Codice Penale italiano, qual è il loro termine di prescrizione, oltre che quali sono i delitti perseguibili d’ufficio e quelli procedibili a querela. 

Quando è possibile procedere d’ufficio

Le legge contempla alcune circostanze nelle quali il reato di violenza sessuale è perseguibile d’ufficio, ovvero qualora il fatto di cui all’articolo 609 bis sia commesso:

  • nei confronti di persona che al momento del fatto non ha compiuto gli anni diciotto;
  • dall’ascendente, dal genitore, anche adottivo, o dal di lui convivente, dal tutore ovvero da altra persona cui il minore è affidato per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia o che abbia con esso una relazione di convivenza;
  • da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni.

Lo stesso di verifica nell’ipotesi in cui il fatto:

  1. sian connesso con un altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio;
  2. oppure quando sia commesso nell’ipotesi di cui all’articolo 609 quater, ultimo comma.

LEGGI pure Come funziona la querela di parte e cosa succede dopo aver querelato una persona

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Come viene punito il reato di violenza sessuale: art. 609 bis

Il reato di violenza sessuale, chiamata anche stupro, è disciplinato dall’articolo 609 bis del Codice Penale. Una recente proposta di legge aveva ipotizzato l’introduzione del concetto di atti sessuali avvenuti “in assenza di consenso“.

Rispetto alla sua formulazione originaria, era stata proposta una modificazione in tal senso: nella nuova versione, titolata “Atti sessuali in assenza di consenso” – A.C. 2279 (Ascari) – si leggeva che chiunque compia atti sessuali con una persona che non abbia manifestato in forma espressa o tacita il proprio consenso viene punito con la reclusione da 6 a 12 anni.

Ad ogni modo, il reato di violenza sessuale punisce chiunque costringa altri a compiere o subire atti sessuale con violenza, minaccia o abuso di autorità. La pena è, come anticipato, la reclusione da 6 a 12 anni

La stessa pena si rivolge a chi induce o costringe altri soggetti a compiere o subire atti sessuali:

  1. tramite abuso di autorità;
  2. abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa;
  3. ingannando la persona offesa sostituendosi a un’altra persona.

Nell’articolo 609-octies si fa riferimento alla violenza sessuale di gruppo, punita con la reclusione da 8 a 14 anni.

quando si prescrivono i reati sessuali nel cp italiano

Procedibilità a querela e prescrizione

La violenza sessuale può avvenire dunque:

  • per costrizione;
  • per induzione. 

Si tratta di un reato che può essere perseguito solo dopo che la vittima abbia presentato querela di parte entro 12 mesi dall’evento, i quali una volta scaduti rendono il reato non più perseguibile. In generale, i reati sessuali vanno in prescrizione dopo 24 anni, ai sensi dell’art. 157 c.p.

Il problema è che molto spesso le vittime si vergognano a rivolgersi alle Autorità, perché si sentono responsabili per quanto accaduto, rendendo di fatto questo e tutti gli altri reati sessuali difficili da contrastare.

LEGGI ANCHE Violenza domestica: definizione, come riconoscerla e cosa fare per uscirne

Articolo 609-ter c.p.

Nell’articolo 609-ter vengono descritte le circostanze aggravanti relative al reato di violenza sessuale, per le quali è prevista la reclusione dai 6 ai 12 anni.

In particolare, si tratta dei casi in cui il delitto venga commesso:

  1. nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni sedici della quale il colpevole sia l’ascendente, il genitore anche adottivo, il tutore;
  2. con l’uso di armi o di sostanze alcoliche, narcotiche o stupefacenti o di altri strumenti o sostanze gravemente lesivi della salute della persona offesa;
  3. da persona travisata o che simuli la qualità di pubblico ufficiale o di incaricati di servizi pubblici; 
  4. su persona comunque sottoposta a limitazioni della libertà personale;
  5. nei confronti di una persona che non ha compiuto gli anni 18;
  6. 5-bis: all’interno o nelle immediate vicinanze di istituto d’istruzione o di formazione frequentato dalla persona offesa;
  7. 5-ter: nei confronti di donna in stato di gravidanza;
  8. 5-quater: nei confronti di persona della quale il colpevole sia il coniuge, anche separato o divorziato, ovvero colui che alla stessa persona è o è stato legato da relazione affettiva, anche senza convivenza;
  9. 5-quinquies: se il reato è commesso da persona che fa parte di un’associazione per delinquere e al fine di agevolarne l’attività;
  10. 5-sexies: se il reato è commesso con violenze gravi o se dal fatto deriva al minore, a causa della reiterazione delle condotte, un pregiudizio grave;
  11. 5-septies) se dal fatto deriva pericolo di vita per il minore.

La pena stabilita dall’articolo 609 bis è aumentata della metà se i fatti avvengono nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni quattordici. Viene invece raddoppiata se i fatti di cui all’articolo 609 bis sono commessi nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni dieci.

Approfondisci leggendo Cosa vuol dire reati perseguibili d’ufficio?

reati sessuali come si denunciando

Quando è possibile procedere d’ufficio

Le legge contempla alcune circostanze nelle quali il reato di violenza sessuale è perseguibile d’ufficio, ovvero qualora il fatto di cui all’articolo 609 bis sia commesso:

  • nei confronti di persona che al momento del fatto non ha compiuto gli anni diciotto;
  • dall’ascendente, dal genitore, anche adottivo, o dal di lui convivente, dal tutore ovvero da altra persona cui il minore è affidato per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia o che abbia con esso una relazione di convivenza;
  • da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni.

Lo stesso di verifica nell’ipotesi in cui il fatto:

  1. sia connesso con un altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio;
  2. oppure quando sia commesso nell’ipotesi di cui all’articolo 609 quater, ultimo comma.

LEGGI pure Come funziona la querela di parte e cosa succede dopo aver querelato una persona

Atti sessuali con minorenne

Gli atti sessuali commessi con un soggetto minorenne vengono puniti dall’articolo 609-quarter c.p., nel quale si legge che viene punito con la pena prevista dall’articolo 609-bis chiunque commetta atti sessuali con chi:

  • non ha compiuto gli anni quattordici;
  • non ha compiuto gli anni sedici, quando il colpevole sia l’ascendente, il genitore, anche adottivo, il tutore, il convivente, ovvero altra persona, cui per ragioni di cura, vigilanza, custodia, istruzione il minore è affidato.

Nell’articolo si legge inoltre che:

Fuori dei casi previsti dall’articolo 609 bis, l’ascendente, il genitore, anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato, o che abbia con quest’ultimo una relazione di convivenza, che, con l’abuso dei poteri connessi alla sua posizione, compie atti sessuali con persona minore che ha compiuto gli anni sedici, è punito con la reclusione da tre a sei anni.

La pena aumenta se il compimento degli atti sessuali con il minore che ha meno di 14 anni avviene in cambio di denaro o di qualsiasi altra utilità, anche solo promessi. Si tratta di un reato procedibile d’ufficio, perché commesso contro un minore.

Non viene, invece, punito il minorenne che, al di fuori delle ipotesi previste nell’articolo 609 bis, compie atti sessuali con un altro minorenne che abbia 13 anni, se la differenza di età tra i soggetti non è superiore a quattro anni. L’altro dovrebbe dunque averne 17.

Sfruttamento della prostituzione: pena e procedibilità

Tra i reati a sfondo sessuale, rientra anche quello dello sfruttamento della prostituzione, commesso da tutti quei soggetti che traggano vantaggi economici dall’attività del meretricio. Gi articoli del c.p. in materia, ovvero quelli compresi tra il 531 e il 536, sono stati abrogati dalla legge Merlin, introdotta il 20 febbraio del 1958

Tale legge abolì in Italia le case di tolleranza e introdusse una serie di reati atti a combattere il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione. A questo proposito, potresti trovare interessante l’articolo sul codice Ateco per escort e sex worker.

La legge Merlin punisce:

con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 258 a euro 10.329, salvo in ogni caso l’applicazione dell’art. 240 del codice penale:

  • 1) chiunque, trascorso il termine indicato nell’art. 2, abbia la proprietà o l’esercizio, sotto qualsiasi denominazione, di una casa di prostituzione, o comunque la controlli, o diriga, o amministri, ovvero partecipi alla proprietà, esercizio, direzione o amministrazione di essa;
  • 2) chiunque, avendo la proprietà o l’amministrazione di una casa od altro locale, li conceda in locazione a scopo di esercizio di una casa di prostituzione;
  • 3) chiunque, essendo proprietario, gerente o preposto a un albergo, casa mobiliata, pensione, spaccio di bevande, circolo, locale da ballo, o luogo di spettacolo, o loro annessi e dipendenze o qualunque locale aperto al pubblico od utilizzato dal pubblico, vi tollera abitualmente la presenza di una o più persone che, all’interno del locale stesso, si dànno alla prostituzione;
  • 4) chiunque recluti una persona al fine di farle esercitare la prostituzione, o ne agevoli a tal fine la prostituzione;
  • 5) chiunque induca alla prostituzione una donna di età maggiore, o compia atti di lenocinio, sia personalmente in luoghi pubblici o aperti al pubblico, sia a mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità;
  • 6) chiunque induca una persona a recarsi nel territorio di un altro Stato o comunque in luogo diverso da quello della sua abituale residenza, al fine di esercitarvi la prostituzione ovvero si intrometta per agevolarne la partenza;
  • 7) chiunque esplichi un’attività in associazioni ed organizzazioni nazionali od estere dedite al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione od allo sfruttamento della prostituzione, ovvero in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo agevoli o favorisca l’azione o gli scopi delle predette associazioni od organizzazioni;
  • 8) chiunque in qualsiasi modo favorisca o sfrutti la prostituzione altrui.

Approfondisci leggendo Il nuovo reato di femminicidio in Italia: cosa prevede la nuova legge

sfruttamento della prostituzione

Prostituzione minorile: come viene punita

La prostituzione minorile è un reato previsto dall’articolo 600 bis c.p. in base al quale viene punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da 15.000 a 150.000 chi:

  • 1) recluta o induce alla prostituzione una persona che ha meno di 18 anni;
  • 2) favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di una persona minorenne, o ne trae profitto.

Chiunque compia atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità, anche solo promessi, va incontro alla pena della reclusione da uno a sei anni e della multa da 1.500 a 6.000 euro.

Quando si configura il reato induzione e sfruttamento della prostituzione minorile?

Pedofilia: quando è reato

La legge non considera la pedofilia, ovvero l’attrazione sessuale verso un bambino, reato fino a quando quest’ultima non si concretizza in un atto sessuale. Nel caso di atto sessuale commesso con un minore che abbia meno di 14 anni, è prevista una pena che va dai 5 ai 10 anni. 

Nella pratica, si fa riferimento al reato di atto sessuale con minorenne descritto al paragrafo precedente: a tal proposito, è necessario distinguere tra gli atti sessuali con minorenne e la violenza sessuale.

Nel primo caso il minore è consenziente, anche se per la legge non si tratta di un consenso maturo, mentre nel secondo caso manca il consenso della vittima e dunque si sta commettendo un reato.

Discorso a parte va fatto per la pedopornografia: se in Italia, infatti, la pornografia non è reato, lo è invece la pornografia minorile

LEGGI pure Deepfake porno: cos’è, quando è reato e come tutelarsi copri di più su Reato di pornografia minorile: cos’è e come viene punito

Reato di pedopornografia

La pornografia minorile è punita dall’articolo 600-quater c.p. sulla Detenzione di materiale pornografico, il quale recita prevede la reclusione fino a 3 anni o la multa inferiore a 1.549 euro se si procura o detiene materiale pedopornografico. Quando il materiale è ingente, la pena viene aumentata in misura non superiore ai due terzi.

L’articolo 600-ter c.p. disciplina, invece, il reato di pornografia minorile, in base al quale:

  • viene punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da 24.000 a 240.000 euro chi utilizza i minori di anni diciotto, realizza esibizioni o spettacoli pornografici, ovvero produce materiale pornografico, li recluta o li induce minori a partecipare a esibizioni o spettacoli pornografici (traendone altrimenti profitto) e chi fa commercio del materiale pedopornografico.

Si tratta di un reato procedibile d’ufficio: per saperne di più, ti invitiamo a leggere Reato di pornografia minorile: cos’è e come viene punito

reati sessuali procedibilità

Reato di atti osceni in luogo pubblico: quando si configura

Il reato di atti osceni, che per legge sono quelli che offendono il pudore, è stato depenalizzato dalla legge n. 8 del 15 gennaio 2016. Trova disciplina nell’articolo 527 c.p. nel quale, ma si tratta di un illecito amministrativo per il quale è prevista la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 30.000 euro.

Si prevede:

  • la reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano;
  • la sanzione amministrativa pecuniaria da 51 a 309 euro se il fatto è commesso per colpa (e non per dolo).

Approfondisci con Atti osceni in luogo pubblico: cosa sono, articolo codice penale, multa, depenalizzazione

Tipologie di atti osceni

Sulla base delle recenti disposizioni, gli atti osceni possono essere di 3 tipologie:

  1. atti osceni compiuti in un qualsiasi luogo pubblico o aperto al pubblico, punibili con una sanzione amministrativa;
  2. atti osceni compiuti in prossimità o all’interno di luoghi di solito frequentati da minori, quali scuole, centri ricreativi per ragazzi, puniti con la reclusione;
  3. atti osceni compiuti non intenzionalmente, puniti con sanzione pecuniaria irrisoria.

Un altro reato che ha una componente sessuale, di recente introduzione, è il cosiddetto revenge porn, che consiste in una vendetta, solitamente perpetrata da parte di un ex partner, la quale prevede la pubblicazione di foto (o video) della vittima in situazioni intime o sessuali. Questo reato è davvero drammatico perché bloccare la diffusione di foto online è praticamente impossibile e spesso si arriva alle conseguenze peggiori, ovvero il suicidio della persona offesa.

LEGGI pure Reato di istigazione al suicidio: significato, esempi, procedibilità

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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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