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Aborto farmacologico in Italia: come funziona l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG)

Cos’è e come funziona l’aborto farmacologico ai sensi della legge 194 del 1978 e quali sono i casi in cui si può ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza.

aborto farmacologico in italia
  • L’aborto è un diritto garantito in Italia dalla legge 194 del 1978.
  • Oltre all’aborto chirurgico, che è una vera e propria operazione, è possibile ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza tramite farmaci.
  • L’aborto farmacologico rappresenta una pratica molto meno invasiva per la donna, perché, per esempio, elimina il rischio di lesioni cervicali o di problemi derivanti dall’anestesia.

La legge 194 del 1978 permette alle donne di poter richiedere l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) entro 90 giorni dalla gestazione, per motivazioni legate al fattore salute, a quello economico, oppure per ragioni sociali e familiari.

La legge si pone come obiettivo quello di garantire la tutela sociale della maternità e di disciplinare le metodologie attraverso le quali viene eseguito l’aborto. Nello specifico, l’IVG può essere eseguita attraverso due tecniche differenti: l’aborto farmacologico e quello chirurgico.

Cos’è l’aborto farmacologico e quali sono le tempistiche che devono essere rispettate per legge nel caso in cui si volesse ricorrere a questo metodo? Analizziamo di seguito la questione per la quale è previsto un certo margine di autonomia per le singole Regioni. 

Come funziona l’aborto farmacologico

L’aborto farmacologico consiste nell’assunzione di una pillola chiamata RU486: si tratta di un farmaco che può essere assunto per via orale entro i primi 49 giorni di amenorrea (7 settimane di gravidanza). In Italia, è stato approvato per la prima volta come metodo alternativo all’aborto chirurgico nel 2009

La pillola non comporta la necessità di ricorrere all’anestesia, ma rende necessaria l’ospedalizzazione della paziente che sceglie di utilizzarla, sebbene esista una procedura per assumerla anche in ambulatorio. Non comporta rischi quali la possibilità che ci siano emorragie o problemi all’utero, ma la si può utilizzare soltanto nelle prime settimane di gravidanza.

La pillola abortiva si basa su due principi attivi, che devono essere somministrati a 48 ore di distanza l’uno dall’altro:

  1. il mifepristone, uno steroide sintetico che blocca l’azione del progesterone;
  2. il misoprostolo, che ne comporta, invece, l’espulsione. 

Scopri di più su Aborto: lei vuole tenere il bambino e lui no, a chi spetta la scelta?

cosa devo portare in ospedale per un aborto farmacologico
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Nuove linee guida

Nell’agosto del 2020, il Consiglio superiore di sanità ha pubblicato la circolare “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine”, con la quale è stato previsto che l’aborto farmacologico possa essere eseguito entro 63 giorni di amenorrea (ovvero 9 settimane di gestazione) nel caso in cui si utilizzi mifepristone in associazione sequenziale con la prostaglandina gemeprost.

Questa procedura può essere eseguito non obbligatoriamente con ricovero ospedaliero, ma anche:

  • in regime ambulatoriale, presso una struttura adeguatamente attrezzata, funzionalmente collegata all’ospedale e autorizzata dalle Regioni;
  • presso i consultori familiari;
  • in day hospital.

LEGGI ANCHE Malasanità: casi in Italia, a chi rivolgersi e tempi del risarcimento

Interruzione volontaria di gravidanza farmacologica nel mondo

Il metodo farmacologico utilizzato per abortire è disponibile in:

  • tutti gli Stati dell’Unione Europea, fatta eccezione per Polonia, Lituania, Irlanda e Malta;
  • negli Stati Uniti d’America;
  • Cina;
  • India;
  • tutti i Paesi in cui l’aborto è legale

Sono decine di milioni le donne che hanno abortito in tutto il mondo con l’utilizzo del farmaco citato, che è considerato sicuro ed efficace dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità

In generale, in Italia le difficoltà delle donne di abortire sono legate alla presenza di un gran numero di medici obiettori di coscienza che si rifiutano di praticare l’aborto: si parla del 70% dei ginecologi. A questo proposito, merita una menzione speciale una recente decisione della Regione Sicilia, che obbligherà gli ospedali ad assumere medici non obiettori di coscienza, per garantire la corretta applicazione della legge 194.

quanto dura il percorso per abortire

Interruzione volontaria di gravidanza e aborto chirurgico

Per quanto riguarda l’aborto chirurgico, si tratta di un intervento che viene effettuato in day hospital e che comporta:

  • una durata compresa fra i 10 e i 20 minuti;
  • la rimozione dell’embrione per aspirazione, tramite l’utilizzo di un tubicino di plastica;
  • l’anestesia locale, che viene pratica alla bocca dell’utero o, in alternativa, l’anestesia totale. 

A differenza dell’aborto farmacologico, questo intervento può essere eseguito entro 90 giorni dall’ultima mestruazione, quindi il termine massimo per poter abortire legalmente è pari a 3 mesi

Cos’è l’interruzione terapeutica di gravidanza

La legge 194 sull’aborto prevede, accanto all’IVG, anche la cosiddetta ITG, ovvero l’interruzione terapeutica di gravidanza. In questa ipotesi, si ha la possibilità di intervenire con un aborto terapeutico che può essere effettuato fino al 180° giorno di gravidanza

L’ITG viene eseguita nei casi in cui il proseguimento della gravidanza potrebbe provocare danni fisici e psicologici alla madre, tra i quali rientra anche il possibile pericolo di morte

L’aborto terapeutico prevede il ricovero ospedaliero e l’utilizzo dell’anestesia: consiste nell’indurre il parto vaginale attraverso l’utilizzo di candelette di prostaglandine che favoriscono l’espulsione del feto. 

Nell’ipotesi in cui la placenta non sia stata del tutto espulsa, al parto segue in genere un raschiamento: la donna viene dimessa dall’ospedale il giorno successivo all’intervento, a meno che non ci siano state complicazioni. 

Scopri anche Quali sono i Paesi in cui l’aborto è illegale

Aborto farmacologico – Domande frequenti

Entro quale settimana si può procedere con l’aborto?

Il percorso per richiedere l’interruzione volontaria di gravidanza dovrà avvenire entro i primi 90 giorni di gestazione.

L’interruzione volontarie di gravidanza è possibile dopo 90 giorni?

Sì, ma solo nei casi in cui portare avanti la gravidanza potrebbe essere rischioso per la salute, e dunque la vita, della madre.

Come funziona l’aborto per i minorenni?

I minorenni potranno procedere con l’interruzione volontaria di gravidanza solo se avranno il consenso dei genitori o di chi ne esercita la tutela legale.


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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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